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L’INTERVENTO ARCHEOLOGICO E LA SCOPERTA DELLE TOMBE

2.3 Evidenze archeologiche ed evoluzione strutturale della chiesa

L’indagine archeologica, oltre ad aver riportato alla luce i vari sepolcreti sopra descritti, ha permesso di identificare le varie fasi costruttive del sito, dagli ultimi gloriosi orizzonti dei da Montegarullo, alla chiesa attuale.

Il nucleo residenziale della fase castellana dell’edificio è identificabile nel corpo centrale della chiesa, i cui muri perimetrali originali sono chiaramente individuabili su tre lati: all’esterno, lungo la parete est che si affaccia sulla valle sono visibili conci angolari che stabiliscono la dimensione dell’antica struttura, i perimetrali nord67 e sud sono stati invece rinvenuti all’interno della chiesa e corrispondono alle pareti dell’ambiente voltato che conteneva le mummie; il limite ovest, meno evidente, potrebbe coincidere con la parte centrale del muro perimetrale ovest della chiesa attuale.

L’originario palazzetto residenziale si impostava sulla roccia: il suo piano più basso era costituito dall’ambiente voltato rinvenuto nello scavo, con orientamento nord-sud, adibito a cannoniera, come suggerisce lo stile delle due feritoie che si aprono sulla parete perimetrale est68. All’ambiente si accedeva tramite la scala in pietra, poi divenuta tomba 7. La tessitura muraria delle pareti è curata e presenta blocchi legati con malta (fig. 22), tipologicamente simile ai resti della cosiddetta “torre bizantina”, posta ad ovest dell’attuale chiesa e che probabilmente aveva la funzione di mastio69.

66 A.P.Ro; G.B

IANCHI, Stato materiale e formale, cit.

67 La lunga esposizione fuori terra del perimetrale nord, attualmente all’interno al perimetro della chiesa è dimostrata

dalla presenza di vegetazione infestante ancora aggrappata ai letti di giacitura della malta.

68 Le aperture oltre ad essere a quote differenti, sono pure differenti per cronologia e tipologia d’uso: se per quella posta

più a nord è ipotizzabile una finalità di controllo e avvistamento, quella più a sud appare più moderna e idonea ad ospitare una bombarda. Le dimensioni del lume di questa cannoniera sono inoltre compatibili con la cannoniera a toppa rovesciata, rinvenuta integra e ora murata nel campanile adiacente la chiesa

69 M.T

Per quanto riguarda la datazione, la forma e il tipo di aperture potrebbero essere riferibili nei loro primordi, alla fase trecentesca del sito. Una volta dismesse le funzioni militari, i resti del palazzetto residenziale vennero presto reimpiegati nel primo edificio religioso, che sfruttò i muri perimetrali del corpo di fabbrica preesistente. La chiesa venne inizialmente orientata per uso liturgico in direzione est- ovest e, nella parete ad ovest, venne realizzato un ingresso monumentale70.

70

I lavori di restauro hanno riportato alla luce la sagoma del portale e i resti di quello che sembra essere un arco ad ogiva.

Figura 22 – In alto le strutture afferenti alla fase castellana del sito, in basso gli ortofotopiani dell’interno delle murature, a sinistra il prospetto nord, a destra il prospetto sud (foto Barbara Vernia).

L’assetto liturgico venne completato destinando la cannoniera a cripta cimiteriale, che venne così a trovarsi sotto la zona dell’altare maggiore; vennero mantenute pervie le feritoie, mentre i lati est e ovest furono incamiciati da un muro su cui si innestò la volta a botte. L’accesso alla cripta sfruttò probabilmente l’antica scala pertinente alla precedente fase castellana. A questa fase è forse ascrivibile la realizzazione della tomba 4, che si posiziona al centro della primitiva chiesa, anch’essa orientata est-ovest. Successivamente la cripta venne adibita a luogo di sepoltura, la scala chiusa con un setto lapideo e utilizzata anch’essa come luogo di sepoltura (tomba 7).

Per raggiungere l’ambiente voltato, venne realizzato l’ingresso lungo la parete nord; a questa fase risalgono le sepolture rinvenute negli anfratti rocciosi e coperti con poca terra (US 28 che ingloba la cosiddetta tomba 5). Lo sfruttamento dell’ambiente voltato come area cimiteriale continuò sempre utilizzando la porta di accesso posta a nord, generando le fasi deposizionali riconducibili alla US 26; le tombe 9 e 10 furono le ultime ad aver fruito di questo accesso. Successivamente l’orientamento liturgico della chiesa venne ruotato di 90° e la navata allungata a nord e a sud (fig. 23). Non abbiamo una data precisa di questi interventi, tuttavia è certo che il tutto avvenne dopo la seconda metà del XVI o, più precisamente, durante la prima metà del XVIII secolo71, poiché Don Bianchi, parroco di Roccapelago tra il 1765 e il 1815, afferma che la chiesa è lunga 28 braccia e larga 17 cioè 17 m di lunghezza e 10 m circa di larghezza72, ovvero all’incirca le attuali dimensioni. Questi consistenti lavori comportarono la chiusura dell’ingresso nord all’ambiente voltato, non più funzionale per il suo scopo originario; l’ambiente continuò ad essere utilizzato sfruttando un’apertura a botola posta nel pavimento della chiesa; a questa fase sono riconducibili i corpi che provengono dlla US 23, la più recente, e vennero probabilmente create durante questa fase le tombe 2, 3 e 6. L’antico accesso all’ambiente voltato aperto a nord, ormai tamponato ed interno alla nuova chiesa,

71 C.V

IGNUDINI; Dalla Rocca-forte alla Rocca-ecclesiae, in Roccapelago e le sue mummie: studio integrato della vita

di una piccola comunità dell’Appennino tra XVI e XVIII secolo (Atti dei convegni del 24 settembre 2011 e del 22

settembre 2012, Roccapelago), Modena 2016, pp.121-148.

72 A.P.Ro.; G.B

rimase nascosto all’interno della tomba 8, così come i resti di una casamatta realizzata sulla parete est73, anch’essa colmata dal contenuto della tomba 8.

Le sepolture nella chiesa cessarono nel 1786, quando è documentata la creazione del cimitero tuttora esistente a sud dell’abside della chiesa attuale. Durante il 1858 è testimoniata una ristrutturazione della chiesa voluto da don Antonio Bartolai74, durante il quale venne abbassato il pavimento probabilmente alla quota attuale, per restituire le giuste proporzioni all’interno della chiesa; contemporaneamente vennero rotte le arche75 e con le macerie vennero riempite le stanze sottostanti, cancellandone definitivamente il ricordo.