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Urbanautica

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Urbanautica106 è un giornale indipendente che si occupa di antropologia visiva e di paesaggi culturali. Da origini umili ora è uno dei più importanti punti di riferimento per la fotografia contemporanea, è diffusa in quattro continenti e può contare su migliaia di seguaci. Fondato nel 2009 da Steve Bisson il team di Urbanautica può contare su una rete di moltissimi collaboratori internazionali. In questi anni il team ha consolidato un forte pensiero critico sul mondo della fotografia contemporanea e ha collaborato con le istituzioni di tutto il mondo attraverso mostre, libri, recensioni, workshop, conferenze.

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Sito ufficiale: URL: http://www.urbanautica.com. 106

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Urbanautica è «un modo per educare lo sguardo attraverso la lettura della fotografia»107

e sicuramente l’elemento chiave per il suo successo è la rete in quanto permette di esprimere a pieno il proprio talento. Indispensabile è la validità dei contenuti che si offrono e la loro selezione perché permette di orientare anche il pubblico e la tipologia di prodotto che si vuole presentare.

In un’intervista a cura di Giampaolo Arena, Steve Bisson spiega le genesi del progetto di Urbanautica e quello che per lui rappresenta la fotografia: «se devo pensare ad una genesi probabilmente devo risalire ai tanti viaggi che ho fatto da bambino sul sedile posteriore della macchina osservando fuori dal finestrino la realtà scivolare lontana. Ho vissuto in molti luoghi e quando lo fai inconsapevolmente diventi un po’ antropologo. Cominci a guardare la realtà con un certo distacco, a fare confronti e a volte a giudicare. Questa tensione può costituire un limite alla propria vita, ai rapporti, all’adattamento ma può anche essere canalizzata in modo utile, come nel caso di Urbanautica. In fondo ogni forma di espressione riflette un bisogno di comunicare qualcosa. Rispetto agli esordi

Bettini A. Il territorio di Steve Bisson. (18 Maggio 2010). URL: http:// 107

Urbanautica è qualcosa di più di un viaggio personale, ora coinvolge altri professionisti sia scrittori che fotografi. È una realtà in forte divenire che mira attraverso la rete e i social media a crescere le opportunità di scambio e di conoscenza senza snaturare l’identità del progetto di ricerca. Oggi sono soprattutto i fotografi a cercarci e a credere quindi nel progetto. Questo è il risultato più grande che abbiamo raggiunto […] Se penso ad un ruolo che può avere la fotografia è quello di aiutare la civiltà contemporanea ad essere meno indifferente, a interrogarsi sul proprio habitat e sulle proprie relazioni con esso. L’uomo sembra respirare il degrado, anche estetico, senza accorgersene. Questo è un nodo essenziale dell’infelicità della nostra specie animale. Abbiamo ridotto la natura ad un’icona ma così facendo abbiamo raggiunto una condizione di disadattamento dall’ambiente a cui rinviano molti dei bisogni di “ricongiungimento” con la natura. Urbanautica si interessa di questo attraverso la fotografia»108.

Urbanautica nasce, dunque, da un’intuizione di Steve Bisson con l’obiettivo di raccogliere progetti e materiali fotografici su tematiche relative prevalentemente al paesaggio, al territorio e alla città.

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Sono tematiche di cui mi occupavo già per altre mie ricerche quindi era un modo per archiviare lavori e indagini che mi stavano interessando in quel periodo. Ecco questo è stato il principio di Urbanautica. Con il tempo poi il progetto è cresciuto e ho incominciato a collaborare con altre persone, anche la redazione è cresciuta e oggi che sono ormai una decina di anni il giornale si è ricavato una posizione sempre più attrattiva ed interessante nel panorama internazionale. Questo è stato possibile anche perché abbiamo sempre investito tanto tempo nella scrittura. Ho incominciato ad archiviare materiali, a raccogliere ed intervistare le persone. Ero attratto dalla capacità della fotografia di fare sintesi anche di questioni complesse come quelle attinenti al dibattito sulle città e il paesaggio. Ancora oggi conservo questa fascinazione rispetto al potere delle immagini come forma espressiva di rappresentazione dello spazio e della relativa complessità.

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Oggi Urbanautica è solo una delle attività che fanno a capo a Urbanautica Institute ed «il giornale è quello che facciamo insieme a mostre, libri e ricerca. Possiamo dire che il giornale era il nostro strumento principale di comunicazione, poi abbiamo le ricerche che sviluppiamo o in maniera indipendente oppure in collaborazione con istituti di vario

Arena G. “Urbanautica”intervista a Steve Bisson. URL: http://www.landscapestories.net/ 108

genere in Italia come all’estero, abbiamo poi il mondo dell’editoria dove affianchiamo alla collaborazione con l’Artiere Edizioni una nostra attività diretta di produzione e di distribuzione e le mostre che ogni tanto curiamo in modo indipendente, altre volte con delle collaborazioni».

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2.3 Il mondo delle fiere e dei festival

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La distribuzione è uno degli elementi cardine per quanto riguarda l’editoria fotografica indipendente.

Nel mondo delle fiere e dei festival il prodotto cartaceo dell’editoria indipendente e i progetti realizzati dal mondo della rete trovano un canale di promozione e distribuzione non trascurabile.

Il contatto diretto che nasce durante le fiere e la conseguente fidelizzazione del cliente sono, infatti, gli aspetti che fanno di queste manifestazioni gli ambienti privilegiati per la distribuzione e promozione del prodotto.

In Italia, dove le micro editorie stanno crescendo esponenzialmente, stanno venendo alla luce numerose manifestazione che puntano ad unire l’editoria alla fotografia e a dare alla fotografia contemporanea un impronta internazionale così da trasmettere un respiro aperto, libero e indipendente. Questi momenti rappresentano la possibilità di condivisione ed incontri per artisti, editori, curatori, fotografi, appassionati, e permettono di capire l’evoluzione del fenomeno e anche la direzione che sta cercando di assumere.

In Italia i festival e le fiere sulla fotografia contemporanea e sull’editoria indipendente sono veramente molteplici.

Basti pensare a Book Pride a Milano, la fiera nazionale dell’editoria indipendente allestita negli spazi del Mudec e della Base che, nel 2016, ha accolto 30 mila visitatori; al SI FEST, Savignano immagini, uno dei più importanti ed antichi eventi dedicati alla fotografia e all’immagine in una dimensione nazionale ed europea, che negli ultimi anni si è aperto ad accogliere una sezione sulla fotografia giovane ed indipendente coinvolgendo artisti nuovi; ancora il festival di fotografia contemporanea Diecixdieci

nell’ex Convento di Santa Maria organizzato, con il patrocinio del Comune di Gonzaga, dall’omonimo collettivo e dall’associazione culturale l’officina delle immagini, dal 2015 si occupa di dare voce alla fotografia contemporanea tramite autori emergenti. Molte realtà e progetti vengono presentati anche in festival non necessariamente legati alla fotografia: un esempio potrebbe essere la presentazione del progetto CALAMITA/À durante il Festival di Internazionale a Ferrara il 29 e 30 settembre 2017.

In Italia questo tipo di manifestazioni sono veramente tantissime poiché in questo momento è privilegiato proprio il contatto diretto con il pubblico e le piccole realtà riescono a partecipare e farsi conoscere.

In questo paragrafo verranno, nello specifico, presentate tre realtà nel panorama italiano interessanti perché direttamente connesse all’editoria fotografica indipendente e perché, soprattutto, legate alle realtà descritte nel paragrafo Il mondo della carta. Oltre a Arte

Fiera 2017 e allo spazio dedicato all’indipendente e alla fiera di Ravenna Fahrenheit 39, l’attenzione verrà posta sul festival del fotolibro Gazebook poiché esso rappresenta

un punto interessante di riflessione sul futuro di questo mondo di nicchia indipendente.

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