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LO STUDIO DEI REGISTRI PARROCCHIALI RISULTAT

4.2 Analisi della natalità

4.2.5 Incidenza dei parti gemellari e dei parti a rischio

Grazie alle note dei parroci, è stato inoltre possibile analizzare il fenomeno dei parti gemellari che è stato indagato su una casistica rappresentata da 44 eventi.

L’incidenza di questo fenomeno, con minime oscillazioni diacroniche, è di 1,08 su 100 nati, valore che dimostra una buona congruenza con il dato naturale moderno, attestato al 1-2%150, con una maggior presenza durante il XVIII secolo, in

149 La diminuzione di madri con unico o basso numero di parti, potrebbe essere relazionata con la diminuzione del

rischio causato dall’espulsione; basse frequenze del fenomeno tendono repentinamente a diminuire nel corso degli anni, mostrando al contempo una tendenza a stabilizzare o ad incrementare numeri medi che vanno da quattro a sette parti.

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Ministero della Salute, Certificato di assistenza al parto (CeDAP), Analisi dell’evento nascite-Anno 2005, Roma 2008, Pag. 45; il dato moderno, grazie alle nuove metodiche di fecondazione assistita, si sta spostando verso il 3%.

99,38 % 0,62% incidenza periodo 1593-1649 98,95 % 1,05% incidenza periodo 1650-1699 98,71% 1,29% incidenza periodo 1700-1749 parto singolo parto gemellare 97,72 % 2,28% incidenza periodo 1750-1799 99,60 % 0,40% incidenza periodo 1800-1849 99,16% 0,84% incidenza periodo 1850-1899 parto singolo parto gemellare

cui registriamo frequenze maggiori: 1,29% (1700-1749); 2,28% (1749-1799) (fig. 44). La tipologia di parti gemellari riscontrata a Roccapelago, è bene evidenziarlo, è esclusivamente quella bigemina151. I cognomi a cui sono riconducibili i parti gemellari sono Antonioni, Pasquesi, Lenzini, Marcolini, Mari, Guerri, Bartolai, Vanoni, Ugolini, Benassi, Lazari, Turrini, Bondioli, Menoni, Vanni, Ori, Piacentini e Bernardi. La maggiore ricorrenza di parti gemellari la si riscontra nelle famiglie Bartolai, Benassi e Vanni, con tre parti gemellari; negli Ori si registra l’incidenza massima con quattro casi152.

Ulteriori annotazioni a margine delle nascite, quali ad esempio l’amministrazione del battesimo d’emergenza da parte dell’ostetrica presente durante il parto, hanno permesso di analizzare eventuali criticità durante la fase di espulsione del feto.

In condizioni ottimali, a Roccapelago, il battesimo veniva amministrato dal parroco il giorno stesso del parto, o il giorno successivo se il lieto evento avveniva

151 La frequenza naturale di parti bigemini attualmente si attesta, come già detto a 1-2 casi su 100 gravidanze, i casi più

rari di parti trigemini si verificano una volta su 6.400 parti, un raro parto quadrigemino ogni 512.000 parti. Grazie a nuove tecnologie di fecondazione assistita, la frequenza naturale si sta attualmente innalzando.

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La frequenza è influenzata dalla numerosità degli individui aventi lo stesso cognome, Ori ha una presenza percentuale comunque maggiore rispetto agli altri.

Figura 45 – Registrazione di nascita del 28 maggio 1657 di Maria Ori, figlia di Giovanni e Orsola Zanetti, battezzata “ob immines periculo mortis” da Lucia “ostetrica provata” e moglie di Bartolomeo Vanoni. Maria

supererà l’evento critico e morirà a 63 anni, il 28 marzo 1720, coniugata con Santo Bernardi. (A.P.Ro;

Registro dei Nati dall’anno 1593 all'anno 1732,: Libro I e II “Vivete felici”, pagina 338 nota 4), (foto Mirko

durante la notte o in caso di grave maltempo. Quando invece la situazione assumeva tratti critici tali da far temere per la vita del bambino o, condizione ancora più grave, che il bambino fosse a rischio imminente di morte senza aver avuta salva l’anima grazie al battesimo153, il sacramento veniva amministrato in condizioni di emergenza da chi assisteva al parto154. La necessità di amministrare tempestivamente il sacramento era quindi determinata da un imminens periculo morti”155 del nascituro (fig. 45), o da un'estrema necessità156. Sulla totalità dei parti unigemini, le registrazioni di battesimi d’emergenza sono risultati essere 140, che corrispondono ad una frequenza del 3,02% e che potrebbero essere relazionati a parti podalici157, evento la cui incidenza percentuale sul territorio italiano oggi varia dal 2,4% al 4,9%158. La frequenza del battesimo d’emergenza si eleva significativamente al 13,73% quando trattasi di parti gemellari, superiore quindi di oltre quattro volte rispetto ai parti unigemini. La maggiore incidenza dimostra incontrovertibilmente come il fenomeno del parto gemellare fosse portatore di complicazioni e timori maggiori, rispetto al parto monofetale, per il quale però non è possibile avanzare ipotesi diagnostiche circa il reale rischio occorso.

153 A questi ultimi sfortunati, era inoltre preclusa la possibilità di venire seppelliti in terra consacrata, si veda D.P

ICCO,

Les ondoyées parmi les demoiselles de Saint-Cyr (XVIIe-XVIIIe siècles), in G.ALFANI,P.CASTAGNETTI,V.GOURDON,

Baptiser. Pratique sacramentelle, pratique sociale (XVIe-XXe siècles), Publications de L’Université de Saint-Étienne,

Saint-Étienne, 2009, pp. 204-205.

154 E’ utile ricordare che il Codex Iuris Canonici in vigore fino al 1983 consentiva che, ai fini di preservare la sanità

della vita spiritualis del nascituro, bene superiore rispetto alla vita temporalis, venisse praticato il battesimo in utero tramite procedure e strumenti piuttosto invasivi, si veda a questo proposito il Codex Iuris Canonici Pii X pontificis

maximi iussu digestus; Benedicti Papae XV autoritate promulgatus; prefatione, fontium annotatione et indice analitico- alphabetico ab emo Petro card. Gasparri auctus, Roma 1917, can. 746.

155 A.P.Ro; Registro dei Nati dall’anno 1593 all'anno 1732,: Libro I e II “Vivete felici”, pagina 338 nota 4 del 28

maggio 1657.

156

A.P.Ro; Registro dei Nati dall’anno 1593 all'anno 1732,: Libro I e II “Vivete felici”, pagina 78 nota 1 del 4 gennaio 1695.

157 È forse escludibile la problematica rappresentata dal giro di funicolo attorno al collo del neonato, evenienza piuttosto

comune con un'attuale frequenza che sfiora 30%. Solo la presenza di giri multipli rappresenta un reale elemento di pericolo tale da compromettere l’outcome feto-neonatale; in tal caso però la statistica odierna si attesta al 2% della totalità dei parti.

158 M.T

RAVERSARI,F.FELETTI,A.VAZZANA,G.GRUPPIONI,M.A.FRELAT; Three cases of developmental dysplasia of

the hip on partially mummified human remains (Roccapelago, Modena, 18th Century): a study of palaeopathological indicators through direct analysis and 3D virtual models, “Bulletins et Mémoires de la Société d'Anthropologie de