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Dipartimento di Informatica e Comunicazione – Università dell'Insubria

(Varese); ezio.vaccari@uninsubria.it

Parole chiave ThIST: storia della geologia, cartografia, Sardegna, Alberto Ferrero

Della Marmora*

Keywords ThIST: history, cartography, Sardinia Italy, Alberto Ferrero Della

Marmora*

Abstract - Geology, cartography and knowledge of the territory in the travels of Alberto Ferrero Della Marmora (1789-1863)

The Piedmontise count Alberto Ferrero Della Marmora, also known as La Marmora (1789-1863), was a military officer and mining inspector who developed a specific expertise on the geological, mineralogical and paleontological features of Sardinia. Between 1819 and 1855 La Marmora spent about 13 years in Sardinia, where he undertook several scientific travels, as shown by his main work, "Voyage en Sardaigne" (1826), later enlarged in a second edition in three volumes: physical and human geography (1839), archaeology (1840), geology and paleontology (1857), with a geological map.

Indispensable sources for understanding this fieldwork are also the publication "Itinéraire de l'île de la Sardaigne" (1860; Italian edition, 1868), as well as the unpublished notebooks and papers conserved in the Archives Alberti La Marmora of the Centro Studi Generazioni e Luoghi of Biella.

La Marmora also worked for some years on the administration of the Sardinian territory, when he was "Commissario Reale Plenipotenziario" and later, between 1849 and 1851, General Commander of Sardinia for the Savoy Monarchy. His work in the field of the Earth Sciences, both in Sardinia and in North-Western Italy, greatly benefited from the use of travel as an “epistemological tool”, allowing to describe and analyze a combination of cultural, social, geographical, anthropological, economical, technical and scientific elements.

The purpose of this paper is to reconstruct and evaluate the extent of the impressive scientific contribution of La Marmora, still little known within the context of the Italian geology before and after the unification of Italy, using published and unpublished sources. This work is part of a potential research project, which is currently discussed by Oxford University, Università dell'Insubria, Fondazione Sella and Centro Generazioni e Luoghi - Archivi Alberti La Marmora. It is based on a comparative study of the role of La Marmora and Quintino Sella (1827-1884) in the knowledge of the territory of the united Italy. They put particular attention to the survey for mineral and agricultural resources improving the geological mapping as well as the state-controlled construction and management of infrastructures.

Il conte Alberto Ferrero Della Marmora o La Marmora (1789-1863) - scienziato eclettico ed ufficiale dell'esercito piemontese la cui carriera

giunse al culmine, nel 1841, con la promozione al grado di Maggiore Generale della Regia Scuola di Marina - è noto soprattutto per i suoi studi sulla geologia, la paleontologia e la mineralogia della Sardegna. Tra il 1819 e il 1855 La Marmora trascorse circa 13 anni nell'isola, dove intraprese molti viaggi scientifici i cui risultati confluirono nella sua opera principale, il Voyage en

Sardaigne (1826),

successivamente ampliato in una seconda edizione in quattro volumi contenenti la geografia fisica e la geografia umana (1839), l'archeologia (1840), la geologia e la paleontologia (1857), con un ampio apparato iconografico (Atlas) e una carta geologica, la celebre Carte Géologique de l'île de Sardaigne, 1:500.000 (1856), uno dei primi esempi di cartografia geologica italiana (Fig. 1). Anche il contenuto dell'opera

Itinéraire de l'île de Sardaigne (1860), pubblicata anche in lingua italiana nel 1868 (in un'edizione cagliaritana annotata e compendiata dal canonico Giovanni Spano), che costituisce la quarta parte del Voyage, nonché i taccuini e i diari di viaggio inediti conservati negli Archivi Alberti La Marmora del Centro Studi Generazioni e Luoghi di Biella, rappresentano fonti indispensabili per comprendere il valore delle ricerche sul campo di questo scienziato. Per alcuni anni La Marmora ricoprì anche incarichi di carattere politico-amministrativo: nel 1848 fu Senatore del Regno Sabaudo mentre nel biennio successivo, tra 1849 e 1851, si occupò della gestione del territorio della Sardegna in qualità di Commissario Reale Plenipotenziario e quindi con la carica di Comandante Generale della Sardegna per il Regno Sabaudo.

Le sue ricerche nell'ambito delle scienze della Terra, svolte prevalentemente in Sardegna e in misura minore in Piemonte (come testimoniato da alcune comunicazioni riportate nel "Bulletin de la Societé Géologique de France" negli anni 1832 e 1833) beneficiarono tra l'altro di un evidente approccio multidisciplinare, in grado di affiancare tematiche di geologia e paleontologia a ricerche di zoologia (in

Fig. 1 – Carte Géologique de l'île de Sardaigne,

1:500.000 (1856), uno dei primi esempi di cartografia geologica italiana.

particolare ornitologia), botanica, geografia, cartografia, storia, archeologia, etnografia, ingegneria, nonché allo studio delle tecniche minerarie e delle attività industriali. Inoltre, appare evidente in La Marmora l'utilizzo strumentale ed “epistemologico” del viaggio per descrivere, comprendere ed analizzare una realtà integrata di elementi culturali, sociali, geografici, antropologici, economici, tecnici e naturalmente scientifico-naturalistici.

La Marmora adottava uno stile di viaggio autonomo e svincolato da un preciso ruolo istituzionale (d'altro canto le autorità militari e governative gli concederanno più volte permessi per ritornare autonomamente in Sardegna a condurre ricerche): di conseguenza molti rilevamenti cartografici furono realizzati a sue spese. Indubbiamente, attraverso un'analisi comparata dei viaggi in Sardegna e delle relative pubblicazioni a partire dagli anni Venti, appare già evidente come nel caso di La Marmora la geologia diventi gradualmente l'elemento centrale della sua esperienza di viaggio e si configuri come l'aspetto primario della sua inesausta attività scientifica. Non a caso, con la pubblicazione della carta geologica della Sardegna e della terza parte del Voyage nel 1857, La Marmora si presenta alla comunità scientifica internazionale come uno dei geologi più promettenti dell'Italia pre-unitaria: uno scienziato viaggiatore in grado di produrre, nel solco della migliore tradizione italiana tardo settecentesca, estese relazioni di viaggio basate sull'indagine sistematica sul terreno (un "regolare ordine di marcia"), con un livello di dettaglio che affiancava ad una precisa attenzione per la nomenclatura litologica, mineralogica e paleontologica, un notevole apparato iconografico ed un costante riferimento alla letteratura specializzata ed ai dibattiti contemporanei particolarmente in ambito paleontologico e stratigrafico.

Nonostante tali premesse, il ruolo scientifico di La Marmora nel contesto delle scienze della Terra dell'Ottocento in Italia e in Europa, deve essere ancora adeguatamente approfondito, non sono analizzando la diffusione e la circolazione delle sue opere in un ambito nazionale ed internazionale (attraverso recensioni, citazioni e traduzioni), ma soprattutto attraverso un'indispensabile indagine sistematica sulle fonti primarie ancora inedite ed in gran parte inesplorate prevalentemente conservate a Biella (carte private, diari di viaggio e corrispondenza). Per questo motivo la presente comunicazione si colloca all'interno di una necessaria operazione di ricupero e valorizzazione delle fonti primarie per la storia della geologia italiana e più precisamente come contributo preliminare all'elaborazione di un progetto di ricerca che potrà coinvolgere la Oxford University, l'Università dell'Insubria, la Fondazione Sella ed il Centro Generazioni e Luoghi - Archivi Alberti La Marmora di Biella incentrato sullo studio comparato del ruolo di Alberto Ferrero Della Marmora e di Quintino Sella (1827-1884) per lo sviluppo della conoscenza del territorio dell'Italia unita, con particolare attenzione alla ricerca di risorse minerali ed agrarie, nonché alla produzione di una specifica cartografia geologica, alla costruzione ed al controllo statale delle infrastrutture (vedi anche Laureti, Sella, Vai; in questo volume).

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

ASSORGIA A. (1998) - Alberto Lamarmora e il progresso delle conoscenze geologiche e minerarie in Sardegna nell'Ottocento, Cagliari, CUEC, 277 pp.

CAVICCHIOLI S. (2004) - Famiglia, memoria, mito. I Ferrero Della Marmora (1748-1918), Torino, Carocci, 282 pp.

DELLA MARMORA A. (1826) - Voyage en Sardaigne de 1819 à 1825, Paris, Delaforest, 511 pp.

DELLA MARMORA A. (1857) - Voyage en Sardaigne. Troisième partie. Description géologique et paléontologique,avecAtlas de la troisième partie, Torino-Parigi, Bocca, voll. 2, 707 + 781 pp.

DELLA MARMORA A. (1860) - Itinéraire de l'île de Sardaigne pour faire suire au voyage en cette contrée, Torino, Bocca, voll. 2, 620 + 640 pp.

PELLEGRINI G., a cura di (2009) - L'esploratore innamorato. Alberto Ferrero della Marmora e la sua Sardegna, Cagliari, Abbà, 126 pp.