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CAPITOLO IV – IL NUOVO METODO: DEFINIZIONE DEI NUOVI OBIETTIVI DI PERFORMANCE

FATTORI CRITICI DEL

2.2 Esecuzione delle missioni di abbassamento

Il secondo intervento che è importante attuare è l’esecuzione delle missioni di abbassamento. Sebbene, come visto in precedenza, lo svolgimento di questa attività in magazzino dovrebbe rappresentare la normalità, la centralità di tale operazione in questo contesto deriva dal fatto che la sua mancata esecuzione incide notevolmente sulla performance di prelievo dei picker. Ovviamente vale anche il contrario, ovverosia che compierla permette agli addetti di lavorare meglio nonché di svolgere le fasi successive del processo in modo più rapido e lineare.

Vediamo ora i due obiettivi di performance che auspicabilmente dovrebbero essere influenzati dallo svolgimento di tale attività. È importante essere a conoscenza del fatto che dal mese di aprile si è iniziato a fare il 100% delle missioni di abbassamento delle casse e delle gabbie richieste dalle liste di prelievo generate dal sistema informativo. È stato invece ancora rinviato l’inizio dell’esecuzione degli abbassamenti per quanto riguarda i contenitori KLT. Nei prossimi due paragrafi cercheremo di capire in che modo questo cambiamento può incidere sugli obiettivi di performance che ci si è prefissati,

in primis l’aumento del numero di picking/ora e in secondo luogo l’incremento

della percentuale di prelievi di materiale dalla zona di picking.

2.2.1 Velocità di prelievo dei materiali

L’obiettivo di aumentare la velocità di prelievo degli articoli dalle scaffalature è certamente tra i più ambiti se si parla di miglioramento della performance di prelievo in magazzino. Questo perché al crescere del numero di picking/ora ci si aspetta che migliorino di conseguenza anche una serie di altri fattori non strettamente legati al processo in sé quanto piuttosto a

componenti “di contorno”. L’entità di tali elementi non è trascurabile in quanto essi sono connaturati nelle persone, e il processo di cui ci stiamo occupando è fatto da persone. Ci stiamo riferendo a valori intangibili quali ad esempio la motivazione, la propensione al lavoro, la soddisfazione nel completare i compiti di cui si è incaricati. La motivazione, che lo psicologo Drew Westen definisce come la “forza motrice che porta un individuo a

comportarsi in un determinato modo al fine di raggiungere uno scopo”61 spinge l’uomo a dare un contributo attivo nello

svolgimento delle proprie mansioni, impegnandosi per passare dalla condizione attuale e quella desiderata. È indiscutibile che un flusso ed un processo efficienti possano concorrere alla creazione di un ambiente di lavoro sereno in cui le persone sono spronate a dare il meglio di sé per il raggiungimento di un obiettivo comune. Alla luce di tutto ciò ben si comprende l’importanza dell’impegno al miglioramento del KPI in questione.

In realtà, sebbene per comodità questo parametro sia trattato nella sezione dedicata alle missioni di abbassamento, esso è influenzato anche dalla disposizione dei materiali in magazzino. Una mappatura studiata in cui i materiali ubicati consentano ai

picker di seguire un percorso logico di prelievo ha infatti

presumibilmente un effetto positivo sul numero di prelievi che l’addetto riesce a fare nell’arco di tempo. Come già accennato, dal momento che la disposizione dei materiali a fixed allocations per ora rimane solo un’ipotesi e non verrà implementata nel breve periodo, risulta difficile stimare la variazione della velocità di prelievo in termini di numero di picking/ora che essa potrebbe generare. Non è infatti possibile simulare né a livello informatico né sul campo questa situazione, da una parte perché la simulazione virtuale farebbe perdere le caratteristiche personali

61 Westen, Drew (2002), Psicologia. La storia, i metodi, i meccanismi fisiologici e cognitivi del

(velocità, agilità, memoria) che rendono un picker più o meno abile nello svolgimento del compito, dall’altra perché il materiale, attualmente ancora disposto a variable allocations, non consentirebbe di fare un test con un foglio di auto-rilievo (figura 3.4). Tuttavia, la velocità di prelievo è un aspetto strettamente connesso al tempo risparmiato sulla composizione dei kit nei termini visti al paragrafo 2.2 del terzo capitolo; pertanto, sebbene non siamo in grado di ricavare un dato preciso, ci possiamo ragionevolmente aspettare che al diminuire del tempo impiegato corrisponda un incremento del numero di prelievi nell’arco di tempo.

2.2.2 Percentuale di prelievi dalla zona di picking

Esiste un valore il cui andamento risulta in questa situazione fortemente influenzato dall’aumento della percentuale delle missioni di abbassamento portate a termine. Si tratta di uno dei KPI analizzati nel capitolo precedente, di cui si è esaltata l’importanza per l’impatto che esso ha su vari aspetti, primo fra tutti la quantità di spostamenti verticali degli operatori, ma anche la sicurezza degli stessi, che non va trascurata soprattutto nel momento in cui si avanza la proposta di un nuovo metodo di lavoro.

A questo punto dell’analisi è interessante osservare a livello grafico il trend dell’indicatore, per poi confrontarlo con l’andamento che lo caratterizzava in precedenza e fare le opportune considerazioni. Poiché è stato effettuato un intervento massiccio su una leva (percentuale di missioni di abbassamento eseguite) da cui la percentuale di prelievi in zona di picking è molto condizionata, non c’è da sorprendersi se quest’ultima presenta i valori che appaiono in figura 4.10:

Fig. 4.10 – Andamento percentuale di prelievi in zona di picking nel periodo week 14 – week 18

Purtroppo, a causa della mia limitata permanenza in azienda, i dati rilevati a seguito degli interventi coprono solamente un periodo di 5 settimane. Nonostante ciò, si riesce già a vedere quanto in media la tendenza dell’indicatore risenta positivamente dell’intervento attuato. Se infatti nel capitolo III, allo stato as-is iniziale, il valore del KPI in questione variava tra un minimo di 49% e un massimo del 67% nel periodo considerato, nelle settimane successive all’azione migliorativa esso rimane costantemente sopra i 70%, toccando nella week 16 anche il 78% sul totale dei prelievi (figura 4.10). Tali valori rimangono comunque molto lontani dal target auspicato e corretto (che in una situazione ideale sarebbe pari al 100%) a causa del non completamento delle missioni di abbassamento dei KLT. Considerando però esclusivamente gli abbassamenti di casse e gabbie, si desume che il loro svolgimento sia responsabile dell’incremento, seppur lieve, dei valori del KPI come lo vediamo in figura (figura 4.11). Nonostante un andamento alquanto altalenante dell’indicatore, la linea di tendenza mette in luce dei valori che nel periodo considerato (comprensivo sia della fase precedente che di quella successiva all’intervento) risultano complessivamente crescenti. 0% 20% 40% 60% 80% 100% week 14 week 15 week 16 week 17 week 18

Prelievi in zona di picking

% prelievi in zona di picking

Fig. 4.11 – Trend del KPI relativo ai prelievi in zona di picking nel periodo week 5 –

week 18

Sarà compito del prossimo capitolo indagare in che misura questo leggero miglioramento abbia dei riflessi positivi su altri temi che da esso dipendono, uno tra tutti il livello di sicurezza degli operatori.

A coronamento dei ragionamenti finora sviluppati, è possibile affermare che è apprezzabile l’effetto degli interventi attuati, ma il tempo limitato di permanenza ha permesso una visione solo parziale e non nel lungo termine dello stesso. Il vero e proprio miglioramento, che è anche quello sulla base del quale svilupperemo le stime economiche che seguono, è rappresentato, a parere di chi scrive e sulla base dei risultati (per ora teorici, ma potenzialmente concretizzabili) che ha fornito, dalla mappatura del magazzino con gestione ad ubicazioni fisse.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Prelievi in zona di picking

percentuale prelievi in zona di picking Lineare (percentuale prelievi in zona di picking)