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FACILITAZIONE E SEMPLIFICAZIONE A SCUOLA

3.1 FACILITAZIONE E SEMPLIFICAZIONE

Il significato del termine facilitazione è ampio e generale: qualsiasi azione didattica presuppone un atto di facilitazione in quanto non si limita alla sola trasmissione del sapere ma presuppone anche la predisposizione di contesti e metodologie in grado di favorire la t as issio e e l’a uisizio e di o te uti e o etti. Luise, :

Ricontestualizzando questa definizione all’i te o di u a ie te s olasti o plu ili gue e ulti ultu ale, la fa ilitazio e si ife is e ad u a se ie di atti ità, oo di ate dall’i seg a te he riveste il ruolo di facilitatore linguistico, atte a favorire la comprensione del testo (scritto o orale) autentico e agiscono su due versanti: lo studente e il testo. Le azioni nei confronti dello studente mirano soprattutto alla creazione di un contesto classe motivante e collaborativo, poiché un a ie te se e o pe ette l’a assa e to del filt o affettivo nello studente e di conseguenza facilita il processo di apprendimento.43 Invece le azioni di facilitazione specifiche sul testo, come

spiega Baccella, consistono:

Nell’ela o azio e di st ategie di lettu a e o p e sio e he pe etta o agli stude ti stranieri di accedere direttamente al libro di testo e ai materiali usati da tutta la classe. In uesto aso o ’ u a t asfo azio e del testo ella sua o po e te li guisti a, e sì l’ideazio e di atti ità di a i i a e to e ate iali di sosteg o he consentano agli studenti di lavorare anche con un testo molto complesso. È evidente perciò che uno dei grandi vantaggi della facilitazione è proprio il contatto con il testo autentico. (Baccella, 2014:343)

Il processo di facilitazione deve essere condotto dall’i seg a te o la pa te ipazio e atti a degli stude ti, i u ’otti a di olla o azio e di tutta la lasse: o e i o da Bal o i i Cao , : fa ilita e l’app e di e to li guisti o sig ifi a fa o i e u pe o so di s ope ta da pa te di og i stude te del p op io stile di app e di e to e dei p op i pu ti di fo za e di de olezza, ell’otti a di p o uo e e u pe o so e so l’auto o ia. Pe ius i e a fa iò, l’i seg a te de e esse e i grado di mettere lo studente straniero nella posizione di poter comprendere le nuove

43 Il termine filtro affettivo è stato coniato da Krashen e inserito nella sua teoria SLAT. La metafora del filtro,

come spiegato da Balboni (2015:48) corrisponde a stimoli chimici ben precisi: in stato di serenità

l’ad e ali a si t asfo a i o ad e ali a, u eu ot as ettito e he fa ilita la e o izzazio e, e t e i stati di paura e stress si produce uno steroide che blocca la noradrenali a e fa a da e i o flitto l’a igdala

ghia dola «e oti a» he uole dife de e la e te da e e ti spia e oli e l’ippo a po, la ghia dola he i e e ha u uolo atti o ell’atti a e i lo i f o tali e i izia e la e o izzazio e. Il filt o affetti o du ue un preciso meccanismo di autodifesa del cervello.

52 informazioni partendo da quello che lo studente già conosce, accrescendo in questo modo anche la sua motivazione.

A diffe e za della fa ilitazio e, o il te i e se plifi azio e si fa ife i e to a tutte le azio i finalizzate a trattare un testo disciplinare al fine di renderlo più comprensibile agli studenti non italofo i. Luise, : . La se plifi azio e si po e o e o ietti o l’eli i azio e degli osta oli alla comprensibilità che non comportano cambiamenti a livello funzionale e non sottraggono nulla al senso globale del testo. Ciò non significa agire solamente sulla riscrittura del testo a livello pu a e te li guisti o, a a he fa e u ’ope a di i teg azio e e selezio e dei o te uti, fa e do attenzione anche ai riferimenti culturali.

Negli ultimi anni le case editrici si sono adoperate per affiancare al volume base delle versioni se plifi ate, he i ge e ale so o seg alate o la di itu a testi ad alta leggi ilità , testi ad alta o p e si ilità o testi a s ittu a o t ollata , diffe e ziati i ase all’ute za a ui so o indirizzati (alunni DSA, alunni stranieri o più in generale BES). Questa scelta rispecchia la linea d’azio e p oposta dalla didatti a i lusi a he si po e l’o ietti o di pe ette e agli i seg a ti di svolgere il medesimo programma disponendo di materiali differenziati e soprattutto di consentire a tutti gli studenti di avere le stesse opportunità di accesso allo studio e partecipare alle attività comuni in misura proporzionale alle proprie capacità e risorse.

Co e t a do l’atte zio e sugli alu i st a ie i, l’utilizzo di testi se plifi ati pe ette lo o di iniziare ad affrontare lo studio dei contenuti disciplinari, nonostante una bassa padronanza della lingua italiana, ed evitare di accumulare un ritardo nei confronti dei compagni italiani

I testi se plifi ati so o u pu to di passaggio, o d’a i o, he posso o i ela si utili i un primo momento, ma vanno necessariamente resi progressivamente più complessi. Lo scopo è quello di orientare gradualmente lo studente verso un testo il più vicino possibile a quello autentico, fino a quando non sarà in grado di affrontare i comuni manuali senza troppe difficoltà. (Baccella, 2014:343)

I uesta sede si de iso di utilizza e la di itu a testo se plifi ato , in quanto si fa riferimento allo spe ifi o o testo della s uola e l’idea p op io uella di pe sa e ad u a e sio e a i hiesta li guisti a e og iti a più se pli e, ispetto al testo adottato pe l’i te a lasse, o osta te al u i studiosi facciano notare che questa dicitura potrebbe creare fraintendimenti.

Molti pa la o, a uesto p oposito, di testi se plifi ati, a u ’esp essio e u po’ fuo ia te. U testo semplificato presuppone un testo normale, standard, di cui esso sarebbe la semplificazione. … Pa le e o ui di di testi ad alta o p e si ilità. U alt o odo di desig a e uesti testi parlare di scrittura controllata. (Pallotti, in Balboni 2000:161)

53 O ia e te si o sape oli he il testo se plifi ato o può esse e alido u i e sal e te per tutti gli stude ti st a ie i, a de e esse e adattato e gestito dall’i seg a te i ase all’ute za o cui lavora.