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CdR: RADIODIAGNOSTICA

1.3. Evoluzione della consistenza patrimoniale

La trasformazione dell’Azienda appare altrettanto chiara nell’analisi dell’evoluzione della consistenza patrimoniale.

Per quanto riguarda l’evoluzione degli investimenti che l’Azienda ha fatto nel corso del periodo analizzato, nella tabella seguente si riporta quanto rilevato nei bilanci di esercizio dei singoli anni in riferimento all’ammontare dell’attivo immobilizzato e dal valore complessivo dell’attivo dello stato patrimoniale aziendale; l’attivo immobilizzato è passato da oltre 58 Milioni nel 2004 a 104 milioni nel 2013, così come l’attivo dello stato patrimoniale nello stesso periodo ha avuto un incremento da 95,7 milioni a 249,5 milioni, rispettivamente le variazioni percentuali in incremento sono pari a +76,96% e +160,42%.

Grandezza Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008

Attivo Immobilizzato 58.787.287 93.976.236 104.903.913 119.360.221 122.939.772 Totale Attivo dello

Stato Patrimoniale 95.786.426 144.778.321 149.274.519 167.582.816 170.945.979

Grandezza Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014

Attivo Immobilizzato 121.972.692 120.520.113 117.474.738 106.846.937 104.030.793 104.228.664

Totale Attivo dello

Stato Patrimoniale 172.599.849 176.305.897 173.034.265 167.782.917 249.452.502 226.592.480

Le tecnologie sanitarie hanno rappresentato un’importante sfida ed un arricchimento costante per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer, indispensabile per fornire le risposte, qualificate ed efficaci, ai

“bisogni di salute” espressi dai pazienti affetti da patologie diagnosticabili nel periodo neonatale e perinatale, dai pazienti pediatrici, dai pazienti che sono risultati in età pediatrica e giovanile affetti da malattie croniche e che hanno bisogno di essere seguiti nel tempo.

Le acquisizioni di apparecchiature sono state effettuate dopo attente valutazioni, condotte seguendo i principi ispiratori della metodologia di Health Technology Assessment33 anche quando le singole apparecchiature sono state oggetto di donazione da parte di associazioni, enti e soggetti privati che hanno manifestato in questo modo il fattivo supporto all’ospedale ed all’assistenza sanitaria ai pazienti pediatrici.

La valutazione preliminare per definire la pianificazione degli investimenti è stata poi parte integrante delle procedure di acquisto, affidate ai Consorzi di Area Vasta e poi dall’ESTAV, proprio per espletare tutte le attività di supporto nel settore acquisizione di beni e servizi a favore delle Aziende Sanitarie della Toscana. L’organizzazione del team aziendale per gli acquisti di tecnologie sanitarie è stato implementato con operatori formati e caratterizzati non solo da esperienza professionale specifica, ma anche da forti motivazioni ed aggiornamento professionale costante, attento alle nuove metodologie di valutazione ed ai principi ispiratori della Evidence Based Medicine.

L’attività di valutazione preventiva, fortemente voluta dalla Direzione Aziendale, è stata condotta tenendo in considerazione anche gli spazi a disposizione, le necessità installative e gli aspetti organizzativi e gestionali conseguenti, tenendo conto dell’imminenza del trasferimento alla nuova sede di Viale Pieraccini.

Le apparecchiature e le tecnologie introdotte non hanno mai richiesto, di per sé, l’incremento del personale sanitario, ma di fatto reso possibile una miglior fruizione delle capacità professionali e la possibilità di erogare quanti più servizi possibili ottimizzando i processi.

La necessità di organizzare il trasferimento di un intero ospedale, in tempi brevi ed in maniera completa, per contenere i costi di gestione e l’impatto sui costi delle istituzioni cittadine e degli utenti, ha fatto preferire l’implementazione, per alcuni anni, solo di piccole tecnologie, comprimendo al minimo l’accettazione di richieste di acquisto provenienti dal personale sanitario, seppure fortemente motivate se non proprio indispensabili, mantenendo comunque sempre i livelli di sicurezza per i pazienti e gli operatori, in ossequio ai principi etici ed alla normativa vigente.

L’impegno dell’AOU Meyer negli investimenti tecnologici è stato costante e si è concretizzato con importanti acquisizioni patrimoniali, sostenute con varie fonti di finanziamento:

• fondi propri;

• sostegno da terzi per progetti finalizzati;

• donazioni finalizzate.

La ripartizione negli anni degli investimenti effettuati può essere così rappresentata:

33Metodologia ancora in fase di gestazione preliminare in Italia negli anni 2004-2005 che ha visto poi la sua

Tabella 1. Valore acquisizioni tecnologie sanitarie

Anno Valore

2004 € 649.023,86

2005 € 1.679.770,33

2006 € 2.232.639,17

2007 € 1.980.079,87

2008 € 5.563.355,11

2009 € 4.474.899,00

2010 € 1.329.832,83

2011 € 416.538,44

2012 € 1.304.080,87

2013 € 767.360,80

Totale € 20.397.580,28

L’investimento in tecnologie sanitarie dell’Azienda Meyer non è stato limitato soltanto agli acquisti, ma anche alla installazione di numerose apparecchiature, prevalentemente da laboratorio, in virtù di contratti di locazione o service. La formula di acquisizione diversa dall’acquisto vero e proprio è stata selezionata dal Consorzio di Area Vasta e dall’ESTAV, dopo una valutazione complessiva, che ha tenuto conto del costo dell’acquisizione, della necessità di costante aggiornamento e manutenzione delle apparecchiature, del costo dell’ammortamento del bene e del costo dei materiali consumabili dedicati. A seguito di gare espletate ed aggiudicate dagli organi regionali preposti, l’AOU Meyer ha potuto far installare circa 1000 apparecchiature per garantire la funzionalità di alcuni settori. Queste formule di fornitura infatti sono particolarmente significative nei settori infusionali (pompe volumetriche, pompe infusionali, pompe nutrizionali), negli analizzatori di immunochimica (analizzatori, emogasanalizzatori, sistemi aferetici), sistemi di elettrochirurgia, vaporizzatori per erogazione gas anestetici, apparecchiature per emodialisi e sistemi tecnologici di gestione ed archiviazione delle immagini (RIS-PACS, Radiological Information System – Picture Archiving and Communication System).

Va sottolineato infatti che con l’adozione da parte della Regione del Piano Sanitario Regionale 2002-2004 era stato individuato come strategico il tema della razionalizzazione dell’Information e Communication Technology finalizzato alla costituzione ed alla realizzazione di servizi di telemedicina, con una particolare priorità ed attenzione alla informatizzazione della Diagnostica per Immagini. Tale volontà ha poi trovato sviluppo in una serie di successivi atti (DGRT 736/2002) che hanno permesso la progettazione e la realizzazione, negli anni successivi, di un sistema regionale RIS-PACS34 realizzato nelle tre macro aree territoriali di riferimento regionale (Area Vasta).

34 Il sistema RIS PACS è un servizio di teleradiologia che consente, sfruttando l’infrastruttura della Rete Telematica Regionale della Toscana (RTRT) un’efficace e rapidissima gestione, distribuzione ed archiviazione dei dati clinici, referti ed immagini radiologiche. L’obiettivo generale preposto dalla Regione Toscana è stato quello di recuperare, su scala multi aziendale e regionale, la capacità organizzativa ed operativa in ambito interospedaliero e territoriale, razionalizzando e potenziando il sistema di offerta con riduzione dei costi di accesso, gestione e manutenzione aziendali ed un miglioramento della trasparenza nell’accesso e utilizzo del sistema sanitario regionale.

Attraverso le schede allegata (All. n. 9.1) viene dettagliato l’evoluzione tecnologica realizzata in ciascun anno oggetto di analisi.

Seconda parte: L’equilibrio economico finanziario

Le trasformazioni che abbiamo ripercorso nella Parte 1 del presente capitolo hanno inciso fortemente nei bilanci che si sono succeduti negli anni; le poste iscritte nei documenti contabili appaiono sensibilmente modificate ed incrementate, ciò nonostante la situazione economico finanziaria ha mantenuto un costante equilibrio che si è realizzato pur in presenza di elementi non privi di criticità.

La remunerazione delle prestazioni secondo le logiche della Regione Toscana, da un lato ha previsto sin dal 2012 l’applicazione dei così detti “tetti” sull’attività soggetta a tariffe, e dall’altro un’assegnazione indistinta di contributi anche a copertura di attività sanitarie non remunerate a tariffa o da queste sottoremunerate.