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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Allegato 3 FAC SIMILE DOMANDA

Alla Regione Emilia-Romagna Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica segrsanpubblica@postacert.regione.emilia-romagna.it Oggetto: RICHIESTA PER L’AMMISSIONE AL CONTRIBUTO DEGLI INTERVENTI RISTRUTTURAZIONE DEI CANILI E GATTILI PUBBLICI E PER LA COSTRUZIONE DI STRUTTURE TEMPORANEE DI ACCOGLIENZA PER CANI E GATTI

Il sottoscritto/a ____________________________ nato a______________

il____________________, in qualità di rappresentante legale di________________________________________________________________

sede legale _______________________________________________________

c.a.p. _____________ Città ________________________________________

telefono __________________________________________________________

e-mail ____________________________________________________________

chiede

la concessione del contributo per __________________________________________________________________

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A tal fine, ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000 e ss.mm. e consapevole di quanto previsto dal medesimo decreto in particolare all’art. 75(Decadenza dai benefici) e all'art. 76 il quale stabilisce che “chiunque rilasci dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico, è punito ai sensi del Codice Penale e delle leggi speciali in materia”;

dichiara

− che l'organismo che legalmente rappresenta rientra tra gli Enti beneficiari dei contributi di cui in oggetto, così come indicato dalla L.R. 27/2000;

− di essere informato, ai sensi e per gli effetti dell'art. 13 del d.lgs. 196/2003 e ss.mm., che i dati personali raccolti saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell'ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa.

Si allegano:

a) il Progetto di fattibilità tecnico-economica dell’intervento proposto o, in alternativa, i livelli di progettazione successiva, redatti ai sensi del Codice dei contratti Pubblici di cui al D.Lgs n. 50/2016 e s.m.i. unitamente agli elaborati richiesta dal punto 4) del bando per la concessione dei contributi per canili e gattili approvato con DGr XXXX;

b) atto assunto dall’organo competente nel quale si approvano:

- gli elaborati che compongono l’intervento di cui al precedente punto 1),

- il quadro economico dell'intervento proposto,

- il piano finanziario dell'intervento proposto, in cui vengono indicate le risorse a carico dell'Ente attuatore, a carico della Regione ed a carico di altri eventuali finanziatori;

c) valutazione di impatto ambientale ai sensi del punto 2.2 della DGR 1302/2013;

d) relazione descrittiva della struttura, delle sue attività e dei servizi attivati;

e) regolamento della struttura;

f) parere del Servizio Veterinario dell’AUSL territorialmente competente;

g) relazione sulle motivazioni circa la necessità dell’opera;

h) relazione contenete le motivazioni relative all’urgente adeguamento e messa in sicurezza dei locali a tutela degli operatori e del benessere degli animali ospiti ai soli fini del riconoscimento delle spese sostenute dal 1/1/2019;

i) Codice Unico di Progetto (CUP) attribuito dal CIPE ai sensi dell’art. 11 della Legge n. 3/2003.

Luogo e data

Il Legale Rappresentante ________________________

REFERENTE per l'intero progetto (nominativo) _______________________

Indirizzo _________________________________________________________

Tel. ___________________________ Cell. ____________________________

E-mail ____________________________________________________________

REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 11 NO-VEMBRE 2019, N. 1961

Approvazione del documento "Modalità organizzative per l'offerta delle misure di prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) nella Regione Emilia-Romagna"

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Premesso che:

- le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) costituiscono un vasto gruppo di malattie infettive che interessano, a livel-lo glivel-lobale, milioni di individui ogni anno e la livel-loro prevenzione rappresenta attualmente uno degli obiettivi di sanità pubblica ad alta priorità da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sani-tà (OMS);

- negli anni, in Italia, come si evince dai dati europei forniti dal European Centre for Disease Prevention and Control e dall’I-stituto Superiore di Sanità (ISS), il numero delle persone con una diagnosi di IST in atto è andato aumentando considerevolmente:

dal 2005 al 2016 si è verificato un incremento delle segnalazioni pari al 37,4% rispetto al periodo 1991-2004. L’andamento epi-demiologico nell’intero periodo (1991-2016) ha evidenziato un aumento del 23,0% dei casi annui di IST nelle donne nel perio-do 2011-2016 rispetto al perioperio-do 1991-2010 e un incremento del 48,5% dei casi annui di IST negli uomini nel periodo 2005-2016 rispetto al periodo 1991-2004;

Richiamati:

- il Decreto Legislativo 29 aprile 1998, n. 124 “Ridefinizione del Sistema di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie e del Regime delle esenzioni, a norma dell'articolo 59, comma 50, della Legge 27 dicembre 1997, n. 449”, ed in particolare:

- l’art. 1, comma 4, che stabilisce “al fine di favorire la par-tecipazione a programmi di prevenzione di provata efficacia, di garantire l'accesso all'assistenza sanitaria di base, nonché di assicurare il ricorso all'assistenza ospedaliera ogniqualvolta il trattamento in regime di ricovero ordinario risulti appropriato rispetto alle specifiche condizioni di salute” che siano escluse dal Sistema di partecipazione al costo e, quindi, erogate sen-za oneri a carico dell'assistito al momento della fruizione “le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e le altre prestazioni di assistenza specialistica incluse in programmi or-ganizzati di diagnosi precoce e prevenzione collettiva realizzati in attuazione del Piano Sanitario Nazionale, dei Piani Sanita-ri Regionali o comunque promossi o autoSanita-rizzati con atti formali della Regione”;

- il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gen-naio 2017 “Definizione e aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del Decreto Legislati-vo 30 dicembre 1992, n. 502”, ed in particolare:

- l’art. 2, comma 1, che prevede che nell'ambito della Preven-zione Collettiva e Sanità Pubblica, il Servizio Sanitario Nazionale garantisca, tra l’altro, la sorveglianza, prevenzione e control-lo delle malattie infettive e parassitarie, inclusi i programmi vaccinali;

- l’art. 24, comma 1, che stabilisce che nell'ambito dell'assi-stenza distrettuale, domiciliare e territoriale ad accesso diretto, il Servizio Sanitario Nazionale garantisca alle donne, ai mino-ri, alle coppie e alle famiglie, le prestazioni, anche domiciliamino-ri,

mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, ostetriche, psicologiche e psicoterapeutiche, e riabilitative in diversi ambiti di attività, tra cui la prevenzione e la terapia delle malattie ses-sualmente trasmissibili;

- l'Intesa (Rep. n. 180/CSR) del 26 ottobre 2017, ai sen-si dell’articolo 8, comma 6, della Legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, sancita in sede di Conferenza Permanente per i Rap-porti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante “Piano Nazionale di interven-ti contro l’HIV e AIDS (PNAIDS)”;

- il punto 2.6 “Persone che afferiscono ai Centri IST” del succitato Piano Nazionale di interventi contro l’HIV e AIDS (PNAIDS) 2017-2019 che individua, tra l’altro, come priorita-ri i seguenti obiettivi:

- migliorare la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario sulle IST e, pertanto, il Ministero, in collaborazione con le Regioni, deve promuovere iniziative di formazione e di aggior-namento degli operatori coinvolti nella cura e nell’assistenza nei luoghi di cura e nella assistenza sul territorio delle persone con infezione da virus HIV e con sindrome da AIDS;

- favorire la prevenzione delle IST attraverso vaccinazioni (HBV E HPV);

- accrescere nella popolazione generale la consapevolezza del ruolo delle IST nella trasmissione/acquisizione dell’infezio-ne da HIV;

- ottimizzare il percorso diagnostico-assistenziale delle per-sone con sospetta IST;

- agevolare il pagamento del ticket per IST;

- aumentare i Centri di riferimento per le IST;

- la propria deliberazione n. 788 del 28 maggio 2018 con la quale è stata recepita l’Intesa sancita in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provin-ce Autonome di Trento e Bolzano, in data 21 diProvin-cembre 2017, con repertorio n. 247/CSR, concernente la proroga del Pia-no Nazionale per la Prevenzione per gli anni 2014-2018 al 31 dicembre 2019 e la rimodulazione dei Piani Regionali della Pre-venzione 2014-2018 ed è stato prorogato al 31 dicembre 2019 il Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018, di cui alla pro-pria deliberazione n. 771/2015, approvando conseguentemente la rimodulazione e la progettazione del Piano in parola per gli anni 2018- 2019;

- la nota del Ministero della Salute – Direzione Gene-rale della Prevenzione Sanitaria – Ufficio 5 Prevenzione delle Malattie Trasmissibili e Profilassi Internazionale - Prot.

n. 0025674-29/08/2018- DGPRE-P del 29/08/2018, acquisita agli atti del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfa-re con Prot. n. PG/2018/0554206 del 29/08/2018, con la quale si invitano gli Assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Pro-vince Autonome di Bolzano e Trento a costituire o ricostituire le Commissioni Regionali AIDS e a istituire un Gruppo di coor-dinamento tra le Commissioni Regionali AIDS che si interfacci con il Ministero della Salute e con le Sezioni L e M del Comitato Tecnico Sanitario (CTS) sul tema HIV e Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST);

Evidenziato che il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2019 include nell’ambito del Macro-obiettivo 2.9 “Ridurre la frequenza di Infezioni/Malattie Infettive Prioritarie”, tra l’altro, le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) che rappresentano un

generale, relativi alla trasmissione delle Infezioni” che, sostenu-ti da una errata percezione dei rischi, provocano una maggiore esposizione oppure una minore adesione ai trattamenti di cura, alle misure di profilassi, all’offerta delle vaccinazioni;

Rilevato che il Progetto 6.9 “Anticipare le diagnosi e ridur-re la trasmissione di HIV e TB” contenuto nel Programma n. 6

“Setting Ambito Sanitario” del suddetto Piano Regionale della Prevenzione 2015-2019 prevede di predisporre/aggiornare il Pro-tocollo riguardante i percorsi diagnostico-terapeutici per gli utenti con Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) tenendo conto di un approccio multidisciplinare e della Rete delle competenze azien-dali e/o interazienazien-dali;

Dato atto che il controllo delle Infezioni Sessualmente Tra-smesse (IST) necessita di un sistema integrato di presa in carico degli utenti e dei loro contatti sessuali, nonché l’attuale orga-nizzazione degli Ambulatori IST in Regione Emilia-Romagna, come emerso dalla mappatura effettuata nel 2016-2017, è di-somogenea sul territorio per diversi aspetti (popolazioni target, accertamenti offerti, esenzioni ticket, livello di integrazione dei Servizi, ecc.);

Considerato pertanto opportuno creare una Rete IST per cia-scuno dei seguenti territori:

- Piacenza - Parma - Reggio Emilia - Modena

- Bologna (comprensiva dell’Azienda USL di Imola) - Ferrara

- Ravenna

- Forlì-Cesena e Rimini (una unica Rete sovra-provinciale);

Considerato, inoltre, che ogni Rete si articola in più No-di costituiti dai singoli Servizi/Ambulatori specialistici che si occupano di Infezioni Sessualmente Trasmesse, nell’ambito ter-ritoriale di competenza di ciascuna Azienda USL, e condividono funzionalmente protocolli organizzativi e modalità di presa in carico dei pazienti;

Rilevato necessario istituire un Gruppo di coordinamento re-gionale IST con funzioni di programmazione e coordinamento delle attività rivolte alla prevenzione e cura delle IST, definizione e verifica del raggiungimento degli obiettivi, aggiornamento del-le indicazioni tecniche e operative, verifica dell’applicazione dei protocolli tecnici e operativi, valutazione dei bisogni formativi e dei dati di sorveglianza epidemiologica, composto da un rappre-sentante del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare che coordini il Gruppo, un rappresentante del Servizio Assistenza Territoriale della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare, un rappresentante del Servizio Assistenza Ospedalie-ra della Direzione GeneOspedalie-rale CuOspedalie-ra della Persona, Salute e Welfare, un amministrativo, un referente per ciascuna Rete locale, in par-ticolare 4 referenti per AVEN (1 per Piacenza, 1 per Parma, 1 per Reggio Emilia, 1 per Modena), 2 referenti per AVEC (1 per Bolo-gna/Imola, 1 per Ferrara) e 2 referenti per Azienda USL Romagna (1 per Ravenna e 1 per Rimini/Forlì-Cesena), dando atto che non è previsto alcun compenso per i suoi componenti;

Ritenuto inoltre opportuno che sia costituito un Gruppo di coordinamento (locale) per ogni Rete che avrà il compito di monitorare e rafforzare la Rete dei Servizi, favorire la multidi-sciplinarietà e la creazione di percorsi strutturati, organizzare e promuovere eventi di informazione/formazione e monitorare l’e-pidemiologia delle IST sul territorio, composto da almeno un referente per ciascuna branca specialistica o Servizio che si oc-cupa di IST (Dermatologia ospedaliera e territoriale, Malattie Infettive, Microbiologia e Laboratorio, SerDP, Urologia, Gi-necologia ospedaliera, Consultori territoriali, Spazio Giovani e Giovani Adulti, Igiene e Sanità Pubblica, Istituti Penitenziari, Servizi che si occupano di salute immigrati e altri Servizi che si occupano di IST), dando atto che non è previsto alcun compen-so per i componenti del Gruppo di coordinamento (locale) per ogni Rete sopra citato. Il referente del Gruppo di coordinamento locale parteciperà ai lavori del Gruppo di coordinamento regio-nale IST e si confronterà con gli altri referenti di Area Vasta su temi comuni;

Evidenziato che le Aziende Sanitarie formalizzeranno con proprio atto la costituzione della Rete provinciale o sovra-pro-vinciale e il relativo protocollo organizzativo entro sei mesi dalla data di pubblicazione del documento denominato “Modalità orga-nizzative per l’offerta delle misure di prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) nella Regione Emilia-Romagna” di cui all’Allegato 1, parte in-tegrante e sostanziale del presente provvedimento;

Rilevato che agli utenti che accedono alla Rete IST vie-ne garantita in regime di gratuità (codice esenziovie-ne P96) la prescrizione e/o l’erogazione degli accertamenti diagnosti-ci in caso di sintomatologia sospetta, riportati nella Tabella 1 contenuta nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, dei test di screening per pazienti asin-tomatici con rischio di IST, riportati nella Tabella 2, contenuta nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente prov-vedimento, dei trattamenti e delle profilassi in post-esposizione previsti dalle normative vigenti e, pertanto, solo i professio-nisti dei Servizi/Ambulatori specialistici inclusi nell’atto di costituzione della Rete IST potranno prescrivere gli esami dia-gnostici necessari o proporre visite di controllo in esenzione dal ticket;

Ritenuto pertanto necessario, a seguito di quanto sopra espo-sto, approvare il documento denominato “Modalità organizzative per l’offerta delle misure di prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) nella Re-gione Emilia-Romagna”, di cui all’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, che si prefigge i se-guenti obiettivi:

- definire le caratteristiche e i criteri di inclusione nella Re-te e nei nodi della ReRe-te degli Ambulatori che si occupano di IST nel territorio regionale;

- potenziare la Rete dei Servizi che si occupano di IST;

- rendere omogenea l’offerta di prestazioni diagnostiche e te-rapeutiche sul territorio regionale;

- promuovere l’integrazione dei programmi per la sorveglian-za e il controllo delle Infezioni da HIV e delle IST;

- definire l’offerta integrata e gratuita di test per IST e HIV in un’ottica di salute pubblica;

- coordinare l’attività di formazione rivolta agli operatori che si occupano di IST;

- definire il Sistema di Sorveglianza Regionale;

Visti:

- la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Ro-magna” e successive modificazioni;

- la determinazione dirigenziale n. 9898 del 26 giugno 2018 avente ad oggetto “Rinnovo degli incarichi dirigenziali presso la Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare”;

- la determinazione dirigenziale n. 10846 del 18 giugno 2019 avente ad oggetto “Deleghe ai Dirigenti Professional assegnati funzionalmente al Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pub-blica e nomina Responsabili di Procedimento”;

- il D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni” e ss.mm.ii.;

- la propria deliberazione n. 122 del 28 gennaio 2019 avente per oggetto “Approvazione Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2019-2021”, ed in particolare l’Allegato D) “Diret-tiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2019-2021”;

Richiamate infine:

- le proprie deliberazioni n. 516 dell’11 maggio 2015, n. 628 del 29 maggio 2015, n. 1026 del 27 luglio 2015, n. 2189 del 21 dicembre 2015, n. 56 del 25 gennaio 2016, n. 270 del 29 febbra-io 2016, n. 622 del 28 aprile 2016, n. 1107 dell'11 luglfebbra-io 2016, n. 2344 del 21 dicembre 2016, n. 3 dell’11 gennaio 2017, n. 578 del 5 maggio 2017, n. 52 del 22 gennaio 2018 e n. 1059 del 3 lu-glio 2018;

- la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 avente per oggetto: “Indirizzi in ordine alle relazioni organiz-zative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008.

Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e suc-cessive modificazioni, per quanto applicabile;

- la propria deliberazione n. 1123 del 16 luglio 2018 avente ad oggetto: “Attuazione Regolamento (UE) 2016/679: definizione di competenze e responsabilità in materia di protezione dei dati personali. Abrogazione Appendice 5 della delibera di Giunta re-gionale n. 2416/2008 e ss.mm.ii.”;

- la propria deliberazione n. 468 del 10 aprile 2017 avente ad oggetto: “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Ro-magna”, ed in particolare gli artt. 21 e 22 dell’Allegato A), parte integrante e sostanziale della deliberazione medesima;

- le Circolari del Capo di Gabinetto del Presidente del-la Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei con-trolli interni, predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;

Dato atto che il Responsabile del Procedimento ha dichia-rato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell’Assessore alle Politiche per la Salute;

A voti unanimi e palesi delibera

1. di approvare, per le motivazioni espresse in premessa e che qui integralmente si richiamano, il documento denominato

“Modalità organizzative per l’offerta delle misure di prevenzio-ne, sorveglianza, diagnosi e terapia delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) nella Regione Emilia-Romagna”, di cui all’Alle-gato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, in coerenza con le linee di attività indicate nel Piano Nazionale di interventi contro l’HIV e AIDS (PNAIDS) 2017-2019, il Pia-no Nazionale della Prevenzione 2014-2019 e il PiaPia-no Regionale della Prevenzione 2015-2019;

2. di dare atto che il suddetto documento è finalizzato a:

- definire le caratteristiche e i criteri di inclusione nella Re-te e nei nodi della ReRe-te degli Ambulatori che si occupano di IST nel territorio regionale;

- potenziare la Rete dei Servizi che si occupano di IST;

- rendere omogenea l’offerta di prestazioni diagnostiche e te-rapeutiche sul territorio regionale;

- promuovere l’integrazione dei programmi per la sorveglian-za e il controllo delle infezioni da HIV e delle IST;

- definire l’offerta integrata e gratuita di test per IST e HIV in un’ottica di salute pubblica;

- coordinare l’attività di formazione rivolta agli operatori che si occupano di IST;

- definire il Sistema di Sorveglianza Regionale;

3. di stabilire che sia creata una Rete IST che effettui una presa in carico complessiva (prevenzione, screening, diagnosi, trattamento e follow-up attivo) dell’utente e dei suoi contatti ses-suali, per ciascuno dei seguenti territori:

- Piacenza - Parma - Reggio Emilia - Modena

- Bologna (comprensiva dell’Azienda USL di Imola) - Ferrara

- Ravenna

- Forlì-Cesena e Rimini (una unica Rete sovra-provinciale);

4. di dare atto che ogni Rete si articoli in più Nodi costitu-iti dai singoli Servizi/Ambulatori specialistici che si occupano di Infezioni Sessualmente Trasmesse, nell’ambito territoriale di competenza di ciascuna Azienda USL, e condividono funzional-mente protocolli organizzativi e modalità di presa in carico dei pazienti;

5. di dare mandato al Direttore Generale Cura della Perso-na, Salute e Welfare di istituire con proprio atto un Gruppo di coordinamento regionale IST con funzioni di programmazione e coordinamento delle attività rivolte alla prevenzione e cura del-le IST, definizione e verifica del raggiungimento degli obiettivi, aggiornamento delle indicazioni tecniche e operative, verifica dell’applicazione dei protocolli tecnici e operativi, valutazione dei bisogni formativi e dei dati di sorveglianza epidemiologica, composto da un rappresentante del Servizio Prevenzione Col-lettiva e Sanità Pubblica della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare che coordini il Gruppo, un rappre-sentante del Servizio Assistenza Territoriale della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare, un rappresentante

AVEN (1 per Piacenza, 1 per Parma, 1 per Reggio Emilia, 1 per Modena), 2 referenti per AVEC (1 per Bologna/Imola, 1 per Fer-rara) e 2 referenti per Azienda USL Romagna (1 per Ravenna e 1 per Rimini/Forlì-Cesena), dando atto che non è previsto alcun compenso per i suoi componenti;

6. di stabilire che il suddetto Gruppo di coordinamento re-gionale IST potrà avvalersi di ulteriori professionalità, qualora lo necessiti lo specifico argomento trattato;

7. di stabilire che agli utenti che accedono alla Rete IST venga garantita in regime di gratuità (codice esenzione P96) la prescrizione e/o l’erogazione degli accertamenti diagnostici in ca-so di sintomatologia ca-sospetta, riportati nella Tabella 1 contenuta

to 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, dei trattamenti e delle profilassi in post-esposizione previsti dalle normative vigenti, nonché solo i professionisti dei Servizi/Am-bulatori specialistici inclusi nell’atto di costituzione della Rete IST potranno prescrivere gli esami diagnostici necessari o pro-porre visite di controllo in esenzione dal ticket;

8. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Uf-ficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (BURERT);

9. di dare atto infine che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiama-te in parrichiama-te narrativa.

MODALITA’ ORGANIZZATIVE PER L’OFFERTA DELLE MISURE DI