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IL MERCATO DEL POMODORO DA INDUSTRIA ITALIANO: ANALISI DESCRITTIVA

CAPITOLO SECONDO

IL MERCATO DEL POMODORO DA INDUSTRIA ITALIANO: ANALISI DESCRITTIVA

La coltivazione del pomodoro si distingue in due grandi settori di produzione: la

produzione fresca e quella trasformata61; all’interno di ciascuna area è possibile trovare

una vasta gamma di prodotti indirizzati al consumatore finale62.

Nel presente capitolo si esamina il comparto del pomodoro da industria attraverso un’analisi descrittiva della dinamica del settore a livello mondiale, europeo e nazionale, della filiera italiana, distinguendo in particolare la fase agricola da quella di trasformazione. Si prende in esame il mercato italiano e le forme di aggregazione nazionali ed internazionali. Infine si descrivono l’evoluzione dei sussidi e dei prezzi agricoli, focalizzando l’attenzione sul settore del pomodoro da industria in Italia. In particolare vengono messi a confronto in un arco temporale di 15 anni (2000-2015) le

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Il pomodoro è un prodotto estremamente delicato e deperibile in un tempo assolutamente breve; pertanto le produzioni destinate al consumo fresco devono seguire determinate procedure. E’ anche estremamente versatile e largamente utilizzato nell’alimentazione, tanto da essere un prodotto base nella dieta alimentare. Per assicurarne la conservazione si usano quindi numerose tecniche di trasformazione e manipolazione del prodotto originario, e anche grazie all’innovazione tecnologica, oggi sono presenti sul mercato una vasta gamma di produzioni trasformate, o derivate, disponibili per il consumatore. Tra le produzioni derivate si trovano: pomodori pelati, quelli di tipo lungo, privati della buccia, ricavati dal frutto fresco, sano, maturo e ben lavato; concentrati, ottenuti da succhi di pomodoro da cui viene sottratta acqua; passate, che non subiscono concentrazione, ma solo una sgrondatura, triturazione e pastorizzazione; polpe, ottenute da pomodori scottati, sbucciati e da un’aggiunta di succo di pomodoro concentrato; triturati vari; conserve, essiccati. I pomodori pelati si distinguono in: pelati interi e pelati non interi; i primi sono i veri e propri “pelati”, i secondi si suddividono in “pelati in pezzi”, ed in questo caso si parla di polpa oppure cubettati. Una ulteriore suddivisione si ha se si pone l’attenzione sulla percentuale in peso della sostanza secca, al netto del sale aggiunto, infatti se questa è inferiore al 12% si parla di passata, mentre se è superiore si parla di concentrato, fino ad arrivare al ketchup. I concentrati a loro volta si suddividono in: concentrato di pomodoro, semi-concentrato, doppio concentrato, triplo concentrato, sestuplo concentrato. La differenza sta nella percentuale di residuo secco netto che nel semi-concentrato è superiore al 12%, nel concentrato al 18%, nel doppio concentrato al 28%, mentre nel triplo concentrato al 36%; infine nel sestuplo concentrato è superiore al 55% (dati SSICA). Infine si trovano il succo di pomodoro, che è un liquido polposo, la polvere di pomodoro, che è un disidratato di concentrato, i fiocchi di pomodoro, che è un prodotto essiccato e il ketchup, che è un prodotto a base di pomodoro.

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In particolare l’Italia ha una grande tradizione che l’ha portata ad essere leader mondiale nella produzione di derivati. Già 1867 in occasione della Grande Esposizione Universale di Parigi, Francesco Cirio, presenta ufficialmente il metodo di conservazione in barattoli di banda stagnata, ancor oggi impiegati come contenitori dei derivati di pomodoro. Durante l’esposizione del 1911 Mutti riceve il “Diploma di Medaglia d’Oro di 1° grado” per il suo estratto di pomodoro, e dopo pochi anni nel 1922 inizia la produzione del doppio concentrato e nel 1938 quella del triplo concentrato. Una nuova rivoluzione si realizza nel 1951 quando l’azienda Mutti introduce il concentrato in tubetto di alluminio. Infine con il marchio De Rica, negli Anni ’60, la pubblicitàed il marketing trovano spazio nel mondo del pomodoro da industria. Infatti grazie ad un accordo con la Warner Bros i prodotti De Rica si inseriscono nel popolare programma televisivo “Il Carosello”. Su questa tradizione si basa il nuovo approccio mediatico degli ultimi anni di De Rica, dopo il passaggio a Conserve Italia.

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modifiche alle sovvenzioni dirette, l’andamento dei prezzi del prodotto agricolo e le riforme della PAC. Rispetto allo scopo generale del lavoro di ricerca, cioè analizzare gli effetti della PAC, i grandi cambiamenti a livello mondiale che si sono susseguiti nel periodo qui preso in considerazione, e la crisi economica ed alimentare che ne è conseguita (Semerari, 2011), rappresentano indubbiamente una complicazione. L’analisi successiva mostrerà che è comunque possibile evidenziare a livello descrittivo come ci siano delle variazioni significative nei prezzi al variare delle politiche agricole. Il quadro descrittivo fornito nel presente capitolo è la base sulla quale si innesterà l’analisi econometrica presentata nel capitolo terzo.

Per inquadrare la problematica dell’effetto economico e finanziario delle sovvenzioni comunitarie nel settore del pomodoro è utile partire dallo schema contabile semplificato di un’ipotetica azienda agricola. L’eguaglianza tra attivo e passivo di bilancio è espressa

dalla cosiddetta equazione fondamentale della contabilità63:

ASSETS64 = LIABILITIES65 + EQUITY66

dove

Assets = attivo fisso + attivo liquido

Liabilities = passività a lungo termine + passività a breve termine Equity = ricavi – costi + sovvenzioni + riserve accumulate

In particolare per attivo fisso si intendono i capitali stabilmente investiti: valore terra, valore fabbricati e valore macchinari; il valore della terra è espresso come prezzo/Ha*numero Ha. I ricavi sono dati da quantità venduta* prezzo.

Di conseguenza riscriviamo l’equazione come:

prezzo/Ha*numero Ha + valore fabbricati + valore macchinari + attivo liquido + costi= passività + quantità venduta* prezzo + sovvenzioni + riserve (1)

Assumendo le sovvenzioni67 come esogene all'equilibrio di mercato, ci si può chiedere

su quali delle variabili queste sovvenzioni possono incidere. Isolando la variabile sovvenzioni (d'ora in avanti S), dal resto delle variabili, si può ipotizzare a priori che esse incidano sul prezzo della terra, sulla quantità di terra coltivata, sui costi sulla quantità venduta e sul prezzo:

prezzo/Ha [S]*numero Ha [S]+ valore fabbricati + valore macchinari + attivo liquido

63http://www.boundless.com 64 Asset: attivo. 65 Liabilities: passivo.

66Equity: patrimonio netto. 67

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+ costi [S]= passività + quantità venduta[S]* prezzo[S] + sovvenzioni + riserve (2)

Dando per scontate le ipotesi usuali di regolarità (continuità, derivabilità, ecc), facendo ricorso all'analisi differenziale si ha che per una funzione qualsiasi F delle variabili x, y e z:

dF(x,y,z,...) = δF/δx dx +δF/δy dy + δF/δz dz + … per cui riscrivendo per comodità l'equazione 2 con simboli ovvi come:

pt [S]*qt [S] + IF + M + AL + C [S] = P + q [S]*pp [S] + S + R

Si ottiene per il profitto Π che:

Π=q [S]*pp [S] -C [S]=pt [S]*qt [S] + IF + M + AL-P-S-R

da cui:

δΠ/δS = δq/δS*pp + q*

δ

pp/dS =

δ

pt/dS*qt + pt*

δ

qt/dS (3)

La prima parte della relazione (3) si applica ad ogni segmento della filiera di produzione, mentre la seconda parte è più specificamente relativa alle aziende della fase agricola. I sussidi S possono essere distinti in accoppiati e disaccoppiati.

E' chiaramente possibile prendere due strade per esaminare l'effetto della politica agricola sui profitti: la strada del conto economico e quella del conto patrimoniale; mentre nella parte econometrica del lavoro si approfondisce la prima via, in questo capitolo descrittivo gli elementi disponibili sono presentati anche per la seconda. Nella misura in cui negli anni recenti i sussidi si sono trasformati da accoppiati in disaccoppiati come si desume dalla Tab. n. 8 di seguito riportata:

Tab. n. 8: Evoluzione dei sussidi e della PLV68 nel pomodoro da industria (in euro).

ANNO DISACCOPPIATI