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Elementi critici e loro possibile risoluzione

Capitolo 5 Prospettiva di ricerca: valenza socio-educativa del modello e

5.5. Elementi critici e loro possibile risoluzione

Rispetto agli elementi critici si può notare che i soggetti intervistati hanno evidenziato la presenze di due diversi tipi di criticità: quelle connesse alla gestione della coppia che cammina e quelle definite “ di sistema” ossia relative alle risorse.

5.5.1 Gestione della coppia di camminatori

Tutti i soggetti a cui ho sottoposto le domande sono concordi nel ritenere che il Lungo Cammino può mettere a dura prova l‟accompagnatore, così M:

«Tenendo presente che sono ragazzi che solitamente hanno avuto relazioni molto difficili con le figure familiari, con gli adulti di riferimento e quindi ripropongono le stesse dinamiche a volte sono dinamiche arcaiche, regressive, di difesa che si basano sull'attacco della figura adulta» ( intervista numero 2 ).

Gli accompagnatori hanno una grande responsabilità che viene in qualche modo bilanciata dalla presenza del team educativo che costituisce per questi un punto di riferimento. Le dinamiche che riguardano il rapporto tra giovane e accompagnatore possono essere gestite con supporto del team. Una delle idee da introdurre per migliorare la gestione delle dinamiche relazionali che si possono instaurare tra i due camminatori, viene espressa dall‟intervistato numero 4 :

«Sicuramente si dovrà migliorare il protocollo per la selezione degli accompagnatori

inserendo anche elementi formativi sufficienti per gestire positivamente la relazione con il giovane accompagnato». N. afferma che è necessario tenere in considerazione del

potenziale trasformativo che il lungo cammino ha anche sull‟accompagnatore.

5.5.2. Gestione della fase post-cammino

Il periodo successivo al ritorno dopo il cammino è molto delicato e necessiterebbe di interventi idonei a consolidare gli apprendimenti verificatesi durante il periodo di marcia. Questo è quanto accade già negli altri paesi che utilizzano lo strumento. L‟intervistata numero 5 fa riferimento all‟importanza che, potrebbe, rivestire, in tale

fase, il coinvolgimento dei ragazzi in attività di tirocinio o stage . Secondo i componenti dell‟Associazione sarebbe necessario un coinvolgimento del Servizio Sociale o della Comunità per attuare interventi che possano consolidare il processo di revisione critica che stanno affrontando i ragazzi.

Un ulteriore aspetto critico messo in evidenza riguarda il tipo di atteggiamento che hanno assunto alcuni soggetti che si sono relazionati con l‟Associazione:

Così I: Questi sono ragazzi che fanno delle cose gravi! Cioè non vogliono nascondere il

fatto che sono difficili da gestire e che sollecitano il fastidio e... però cioè (…) questo intervento è efficace se il ragazzo si sente guardato con uno sguardo nuovo... e quindi se la persona che me lo affida non ci crede lo accoglierà non credendoci» (intervista

numero 1 ).

5.5.3. Il problema delle risorse

Il progetto di Lunghi Cammini finora è stato sperimentato grazie a delle donazioni private; i membri dell‟Associazione sottolineano che questa rappresenta la criticità più grossa perché in mancanza di fondi la sperimentazione non può continuare. Per quel che concerne i Servizi pubblici gli intervistati riferiscono che il progetto di Cammino presenta dei costi troppo elevati

Così P. « Ovviamente il costo elevato di un cammino (circa trenta mila euro) diventa un

elemento di deterrenza nell’accoglienza della misura proposta, però abbiamo evidenziato che un intervento di questo tipo che abbassa la recidiva anche dell’80% genera un risparmio considerevole alle istituzioni. Il problema è che si devono rendere conto di questo. (intervista numero 4)

«un cammino prevede un costo di circa 300 euro al giorno per un totale di 30.000 euro

questa può apparire una cifra eccessiva ma(…) i costi giornalieri di interventi per giovani in difficoltà all’interno di un’istituzione privata vanno dai 100 ai 200 euro e all’interno di un’istituzione pubblica arrivano anche a 700 euro tuttavia spesso questa alternativa viene preferita perché le istituzioni per definizione sono conservatrici(…)

Chiaramente se si considerano i costi in termini di efficienza appare un progetto ambizioso. Il problema è che il calcolo dei costi non andrebbe fatto in questo modo... se si considera, ad esempio, che il giovane collocato in istituto una volta uscito magari ricommetterà reato e poi manifesterà delle problematiche per le quali tornerà ad essere seguito dai Servizi Sociali poi farà dei figli e probabilmente anche loro manifesteranno dei disagi. Ecco se si considera questo appare chiaro che il costo di un cammino dovrebbe essere individuato anche calcolando il risparmio che tale esperienza può comportare nel decennio successivo.» (intervista numero 5)

L‟assistente Sociale del Servizio tutela minori ha individuato gli elementi maggiormente critici a livello di Servizi; un primo aspetto che evidenzia è legato alla mancanza di lungimiranza all‟interno del settore pubblico:

“non esiste lo sguardo in avanti per cui si continua costantemente a ragionare sul che

cosa mi serve adesso, come tampono ora, no? Un ragazzino non può più stare in casa? Rispondo per questa roba qui. Punto! (...) il ragazzino ha commesso un reato? lo punisco perché ha commesso un reato...(...) Pensare di lavorare in termini di se spendo ora potenzialmente non spenderò domani in carcere che costa un botto, in ospedale perché tutta una serie di questioni hanno anche dei risvolti sanitari (...) se investiamo adesso è vero che non abbiamo la garanzia però se la probabilità in questo momento è alta che vada in quella direzione lì, che cosa vogliamo fare? (...)» (intervista numero 3)

Fa inoltre riferimento al fatto che nei i Servizi pubblici è difficile ritagliarsi degli spazi di riflessività :

«c’è un problema anche di struttura di lavoro che è diventato invivibile per cui tutti noi

come dire ogni volta che sentiamo, che ci viene chiesto di aggiungere anche solo uno spillo o un pensiero in più la prima cosa è lo spavento, la paura, il dire: “no guarda potrebbe essere la cosa migliore del mondo ma non me ne parlare nemmeno” (...)

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