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Indice di rotazione (rotation index) e periodo di copertura (coverage

period)

L’indice di rotazione del magazzino è uno degli indicatori utilizzati dalle organizzazioni per gestire le scorte in maniera corretta ed efficiente. È uno strumento molto diffuso in ragione della sua versatilità, che si esplica nel suo essere potenzialmente al servizio di diverse aree aziendali (dal magazzino, al

cost controlling, agli acquisti). Concretamente, il rotation index esprime il

numero di volte in cui un determinato articolo “si rinnova” o “ruota” in magazzino nell’arco di un certo intervallo di tempo, spesso coincidente con l’esercizio.

Il calcolo del KPI è relativamente semplice ed intuitivo44: l’indice di rotazione

sarà infatti il numero che risulta dal “rapporto fra le uscite di un periodo e la

giacenza media relativa al medesimo periodo”45.

44Nell’utilizzo della formula che segue è necessario prestare attenzione, in quanto essa fornisce un valore

approssimativo; può infatti succedere che la rotazione del magazzino appaia più alta di quello che è in realtà, in ragione del fatto che le vendite vengono contabilizzate al prezzo a cui vengono offerte ai clienti, mentre il magazzino viene contabilizzato solo ai costi all'ingrosso più bassi. Come regola generale, questa formula andrebbe usata solo per rapide valutazioni; per scopi più importanti sarebbe opportuno usare la formula più completa: IRvalore = Costo del Venduto (CdV) / Valore medio del Magazzino.

Con:

-CdV = costo diretto di produzione dei beni prodotti. Corrisponde solitamente alla somma del costo di fabbricazione dei beni e del costo della mano d'opera direttamente riferibile alla loro produzione.

-Valore medio del Magazzino = valore monetario medio di tutti i beni depositati presso il deposito e sugli scaffali dei punti vendita.

45 Urgeletti Tinarelli, Giulia (1981), La gestione delle scorte: organizzazione, contabilità e automazione –

𝐼𝑅 𝑞. 𝑡à = 𝑄𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡à 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝑇

𝐺𝑖𝑎𝑐𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝑇 .

A titolo esemplificativo, se il totale delle vendite annue di un dato articolo ammonta a 23.758 pezzi e il suo stock medio nei 12 mesi è stato di 7.232 pezzi, si avrà: indice di rotazione = 23.758/ 7.232 = 3,29. Ciò significa che l’articolo in questione ruota 3,29 volte in un anno. Com’è immediato intuire, un alto IR è generalmente un dato positivo perché indica che le merci sono vendute rapidamente. Può denotare una buona gestione di magazzino, ma potrebbe anche suggerire una scorta di sicurezza non sufficiente.Al contrario, un valore più basso dell’indice significa che le scorte rimangono più tempo in magazzino, (ruotano più lentamente), potendo potenzialmente causare problemi di liquidità.

Un indicatore che solitamente viene monitorato contemporaneamente all'indice di rotazione, in quanto derivante dagli stessi dati ma esprimente un concetto leggermente diverso, è il periodo di copertura. Esso quantifica il tempo in cui un determinato articolo esaurisce la propria scorta in magazzino, ovvero esprime il numero di giorni di vendita possibili utilizzando esclusivamente la merce in magazzino. Viene calcolato con la formula seguente, come inverso algebrico dell’indice di rotazione:

𝐶𝑜𝑣𝑒𝑟𝑎𝑔𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑 = 1

𝐼𝑅=

𝐺𝑖𝑎𝑐𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝑇

𝑄𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡à 𝑚𝑜𝑣𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝑇 .

Riprendendo l'esempio precedente (IR = 3,29; T = 12 mesi) la copertura risulta essere di 7.232/23.758 = 0,3 → 30% x 12mesi = 3,6 mesi.

Per avere una visione delle scorte completa e corretta è consigliabile procedere anche alla cosiddetta analisi ABC, la quale emerge agevolmente una volta calcolati i due indicatori visti sopra. Questo tipo di analisi (basata sul principio di Pareto) prende avvio da una segmentazione dei prodotti in esame

in tre categorie, di modo da permettere di valutare in modo distinto il loro impatto sull’utile dell’azienda e per identificare gli elementi critici su cui è necessario focalizzare l'attenzione. Se infatti un’azienda riesce ad individuare quali sono i prodotti più profittevoli può decidere come distribuire le proprie risorse (tempo, denaro, forza lavoro, ecc.) nel modo più efficiente possibile. L’analisi ABC in ambito logistico classifica gli articoli in tre gruppi (A, B e C, in ordine di rilevanza decrescente) per consentire il controllo del flusso di materiali in magazzino, analizzando la relazione tra articoli e valore delle scorte. Stando a quanto afferma il principio di Pareto (paragrafo 2.2, capitolo II), il 20% delle scorte è in grado di determinare l’80% del valore economico totale di un magazzino, che equivale a dire che “una piccola frazione di un

determinato universo è sempre quella che ha l’impatto maggiore sugli effetti da questa provocati”46. Questo essenzialmente significa che la domanda non è

distribuita in maniera uniforme: un numero limitato di articoli venduti genera la fetta più sostanziosa del fatturato (figura 3.647).

Fig. 3.6 – La curva ABC (fonte: Urgeletti Tinarelli, G., 1981)

46Maraschi, Ettore (2012), Gestione dei materiali. Pianificazione e gestione scorte – pag. 36 - E-formazione

by Consulman S.p.A., Torino.

47 In questo esempio, si nota come il 20% degli articoli (classe A) contribuisca a circa il 75% del fatturato,

Per realizzare questa analisi, AGCO ha definito dei parametri da associare ad ogni classe di articoli, sia in termini di spesa annua che di giorni di copertura di magazzino. In particolare, per ogni articolo appartenente alla classe A è prevista una spesa annua superiore ai 19.000€ e un tempo di permanenza in magazzino (DOH = days on hand) che va dai 2 ai 5 giorni; gli articoli di classe B, invece, rimangono in magazzino dai 10 ai 15 giorni e rappresentano per l’azienda una spesa annuale compresa tra i 2.500€ e i 19.000€; infine, ciascun articolo per cui l’organizzazione spende annualmente meno di 2.500€ e che rimane in magazzino più di 25 giorni, viene categorizzato in classe C. La classificazione appena descritta può essere visualizzata in maniera più nitida grazie alla tabella seguente (tabella 3.1), la quale fornisce anche un dettaglio sulla frequenza di consegna dei materiali a seconda della classe di appartenenza. Class Annual expense From Annual expense To DOH Delivery frequency A > 19 K€ 2-5 Weekly B > 2,5 K€ 19 K€ 10-15 Weekly / twice a month C > 0 2,5 K€ >25 Monthly

Tab. 3.1 – Parametri per la suddivisione degli articoli nelle classi A, B e C

Sulla base di questa logica, si è ritenuto opportuno approfondire l’analisi individuando innanzitutto per ciascuna classe il numero di articoli ad essa attribuiti, e in seconda battuta quanti di questi articoli rispettano i giorni di copertura previsti per la classe di appartenenza. Successivamente, col supporto di estrazioni di dati dal sistema informativo, si è calcolata su base settimanale la percentuale di codici che presentano coerenza di DOH rispetto alla richiesta della propria classe, e ciò che ne è risultato è rappresentato nel

grafico sottostante (figura 3.6): per ciascuna delle tre classi si è ricavato il trend del bimestre febbraio – marzo 2018.

Fig. 3.6 – Andamento del rispetto DOH delle classi ABC nel periodo week 5 – week 15

Non è difficile notare che i valori rimangono nel periodo complessivamente molto distanti dall’obiettivo del 100%, il cui raggiungimento denoterebbe una situazione di perfetta aderenza di ogni articolo alle soglie corrette di giorni di copertura di magazzino.

Sebbene anche gli indicatori maggiormente diffusi e utilizzati possano essere rivisitati per adattarli alle particolarità della realtà aziendale che si propongono di indagare, in modo da renderli più “parlanti” possibile, come detto nell’introduzione di questo capitolo esiste la possibilità per le organizzazioni di creare i propri KPI, plasmandoli sulla base dei dati che hanno necessità di monitorare. I prossimi due indicatori che passeremo in rassegna sono sicuramente meno standard dei tre visti in precedenza, ma forse proprio per questo ancor più utili perché maggiormente personalizzati.