Prof. Tullio POZZAN
Progetto 4. Endocrino -‐ Metabolica
a. Finalità e Obiettivi
Le patologie endocrino-‐metaboliche hanno una notevole rilevanza oltre che per la varietà degli organi e sistemi interessati anche perché ad alcune di queste, come ad esempio le patologie tiroidee e la patologia diabetica, va riconosciuto carattere di particolare rilievo sociale sia per la loro elevata incidenza che per la loro morbidità. Ad esempio, le patologie tiroidee colpiscono una percentuale molto ampia del sesso femminile (in Italia circa il 50% dopo i 40 anni di età). Il diabete, particolarmente il diabete tipo 2, rappresenta oggi la condizione di maggiore rilievo nel contesto delle malattie croniche non diffusibili. Il problema del diabete, è di particolare rilievo non solo nei paesi più industrializzati (Europa, USA, Giappone), ma anche nei Paesi emergenti, paesi spesso densamente popolati e responsabili di imponenti flussi migratori. Il diabete è associato alla globalizzazione prodotta dai mercati ed ai rapidi cambiamenti verificatisi negli stili di vita. La comprensione delle basi fisiopatologiche della progressione verso tali patologie e dei meccanismi molecolari coinvolti, rappresenta una condizione per l’identificazione di strategie di prevenzione efficaci e per la personalizzazione di forme di trattamento basate sulle caratteristiche individuali dei pazienti colpiti. Il perseguimento di questi obiettivi ha rilievo non solo per il settore delle malattie endocrino-‐metaboliche per se, ma anche per quelli di importanti patologie associate come per esempio obesità, epatopatie croniche, cancro e disfunzioni cognitive. Un aspetto nuovo nel campo del metabolismo (che è oggi oggetto di moltissimi studi a livello internazionale) è la rivalutazione di alcune osservazioni fatte all’inizio del ‘900 che riguardano il ruolo centrale, e spesso causale, delle alterazioni metaboliche (in particolare mitocondriali) nella patogenesi dei tumori. Un’attenzione sempre maggiore, anche all’interno degli istituti del DSB, stanno avendo le ricerche sui meccanismi molecolari che regolano la fisiopatologia dei tessuti adiposi, la loro importanza nello sviluppo dell’obesità e il ruolo fondamentale della nutrizione. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, sono molto intensi i rapporti con altri istituti del CNR, in particolare con il Dipartimento Bio-‐Agro-‐Alimentare. Va infine sottolineato un nuovo e rilevante aspetto della ricerca in questo campo che ha evidenziato una stretta associazione tra immunità e metabolismo.
L’obiettivo a medio termine è di avvicinare gli ambiti della ricerca fondamentale e di quella clinica attraverso una migliore comprensione dei meccanismi molecolari responsabili dell’evoluzione verso stati patologici gravi e diffusi. Nell’attuale “era post-‐genomica” quest’obiettivo prevede la comprensione dei dettagli molecolari attraverso i quali l’ambiente incide sul rischio di malattia. Questi studi richiedono l’analisi di interazioni complesse a livello genomico, trascrittomico, proteomico e metabolomico. Obiettivo a lungo termine è la cooperazione con componenti industriali, in ambito farmacologico e biotecnologico, per l’identificazione di nuovi presidi diagnostici e terapeutici nel campo delle patologie endocrino-‐metaboliche. La ricerca nel campo
del metabolismo e dell’endocrinologia ha una lunga tradizione all’interno del CNR ed esistono nel DSB gruppi di ricerca di ottimo livello internazionale.
b. Contenuto Tecnico Scientifico
Nel triennio 2016-‐2018 l’attenzione sarà rivolta principalmente alle seguenti attività: a) alterazioni metaboliche e controllo della crescita cellulare,
b) meccanismi molecolari dell’obesità, c) attività fisica, nutrizione e salute,
d) Il diabete e i suoi meccanismi patogenetici,
e) interazioni tra stato energetico/nutrizionale e sistema immunitario, f) interazioni fra sistema endocrino e funzione cardiovascolare,
g) identificazione di geni correlati alla regolazione di funzioni endocrine nell’uomo, h) fisiopatologia del sistema endocrino,
i) Identificazione e sviluppo di molecole innovative per uso terapeutico.
Altre attività previste
a) attività di formazione in collaborazione con le strutture universitarie, b) attività di internazionalizzazione,
c) integrazione di attività e collaborazioni con gli IRCCS di ambito endocrino-‐metabolico, d) partecipazione a banche dati nazionali ed internazionali,
e) attività brevettuale.
c. Eventuali collaborazioni nazionali/internazionali
Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA); il Ministero della Salute; American Federation for Aging Research (AFAR); Department of Endocrinology, Royal Free Hospital, London, (UK); Beth Israel Hospital, Boston, Massachusetts, (USA); Department of Medicine, Institute and Harvard-‐Thorndike Laboratory,-‐ Endocrinology Section; Universitats Kinderlinik -‐ Endocrinologie/Diabetes, Giessen, (D). University of Arhus, Institute of Molecular Biology, Arhus, (Danimarca); University of Bremen, (D); University of Cambridge, Medical School, Cambridge, (UK); University of Chicago Medical School (USA); University of Cincinnati (USA); University of Copenhagen, (Danimarca).
•
d. Eventuali collaborazioni con le Università
Università La Sapienza, Roma; Università di Milano Bicocca; Università di Roma Tor Vergata; Università di Napoli Federico II; Università di Pavia; Università dell'Aquila; Università di Torino; Università della Magna Grecia (CZ); Università di Trento; Università di Milano; Università Cattolica Policlinico Gemelli (RM); Università di Palermo; Università di Pisa; Università di Firenze; Università di Salerno.
•
e. di fi IInfrastrutture di ricerca
Eurobioimaging, BBMRI, ISBE, Infrafrontier
Progetto 5. Genetica
a. Finalità e Obiettivi
La genetica molecolare ha un ruolo centrale nella ricerca biomedica moderna. I recenti progressi nella caratterizzazione della variabilità genetica e della sua espressione (mediante il sequenziamento dell’intero genoma e trascrittoma in migliaia di individui) forniscono strumenti nuovi ed incisivi per lo studio di malattie con una base genetica. Attraverso tali informazioni diventa piu’ semplice la diagnosi e, attraverso campagne di screening, la prevenzione di malattie monogeniche, anche rarissime. Grazie a studi di associazione sull’intero genoma, è inoltre possibile ottenere importantissime informazioni sulle cause e sui meccanismi alla base di malattie multifattoriali. Questo ha, e avrà sempre più, un forte impatto sulla loro terapia. Studiando in opportuni sistemi sperimentali le vie biologiche dei geni predisponenti, si possono classificare alcuni bersagli farmacologici, generare saggi per testare composti potenzialmente terapeutici e identificare le strategie più idonee per la loro modulazione terapeutica (“rational drug design”). Partendo dai risultati delle analisi genetiche, le metodiche della chimica computazionale, della modellistica molecolare e della chimica farmaceutica saranno più efficientemente utilizzate per identificare i composti chimici più promettenti al fine di validarli e testarli in vitro, ex vivo, in vivo e infine in ambito clinico.
I recenti progressi nella caratterizzazione della variabilità genetica e la creazione di consorzi internazionali, che vedono coinvolti i principali gruppi impegnati sulle specifiche tematiche, da un lato consentono l’esecuzione di studi con elevato potere statistico, dall’altro assottigliano sempre più lo spazio per iniziative innovative e incisive da parte di singoli gruppi di ricerca. Avere a disposizione le sequenze complete del genoma di numerosi organismi viventi fornisce inoltre informazioni preziosissime sull’evoluzione della vita sul nostro pianeta. Le differenze e le affinità fra gli esseri viventi possono essere viste in termini di percentuali di condivisione nella sequenza del DNA, percentuali che a loro volta sono indicative dei tempi di separazione fra specie e, all’interno della nostra specie, tra popolazioni di individui. E’ anche possibile stabilire con sempre maggiore precisione quali sequenze del DNA siano diventate frequenti in determinate popolazioni, come risultato del caso o della selezione naturale. L’insieme di queste informazioni consentirà di chiarire a un livello di risoluzione senza precedenti la storia evolutiva della nostra specie e le funzioni di una grande parte del genoma.
Quest’area progettuale è tesa anche allo sviluppo/mantenimento di infrastrutture, strumentali e computazionali dedicate, all’acquisizione di casistiche sempre più numerose e sempre meglio caratterizzate da un punto di vista fenotipico. Nel prossimo triennio le ricerche si focalizzeranno sul raggiungimento dei seguenti obiettivi:
a) caratterizzazione ad altissima risoluzione e a bassi costi e della variabilità genetica in centinaia di migliaia di individui fenotipizzati per tratti biomedici di interesse,
b) applicazione di procedure di sequenziamento trascrittomico in popolazioni cellulari e tessutali pure (incluse quelle generate a partire da iPSCs),
c) studi integrati di proteomica, trascrittomica, genomica e metabolomica, d) studi delle interazioni gene-‐ambiente,
e) studi di associazione sull’intero genoma applicati alla componente cellulare e umorale del sistema immune.
Nel campo della genetica, gli studi condotti in Sardegna (grazie alle caratteristiche della popolazione e alla creazione di un’estesa infrastruttura per questo tipo di analisi) hanno consentito una serie di risultati di grande rilievo su tematiche che vanno dalla genetica di popolazione, alla genetica applicata allo studio dell’immunologia, ematologia, sistema cardiovascolare e altri aspetti di interesse biomedico. Tali studi sono
all’avanguardia nel mondo e rappresentano uno dei punti di forza della ricerca del DSB. L’investimento in termini di personale e risorse in questo ambito appare una priorità strategica del Dipartimento.
b. Contenuto Tecnico Scientifico
Visto il carattere fondamentale e pervasivo della ricerca genetica molti gruppi all’interno di diversi Istituti del DSB si occupano di problematiche inerenti quest’area progettuale. Le principali attività riguarderanno:
a) la caratterizzazione a diversi livelli di risoluzione della variabilità genetica fino al sequenziamento dell’intero genoma in migliaia di individui,
b) metodi di informatica e analisi statistica su dati ad alto flusso,
c) dissezione della patogenesi delle malattie attraverso la ricerca di associazioni genetiche con fenotipi di interesse,
d) follow up delle associazioni genetiche con esperimenti funzionali mirati,
e) studio della selezione naturale attraverso approcci statistici dedicati,
f) studi di genetica di popolazione,
g) studio del DNA antico,
h) studi di espressione fino al sequenziamento dell’intero trascrittoma in migliaia di individui,
i) studi di epigenetica fino al methylation sequencing in migliaia di individui,
j) studi delle interazioni gene-‐ambiente,
k) studi di farmacogenetica,
l) generazione di topi knockin umanizzati per varianti genetiche predisponenti a malattie umane e loro utilizzo nella ricerca farmacologica,
m) generazione di saggi in vitro, ex vivo e in vivo per testare composti con potenziale effetto terapeutico basati sull’identificazione di endofenotipi di malattia.
Altre attività
Anche in quest’area sono previste:
a) attività di formazione in collaborazione con le strutture universitarie,
b) attività di internazionalizzazione,
c) integrazione di attività e collaborazioni con il sistema sanitario nazionale,
d) partecipazione e collaborazioni con consorzi internazionali per meta-‐analisi e validazione replica di evidenze ottenute in singole popolazioni,
e) attività brevettuale.
c. Eventuali collaborazioni nazionali/internazionali
Tra le collaborazioni nazionali si segnalano: IRCCS Fondazione Centro San Romanello del Monte Tabor, (MI); IRCCS Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori (MI); Istituto Europeo di Oncologia, (MI); IRCCS Fondazione Santa Lucia, (RM); Azienda Ospedaliera di Parma; Policlinico San Matteo, Pavia; Azienda Ospedaliera di Pisa; Istituto Superiore di Sanità, (RM); Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri”; Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro; Istituto Zooprofilattico Umbria-‐Marche; Istituto Dermatologico Italiano (IDI); Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Tra le collaborazioni internazionali si segnalano: Max Delbrück Centre For Molecular Medicine; Karl-‐Franzens University, Graz (Abt. Math); GRC/NIA/NIH; University of Pittsburgh Cancer Institute; Department of Molecular Genetics and Biochemistry; Istituto Pasteur; INSERM (F); Institute of Biomedical Problems (IBMP), CRIS University Lyon, (F); Durham, NC USA; Merck & CO. Research Laboratories; Novartis Pharma AG; Harvard Medical School di Boston (USA); Imperial College London (UK); Hospital for Special Surgery (USA).
d. Eventuali collaborazioni con le Università
Si segnalano: Università di Bologna, di Brescia, di Firenze, di Milano, di Milano Bicocca, di Padova, di Pisa; Politecnico di Milano; Università Magna Grecia di Catanzaro; Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa; Università di Roma “ Sapienza”; Tor Vergata (RM); Università Cattolica Sacro Cuore; Università “Federico II°” di Napoli.
e. di fi Infrastrutture di ricerca
Elixir, BBMRI, EATRIS