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Evoluzione dei sussidi agricoli e dei prezz

CAPITOLO SECONDO

ANNO DISACCOPPIATI SVILUPPO

2.8 Evoluzione dei sussidi agricoli e dei prezz

Nell’ambito dell’attuale politica monetaria europea130 si sviluppa il bilancio economico

dell’UE e, di conseguenza, la sua ripartizione nei vari settori in particolare nel settore

agricolo, si parla quindi di sistema agro-monetario europeo131. Tutti i sussidi, e tutti gli

scambi commerciali tra paesi membri, attualmente vengono realizzati attraverso l’uso

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In particolare poi le priorità dell’attività del Civilgroup nel settore Fruit and vegetables in generale: l’attuazione della PAC dopo il 2013, la riforma del regime del settore, la gestione e la prevenzione di misure di crisi, il sistema frutta nelle scuole, nutrizione e politica sanitaria, sicurezza alimentare e sanità delle piante (COM/2013/0267 – Direttiva n. 29 del 2000 – Reg. (CE) n. 1107 del 2009), gestione dei nutrienti in orticoltura (contenuto nitrati), produzione e consumo sostenibile, catena di approvvigionamento, questioni sociali di sostenibilità alimentare, cambiamento climatico, energie e trasporti, politica commerciale, commercio ed accordi bilaterali, innovazione e nuove tecnologie (Horizon 2020, PEI), osservazione del mercato.

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http://ec.europa.eu/agriculture/fruit-and-vegetables/product-reports/tomatoes/index_en.htm.

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La politica monetaria riguarda l’insieme delle regole monetarie, creditizie e finanziarie; un mercato economico è influenzato dalle scelte di politica monetaria proprio perché, in particolare, la moneta è attualmente il principale mezzo di scambio. La politica monetaria influenza l’economia monetaria, le determinanti di domanda e offerta di moneta che provocano effetti sull’economia reale e, quindi, sui mercati, in particolare su quello agricolo. Più nel dettaglio, nel mercato ortofrutticolo da trasformazione, è il caso quindi del pomodoro da industria, si supera in parte la caratteristica di forte deperibilità del prodotto fresco aprendo così i mercati nazionali agli scambi internazionali. L’Unione Europea fin dalla sua nascita si è posta l’obiettivo di creare un mercato unico al suo interno, per il cui raggiungimento si è confrontata con problemi derivati dalle differenze interne ed esterne. Tra il 1957 e il 1968 vengono eliminate le barriere tariffarie, in particolare nel 1968 si completa l’unione doganale nella CEE. Contemporaneamente permangono e si potenziano, però, le barriere non tariffarie fino agli anni ’80, quando si riprende il cammino sulla realizzazione del mercato interno. Nel 1986 viene firmato, infatti, l’Atto Unico Europeo (AUE) con cui ci si prefigge di:creare un effettivo mercato interno, realizzare una politica di coesione sociale, avviare una cooperazione politica europea. L’Unione economica e monetaria (UEM)130 viene sancita attraverso il Trattato di Maastricht nel 1992130, poiché si erano evidenziati i problemi legati ai costi transazionali in un mercato dove vi era la piena libertà di capitali e merci, ma politiche monetarie ed economiche differenti nei vari paesi membri e strettamente correlate alla variabilità dei cambi. Questa stabilità valutaria si è concretizzata con l’adozione della moneta unica: l’EURO, che ha sostituito, nel 2002, le valute nazionali, ad un cambio fisso130, e la moneta scritturale ECU, fino ad allora utilizzata.

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il sistema agro-monetario europeo viene inserito nel 1969 nella Politica Agricola Comune ed eliminato con l’introduzione dell’Euro; il fine primario dell’ introduzione del sistema agro-monetario era proprio quello di attutire le oscillazioni dei prezzi agricoli provocate dalle differenze delle valute nazionali, era quindi necessario attenuare le fluttuazioni delle singole valute per stabilizzare sia i prezzi che i sussidi (Vitali, 2010).

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dell’EURO132. I primi quaranta anni circa di funzionamento della PAC si sono basati su

una metodologia di protezione del mercato; tale protezione ha riguardato non solo i

redditi, ma anche i prezzi. Questo procedimento si è distinto in diversi metodi133:

metodo del sostegno, un sostegno ai prezzi in cui il prezzo di intervento

interviene sul mercato interno e sulla protezione alle frontiere. Questo metodo è stato utilizzato fino alla riforma Mac Sharry, che ha segnato l’inizio del suo abbandono, in favore di altre procedure. In particolare è anche con l’accordo di

Marrakesh134, sul sostegno interno, che si prosegue in tal senso135;

metodo dell’aiuto diretto (deficiency payment), un sostegno accoppiato alla

produzione. Questo metodo sostiene il mercato dei prodotti per cui non vi è protezione esterna, progressivamente abbandonato a seconda del settore (olio di oliva, tabacco semi oleosi, prodotti trasformati a base di ortofrutta);

metodo della protezione esterna, un sostegno senza intervento. Questo metodo

difende la produzione interna di taluni settori (pollame, uova, vini di qualità, prodotti floricoli e ortofrutticoli) attraverso dazi doganali o prelievi di vario tipo;

• metodo dell’aiuto diretto (disaccoppiamento), un sostegno slegato dal tipo di

produzione. Questo metodo stabilisce un sussidio diretto al reddito agricolo a prescindere da cosa egli produca.

Nell’ambito dell’ortofrutta trasformata, in aggiunta a quanto evidenziato nel primo capitolo, è possibile brevemente ricordare:

• aiuti alla trasformazione, pagati direttamente alla fase industriale;

• aiuto commisurato alla differenza tra prezzo minimo e prezzo sul mercato

mondiale;

limiti di trasformazione fissati in ambito comunitario per i pomodori136.

Per quanto riguarda i prezzi istituzionali si evidenzia che ogni anno si determinano tre

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La politica monetaria dell’Unione Europea raggiunge il suo massimo compimento con l’introduzione della Moneta unica, per tutti gli Stati membri: l’EURO. La sua nascita avviene il 1° gennaio 1999 tramite un comunicato del Consiglio dei Ministri europei, insieme alla sua comparsa sui mercati finanziari; mentre, come moneta circolante, è necessario attendere il 2002. Infatti per i primi tre anni è stata una moneta scritturale. La moneta è amministrata dalla Banca centrale Europea (BCE) ed ha sostituito le valute nazionali in 19 dei 27 Stati membri, tra cui l’Italia, la Spagna e il Portogallo, mentre altri 7 paesi sono in transizione; anche piccoli stati europei hanno adottato l’Euro, sulla base di un accordo formale, e tra questi la Repubblica di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano.

133Capitolo primo di questo lavoro. 134

Atto finale dell’Uruguay round.

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http://www.europarl.europa.eu/atyourservice/it/displayFtu.html?ftuId=FTU_5.2.7.html. Inoltre era emersa la necessità di avere una unità di conto comune con la quale calcolare i prezzi agricoli e il sostegno da apportare ad essi.

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tipologie di prezzi istituzionali: prezzo indicativo, prezzo di intervento, prezzo soglia. Il

target price, o prezzo indicativo o assimilato, è un prezzo teorico, stimato, al quale

dovrebbe tendere il mercato al fine di remunerare in modo adeguato gli agricoltori. È pertanto un prezzo di riferimento, sulla base del quale, vengono fissati il prezzo di intervento ed il prezzo soglia. Il prezzo di intervento, invece, è un prezzo minimo garantito al quale le agenzie di intervento nazionale devono acquistare il prodotto offerto, per conto della Comunità. Tale prezzo indica il “grado di protezione” del settore nel momento in cui si verifica quella che è l’incidenza percentuale del prezzo di intervento sul prezzo indicativo, poiché i due dovrebbero essere in equilibrio, sia per evitare la formazione di eccedenze, sia per evitare problemi di approvvigionamento. Il prezzo soglia è che viene fissato, all’entrata, per l’importazione di prodotti dai Paesi terzi e, pertanto, si applica alle frontiere. Tale prezzo è determinato più basso rispetto al prezzo indicativo, in modo da far sì che il prezzo del prodotto importato si stabilisca sui livelli del prezzo indicativo, considerando i costi di trasporto. Questa azione viene

realizzata attraverso un prelievo, che altro non è che un dazio variabile apposto137; in tal

modo il livello di protezione del mercato interno europeo è molto alto.