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Evoluzione del settore meccanico in Emilia Romagna e in Italia

Parte I – L’industria meccanica negli anni Duemila

1. Evoluzione del settore meccanico in Emilia Romagna e in Italia

1.1 Struttura e dinamica del settore

L’industria meccanica italiana rappresenta il cuore del sistema manifatturiero nazionale, con oltre 143 mila imprese e 1.766 mila addetti (dati Istat-Asia 2009), pari al 42,5% de- gli occupati dell’intero manifatturiero38. Questo settore gioca un ruolo importante anche

negli scambi commerciali con l’estero, rappresentando, con 186 miliardi di euro (dati Istat 201139), il 49,6% dell’export nazionale.

Gli anni Duemila, che precedono la crisi internazionale del 2008-09, rappresentano un periodo di crescita per l’industria meccanica italiana, grazie al traino delle esportazioni. I dati relativi ai Conti Economici Nazionali mostrano, dopo un periodo iniziale di bassa crescita e flessione del valore aggiunto, un incremento accelerato fra il 2005 e il 2007, che determina un aumento significativo del valore della produzione, del valore aggiunto e dell’occupazione, sebbene, quest’ultima, a livelli più contenuti40 (fig. 1).

L’arrivo della crisi internazionale provoca, già nel 2008, una contrazione dei livelli di attività41, a cui segue il crollo del 2009, quando la produzione (-23,3%) e il valore ag- giunto (-20,9%) scendono su valori, a prezzi costanti, notevolmente inferiori a quelli del 2000 e vicini ai livelli registrati intorno alla metà degli anni Novanta42.

L’occupazione, misurata in unità di lavoro43, segue con un certo ritardo la flessione della produzione. La crisi ha in primo luogo colpito la componente flessibile dell’occupazione, rappresentata dai lavoratori assunti con contratti a termine, a progetto, a chiamata, ecc., che non hanno avuto una riconferma dei loro contratti, mentre la com- ponente stabile dell’occupazione, maggioritaria, è stata sostenuta attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali.

38 L’aggregato statistico a cui facciamo riferimento è l’insieme di attività incluse nella classificazione A-

teco 2007 nelle divisioni 24-30.

39 Cfr. Dati provvisori tratti da Istat-Ice, Annuario Statistico, vol. I, 2012.

40 Nel 2006, la produzione e il valore aggiunto a prezzi costanti crescono, rispettivamente, del +7,7% e

del +6,8%, mentre l’occupazione aumenta solo del +0,6%. Nel 2007, invece, questi tassi si attestano, per produzione e valore aggiunto, sul +6,6% e +5,2%, mentre l’occupazione registra un eccezionale +3,7%.

41 Rispetto all’anno precedente, nel 2008, la produzione e valore aggiunto mostrano una flessione, a prez-

zi costanti, del -3,2% e del –2,2%, mentre l’occupazione presenta un saldo ancora positivo del +1,9%.

42 Nel 1995 il valore della produzione, a prezzi costanti base 2000, era pari a circa 273.000 milioni di eu-

ro, nel 2000 a 324.000, e nel 2007, anno in cui il settore ha raggiunto il picco massimo, a 375.000, mentre nel 2009 a 278.000 milioni di euro.

43 L'unità di lavoro rappresenta la quantità di lavoro prestato nell'anno da un occupato a tempo pieno, op-

pure la quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o da lavoratori che svolgono un doppio lavoro.

Fig. 1 – Dinamica dell’industria meccanica italiana, 2000-2011 (numeri indici 2005=100*) 80 85 90 95 100 105 110 115 120 125 130 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

produzione valore aggiunto unità di lavoro *produzione e valore aggiunto al costo dei fattori (valori concatenati-anno di riferimento 2005) Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Istat – Conti Economici Nazionali

Nel 2010, a fronte di un recupero della produzione (+11,8%) e del valore aggiunto (+13,5%), il numero degli occupati diminuisce significativamente (-12,4%), riportando il numero di unità di lavoro della meccanica italiana sotto il livello osservato nel 2000. Nel 2011, il valore aggiunto cresce ancora, sebbene a tassi molto più contenuti (+2,4%), mentre le unità di lavoro continuano a diminuire (-3,2%).

La ripresa dell’industria meccanica nazionale, dopo la caduta del 2009, si rivela più in- tensa nel 2010 e già in frenata nel 2011, e l’aspetto rilevante riguarda il divario fra la di- namica della produzione e quella dell’occupazione. La crisi internazionale contribuisce, infatti, ad accelerare i processi di riorganizzazione in atto in questo settore, legati in par- te alle delocalizzazioni e internazionalizzazioni produttive e in parte alla razionalizza- zione delle reti di fornitura. Questi processi penalizzano una parte delle imprese inserite nelle diverse filiere produttive, soprattutto nei ruoli di fornitori e subfornitori, riducendo l’occupazione complessiva del settore.

Il recupero dei livelli di attività, avvenuto negli ultimi due anni, è stato solo parziale. Nel 2010, ultimo anno disponibile per il valore della produzione, la produzione mecca- nica nazionale era inferiore del 20% rispetto al picco del 2007; e nel 2011, il valore ag- giunto era più basso di circa il 10%. In termini di unità di lavoro, la perdita è stata di ol- tre 280 mila occupati (a tempo pieno equivalenti), pari a una flessione, fra il 2007 e il 2011, del 14,4%.

Anche la dinamica delle imprese rispecchia i processi di selezione e di riorganizzazione in atto nella meccanica nazionale (fig. 2). Tra il 2000 e il 2008, la meccanica italiana mostra complessivamente un aumento del numero di imprese attive, con una differen- ziazione interna piuttosto marcata, in quanto le imprese artigiane44, che rappresentano il

58,4% del totale (dati Unioncamere-Movimprese 1° sem 2012) e tra le quali si concen- tra la maggior parte delle imprese di subfornitura, subiscono un calo.

Fig. 2 – Dinamica delle imprese attive nell’industria meccanica in Italia e Emilia-Romagna, 2000-2012 (variazioni %) 3,6 -3,1 4,4 0,1 -1,9 -2,9 -3,2 -4,1 -1,9 -3,1 -2,4 -3,9 -2,1 -2,5 -1,6 -2,2 -1,8 -2,2 -1,6 -2,3 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5 2000-08 2008-2009 2009-2010 2010-2011 2011-giu2012 * 2000-2008 e 2008-2009 sono incluse le attività di riparazione, installazione e collaudo-Ateco 2002

2009-2010, 2010-2011, 2011-giu2012 sono escluse le attività di riparazione, installazione e collaudo-Ateco 2007 Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Unioncamere - Movimprese

Questa tendenza è legata ai processi di riorganizzazione delle reti di fornitura che hanno interessato, in questi anni, l’industria meccanica nazionale. Il 2009 rivela una contrazio- ne sia per il totale delle imprese, sia per quelle artigiane, e, fra queste ultime, la flessio- ne risulta più marcata. Nel 2010 e 2011, la riduzione del numero di imprese attive con- tinua, con l’artigianato che ancora una volta flette maggiormente, e, nel primo semestre 2012, questa tendenza subisce una accelerazione, mostrando tassi di riduzione del nu-

44 Sulla base della Legge n. 443/1985 e successive, sono definite artigiane le imprese che abbiano come

scopo prevalente lo svolgimento di un’attività di produzione di beni o di prestazione di servizi e che ri- spettino alcuni limiti dimensionali. Nel caso delle imprese di produzione di beni, i limiti dimensionali so- no distinti fra imprese che producono in serie (massimo 9 dipendenti, estensibili a 12, se le unità aggiun- tive sono apprendisti); e imprese che producono non in serie (massimo 18 dipendenti, compresi fino a 9 apprendisti, estensibili a 22, se le unità aggiuntive sono apprendisti).

Italia Emilia-Romagna

Imprese artigiane

Imprese artigiane Totale imprese

mero di imprese, riferiti ai primi sei mesi, simili a quelli registrati negli ultimi anni su base annuale.

L’Emilia-Romagna presenta una elevata specializzazione meccanica, con oltre 16 mila imprese e 234 mila addetti (dati Istat-Asia 2009). Gli occupati in questo settore rappre- sentano il 48,5% del manifatturiero regionale e, per numero di occupati, l’Emilia- Romagna è la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, seguita da Veneto e Pie- monte. Essa è caratterizzata da una marcata propensione esportatrice: l’export delle im- prese meccaniche della regione raggiunge i 27 miliardi di euro (dati Istat 201145), pari al 56,6% del valore complessivo delle esportazioni di questa regione.

In Emilia-Romagna, tra il 2000 e il 2008 l’aumento del numero totale di imprese attive nella meccanica risulta superiore alla media nazionale, indicando una maggiore vitalità della meccanica regionale, con un numero di imprese artigiane che rimane sostanzial- mente stabile. Questo dato potrebbe essere, tuttavia, influenzato dalla dinamica delle imprese di servizi tecnici, che la classificazione Ateco 2002 – unica disponibile per il periodo 2000-08 - non consente di separare da quelle manifatturiere46. Con l’arrivo del- la crisi, la flessione delle imprese attive in Emilia-Romagna è stata invece più forte ri- spetto alla media italiana, e sono le imprese artigiane a risentirne in maggior misura. Nel 2011 le imprese meccaniche continuano a diminuire, anche se a tassi più contenuti, mentre nel primo semestre 2012, come a livello nazionale, la riduzione delle imprese subisce una accelerazione. Malgrado questo, l’incidenza delle imprese artigiane sul tota- le delle imprese attive nella meccanica regionale rimane superiore alla media nazionale, attestandosi sul 60,5% delle imprese meccaniche attive (dati Unioncamere-Movimprese 1° sem 2012).

1.2 Commercio estero 1.2.1 Le tendenze generali

Nel primo decennio degli anni Duemila, l’industria meccanica italiana ha registrato per- formance molto interessanti sui mercati esteri, e la meccanica emiliana, in particolare, rivela una dinamica delle esportazioni tendenzialmente più vivace della media nazionale (fig. 3). Dopo la modesta evoluzione dei primi anni Duemila (a fronte di una contrazio- ne per l’Italia), fra il 2003 e il 2007 la crescita dell’export regionale accelera notevol-

45 Cfr. Dati provvisori tratti da Istat-Ice, Annuario Statistico, vol. II, 2012.

46 Per gli anni 2000-08, i dati Unioncamere-Movimprese relativi alle imprese attive sono disponibili sol-

tanto secondo la classificazione Ateco 2002. Per il 2009 sono disponibili con entrambe le classificazioni, Ateco 2002 e Ateco 2007, mentre per gli anni più recenti, 2010-2012, sono disponibili soltanto con la classificazione Ateco 2007. Nell’Ateco 2002, le imprese che svolgono attività di riparazione, installazione e collaudo di macchine e apparecchi meccanici sono insieme a quelle manifatturiere (senza possibilità di distinguerle), mentre nella Ateco 2007 queste imprese sono classificate in una sezione a parte, assieme ad attività di riparazione diverse dalla meccanica (gomma, vetro, legno, ecc.) e nella classificazione adottata da Movimprese non è possibile separarle da quelle di altri settori.

mente, registrando una improvvisa battuta d’arresto nel 2008, a causa della crisi interna- zionale.

Fig. 3 – Dinamica del valore delle esportazioni e delle importazioni di prodotti meccanici in Emilia- Romagna e Italia, 2000-2012* (numeri indice 2000=100)

80 100 120 140 160 180 200 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 I sem 2012

Export Italia Import Italia Export ER Import ER

* valori correnti (annuali 2000-2011 e I semestre 2012 su I semestre 2000) Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Istat - Coeweb

Gli effetti della crisi tendono ad essere più pesanti sulla meccanica dell’Emilia- Romagna: nel 2009, le vendite estere subiscono una netta flessione (-30,2% a prezzi correnti), più marcata della media nazionale (-24,0%), a cui segue, nel 2010 e 2011, un recupero più vivace47. Tale inversione di tendenza riporta i livelli dell’export molto vi- cini ai valori raggiunti prima della crisi. Nel 2011, a prezzi correnti, l’export nazionale di prodotti meccanici è inferiore soltanto dell’1,4% rispetto al massimo raggiunto nel 2008 e quello dell’Emilia-Romagna del 3,8%48. La capacità di recuperare livelli di e- xport così significativi conferma la forza competitiva dell’industria meccanica italiana. Nel corso del 2011, tuttavia, si manifestano segnali di rallentamento nella crescita delle 47 Nel 2010, l’export, a prezzi correnti, fa segnare un +18,1% per l’Emilia-Romagna e un +14,8% per

l’Italia. E, nel 2011, rispettivamente +16,7% e +13%.

48 L’export italiano di prodotti meccanici, a prezzi correnti, era pari nel 2008 a 189 miliardi di euro e a

esportazioni, legati all’evoluzione del contesto economico internazionale e alla crisi eu- ropea, che si accentuano nel primo semestre 2012, lasciando prevedere, per questo anno, una dinamica modesta49.

Come per l’export, anche nel caso delle importazioni di prodotti meccanici il periodo 2003-2007 è stato contraddistinto da tassi di crescita superiori per l’Emilia-Romagna a quelli della media nazionale (fig. 3). Il 2008, tuttavia, fa registrare un segno negativo, a cui segue, rispetto alla media nazionale, una caduta più marcata nel 2009 (-35,2% l’import, a prezzi correnti, dell’Emilia-Romagna e -26,5% quello dell’Italia) e un recu- pero parziale negli anni successivi50. Nel 2011, le importazioni italiane di prodotti mec- canici sono inferiori al picco massimo raggiunto nel 2007 del 7,1%, mentre per l’Emilia-Romagna del 12,2%51. Nel primo semestre 2012, le importazioni di prodotti meccanici risentono, ancor più dell’export, del rallentamento economico in atto, fletten- do in valore e assumendo un segno negativo52.

In seguito alle dinamiche descritte, nel corso del primo decennio degli anni Duemila, il peso delle esportazioni meccaniche dell’Emilia-Romagna sul totale nazionale è com- plessivamente aumentato, passando dal 12,8% del 2000 al 14,6% del 2011; lo stesso è avvenuto per le importazioni, che mostrano un aumento anche più marcato della quota relativa, dal 6,7% all’8,9%.

Nel complesso, il saldo commerciale della meccanica emiliana, positivo in tutto il pe- riodo, è cresciuto meno intensamente della media nazionale. A differenza dell’Italia, nel primo decennio degli anni Duemila, la meccanica emiliana ha fatto registrare una dina- mica dell’import più sostenuta rispetto a quella dell’export, evidenziando quindi una crescita del grado di apertura sui mercati di approvvigionamento esteri. Malgrado que- sto, l’industria meccanica emiliana rimane caratterizzata da un livello di penetrazione delle importazioni inferiore alla media nazionale53.

49 Nel I semestre 2012, le esportazioni di prodotti meccanici dell’Emilia-Romagna aumentano, a prezzi

correnti, rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, soltanto del 5,2% e quelle italiane del 3,6%.

50 Nel 2010, le importazioni, a prezzi correnti, di prodotti meccanici dell’Emilia-Romagna fa segnare in

Emilia-Romagna un +25,1% e in Italia un +27,8%, mentre, nel 2011, rispettivamente, un +12,5% e un +3,2%.

51 L’import italiano di prodotti meccanici, a prezzi correnti, era pari nel 2007 a 153 miliardi di euro e nel

2011 a 148 miliardi. In Emilia-Romagna a 15 miliardi nel 2007 e a 13 miliardi nel 2011.

52 Nel I semestre 2012, le importazioni di prodotti meccanici segnano in Emilia-Romagna un -5%, a prez-

zi correnti, rispetto all’analogo semestre dell’anno precedente, e in Italia un -15,2%.

53 Nel 2011, la meccanica italiana, a fronte di un export di 186 miliardi di euro, ha un import di 148 mi-

liardi, con un rapporto import/export pari al 79,6%. La meccanica emiliana, invece, con un export di 27 miliardi, ha un import di 13 miliardi, pari a un rapporto import/export del 48,1%. Nel valutare il dato re- gionale occorre, tuttavia, tenere presente che gli acquisti di prodotti meccanici realizzati dall’Emilia Ro- magna in Italia potrebbero corrispondere a prodotti importati, e quindi realizzati all’estero, registrati nelle importazioni di altre regioni.

1.2.2 Le specializzazioni di prodotto

L’industria meccanica dell’Emilia-Romagna è specializzata nella produzione di mac- chine e apparecchi meccanici; questa caratteristica si riflette nella composizione delle esportazioni, il cui valore è per oltre la metà rappresentato da questo tipo di prodotti (54,3%). Seguono, in ordine di importanza, l’automotive e le apparecchiature elettriche. A livello nazionale, invece, macchine e apparecchi meccanici hanno una incidenza più contenuta (36,7%), pur essendo sempre il primo comparto dell’export, seguito dai pro- dotti della metallurgia e dall’automotive (fig. 4).

Fig. 4 – Esportazioni di prodotti meccanici per tipo di prodotto* - Emilia-Romagna e Italia, 2011 (% sul valore totale)

16,6 7,8 9,4 6,0 6,9 3,4 10,9 9,2 36,7 54,3 13,4 16,2 6,1 3,1 0% 20% 40% 60% 80% 100% Italia Emilia-Romagna

Prodotti della metallurgia Prod. in metallo, escl. macchine Elettronica, ottica, app. medicali Apparecch. elettriche Macchine e app. meccanici Autoveicoli

Altri mezzi di trasporto

* Divisioni della classificazione Ateco 2007

Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Istat - Coeweb

Nel periodo 2000-2011 (fig. 5), il miglior andamento complessivo delle esportazioni meccaniche dell’Emilia-Romagna, rispetto alla media nazionale, riguarda più comparti: automotive, apparecchiature elettriche, macchine e apparecchi meccanici e altri mezzi di trasporto. Il divario maggiore fra le performance dell’export emiliano e la media nazio- nale riguarda, tuttavia, il comparto dell’automotive, essendo questo comparto orientato alla produzione di vetture sportive di lusso54. Al netto dell’automotive, le esportazioni

54 Sono infatti presenti Ferrari e Maserati a Modena e Lamborghini a Bologna. Fra il 2000 e il 2011, la

più vivace crescita dell’export dell’automotive regionale rispetto alla media italiana determina un aumen- to della quota relativa all’Emilia-Romagna sull’export nazionale di auto, che passa dall’11,9% al 17,5%.

meccaniche dell’Emilia-Romagna conservano comunque una dinamica molto più vivace della media nazionale.

Fig. 5 – Esportazioni di prodotti meccanici dell’Emilia-Romagna per tipo di prodotto, 2000, 2008 e 2011 (% sul valore totale)

4,6 7,5 7,8 6,7 6,2 6,0 4,9 3,4 3,4 9,4 8,6 9,2 56,0 55,1 54,3 14,9 16,2 16,2 3,5 3,1 3,1 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2000 2008 2011

Prodotti della metallurgia Prod. in metallo, escl. macchine Elettronica, ottica, app. medicali Apparecch. elettriche Macchine e app. meccanici Autoveicoli

Altri mezzi di trasporto

* Divisioni della classificazione Ateco 2007

Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Istat - Coeweb

Rispetto alle esportazioni, la composizione delle importazioni dell’Emilia-Romagna mostra un peso più elevato di prodotti intermedi55, differenziandosi meno dal dato me- dio nazionale (fig. 6). Macchine e apparecchi meccanici, anche nel caso dell’import, so- no il primo comparto, ma con una quota pari solo ad un quarto del valore complessivo, seguito a non troppa distanza dall’automotive e dai prodotti della metallurgia.

Nel periodo 2000-2011, anche la dinamica delle importazioni meccaniche è stata gene- ralmente più vivace in Emilia-Romagna rispetto alla media nazionale, e questo è avve- nuto per tutti i comparti. La crescita maggiore delle importazioni, rispetto alle esporta- zioni, riguarda più da vicino i prodotti in metallo, i prodotti dell’elettronica e le appa- recchiature elettriche. Escludendo i prodotti della metallurgia e l’elettronica, che, come

55 Ad esempio, nel 2011 il peso della metallurgia nelle importazioni emiliane è pari al 21,1%, contro il

avviene per l’Italia56, hanno saldi commerciali strutturalmente negativi, tutti gli altri comparti contribuiscono all’attivo della bilancia commerciale della meccanica regiona- le. Le macchine e apparecchi meccanici forniscono, tuttavia, l’apporto maggiore, pari, nel 2011, all’82,5% dell’attivo commerciale della meccanica emiliana. All’interno di questo aggregato vi è una elevata varietà di prodotti, fra i quali numerosi beni strumen- tali destinati a molteplici settori manifatturieri (ceramico, alimentare, farmaceutico, me- dicale, meccanico, ecc.), caratterizzati da elevati livelli di personalizzazione e realizzati in piccole serie.

Fig. 6 – Importazioni di prodotti meccanici per tipo di prodotto* - Emilia-Romagna e Italia, 2011 (% sul valore totale)

23,7 21,1 4,9 5,7 20,1 13,4 9,3 9,5 16,2 24,4 21,4 23,6 4,3 2,2 0% 20% 40% 60% 80% 100% Italia Emilia-Romagna

Prodotti della metallurgia Prod. in metallo, escl. macchine Elettronica, ottica, app. medicali Apparecch. elettriche Macchine e app. meccanici Autoveicoli

Altri mezzi di trasporto

* Divisioni della classificazione Ateco 2007

Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Istat - Coeweb

1.2.3 I mercati di destinazione dell’export

La principale area di destinazione delle esportazioni meccaniche dell’Emilia-Romagna è rappresentata dall’UE a 27, che nel 2011 ne assorbe il 49,2% del valore; seguono l’Asia (18,7%), gli Altri paesi europei (10,2%), l’America settentrionale (9,2%) e del centro- sud (5,9%), mentre l’Africa ha una incidenza del 5,2%. Rispetto alla meccanica italiana,

56 A livello nazionale, anche il settore dell’automotive ha un saldo commerciale degli scambi con l’estero

l’Emilia-Romagna presenta una maggiore apertura verso i mercati extra-europei57, Asia e America settentrionale, in particolare, e un minor peso dell’UE a 27 (fig. 7).

Fig. 7 – Esportazioni di prodotti meccanici per area geografica di destinazione – Emilia-Romagna e Italia, 2011 (% sul valore totale)

54,3 49,2 12,6 10,2 5,1 5,9 15,4 18,7 4,7 5,2 6,8 9,2 1,7 1,1 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Italia Emilia-Romagna

UE 27 Resto Europa America settentrionale America centro-meridionale Asia Africa Altri paesi Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Istat - Coeweb

Nel primo decennio degli anni Duemila, l’export di prodotti meccanici dell’Emilia- Romagna cresce con più intensità verso l’area asiatica, con tassi di sviluppo molto ele- vati in Cina, e verso il Resto Europa e l’Africa. Le esportazioni emiliane crescono più della media nazionale anche verso l’UE a 27, sebbene a tassi inferiori rispetto a quelli registrati nelle aree prima citate.

Il processo di progressiva apertura e differenziazione dei mercati internazionali di sboc- co della meccanica emiliana (fig. 8) si manifesta già negli anni che hanno preceduto la crisi internazionale del 2008-09; e, dopo la caduta del commercio internazionale, nel 2009, esso è proseguito, registrando, nel 2010 e 2011, elevati incrementi dell’export verso i paesi extra-europei, che hanno consentito, per questa area, di superare (a prezzi correnti), il valore delle esportazioni raggiunto nel 2008. Le esportazioni verso l’Europa (UE a 27 più Resto Europa), pur essendo cresciute, non hanno recuperato i valori 2008. Nel 2011, il valore complessivo (a prezzi costanti base 2005) delle esportazioni emilia-

57 Considerando l’Europa nel suo complesso (UE a 27 più Resto Europa), le esportazioni di prodotti mec-

canici nei paesi extra-europei rappresentano in Emilia-Romagna il 40,6% del totale, e nella media italiana il 32,9%.

ne di prodotti meccanici è inferiore del 3,8% a quello registrato nel 2008, e questo deri- va da un -9,6% delle esportazioni verso l’area europea e un +6,1% di quelle verso i pae- si extra-europei.

Fig. 8 - Esportazioni di prodotti meccanici dell’Emilia-Romagna per area geografica di destinazio- ne, 2000-2008-2011 (% sul valore totale)

57,7 53,0 49,2 6,1 10,2 10,2 5,0 4,4 5,9 12,4 15,5 18,7 4,2 5,8 5,2 13,0 9,4 9,2 1,7 1,8 1,6 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2000 2008 2011

UE 27 Resto Europa America settentrionale America centro-meridionale Asia Africa Altri paesi Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Istat – Coeweb

La Germania rimane il primo paese di destinazione dell’export meccanico regionale, mantenendo stabile la propria quota, intorno al 12% (tab. 1), grazie ad un trend in linea con la media complessiva. Il primato della Germania riguarda vari comparti, comparen- do quasi sempre fra i primi tre paesi di destinazione, con quote particolarmente elevate per i prodotti della metallurgia e gli apparecchi elettrici, e valori significativi per i pro- dotti in metallo, l’elettronica e gli autoveicoli. Francia e Stati Uniti rappresentano il se- condo e il terzo mercato di sbocco, con quote intorno all’8-9%, che risultano in calo ri- spetto al 2000. Questi due paesi conservano una preminenza sulla Germania in alcuni comparti come le macchine agricole e i prodotti in metallo per la Francia, e l’automotive per gli Stati Uniti.

La Cina, che nei primi anni Duemila rappresentava il decimo paese di destinazione dell’export emiliano, dopo la crisi internazionale del 2008-09, diventa il quarto paese estero di destinazione dei prodotti meccanici, trovandosi al terzo posto nel caso delle macchine e apparecchi meccanici, con una quota simile a quella di Germania e Francia. Le esportazioni meccaniche dell’Emilia-Romagna verso la Cina hanno avuto un trend

più marcato rispetto a quello nazionale (pure molto positivo); di conseguenza l’incidenza della regione sull’export italiano di prodotti meccanici verso questo paese è