12. Industria manifatturiera
12.1 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Il settore a fine dicembre 1999 registrava un’occupazione, secondo le dichiarazioni delle imprese, pari a 36.223 persone distribuite in 2.345 unità locali. Quasi il 62 per cento degli addetti, secondo le risultanze del censimento intermedio del 1996, è impegnato nella produzione di piastrelle per pavimenti e
rivestimenti. Altri comparti di una certa importanza sono rappresentati dalla produzione di vetro e relativi prodotti e dalla fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso.
-10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
I.89 IV.89 III.90 II.91 I.92 IV.92 III.93 II.94 I.95 IV.95 III.96 II.97 I.98 IV.98 III.99 II.2000
Produzione Trend 1.89-3.2000 TRASFORMAZIONE DEI MINERALI NON METALLIFERI
PRODUZIONE INDUSTRIALE
variazioni percentuali sullo stesso trimestre dell'anno precedente Fig. 2
La dimensione aziendale è rappresentata da una quota di piccole aziende più contenuta rispetto alla media generale. La dimensione fino a 49 addetti dava infatti lavoro al 36,9 per cento degli occupati rispetto al 61,9 per cento della generalità dell’industria manifatturiera.
Secondo le indagini congiunturali effettuate in un campione mediamente costituito da 69 stabilimenti per complessivi 14.737 addetti, che corrispondono al 30,5 per cento dell’universo del censimento intermedio del 1996, nei primi nove mesi del 2000 il volume della produzione è aumentato del 5,0 per cento (+5,4 per cento nel Paese), a fronte della sostanziale stazionarietà rilevata nei primi nove mesi del 1999. La ripresa produttiva si è associata al miglioramento del grado di utilizzo degli impianti - oltre tre punti percentuali in più rispetto ai primi nove mesi del 1999 - e alla sostanziale stabilità delle ore lavorate dagli operai e apprendisti.
L’andamento delle vendite è apparso soddisfacente. Il fatturato è aumentato, in termini monetari, del 6,9 per cento, a fronte di un’inflazione tendenziale attestata a settembre al 2,6 per cento. Le vendite reali sono cresciute del 3,8 per cento rispetto al modesto aumento dello 0,3 per cento riscontrato nei primi nove mesi del 1999.
I prezzi alla produzione sono apparsi in sensibile crescita, proseguendo la fase di ripresa avviata dalla primavera del 1997. L’aumento complessivo è stato pari al 3,1 per cento, rispetto alla crescita del 2,2 per cento riscontrata primi nove mesi del 1999. Questo comportamento si è associato alla ripresa degli ordinativi cresciuti del 5,8 per cento, rispetto all'incremento del 3,7 per cento riscontrato nei primi nove mesi del 1999. Il mercato interno ha consolidato la tendenza espansiva in atto dalla primavera del 1997, dopo diciotto mesi negativi, chiudendo i primi nove mesi con un incremento del 6,3 per cento, più ampio di quello riscontrato nei primi nove mesi del 1999. Gli ordini dall’estero sono aumentati più lentamente, ma in misura largamente superiore rispetto a quanto emerso nei primi nove mesi del 1999, quando la crescita fu dell'1,6 per cento.
Il commercio estero ha rappresentato quasi il 44 per cento del fatturato, collocando il settore fra i più export-oriented dell’industria manifatturiera emiliano - romagnola. I dati di export raccolti dall’Istat nei primi sei mesi hanno registrato una ampia variazione positiva. Le vendite all’estero sono ammontate a 3.453 miliardi e 532 milioni di lire, vale a dire il 12,6 per cento in più rispetto ai primi sei mesi del 1999. Nel Paese è stato riscontrato un aumento del 10,5 per cento.
L’approvvigionamento dei materiali destinati alla produzione è risultato sostanzialmente agevole, confermando la situazione del passato. La regolarità delle fonti di approvvigionamento costituisce una caratteristica del settore che non è mai venuta meno. Le relative giacenze sono state considerate in esubero da un numero più ristretto di aziende rispetto ai primi nove mesi del 1999, mentre è diminuita la quota di chi ha giudicato scarsi i materiali a disposizione.
La quota di aziende che ha giudicato i prodotti destinati alla vendita in esubero è apparsa in forte diminuzione. Dalla percentuale del 36,1 per cento riscontrata nei primi nove mesi del 1999 si è passati al 22,6 per cento dei primi nove mesi del 2000.
L’occupazione è risultata in aumento dello 0,9 per cento, uguagliando la situazione dei primi nove mesi del 1999.
-20,0 -15,0 -10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
I.89 IV.89 III.90 II.91 I.92 IV.92 III.93 II.94 I.95 IV.95 III.96 II.97 I.98 IV.98 III.99 II.2000
Produzione Trend 1.89-3.2000 MATERIALI DA COSTRUZIONE-VETRO
PRODUZIONE INDUSTRIALE
variazioni percentuali sullo stesso trimestre dell'anno precedente Fig. 3
Le ore autorizzate dalla Cassa integrazione guadagni per interventi anticongiunturali nei primi dieci mesi del 2000 sono risultate 312.005 rispetto alle 313.926 dello stesso periodo del 1999, per una diminuzione percentuale pari allo 0,6 per cento. La contrazione è stata determinata dagli operai (-2,7 per cento), a fronte dell'aumento da 5.719 a 12.240 delle ore autorizzate agli impiegati.
La Cig straordinaria ha autorizzato 211.350 ore rispetto alle 62.702 dei primi dieci mesi del 1999. Il fenomeno appare in evidente crescita, ma è tuttavia attestato su valori assoluti che si possono considerare contenuti se rapportati alla numerosità degli addetti del settore.
Lo sviluppo imprenditoriale dei primi nove mesi del 2000 è stato caratterizzato da un saldo lievemente negativo fra imprese iscritte e cessate di 16 unità, rispetto al passivo di 17 unità registrato nello stesso periodo del 1999. Le imprese attive esistenti a fine settembre 2000 sono risultate 1.992 vale a dire lo 0,9 per cento in meno rispetto alla situazione dello stesso mese del 1999.
Passiamo ora ad esaminare l’andamento congiunturale dei due comparti (materiali da costruzione - vetro e piastrelle e lastre in ceramica) nei quali è stato distinto il settore della trasformazione dei minerali non metalliferi.
12.1.1. Industria dei materiali da costruzione - vetro
La congiuntura dei primi nove mesi del 2000 è risultata meno favorevole rispetto al passato.
Nel campione congiunturale mediamente composto da 26 di stabilimenti per complessivi 3.082 addetti, equivalenti al 16,6 per cento dell’universo censuario 1996, è stata rilevata una leggera crescita produttiva pari all'1,8 per cento, rispetto all'aumento del 4,0 per cento riscontrato nei primi nove mesi del 1999.
L'andamento commerciale è risultato meglio intonato. Il fatturato ha fatto registrare una crescita monetaria del 4,5 per cento, a fronte di un'inflazione tendenziale attestata a settembre al 2,6 per cento.
Nei primi nove mesi del 1999 era stata rilevata una crescita inferiore di un punto percentuale. La domanda è risultata bene intonata. Il mercato interno - abitualmente assorbe circa l’80 per cento della produzione - è aumentato dell'8,8 per cento, a fronte della lieve diminuzione dello 0,4 per cento dei primi nove mesi del 1999. I mercati esteri sono apparsi meglio intonati. Dal lieve incremento dell'1,9 per cento riscontrato nei primi nove mesi del 1999 si è passati ad un aumento del 9,4 per cento.
L’approvvigionamento dei materiali destinati alla produzione è apparso meno difficile. Le relative giacenze sono state considerate prevalentemente adeguate. E' inoltre largamente diminuita la quota di aziende che le ha giudicate esuberanti.
La crescita della produzione, apparsa più contenuta rispetto a quella riscontrata per le vendite reali, si è riflessa sullo stato delle giacenze dei prodotti finiti, risultato meno pesante rispetto al 1999. La quota degli esuberi di magazzino si è tuttavia mantenuta tra le più elevate dell’industria manifatturiera. Quasi il 21 per cento delle aziende ha dichiarato esuberi rispetto alla percentuale del 15,7 per cento dell'industria manifatturiera.
L’occupazione è aumentata dell'1,1 per cento, rispetto al calo dello 0,5 per cento registrato nei primi nove mesi del 1999.
12.1.2 Industria delle piastrelle e lastre in ceramica
Il settore delle piastrelle è tra i più importanti dell’Emilia-Romagna. Secondo i dati diffusi da Assopiastrelle, a fine 1999 figuravano in Emilia-Romagna 25.657 occupati, equivalenti all'82 per cento del totale nazionale. Le sole province di Modena e Reggio Emilia ne contavano 21.639. Nel 1999 sono stati prodotti più di 606 milioni di metri quadri di piastrelle. Nel 1980 la produzione ammontò a 335 milioni e mezzo, quando l’occupazione era di 34.715 unità. Bastano queste sintetiche cifre per comprendere l’entità degli investimenti effettuati nel corso degli anni. Nel 1999 ne sono stati effettuati in beni capitali per oltre 678 miliardi di lire, rispetto ai circa 555 miliardi del 1998. Il forte aumento degli investimenti registrato nel 1999, deriva dai costi sostenuti per l'installazione di forni di gres porcellanato, smaltato e a tutto impasto e per riconvertire verso il porcellanato linee prima dedicate alla produzione di monocottura, oltre alla tradizionale attività di manutenzione destinata a mantenere efficienti gli impianti. Le previsioni per il 2000 stimano investimenti per circa 700 miliardi di lire, confermando la prosecuzione del processo di innovazione tecnologica in atto. L’anno migliore, alla luce dei benefici previsti dalla Legge “Tremonti” resta il 1995, dall’alto dei suoi 814 miliardi e 222 milioni investiti.
-10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
I.89 IV.89 III.90 II.91 I.92 IV.92 III.93 II.94 I.95 IV.95 III.96 II.97 I.98 IV.98 III.99 II.2000
Produzione Trend 1.89-3.2000 PIASTRELLE E LASTRE IN CERAMICA
PRODUZIONE INDUSTRIALE
variazioni percentuali sullo stesso trimestre dell'anno precedente Fig. 4
Il campione congiunturale è stato mediamente rappresentato da 43 stabilimenti per un totale di 11.654 addetti equivalenti al 39,1 per cento dell’universo censuario e al 45,4 per cento degli occupati rilevati da Assopiastrelle.
Nei primi nove mesi del 2000 la produzione è cresciuta del 5,7 per cento, rispetto alla diminuzione dello 0,2 per cento riscontrata nei primi nove mesi del 1999. Il grado di utilizzo degli impianti si è attestato su valori superiori all'85 per cento, più elevati di circa tre punti percentuali rispetto ai primi nove mesi del 1999.
Il fatturato, valutato in termini monetari, è cresciuto del 7,4 per cento, in misura molto più ampia rispetto al modesto aumento del 2,1 per cento dei primi nove mesi del 1999.
In termini reali è stata registrata una crescita del 4,2 per cento rispetto alla sostanziale stazionarietà riscontrata nei primi nove mesi del 1999. Parte della soddisfacente crescita delle vendite è da attribuire alla ripresa dei prezzi alla produzione. Ai decrementi rilevati per tutto il corso del 1996 e alla modesta crescita dei primi tre mesi del 1997, è seguita
una fase di aumenti via via più sostenuti, sfociali nell’incremento medio dei primi sei mesi del 2000 del 3,2 per cento.
La crescita dei listini si è associata alla buona intonazione della domanda. Il mercato interno, tornato a crescere dalla primavera del 1997 dopo diciotto mesi negativi, ha visto nei primi nove mesi del 2000 consolidare ulteriormente la tendenza espansiva, in virtù di un incremento del 5,8 per cento, appena inferiore al positivo trend dei primi nove mesi del 1999.
I mercati esteri rivestono un ruolo primario per l’economia del settore. Secondo l’indagine dell’Assopiastrelle, nel 1999 le esportazioni nazionali di piastrelle, pari a 6.556 miliardi di lire, hanno coperto il 69,6 per cento del fatturato. La relativa domanda, secondo l'indagine congiunturale, ha fatto registrare un incremento del 4,8 per cento, superiore di oltre tre punti percentuali rispetto alla crescita riscontrata nei primi nove mesi del 1999.
L’approvvigionamento dei materiali destinati alla produzione è risultato sostanzialmente privo di difficoltà, in linea con il passato. Le relative giacenze sono state considerate adeguate dalla larga maggioranza delle aziende.
Le giacenze dei prodotti destinati alla vendita sono state giudicate in esubero dal 27,0 per cento delle aziende rispetto alla media manifatturiera del 15,7 per cento. Siamo in presenza di una quota indubbiamente non trascurabile, ma inferiore di oltre dieci punti percentuali rispetto ai primi nove mesi del 1999.
La non trascurabile percentuale di esuberi rappresenta una costante del panorama congiunturale del comparto ceramico. A fine 1999, secondo i dati diffusi da Assopiastrelle, le giacenze di magazzino ammontavano in Emilia-Romagna a circa 181 milioni e 761 mila metri quadrati, equivalenti al 33,7 per cento della produzione, rispetto al 33,3 per cento del 1998 e 27,5 per cento del 1993.
L’occupazione è apparsa in aumento dell'1,1 per cento, in termini leggermente più contenuti rispetto all'evoluzione dei primi nove mesi del 1999.