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IL PROCESSO DI COMPRENSIONE E LA COMPRENSIONE DEI MANUALI SCOLASTIC

2.3 STUDI SUL PROCESSO DI COMPRENSIONE IN ITALIA

In Italia, tra i più importanti studi sul processo di comprensione è necessario citare quelli di De Mauro. Lo studioso propone di superare il modello li ea e i oga egli a i Sessa ta, io il modello secondo cui ciò che presiede alle interpretazioni di ciò che avviene sul versante dell’a ti olazio e del sig ifi a te, lo si assu e alido a he sul e sa te del sig ifi ato. De Mauro, 1985:22). Co e spiega Pie o tese, se o do tale odello e le o ezio i he lo ispi a o, la comprensione è un processo il cui esito ha solo due valori possibili, 0 (cioè comprensione non

33Ve sio e o igi ale: During comprehension, readers pull out from their general store of knowledge some

particular packet of knowledge and use it to provide a framework for the text they are reading. That is, they use information from semantic memory to organize the text they read in order to form a new episodic

39 avvenuta) oppure 1 (comprensione av e uta . Pie o tese, : . Secondo De Mauro questo processo è troppo semplificatorio:

Il ricettore, nel ricostruire al contrario il processo della produzione, parte sì dall’esp essio e di u a f ase a o la o a solo sull’esp essio e della f ase: la o a a he su una dimensione co-testuale, cioè sia su frasi che precedono, sia su frasi che seguono. (De Mauro, 1985:24)

Partendo da questo assunto, De Mauro propone un modello circolare (o a intreccio) in cui l’e u iato app ese tato o e l’u io e di u a sig ifi azio e o se so e di u ’esp essio e , la cui comprensione è possi ile solo se l’e u iato ie e esso i elazio e ad alt i ele e ti he fa o pa te del testo o he so o già p ese ti ell’e i lopedia del i e e te, o e i u a

ag atela . (De Mauro, 1985:28)

Se noi vogliamo dipingere – anche schematicamente – il processo di produzione o di comprensione di un enunciato, a mio avviso, dobbiamo tener conto del continuo complementarsi, in tutte le direzioni, di tutti gli elementi di questo quadro. Voglio dire, il disegno finale a cui mi proporrei di arrivare, è un disegno saturo di qualche a go e tazio e pe og i f e ia he ost i l’i te dipe de za di og u a di ueste lassi di variabili con ognuna delle altre classi di variabili. (De Mauro, 1985:30)

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Ai problemi della comprensione s’i te essa a he Le o ato he, ip e de do la teo ia degli schemi, afferma che le informazioni tratte dal testo vengono elaborate e organizzate nella

40 e o ia i s he i e tali he si atti a o i o sape ol e te el o e to dell’ela o azio e dell’i put e pe etto o di dis e e e l’i fo azio e uo a da uella già ota.

Il modello mentale è il risultato di una comprensione più profonda, in cui la rappresentazione proposizionale viene sostenuta dalla conoscenza generale e dalla o os e za spe ifi a dell’a gomento, conoscenze che rappresentano il tessuto connettivo di ciò che esplicitamente il testo dice. Il modello mentale, perciò, rappresenta non solo il contenuto semantico del brano, ma anche la situazione, reale o immaginaria, che esso descrive. (Levorato, 1988:321)

Secondo Levorato il processo di comprensione è costituito da più fasi: da un primo livello, o ispo de te a uello dell’a alisi supe fi iale delle pa ole, si aggiu ge u a o p e sio e globale nella quale si è in grado di organizzare gerarchicamente le informazioni rilevanti rispetto a quelle accessorie e ricostruire il significato profondo del testo. Questo processo si concretizza g azie alle i fo azio i desu te dal testo e al p o esso i fe e ziale, io il e upe o, t a le conoscenze generali relative al tipo di azioni o eventi di cui il testo parla, di quelle informazioni i pli ite he se o o a ollega e le i fo azio i espli ite Le o ato, : , e so o indispensabili per ricostruire la coerenza del testo. Generalmente, i processi inferenziali avvengono in maniera inconscia da parte del lettore. Le inferenze possono essere di diverso tipo, legate all’aspetto o ettuale del testo o a uello più p etta e te li guisti o i fe e ze lessi ali, sintattiche, pragmatiche, referenziali, gerarchiche).

Sulla stessa scia si pongono gli studi di Lucia Lumbelli, a partire dai primi anni Duemila, che riprende il modello elaborato da Kintsch, che descrive la progressiva formazione delle rappresentazioni mentali del significato nel corso della lettura di un testo. Infatti, come si è visto, secondo Kintsch, la mente è attiva nei confronti delle informazioni che le arrivano dal testo e le ridefinisce progressivamente facendo inferenze dal contesto o da conoscenze enciclopediche già possedute, cercando di comprendere il testo nella sua globalità. Lumbelli concentra la sua attenzione sul processo delle inferenze, prendendo in esame le varie categorie di inferenze individuate da Kintsch e in particolare mette in discussione la distinzione tra inferenze automatiche e inferenze complesse, quindi non aggiungendo u ’ulte io e atego ia di i fe e za,

a i di idua do u a atego ia di e o e possi ile ell’i fe e za.

Il punto cruciale riguarda le definizioni proposte da Kintsch (1998) a proposito delle varie categorie di inferenza e in particolare la distinzione tra inferenze automatiche, e poco degne della denominazione stessa, e inferenze complesse, che in quanto vere e proprie forme di ragionamento, non sarebbero automatiche ma consapevolmente monitorate. Le mie osservazioni mi hanno permesso di scoprire che molto spesso anche questa forma di

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inferenza di notevole complessità viene eseguita al di fuori del controllo consapevole. Questa è la ragione della loro speciale importanza sul piano applicativo. Infatti è questa o p ese za di o plessità e di asse za di o t ollo o sape ole he e fa u ’i po ta te occasione di incomprensione inconsapevole, e quindi non suscettibile di autocorrezione. (Lumbelli, 2009:introduzione)

A questo punto, si può affermare che, dagli anni Settanta si è iniziato ad indagare la natura o plessa, o posita e dall’esito i e to della o p e sio e, da do o igi e ad u a fe o da i liog afia sull’a go e to. I uesta sede o stato possi ile app ofo di e ed a alizza e og i contributo, ma si è scelto di accennare alle teorizzazioni considerate necessarie per mettere in luce che la comprensione è il risultato di una serie di processi che si svolgono in parallelo, che operano non solo sulla forma linguistica del testo scritto, ma soprattutto sulle capacità intellettive o cognitive del lettore, che si appoggiano sulla sua enciclopedia.