• Non ci sono risultati.

Elementi caratterizzanti

1.2.2 L’editoria fotografica indipendente

1.2.2.1 Elementi caratterizzanti

!

L’editoria fotografica indipendente ha alcuni elementi che la caratterizzano e la contraddistinguono da quella tradizionale:

!

-

Tiratura limitata.

-

È una micro-editoria.

-

Creazione di un Network di conoscenze e di collaborazioni.

-

È una realtà giovane formata da giovani.

Ivi p.69. 39

Sito Ufficiale, URL: http://trolleybooks.com. 40

-

Mantiene un totale distacco dalle agenzie.

-

L’appartenenza ad un mercato di nicchia.

-

Associa ad un alta qualità del prodotto prezzi contenuti.

-

La partecipazione a fiere e festival è considerata fondamentale per il contatto diretto con il cliente.

!

Analizziamo ora nello specifico gli otto elementi individuati come caratteristici di questo settore dell’editoria. Si è arrivati a questa suddivisione in seguito ad una ricerca basata sulle interviste che saranno presentate nel secondo capitolo e che vedranno, come protagonisti, le più interessanti case editrici fotografiche indipendenti italiane.

!

Tiratura limitata

!

Per tiratura si intente, relativamente alla stampa e alla tipografia, il numero di copie che vengono stampate. Nei progetti editoriali fotografici indipendente la tiratura è sempre limitata, così come lo è quando si parla di fanzine. Per una piccola realtà stampare un numero elevato di copie rischiando di non venderle tutte è totalmente svantaggioso. Puntare sulla qualità significa, inoltre, annullare quell’idea che vede nella produzione eccessiva la chiave del successo.

L’obiettivo di queste case editrici non è il profitto, ma, piuttosto, la qualità dell’offerta. Può capitare che, una volta esaurite le copie della prima tiratura, si decida di ricorrere a una seconda stampa.

Incontrando la suggestione di Tiziano Terzani, che vede nella capacità di accontentarsi, la svolta per la felicità, queste micro-editorie puntano al lavoro artigianale e alla precisione.

In genere sono realtà molto piccole e non riuscirebbero, quindi, a sopportare una produzione e una tiratura industriale.

Non bisogna, infatti, dimenticare che alle copie stampate è strettamente legata la loro distribuzione. Non potendo contare sui corrieri usati dall’editoria tradizionale, la distribuzione pesa molto sul budget della piccola casa editrice. Spesso vengono usati come canali di vendita la vendita online o le librerie specializzate, che, però, non espongono mai un numero esagerato di copie.

Restare contenuti permette, dunque, di gestire al meglio sia la parte della curatela del prodotto, sia la sua distribuzione.

La tiratura limitata è una delle ragioni per cui molti libri prodotti indipendentemente sono ora sold out e/o sono diventati libri d’arte da collezione, in quanto veramente difficili da reperire.

!

La micro-editoria

!

Le realtà che costituiscono il panorama dell’editoria fotografica indipendente sono molto piccole, sono delle micro-editorie spesso inserite in un contesto locale molto forte. Il termine microeditoria serve a delineare una particolare produzione di nicchia e di mercato con la pubblicazione di una decina di titoli massimo all’anno. Nel 2015 rappresentavano l’1% della produzione italiana con l’uscita di massimo cinquanta titoli annuali.

I micro-editori curano tutto del libro ed instaurano con l’autore, nel caso si tratti di un libro di un fotografo esterno, un rapporto di fiducia e condivisione.

Nascono dall’esigenza di un singolo o massimo di due, tre persone ed è li attorno che poi si origina il nucleo portante della casa editrice.

Nel panorama italiano le micro-editorie sono veramente tantissime e alcuni esempi fra le più importanti sono:

!

-

L’Artiere Edizioni.

-

Tommaso Parillo è il solo fondatore di Witty Kiwi.

-

Rorhof, inaugurata da Nicolò Degiorgis, ora un gruppo di lavoro formato da cinque persone.

-

Discipula Editions è un collettivo fondato da tre amici.

-

Skinnerboox è la scommessa più grande di Milo Montelli.

!

Nucleo piccolo, atmosfera serena, grandi passioni ed idee sono le chiavi dello sviluppo delle microeditorie.

!

!

!

Network di conoscenze e collaborazioni

!

La vera forza delle micro-editorie consiste nella numerosa serie di collaboratori e amici con i quali confrontarsi e condividere passione, lavoro ed idee. Queste realtà editoriali fanno parte di un network di conoscenze consolidato nel tempo.

Il contatto diretto, l’incontro fra i micro-editori è alla base della riuscita di un ottimo prodotto editoriale, poiché «ci si allea con altri, ci si associa, si condivide» . 41

I luoghi migliori per fortificare le relazioni e per creare nuove collaborazioni fra micro- editori sono sicuramente le fiere del libro e i festival di fotografia. In queste occasioni capita spesso che si condividano gli stessi tavoli e questo fortifica il legame che intercorre.

Spesso il network di conoscenze comprende anche grafici, designer, curatori, fotografi ed è, quindi, un’occasione per dare vita a nuovi progetti polivalenti ed internazionali. La possibilità di imparare, conoscere le opportunità creative è un’attività molto più marcata rispetto a quelle dell’editoria tradizionale che rappresenta un grande calderone da cui esce di tutto. Per quanto piccole realtà, la solidarietà che intercorre è sinonimo di rispetto e non di competizione e questo, penso, sia il loro grande valore aggiunto. Sono tutti progetti diversi, autonomi ed originali che non si creano concorrenza, ma anzi si sostengono.

L’amicizia è alla base del network che si è creato e delle collaborazioni.

!

Una realtà giovane formata da giovani

!

Quello che, ad una prima analisi, colpisce positivamente un osservatore del fenomeno dell’editoria fotografica indipendente è sicuramente scoprire che i protagonisti di queste realtà sono tutti giovani fotografi talentuosi oppure gruppi di giovani artisti, fra cui designer e architetti.

La fotografia rappresenta per loro il campo di scommessa, il terreno fertile su cui coltivare le proprie originali creatività.

Quando si pensa alla figura del manager delle arti, in questo caso ruolo che può essere assimilato alla figura dell’editore, manager della produzione del libro fotografico,

Colleu G. (2008): p. 65. 41

spesso non ci si rende conto dell’importanza che deve avere la conoscenza della forma artistica che si pensa di dirigere. In breve, un manger che vuole lavorare alla promozione delle opere di un pittore dovrà essersi, almeno una volta nella sua vita, sporcato le mani con le tempere e gli acquerelli. Il manager di un gruppo musicale deve aver provato, anche solo per cinque minuti, uno strumento musicale. Per parlare di arte, bisogna diventare arte, farsi pennello, farsi foglio di carta o nota musicale. Così per poter gestire una realtà che si occupa di fotografia, bisogna aver provato a scattare qualche foto, bisogna immergersi in questa realtà.

Vedere giovani fotografi diventare manager, editori e promotori di se stessi, è veramente l’esemplificazione perfetta del vero significato di manager delle arti. Solo conoscendo il proprio progetto si riuscirà veramente a portarlo a termine senza snaturarlo.

Quello che rende uniche queste realtà è proprio la capacità e, soprattutto, la volontà di non snaturare l’idea originale.

!

Focus sul progetto

!

L’obiettivo che una casa editrice indipendente si prefigge è proprio quello di creare un progetto interessante e costruttivo. Questo può voler dire, in alcuni casi, pubblicare anche solo un libro l’anno o addirittura nessuno. Nessun obbligo, nessuna costrizione. Solo pura creatività, originalità del prodotto e volontà di raccontare una storia, una visione, un’idea.

I fondi a disposizioni, a volte, non sono sufficienti ed è molto importante vincere i premi istituiti nei festival poiché consentono di incrementare il budget. Alcune realtà indipendenti, attraverso campagne di crowdfunding, riescono a stampare lavori veramente meritevoli. Il progetto CALAMITA/À è un esempio di crowdfunding perfettamente riuscito, infatti, da un progetto prettamente fotografico, curato da Giampaolo Arena e Marina Caneve, grazie alla raccolta fondi, si è riusciti a stampare una prima tiratura del libro, esaurita dopo neanche i primi due mesi dall’uscita.

!

Totale distacco dalle agenzie

!

Fra le caratteristiche dell’editoria fotografica indipendente, questo è sicuramente uno dei punti da non sottovalutare. Tutto il significato profondo di indipendente ed

indipendenza è legato al totale distacco dalle agenzie e della case editrici tradizionali che guidano il mercato tradizionale fagocitando le realtà più piccole e sottomettendole alla produzione commerciale con lavori privi di spessore e di originalità.

Non dipendere da agenzie significa essere liberi, poter sperimentare.

L’esigenza di creare un piccolo spazio libero che vivesse indisturbato e distante dal mercato comune è il punto saldo di questo tipo di editoria.

!

!

Gli editori indipendenti sono gli attori fondamentali che consentono la diffusione delle idee, la promozione dei patrimoni culturali, la trasmissione dei molteplici saperi. Sono i garanti della pluralità delle idee di fronte alla mercificazione crescente della cultura imposta dalle logiche principalmente finanziarie dei gruppi di comunicazione internazionali. 42

!

!

Tutte le decisioni lavorative e creative vengono prese dentro la casa editrice indipendente, senza alcun tipo di condizionamento esterno.

!

L’appartenenza ad un mercato di nicchia

!

Nonostante la costante volontà sia quella di estendere la conoscenza di questa realtà ad un pubblico più vasto, per il momento, il mercato a cui fanno riferimento è un mercato di nicchia. Si parla, infatti, di un pubblico che resta fedele al prodotto. È il pubblico stesso, nella maggior parte dei casi a conoscere queste realtà, in modo diretto, attraverso le fiere che rappresentano il momento di massimo guadagno per queste microeditorie. In queste occasioni si crea un circolo di pubblico fidelizzato che, ogni anno, tornerà a quella fiera per vedere quali nuovi libri la casa editrice indipendente ha da offrire. Di questo mercato fanno parte i fotografi professionisti, i curatori, i critici, gli artisti, ma anche persone curiose e appassionate. Il pubblico di questo tipo di fare fotografia è, sicuramente, un pubblico colto e consapevole.

Stanno, tuttavia, nascendo delle realtà che cercano di coinvolgere molto il pubblico locale, come ad esempio il festival del fotolibro Gazebook. Per cui, pur restando un mercato di nicchia, la possibilità di incontrare un pubblico più diversificato non è da escludere in un futuro prossimo.

Colleu G. (2008): p. 51. 42

Alta qualità del prodotto e prezzi contenuti

!

Addentrandosi in informazioni più tecniche i libri fotografici prodotti dalle case editrici indipendenti sono caratterizzati da un’alta, se non altissima, qualità della carta, della grafica, del contenuto del libro stesso.

Il lavoro dell’editore diventa, quindi, come quello dell’artigiano. Creatore, plasmatore, si deve fare arte e creare un contenitore libro capace di trasmettere il messaggio che il contenuto fotografico vuole comunicare.

Si può giocare sulla forma del libro, perché un artista può spaziare nella creatività. E così nascono libri che non sono altro che un’unione di più cartoline, oppure libri che non presentano nessuna immagine in copertina proprio per manifestare la volontà di lasciare al contenuto il suo spazio.

Il prezzo dipende dalla copertina e dal tipo di edizione. I cofanetti e le edizioni speciali, ad esempio, possono avere un prezzo differente in base alla preziosità del prodotto. Si cerca, tuttavia, di mantenere il prezzo basso perché quello che conta non è il profitto del guadagno, ma la buona, anzi, l’ottima riuscita del progetto, la soddisfazione nel vedere le proprie idee concretizzarsi ed eternamente durare sulla carta.

!

Partecipazione a Fiere del libro e Festival di fotografia

!

È impossibile parlare di editoria fotografica indipendente senza fare riferimento a quelli che, forse, sono i canali di distribuzione e promozione più importanti per queste realtà: fiere del libro e festival di fotografia.

Come più volte ribadito, infatti, è grazie a queste occasioni di ritrovo che i micro-editori riescono a farsi conoscere e a creare spunti per nuovi progetti.

La vittoria dei premi, spesso messi in palio durante questi appuntamenti annuali, permette di aumentare notevolmente il proprio budget.

Non vi sarà nessuna casa editrice indipendente che non esporrà i propri libri in una fiera del libro fotografico, anche se pure le editorie tradizionali vi partecipano.

Anzi, da Amsterdam a New York, da Parigi a Punta Secca, da Arles a Milano, ogni anno sono veramente tantissimi gli appuntamenti per la promozione e la distribuzione di questi libri, queste opere d’arte.

1.3 La promozione e la distribuzione dei progetti editoriali

indipendenti

!

Una volta che il prodotto libro fotografico viene ultimato, inizia per la casa editrice indipendente la sfida della promozione e della distribuzione. Non potendo contare sui canali tradizionali comuni del mercato del libro, la maggior parte dei libri vengono promossi tramite mostre, festival, la rete e le librerie specializzate in prodotti fotografici indipendenti.

Ci sono molte riviste online che si occupano della promozione e della pubblicazione dei lavori di fotografi, ad esempio, il magazine elettronico gratuito Numero Zero . Su 43

questa piattaforma gli autori, specialmente in stretto rapporto con la Svizzera italiana e con la regione insubica, hanno l’opportunità di pubblicare e di veder promosso il proprio lavoro. Numero Zero si struttura poi in base a quelli che sono i progetti proposti e, dunque, non sarà mai uguale.

Il momento della distribuzione è sicuramente quello più critico in quanto, essendo piccole realtà, i mezzi a loro disposizione sono scarsi.

Molte case editrici ricorrono agli abbonamenti e ad un bookshop online, altre si affidano a librerie specializzate. Sicuramente tutte si affidano a quel pubblico che si è appassionato con il tempo e che li segue alle fiere e ai festival.

È per questa ragione che questi eventi rappresentano un nucleo focale della distribuzione e della promozione dei progetti fotografici indipendenti.

Promuovere è necessario, promuovere sui social è, ormai, la prassi di una qualsiasi attività lavorativa. Grazie alle nuove tecnologie, il fatto di poter con un click arrivare, attraverso la newsletter o un social, nelle case delle persone, ha velocizzato la promozione dei libri. Tuttavia, il canale di promozione privilegiato rimane quello del contatto diretto con il cliente, proprio per mantenere l’importanza del contatto fisico con il prodotto, con il libro fotografico.

!

!

!

!

Sito Ufficiale, URL:http://numerozero.ch. 43

Documenti correlati