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C) Attività culturali (15)

VI. Estensione, costo, sviluppo futuro del

Progetto

E. Schwab, Unesco

Ci restano alcune considerazioni da fare sull’estensione del Pro­ getto.

Ci sono giunte direttamente e indirettamente richieste di inter­ vento da parte di alcuni comuni limitrofi ; da parte nostra c’è stato un proposito iniziale di estendere gradatamente; il lavoro ai sessantaquattro comuni della « Zona E » ; una terza possibilità è quella di estendere il lavoro ad altri comuni solo per determinati programmi : così la campagna per l’obbligo scolastico fino ai quattordici anni e la soluzione « doposcuola residenziali » potrebbero essere estese a tutti i comuni compresi nei Provveditorati agli Studi dell’Aquila e di Chieti, se questi Provveditorati lo vorranno.

Siamo propensi a muoverci nel futuro biennio nella direzione di questa terza possibilità, escludendo, per un intervento globale, l’esten­ sione ai comuni compresi nella « Zona E », soprattutto perché comporta un rapporto con una terza provincia, quella di Campobasso, mentre già i rapporti con due provincie, L’Aquila e Chieti, sono risultati insoddi­ sfacenti a causa delle distanze. Quanto all’offerta che ci viene dai comuni limitrofi, ci pare di dover escludere ogni addizione successiva che ripro­

porrebbe il ridimensionamento del comprensorio come tale e rappresen­ terebbe una concessione a quella forza centrifuga che giustamente Piovene definisce caratteristica intima della nostra regione (31).

C’è un altro aspetto dell’estensione del Progetto che non riguarda l’ampliamento territoriale, ma il potere di attrazione e l’influenza che questo lavoro può esercitare.

Nel primo biennio, pure senza aver potuto sufficientemente curare le relazioni pubbliche, abbiamo avuto moltissimi contatti con persone di vari paesi, venute per periodi più o meno lunghi :

— undici borsisti inviati dall’UNESCO che si sono trattenuti nella zona del Progetto dagli otto ai venti giorni;

— venticinque visitatori stranieri, esperti o docenti di varie facoltà ;

— tredici studenti di sociologia e di scuole di servizio sociale (stranieri e italiani) che hanno soggiornato a Pescocostanzo per ricer­ che sul campo o per svolgere un tirocinio pratico nella zona da un minimo di tre settimane a un massimo di quattro mesi;

— visitatori in comitiva, italiani e stranieri, per visite brevi ; si tratta di studenti di varie facoltà e di un totale complessivo di novan- tasette persone;

— per il gennaio 1961 è prevista la visita di trentacinque esperti di servizio sociale, a chiusura dell’VIII Conferenza internazionale della Federazione Internazionale dei Centri Sociali.

Queste visite, se hanno aggravato la situazione di un ufficio del tutto inadeguato alla mole ed alla varietà dei compiti che il Progetto impone, hanno tuttavia contribuito a togliere dall’isolamento gli assistenti sociali e i tecnici agricoli del Progetto facilitando scambi di idee e di esperienze a tutto vantaggio del lavoro.

Per il futuro prevediamo di dover limitare il numero dei visitatori e dedicare maggiore cura al lavoro dei tirocinanti. In un futuro ancora più lontano potrà essere interessante utilizzare il terreno del Progetto per l’addestramento di intere équipes interprofessionali desti­

nate a lavorare in progetti analoghi.

Queste limitazioni sono suggerite, oltre che dalla comprensibile necessità di approfondire la natura dei rapporti che si stabiliscono con l’estemo, dalla povertà di mezzi di cui il Progetto dispone.

Il lavoro descritto in questa relazione è costato all’Ente quanto la normale gestione dei Gruppi Assistenza UNRRA Casas.

In cifre il Gruppo Autonomo Assistenza UNRRA Casas di Pesco- costanzo ha speso in un anno circa diciotto milioni. Gli stipendi, pure nella loro esiguità, gravano su questo bilancio per l’83,20% ; il funzionamento dell’ufficio per il 4,52%, gli automezzi per il 2,24%; il complesso dell’attività per il 9,98'%. A questa cifra si aggiunge quella stanziata o amministrata dal CEPAS per le voci che ad esso competono in base alla convenzione stabilita con l’UNRRA Casas per la gestione del Progetto. Questa cifra, per un anno, ammonta alla somma di due milioni circa, di cui il 50'% per studi e pubblicazioni, il 27% per addestramento e aggiornamento del personale, il 23% per acquisto di sussidi audiovisivi e incremento della biblioteca che il CEPAS ha messo a disposizione del Progetto.

In questa sede sentiamo il dovere di ricordare gli enti che mediante prestito di materiale o aiuti vari hanno reso possibile il nostro lavoro : il CARE, l’American Friends Service Committee e l’ONARMO per i viveri concessi ai doposcuola residenziali, il Save thè Children Fund per gli aiuti concessi ai doposcuola residenziali, ai comuni doposcuola, agli asili estivi promossi dal Progetto, l’USIS per i proiettori cinema­ tografici concessi in uso e i fìlms prodotti dalla Divisione per l’Educa­ zione della Comunità di Portorico dati in dono al Progetto, l’AAI per il prestito di arredi e stoviglie che ha reso possibile all’inizio l’orga­ nizzazione dei pensionati o doposcuola residenziali, i privati che hanno dato il loro contributo per l’impianto della biblioteca circolante di testi scolastici « Claudio Franceschi », la Società Olivetti per l’assistenza tecnica fornita per alcune inchieste e l’attrezzatura tecnica d’ufficio concessa al Progetto. Abbiamo già avuto occasione di ricordare l’aiuto datoci dalla Società Shell per avviare l’assistenza tecnica in agricoltura. Un altro aiuto ci è stato dato dal Progetto Sardegna-OECE, che ha ripetutamente ospitato, per corsi di aggiornamento e giornate di studio, assistenti sociali e tecnici agricoli del Progetto.

Per il triennio futuro il Progetto ha ottenuto dalla Cassa del Mezzogiorno un finanziamento straordinario di venticinque milioni, che consentirà : a) lo sviluppo del programma di assistenza tecnica ufficialmente costituito ; 6) lo sviluppo di un programma di assistenza

tecnica in altri settori (particolarmente, emigrazione, turismo e arti­ gianato) ; e) un maggior sviluppo dei « progetti locali » ; d) l’amplia­ mento della cineteca o della biblioteca e la pubblicazione di un bollet­ tino che cementi la collaborazione tra i comuni del comprensorio.

La concessione del Nucleo,di assistenza tecnica al Consorzio di Bonifica Alto Sangro da parte della Cassa del Mezzogiorno che ha « affidato l’inquadramento tecnico al Progetto Pilota per l’Abruzzo » e la concessione di un fondo di venticinque milioni, sono senza dubbio uno dei risultati tangibili del nostro lavoro.

In conclusione gli enti promotori, in particolare l’UNRRA Casas, potranno prendere atto con compiacimento :

«) che il gruppo ha dimostrato una notevole stabilità rispetto agli altri gruppi di assistenza dell’UNRRA Casas ;

b) che la spesa è stata contenuta nei limiti dell’ordinaria ammi­

nistrazione, ma che il tipo di lavoro ha attirato finanziamenti cospicui che ne garantiscono la futura espansione;

c) che questo lavoro rappresenta un punto di attrazione per

visitatori, tirocinanti, studiosi e pertanto un terreno per l’addestra­ mento di equipes destinate a questo tipo di iniziative.

Questi elementi obiettivi vanno tenuti presenti nell’impostare una seria valutazione del lavoro svolto da questo e da altri gruppi autonomi dell’UNRRA Casas.

E’ nostro proposito per il futuro intensificare i rapporti con le autorità comunali e con gli enti locali e favorire sempre più i rapporti intercomunali : sviluppare i rapporti al livello delle provincie fino a fornire al termine del quinquennio dei suggerimenti utili per la Regione.

In altre parole il proposito è che il Progetto Pilota per l’Abruzzo diventi col tempo un’iniziativa dell’Abruzzo, dalla quale gli enti promo­ tori potranno poco a poco estraniarsi.

Notizie

V i l i Conferenza della Federazione Internazionale dei

Centri Sociali

Dal 4 al 7 gennaio u. s. si è tenuta a Roma, nella sede del CEPAS in piazza dei Cavalieri di Malta 2, la V i l i Conferenza della Federazione Internazionale dei Centri Sociali (Interna­ tional Federation o f Settle­ ments and Neighbourhood Centres) sul tema II centro sociale in un mondo in ra­ pida trasformazione.

Hanno partecipato alla Conferenza duecento dele­ gati di sedici Paesi (Belgio, Brasile, Canadá, Danimar­ ca, Finlandia, Francia, Ger­ mania, Ghana, Gran Breta­ gna, Grecia, Israele, Italia, Olanda, Portogallo, Stati Uniti, Svezia).

La prima giornata dei la­ vori è stata presieduta da Ignazio Silone.

Dopo il saluto inaugurale del presidente della Fede­ razione Internazionale, sig. Lopez Cardoso, che ha com­ memorato la figura di A dria­ no Olivetti, già vicepresi­ dente della Federazione, la presidente della Federazione Italiana dei Centri Sociali, dott. Angela Zucconi, ha svolto la prima relazione sul tema I centri sociali e l’amministrazione locale. La

seconda relazione generale, tenuta dall’arch. G. Poux, ha trattato dei Problemi dei piovani. La terza relazione e stata svolta da due rela­ tori, il dott. G. Brausch e il dott. E. Vumi (Congo), che hanno parlato sul tema Esperienze di sviluppo delle comunità, con riferimenti diretti alla situazione del Congo.

Oltre che nelle sessioni plenarie, la Conferenza si è articolata in cinque gruppi di lavoro, ognuno dei quali si è riunito tre volte. I temi dei gruppi di lavoro sono stati : La vita della fami­ glia nelle società di nuovo sviluppo; I piovani d’oggi;

Sviluppo della comunità e problemi di leadership; Il problema dell’urbanizzazione nelle società di nuovo svi­ luppo; Programmi di svi­ luppo delle comunità.

Nell’ultima sessione ple­ naria il sig. P. Kuenstler ha svolto una relazione con­ clusiva sui lavori della Con­ ferenza, dopo la quale il sig. Cardoso ha chiuso i lavori.

I partecipanti alla Con­ ferenza hanno avuto modo di visitare alcuni centri so­ ciali di Roma; un gruppo si è recato in Abruzzo per una visita al Progetto Pilota.

Gli atti della Conferenza saranno prossimamente pub­ blicati in un fascicolo del­ l’edizione intemazionale di « Centro Sociale ».

Convegno della Federazione

La Federazione Italiana dei Centri Sociali ha tenuto un Convegno nazionale, l’8 ed il 9 dicembre u. s., a Napoli, presso il centro so­ ciale « La Loggetta » del­ l’Ente Gestione Servizio So­ ciale Case per Lavoratori.

Tale Convegno è stato or­ ganizzato in preparazione della V i l i Conferenza della

Italiana dei Centri Sociali

Federazione Internazionale dei Centri Sociali (Interna­ tional Federation o f Settle­ ments and Neighbourhood Centres) che si è tenuta a Roma, per la prima volta, dal 4 al 7 gennaio.

Il Convegno ha avuto lo scopo di favorire lo scambio e l’informazione reciproca

fra gli enti e le persone in­ teressate al lavoro dei cen­ tri sociali.

Questo incontro si è reso particolarmente necessario sia perché l’Italia è il paese che ospita la Conferenza in­ ternazionale, sia perché la Federazione italiana, che è la più giovane delle- varie Federazioni nazionali, e che iia sviluppato una proble­ matica avanzata rispetto a quella di molti paesi par­ tecipanti alla Conferenza intemazionale, ha sentito il bisogno di discutere tale problematica prima della Conferenza, in una riunio­ ne cui sono intervenuti enti molto diversi fra loro.

Hanno partecipato al Con­ vegno la presidente della Federazione italiana dott. A. Zucconi e la segretaria, trenta persone per l’Ente Gestione Servizio Sociale Ca­ se per Lavoratori, sette per il Centro Italiano Femmini­ le, venti per l’U N RRA Ca- sas, tre per l’Istituto Ita­ liano Centri Comunitari, tre per l’ Unione Nazionale Lot­ ta contro l’Analfabetismo, una per l’Associazione Na­ zionale Assistenti Sociali, una per la Società Uva di Bagnoli, una per il Centro sociale di Terracina, una per il Centro sociale « Casa rr la », una per il Comitato dei Ministri Cassa per il Mezzogiorno ed A A I (pro­ gramma per i « Centri so­ ciali giovanili »), una per la Scuola ONARMO di Anco­ na, una per il Centro Edu­ cazione Professionale per Assistenti Sociali di Roma, una per l’Ente Nazionale Assistenza ai Lavoratori. A ll’inizio dei lavori sono stati presenti anche due Ispettori del Ministero del­ la P.I.

Il Convegno ha avuto ini­ zio con una relazione della Presidenza sui primi dati

pervenuti alla Federazione relativi al censimento dei centri sociali italiani ; tali dati sono stati ricavati da un questionario precedente- mente inviato ad enti che organizzano centri sociali ed a centri sociali autonomi, e precisamente agli enti soci della FICS (A sso cia z io n i Cristiane Lavoratori Italia­ ni, C.S. « Casa mia », Centri sociali rurali-Delta padano, Centro Italiano Femminile, Ente Nazionale Assistenza ai Lavoratori, Ente Gestione Servizio Sociale Case Lavo­ ratori, Istituto Italiano Cen­ tri Comunitari, Unione Na­ zionale Lotta contro l’Anal­ fabetismo, U N RRA Casas, YM CA, Istituto Servizio So­ ciale Familiare di Mila­ no), a nove Enti di ri­ form a fondiaria, al C.S. ebraico di Roma, al C.S. di Comunità di Terracina, al C.S. « S. Maria Goretti » di Catania, al C.S. « Nesima Superiore » di Catania, al Centro di sei-vizio sociale di Acireale, alla F IR A S di Roma, al C.S. delle Ausi- liatrici del Purgatorio di Roma, all’ONARMO di An­ cona, al Segretariato della Gioventù, al Progetto EPA Sardegna, all’Ente Assisten­ za Sociale Inquilini, alle Opere Arcivescovili di Pa­ lermo, all’Ente Siciliano di Seivizio Sociale, alla Fon­ dazione Crespi Morbio di Milano, al Consorzio Comu­ ni Bacini Imbriferi Mon­ tani del Ticino di Varese, all’ Ufficio di servizio socia­ le dell’Amministrazione pro­ vinciale di Milano, al Centro comunitario di Rescaldina, al Centro comunale di ser­ vizio sociale di Bergamo, a cinque Centri sociali della Pontificia Opera Assistenza di Roma, a due Centri del- l’ONARMO di Roma, al Centro della Borgata Gor­ diani di Roma, alle assi­ stenti capo - sede della POA

di Padova, Vicenza, Trevi­ so, Rovigo e Udine.

E ’ seguita una discussione generale che ha precisato i limiti dell’indagine e la opportunità di allargare il censimento a tutti i centri sociali coordinati ed orga­ nizzati dagli enti soci.

Nel pomeriggio del primo giorno dei lavori è stato a f­ frontato il tema: Centro so­ ciale e amministrazione lo­ cale, tema che è stato sud­ diviso in:

a) Il ruolo del centro so­ ciale nel piccolo comune', b) Il centro sociale ed il decentramento amministra­ tivo nei grandi comuni.

Questo problema ha rive­ stito una particolare impor­ tanza, sia perché è og­ getto della relazione italia­ na alla Conferenza intem a­ zionale, sia perché esso rap­ presenta un punto chiave per la impostazione del la­ voro in un centro sociale. Il tema a) è stato svilup­ pato dalla dott. Zucconi in rapporto all’esperienza del P r o g e t t o Pilota per l’Abruzzo, dal dott. Todisco che ha trattato della pro­ blematica relativa ai Centri comunitari del Canavese, e dal prof. Saurini che ha parlato del lavoro svolto nei Centri dell’UNLA.

Il tema b) è stato svilup­ pato dal dott. Catelani in una relazione distribuita che ha avuto il carattere di in­ troduzione generale sul te­ ma del decentramento am­ ministrativo. Per questo suo carattere introduttivo la re­ lazione del dott. Catelani è stata letta prima delle altre.

Alle tre relazioni è se­ guita una discussione dei partecipanti divisi in due gruppi.

Durante il secondo gior­ no dei lavori è stato trat­ tato il tema: Centro sociale

e problemi dei giovani. Si sono avute tre relazioni: una del dott. Gastaldi sul­ l’impostazione programma­ tica dei « Centri sociali gio­ vanili » del Comitato dei Ministri Cassa del Mezzo­ giorno ed A A I, una della si­ gnorina Cremoncini dell’ En­ te Gestione Sei-vizio Sociale Case Lavoratori sull’espe­ rienza di lavoro dei centri sociali dell’Ente, una del sig. Bussi sul lavoro svolto dall’U N RR A Casas con i giovani.

A tali relazioni è seguita una discussione generale particolarmente rivolta alla prima relazione. Molti dei presenti hanno espresso dei dubbi sulla opportunità del­ la denominazione « Centri sociali giovanili » che po­ trebbe creare confusioni, e hanno auspicato un col- legamento con i centri so­ ciali già operanti.

I partecipanti, a chiusu­ ra dei lavori del Convegno, hanno discusso sull’imposta­ zione programmatica del la­ voro della Federazione Ita­ liana Centri Sociali.

Si è detto che la Federa­ zione dovrebbe soprattutto favorire la circolazione

del-Nei giorni dall’ l all’8 ot­ tobre 1960 si è tenuto a Frascati, nella Villa Falco­ nieri, gentilmente concessa dal Ministero della Pubbli­ ca Istruzione, un Seminario europeo che ha riunito, sul tema La ricerca in educa­ zione sanitaria, specialisti di diversi Paesi europei.

Il Seminario si è svolto sotto gli auspici dell’Orga­ nizzazione Mondiale della Sanità e dell’Unione Inter­ nazionale per l’Educazione Sanitaria, per iniziativa del

le idee e delle esperienze e l’approfondimento dei temi in vista dello sviluppo del centro sociale e della preci­ sazione graduale della sua natura e dei suoi scopi.

Si è notato il bisogno di uno scambio di conoscenza, sia al livello degli enti che a quello dei lavoratori di­ retti, si è prospettata la possibilità di utilizzare il programma delle visite or­ ganizzate ai centri sociali dei vari enti in occasione della Conferenza internazio­ nale, per facilitare questa conoscenza, ed anche l’op­ portunità che la Federazio­ ne pubblichi un bollettino, o che una rivista già esistente diventi organo della Fede­ razione.

Si è proposto di pensare alla possibilità di un incon­ tro futuro tra gli utenti dei centri sociali.

Si è infine deciso di com­ pletare lo schedario dei cen­ tri sociali subito dopo la C on feren za intemazionale, di darsi, come Federazione, una più definita struttura organizzativa, e di program­ mare un incontro annuale degli enti e delle persone interessati al lavoro dei cen­ tri sociali.

Comitato Italiano per l’Edu­ cazione Sanitaria e con la collaborazione del Ministero italiano della Sanità; l’or­ ganizzazione tecnico-scien­ tifica è stata affidata al Centro Sperimentale per la Educazione Sanitaria di Pe­ rugia.

Hanno partecipato ai la­ vori del Seminario il prof.

Canaperia, presidente del- l’UIESP, il prof. Derry- berry (U SA), presidente del Comitato Internazionale per la Ricerca in Educazione

Sa-nitaria, e circa quaranta specialisti di diverse disci­ pline (igienisti, medici, so­ ciologi, antropologi cultura­ li, pedagogisti, filmologi, in­ segnanti, studiosi dei mezzi di comunicazione di massa), provenienti dall’OMS, dal- l’UIESP e dai seguenti Pae­ si : Belgio, Cecoslovacchia, Finlandia, Francia, Germa­ nia Occidentale, Gran Bre­ tagna, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Unione S o v i e t i c a , Jugo­ slavia.

Il Seminario ha preso spunto dalla necessità, uni­ versalmente riconosciuta, di ricerche rigorose per la pro­ grammazione di interventi razionali di educazione sa­ nitaria, che consentano una valutazione la più esatta possibile del valore dei sin­ goli mezzi di cui l'educa­ tore può disporre nelle di­ verse situazioni pratiche.

In particolare, la V Confe­ renza mondiale dell’UIESP, fissata per il 1962 a Fila­ delfia, ha offerto ai promo­ tori del Seminario l’occasio­ ne opportuna per una serie organica di ricerche coordi­ nate nei vari Paesi europei, che consenta di portare alla Conferenza stessa qualche risultato concreto.

Il Seminario ha ritenuto di focalizzare particolar­ mente l’attenzione sui mez­ zi di comunicazione di mas­ sa; la sperimentazione sarà diretta nell’ambito dei fini istituzionali della educazio­ ne sanitaria, intesa come modificazione consapevole e persistente del comporta­ mento nei confronti dei pro­ blemi della salute.

Il Seminario ha concluso i suoi lavori con la pro­ grammazione di due ricer­ che specifiche sull’uso del film in educazione sanita­ ria, indirizzate ad ambienti rurali e su temi diversi.

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