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I territori della meccanica emiliana

Parte I – L’industria meccanica negli anni Duemila

A2 Macch per

3. I territori della meccanica emiliana

3.1 Caratteristiche e specializzazioni

Le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia rappresentano il cuore della meccani- ca regionale: insieme sviluppano oltre i due terzi (66,5% nel 2011) delle esportazioni di prodotti meccanici dell’Emilia-Romagna e concentrano la maggior parte degli occupati (64,2% nel 2009).

La meccanica emiliana presenta, come è stato detto, una elevata varietà di prodotti e specializzazioni, spesso connotate dal punto di vista territoriale.

Le macchine e apparecchi meccanici rappresentano sempre il primo comparto per valo- re delle esportazioni, ma il loro peso varia nelle province considerate (fig. 1). Mentre a Bologna e Reggio Emilia questo tipo di prodotti sviluppa la maggior parte delle vendite estere (nel 2011, rispettivamente, il 59,3% e il 64,7%, del valore totale), a Modena l’incidenza delle macchine, pur essendo importante (46,3% dell’export), è di poco supe- riore a quella dell’automotive (40,2%). Il valore così elevato dell’automotive nell’export modenese fornisce, tuttavia, una misura in parte distorta delle specializzazioni dell’industria meccanica locale, in quanto in termini occupazionali questo settore (fig. 2), pur essendo strategico, ha un peso contenuto (11,8% degli occupati), mentre le mac- chine e apparecchi meccanici impiegano il 45,3% degli addetti65.

L’automotive dell’Emilia-Romagna è orientato alla produzione di auto di lusso, e attra- verso marchi prestigiosi come Ferrari e Maserati, la sola Modena sviluppa la metà dell’export regionale di questo comparto, che a Bologna e Reggio Emilia ha un peso molto più limitato (rispettivamente il 12,6% e il 4,2% delle esportazioni). I dati fanno inoltre rilevare incidenze più elevate nella provincia di Bologna dei comparti dell’elettronica e degli altri mezzi di trasporto (che include la nota produzione di moto- cicli), e a Reggio Emilia dei prodotti della metallurgia.

Fig. 1 – Esportazioni di prodotti meccanici per tipo di prodotto♦♦♦♦ - Bologna, Modena e Reggio Emilia, 2011 (milioni di euro) 532 484 180 358 362 783 308 4.634 2.450 3.130 984 2.127 201 433 104 140 88 169 432 31 13 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000

Bologna Modena Reggio Emilia

Altri mezzi di trasporto Autoveicoli

Macchine e app. meccanici Apparecch. elettriche

Elettronica, ottica, app. medicali Prod. in metallo, escl. macch. Prod. della metallurgia

Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Istat - Coeweb

Fig. 2 – Addetti delle unità locali nella meccanica per tipo di prodotto* - Bologna, Modena e Reggio Emilia, 2009 1.430 16.855 11.401 10.821 4.935 5.952 2.909 24.925 21.089 21.383 4.875 5.494 1.680 3.229 1.967 1.336 1.672 4.239 4.051 57 108 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000

Bologna Modena Reggio Emilia

Altri mezzi di trasporto Autoveicoli

Macchine e app. meccanici Apparecch. elettriche

Elettronica, ottica, app. medicali Prod. in metallo, escl. macch. Prod. della metallurgia

L’aggregato delle macchine e apparecchi meccanici presenta una elevata differenzia- zione interna, evidenziando altre specificità territoriali (fig. 3). A Bologna una quota importante delle esportazioni è dovuta alle altre macchine di impiego generale, che comprendono il principale comparto di specializzazione della meccanica bolognese le- gato alle macchine per il packaging. Modena si caratterizza per una maggiore differen- ziazione dei prodotti, con un’incidenza rilevante sia delle altre macchine di impiego ge- nerale sia delle altre macchine di impiego speciale, che comprendono tecnologie desti- nate a molteplici settori industriali (macchine per l’industria ceramica, macchine per l’industria alimentare, macchine per la lavorazione del legno, ecc.). A Reggio Emilia, invece, hanno un maggior peso le macchine di impiego generale, che comprendono le apparecchiature fluidodinamiche (oleodinamica) e gli organi di trasmissione, e le mac- chine agricole.

Fig. 3 – Esportazioni delle sole macchine e apparecchi meccanici per di prodotto•••• - Bologna, Modena e Reggio Emilia, 2011 (milioni di euro)

1.004 532 1.188 1.997 782 875 325 1.221 748 452 194 86 194 71 545 0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 4.500 5.000

Bologna Modena Reggio Emilia

ck289-Altre macch. impiego spec. ck284-Macch. utensili

ck283-Macch. agricole

ck282- Altre macch. imp. generale ck281-Macch. imp. generale

Fonte: elaborazioni UniMORE-R&I srl su dati Istat - Coeweb

Oltre alla elevata varietà dei prodotti, un’altra caratteristica dell’industria meccanica re- gionale, di cui si è ampiamente discusso nella prima parte di questo rapporto, è determi- nata dalla spinta divisione del lavoro fra imprese, resa possibile dalla scomponibilità del processo produttivo in fasi distinte. In relazione a questo processo, le imprese delle di- verse classi dimensionali assumono ruoli differenti e interdipendenti all’interno della fi- liera produttiva. La complementarità fra le imprese emerge dall’analisi dell’attività svol-

Gruppi della classificazione Ateco 2007, relativi alla divisione ck28 – Macchine e apparecchi meccanici: ck281 comprende organi

di trasmissione, pompe e compressori, apparecchiature fluidodinamiche; ck282 comprende macchine per sollevamento e movimen- tazione, forni, bruciatori, macchine per il packaging; ck289 comprende macchine per l’industria alimentare, del tessile-

ta e dalla posizione assunta nella filiera, ma informazioni di questo tipo, sebbene fon- damentali per una corretta analisi dei sistemi manifatturieri, sono purtroppo assenti nelle fonti statistiche ufficiali.

Un’indagine realizzata sull’industria meccanica a Modena66 sopperisce a questa carenza informativa e consente di identificare i tipi d’impresa67 presenti nel settore, in base al

ruolo assunto all’interno della filiera (figg. 4 e 5). Dai risultati, riferiti al 2005, emerge chiaramente come le imprese conto proprio rappresentino soltanto il 37,5% del totale, ma essendo di dimensioni medie più elevate, raccolgono la maggior parte dell’occupazione meccanica, il 64,8% degli addetti. All’interno delle imprese conto proprio il peso delle imprese di medie e grandi dimensioni è, infatti, notevolmente supe- riore a quello presente nelle imprese conto terzi. La quota più consistente di imprese meccaniche, pari al 47,9%, è formata da imprese che operano in conto terzi (o in su- bfornitura), svolgendo lavorazioni o parti di prodotto per conto di altre imprese mecca- niche. Le imprese conto terzi sono formate da imprese mediamente più piccole rispetto alle imprese conto proprio e rappresentano, per questa ragione, il 29,7% degli occupati del settore. Al crescere delle dimensioni d’impresa, la quota di imprese conto terzi si ri- duce progressivamente a favore delle imprese conto proprio, e già nella classe 20-49 addetti le imprese conto proprio sono prevalenti. Un terzo tipo d’impresa presente nel settore è rappresentato dalle imprese di servizi. Esse costituiscono il 14,5% delle impre- se meccaniche modenesi e raccolgono il 5,6% degli occupati. La dimensione media di queste imprese è inferiore a tutte le altre.

Le specializzazioni di prodotto illustrate in questo paragrafo e i diversi tipi d’impresa che operano all’interno delle filiere meccaniche dell’Emilia Romagna, rappresentano i punti di riferimento principali che hanno guidato l’individuazione del campione di im- prese sul quale è stata realizzata l’indagine sul campo.

66 Cfr. Indagine Metalnet 2005, UniMORE-R&I (2008), op. cit..

67 L’impresa conto proprio realizza componenti o prodotti finiti di propria ideazione destinati agli utiliz-

zatori finali. Può affidare ad altre imprese sia la realizzazione di fasi di lavorazione, componenti, parti del prodotto o l’intero prodotto finito, così come può delegare all’esterno fasi della progettazione del prodot- to. Il carattere distintivo dell’impresa conto proprio è rappresentato dalla proprietà industriale dei prodotti realizzati che può essere assicurata o meno dalla presenza di brevetti.

L’impresa conto terzi realizza lavorazioni, componenti, parti di prodotto o prodotti finiti per conto di altre imprese meccaniche. Può ricevere le materie prime e i progetti esecutivi dal committente o realizzare di- rettamente gli acquisti e collaborare con il committente alla progettazione del prodotto. L’aspetto distinti- vo dell’impresa conto terzi è che non ha la proprietà industriale del prodotto che realizza.

La legge sulla subfornitura definisce così l’impresa conto terzista o subfornitrice all’art. 1 Legge 18 giu- gno 1998 n. 192: “Con il contratto di subfornitura un imprenditore si impegna ad effettuare per conto di una impresa committente lavorazioni su prodotti semilavorati o su materie prime forniti dalla committente medesima, o si impegna a fornire all’impresa prodotti o servizi destinati ad essere incorporati o comunque ad essere utilizzati nell’ambito dell’attività economica del committente o nella produzione di un bene complesso, in conformità a progetti esecutivi, conoscenze tecniche e tecnologiche, modelli e prototipi forniti dall’impresa committente”. Le imprese di servizi svolgono attività di installazione e manutenzione di macchine e impianti, sempre per conto di imprese conto proprio, e fanno parte integrante della filiera produttiva in quanto, in numerosi casi, ad esse viene completamente delegata l’attività di manutenzione e assistenza tecnica post-vendita.

Fig. 4 – Imprese per tipo d’impresa e classe di addetti nel settore meccanico a Modena, 2005 (valori %) 37,5 100,0 74,4 70,6 64,5 37,3 29,9 47,9 23,1 27,1 29,7 52,7 49,5 14,5 2,3 5,9 10,0 20,6 2,6 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Totale 250 add e oltre 100-249 add 50-99 add 20-49 add 6-19 add 1-5 add

Imprese conto proprio Imprese conto terzi Imprese di servizio

Fonte: UniMORE-R&I srl – Indagine Metalnet 2005

Fig. 5 – Addetti per tipo d’impresa e classe di addetti nel settore meccanico a Modena, 2005 (valori %)

64,8 100,0 76,9 72,4 62,8 35,8 37,7 29,7 19,6 24,6 30,8 55,6 47,6 5,5 3,8 3,0 6,4 8,6 14,6 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Totale 250 add e oltre 100-249 add 50-99 add 20-49 add 6-19 add 1-5 add

Imprese conto proprio Imprese conto terzi Imprese di servizio Fonte: UniMORE-R&I srl – Indagine Metalnet 2005

3.2 L’indagine sul campo

La ricerca sul campo ha un carattere qualitativo, essendo basata sull’analisi di casi a- ziendali relativi a imprese meccaniche localizzate nelle province di Bologna e Modena. L’analisi si è concentrata sul primo decennio degli anni Duemila, caratterizzato dall’introduzione dell’euro e dall’accelerazione del processo di globalizzazione, con l’obiettivo di conoscere le strategie seguite dalle imprese fino alla crisi internazionale del 2008-09, e di individuare gli effetti della crisi e le strategie di risposta alla crisi mes- se in atto dalle imprese. Particolare attenzione è stata dedicata all’analisi dell’organizzazione delle reti di fornitura e delle relazioni fra committenti e subfornitori. La scelta del campione è avvenuta tenendo conto delle principali specializzazioni pro- duttive dell’industria meccanica nelle due province e della posizione dell’impresa nella filiera produttiva, coinvolgendo sia imprese che realizzano prodotti propri sia imprese che operano in subfornitura.

Le specializzazioni di prodotto selezionate sono le macchine per l‘industria, pompe, or- gani di trasmissione e oleodinamica, macchine agricole, automotive.

I criteri di scelta delle imprese conto proprio hanno privilegiato le imprese leader di al- cuni comparti, oltre ad alcune piccole imprese espressione di una parte significativa del- la meccanica regionale, mentre per le imprese di subfornitura i criteri si sono orientati verso la selezione di imprese caratterizzate da strategie e dinamiche differenti, sia prima sia dopo la crisi internazionale. All’interno del campione sono state inserite anche alcu- ne reti d’impresa.

Le imprese del campione sono state individuate con la collaborazione delle associazioni imprenditoriali. Rispetto al campione previsto, vi sono state alcune variazioni determi- nate dalla mancata disponibilità di alcune imprese a concedere l’intervista e all’esigenza di potenziare il numero di interviste per le imprese di subfornitura.

I casi sono stati analizzati attraverso interviste dirette ai responsabili produzione/acquisti nelle imprese conto proprio di maggiori dimensioni, e ai titolari/soci nelle imprese di più piccole dimensioni. Le interviste sono state realizzate fra gennaio e aprile 2011. E’ importante tenere presente che il campione analizzato, formato da ventotto imprese, non consente di effettuare generalizzazioni sull’industria meccanica regionale, in quanto i casi aziendali sono numericamente limitati, riferiti soltanto ad alcuni comparti della meccanica e a sole due province della regione. Il valore delle informazioni raccolte ri- mane, comunque, molto elevato, in quanto i casi consentono di delineare le sfide affron- tate da queste imprese e le trasformazioni del sistema produttivo in un decennio denso di cambiamenti.

Il campione di ventotto imprese è composto da tredici imprese conto proprio e quindici imprese conto terzi (o di subfornitura); del campione di imprese, tredici sono localizzate in provincia di Bologna e quindici in provincia di Modena (tabb. 1 e 2).

A Bologna le imprese conto proprio intervistate appartengono tutte al settore delle mac- chine per l’industria. Le imprese di maggiori dimensioni sono inserite nei comparti delle macchine per il packaging e per l’industria ceramica (Ima, Sacmi e Marchesini), mentre due imprese di piccole dimensioni appartengono al comparto delle macchine utensili e automazioni industriali. Tra le imprese di subfornitura selezionate, alcune lavorano per il comparto del packaging, altre sono legate al settore delle macchine agricole e dell’automotive, e altre ancora sono diversificate in termini di settori di destinazione dei prodotti lavorati. Nel caso della provincia di Bologna non è stato possibile intervistare imprese del settore motoristico, interessato da una crisi molto grave, a causa della man- cata disponibilità delle imprese a collaborare all’indagine, così come è avvenuto per im- prese di altri comparti.

A Modena le imprese conto proprio analizzate sono più diversificate e appartengono a vari settori. In particolare, le imprese di maggiori dimensioni operano nei comparti delle macchine per il packaging (Tetra Pak e Partena), pompe (Caprari), organi di trasmissio- ne (Rossi), macchine agricole (CBM), mentre alcune piccole imprese sono inserite nei comparti delle macchine per l’industria, oleodinamica e automotive. Tra le imprese di subfornitura, vi sono imprese legate al settore delle macchine per l’industria, macchine agricole, automotive e alcune diversificate in termini di settori per cui lavorano.

Le reti d’impresa già operative considerate nell’indagine sono quattro, due a Bologna e due a Modena, e si caratterizzano per essere a stadi diversi di realizzazione del progetto. La scelta di comprendere nell’indagine anche imprese conto proprio di piccole dimen- sioni deriva dall’importanza che queste rivestono nella meccanica regionale. Nel caso di Modena, le piccole imprese conto proprio raccolgono il 25% dell’occupazione del setto- re, le imprese di subfornitura il 30% e le imprese conto proprio di maggiori dimensioni il 40%, mentre il residuo 5%, come è stato detto, è rappresentato da imprese di servizi68.

Tab. 1 – Campione di imprese analizzate per provincia, tipo d’impresa e comparto o filiera

Macchine per l’industria

Macchine

agricole Automotive Pompe, or-gani di tra- smissione, oleodinamica Molteplici comparti o filiere Totale Bologna 8 2 1 - 2 13

- imprese conto proprio 5 - - - - 5

- imprese di subfornitura 3 2 1 - 2 8

Modena 4 3 3 3 2 15

- imprese conto proprio 3 1 1 3 - 8

- imprese di subfornitura 1 2 2 - 2 7

Totale 12 5 4 3 4 28

- imprese conto proprio 8 1 1 3 - 13

- imprese di subfornitura 4 4 3 - 4 15

Fonte: UniMORE-R&I srl, interviste dirette alle imprese

Tab. 2 – Campione di imprese analizzate per provincia, tipo d’impresa e classe di addetti

1-9 10-49 50-99 100-249 250 e più Totale

Bologna 2 7 - - 4 13

- imprese conto proprio - 2 - - 3 5

- imprese di subfornitura 2 5 - - 1* 8

Modena 2 8 1 1 3 15

- imprese conto proprio - 3 1 1 3 8

- imprese di subfornitura 2 5 - - - 7

Totale 4 15 1 1 7 28

- imprese conto proprio - 5 1 1 6 13

- imprese di subfornitura 4 10 - - 1* 15

*dato riferito a una rete di imprese