• Non ci sono risultati.

1. In quale misura sei consapevole della conoscenza e della pratica alla base delle tue azioni lavorative?

Nell’istogramma si può apprezzare meglio la differenza tra artigiani Classici e Innovatori. I Classici possono vantare un’ottima consapevolezza della propria pratica e dei propri strumenti di lavoro grazie al sapere dato dalla tradizione storica del territorio. A differenza dei Classici, gli Innovatori si trovano a lavorare con programmi, applicazioni e macchinari complessi in un contesto altrettanto complesso. In questo sfondo non è richiesto all’Innovativo sapere esattamente le caratteristiche di costruzione degli strumenti di lavoro, piuttosto dei codici sorgente di un programma, bensì la sua padronanza operativa: come visto nella terza sezione del secondo capitolo (Frontiera tra digitale e agire produttivo), ciò che determina la qualità, piuttosto che la fruibilità, del sistema digitale è la possibilità data al soggetto di controllare e gestire i processi di elaborazione delle informazioni. Infatti, ben il 58,3% degli Innovativi ha espresso la preferenza per il quinto valore.

La grande consapevolezza insita in entrambi gli artigiani non può che confermare la capacità d’innovazione da essi posseduta: l’apprendimento di terzo tipo si poggia sugli altri tre (0, 1 e 2) senza i quali è un gigante dai piedi di argilla.

115

2. In quale misura sei in grado di spiegare e descrivere a un collega il tuo lavoro?

Nella seconda domanda entrambe le tipologie di artigiano dimostrano di possedere la padronanza della trasmissione del sapere pratico della propria professione. Sapere comunicare efficacemente e in modo appropriato le informazioni relative al proprio operato all’interno della smart Industry è fondamentale per garantire il coordinamento fra le varie parti del sistema. I Classici, con il 66,7 % del voto massimo risultano essere comunicatori leggermente più abili degli Innovatori, con il loro 50%. La differenza è da attribuirsi alla maggiore complessità dell’azienda. Questi dati non possono che confermare i valori registrati nella precedente domanda 1.

116

Anche in questa domanda gli artigiani Classici e Innovativi si dimostrano sicuri e capaci di trasmettere il proprio sapere anche a persone inizialmente “laiche”. Da sottolineare la divisione dei voti degli Innovatori tra il quattro, il cinque e il sei: il lavoro all’interno dell’industria 4.0 presuppone un grande background di conoscenze (litteracy, numeracy, competenze digitali…) che se già non sono possedute, difficilmente il tutor potrà porre rimedio da solo.

4. Oltre alla spiegazione del tuo lavoro, in quale misura sei consapevole del contesto in cui operi?

In entrambi i casi, Classici e Innovativi, possiedono la consapevolezza del contesto in cui operano: gli artigiani operando “con le proprie mani” non possono estraniarsi dal contesto, pena la produzione di un prodotto non soddisfacente. Inoltre, queste risposte sono la conferma della domanda n.7 del I modulo (Le tue azioni lavorative si possono adattare al cambiamento del contesto?): affinché le azioni lavorative possano adattarsi al cambiamento del contesto è necessario anzitutto essere consapevoli di quest’ultimo.

117

5. L’azienda incoraggia la condivisione e la trasmissione della tecnica tra i diversi ruoli di lavoro?

Entrambe le popolazioni di controllo a questa domanda hanno fornito risposte eterogenee, gli artigiani Classici si sono aggregati maggiormente nella riposta 5, mentre gli Innovativi si sono concentrati sulla 4. Negli artigiani Classici bisogna tenere presente che molto spesso è il singolo artigiano che costituisce l’azienda e quindi non ha un collega con cui condividere il sapere. Nelle aziende degli artigiani Innovativi, nonostante risultino essere più complesse, non sono state registrate risposte al di sotto 3. Questo aspetto risulta essere coerente con l’apertura dell’azienda verso l’innovazione.

6. In quale misura avviene lo scambio e la condivisione tra i colleghi aventi diversi ruoli o tipi di lavoro?

118

L’istogramma mostra come gli artigiani, nonostante la grande consapevolezza del proprio lavoro e della trasmissione del proprio sapere nella domanda 1 e 2 di questo modulo, nella pratica lo sono in modo meno accentuato. I Classici in questa riposta si ritrovano per la maggior parte nella quarta risposta, mentre nella prima e seconda domanda si attestavano tra la risposta 5 e 6; mentre gli artigiani Innovativi risultano mostrare più coerenza: la maggior parte delle risposte date si trova nella preferenza 5 con il 41,7%, simile alla percentuale delle precedenti domande 1 e 2.

7. La condivisione delle informazioni e della conoscenza genera cambiamenti e innovazioni?

Nei risultati presenti per gli artigiani Classici la condivisione delle informazioni e della conoscenza viene percepita come una grande fonte di cambiamento e innovazione tanto da avere quasi tutte le risposte concentrate sui due valori massimi; mentre gli innovatori presentano una situazione più eterogenea, pur senza tuttavia avere una presenza sul “per niente”, concentrando i voti sulla quarta e quinta preferenza (ambedue il 33,3%).

Analizzando le risposte alle domande precedenti date dagli artigiani Classici, in particolare le domande 4 e 5 (del II modulo) emerge un’incongruenza: nella quarta e quinta domanda, rispettivamente l’incoraggiamento dell’azienda verso la condivisione delle informazioni e la comunicazione che avviene tra colleghi, le risposte date sono positive, ma non così accentuate come avviene nella domanda qui analizzata. Ancora una volta si registra la difficoltà dell’artigiano Classico di realizzare ciò che sente nell’azienda. Mentre la risposta data a questa domanda dagli Innovatori

119

risulta essere congruente alle due domande precedenti, andando ad indicare una sostanziale coincidenza tra quanto gli artigiani Innovatori desiderano fare e quanto realmente riescano a tradurre in realtà all’interno dell’azienda.

8. I cambiamenti e le innovazioni vengono accettate e immesse nei processi di produzione o nelle pratiche aziendali?

Entrambe le categorie hanno fornito risposte molto positive: nessuna delle due categorie ha votato in modo significativo le prime tre possibilità di risposta (1, 2 e 3). Questa volontà di cambiamento testimonia la consapevolezza che gli artigiani hanno dell’importanza dell’innovazione per la propria competitività nel mondo del lavoro. Tuttavia, per gli artigiani Classici queste risposte confermano le discordanze trovate precedentemente in questo modulo e nelle risposte della sesta domanda del primo modulo: il grado di accettazione dei cambiamenti e delle innovazioni qui affermato è superiore grado di apertura alle innovazioni, seppure molto buono, dell’azienda. Più esattamente, mentre in questa domanda le risposte si concentrano sulla quarta e quinta valutazione (rispettivamente 33,3% e 41,7%), nella quinta domanda del primo modulo le risposte di concentrano sulla quarta e quinta valutazione (33,3% e 41,7%), similmente alla sesta e quinta domanda del secondo modulo.

Le risposte fornite dagli artigiani Innovatori risultano essere congruenti con le precedenti domande, in particolare con la sesta domanda della prima sezione: nel seguente quesito, ovvero l’ottava

120

rispettivamente 25% e 58,3%, mentre nella sesta domanda del I° modulo le risposte si concentrano

sulla quinta e sesta valutazione (58,3% e 33,3%). Per gli artigiani Innovativi anche l’esplicazione del sapere tacito risulta essere grande fonte di innovazione, mentre nel caso degli artigiani Classici pur essendone consapevoli hanno più difficoltà a concretizzarla.

9. Eserciti la riflessione sul tuo lavoro?

Le risposte di entrambi gli artigiani Classici e Innovativi in questa domanda trovano concordanza e coincidono con l’affermazione teorica sull’importanza che riveste la riflessione sull’agire artigiano. Infatti, i voti di entrambe le popolazioni si attestano sul quinto e sesto valore. Patrimonio storico della pedagogia artigiana, vale per gli artigiani Classici e per gli artigiani Innovativi. Combinata con la consapevolezza del sapere tacito delle pratiche artigiane la riflessione può essere fonte di cambiamento.

121

10. La riflessione attiva sulle tecniche e conoscenze del lavoro produce cambiamenti e innovazioni?

I dati che qui si registrano mostrano come effettivamente la riflessione sia una competenza forte per la creazione d’innovazione: nessun artigiano ha scelto le due valutazioni più basse. Si ripresenta il problema precedente analizzato, di coerenza con le risposte precedenti: gli artigiani Classici manifestano grande volontà di innovazione che trova una spinta minore nel piano pratico, mentre gli Innovativi presentano una situazione coerente non meno positiva dei loro compagni.

122