CARATTERISTICHE DELLE COOPERATIVA SOCIALE DI TIPO B.
3.10 Fasi dell'inserimento lavorativo
Alla crescita del fenomeno, in termini sia di numero di cooperative e di soggetti inseriti che di tipologie di svantaggio e all'intensificarsi delle collaborazioni con le pubbliche amministrazioni, enti territoriali, hanno fatto seguito una progressiva formalizzazione delle pratiche seguite e adozione degli standard formativi. Sono tre le fasi del processo di inserimento lavorativo.
La prima fase, avvio del percorso, al fine di realizzare una efficace integrazione socio lavorativa è indispensabile che le cooperative lavorino su due fronti: uno interno e interno.
Interno: avviare e promuovere un processo di condivisione sulle scelte e forme di corresponsabilità da parte di tutta la compagine sociale sul tema dell'integrazione socio-lavorativa; sviluppare la consapevolezza che il disagio è una realtà complessa e in continuo cambiamento, ed è essenziale dentro i processi organizzativi prevedere momenti di riflessione e approfondimento per individuare “buone prassi” e interventi.
Esterno: intrecciare relazioni con il territorio e rafforzare la rete sociale per favorire una cultura di integrazione e promuovere nuove opportunità. La relazione con i servizi territoriali è indispensabile per il buon esito dell'intervento e per la realizzazione di processi di inclusione sociale.
La seconda fase riguarda la gestione dell'inserimento, consiste in a) costruzione del progetto individuale,
b) presentazione del progetto alla cooperativa
c) modalità di gestione: accompagnamento in ingresso e monitoraggio
La costruzione del progetto individuale è un strumento che definisce le priorità di metodo, il campo d'azione che, seppur flessibili, tracciano una differenza tra ciò che è coerente e ciò che non lo è. Esso diventa così il metro di misura di quanto si fa e si mira ad ottenere con la persona inserita ossia a sostenere il recupero e crescita delle abilità della persona svantaggiata e dove possibile, di ricollocarla nel mercato del lavoro ordinario a conclusione del percorso lavorativo.
che interverranno nel percorso e il loro ruolo e infine sono illustrati gli strumenti che verranno utilizzati per verificare l'andamento del lavoro ( colloquio e schede di valutazione).
Un aspetto fondamentale del progetto è la condivisione con la persona svantaggiata. Il progetto non è fatto sulla persona ma con la persona. In quanto la partecipazione attiva nella costruzione del progetto diventa uno strumento di auto-consapevolezza e autostima.
Successivamente il responsabile degli inserimenti presenta il progetto individuale al gruppo di gestione (capisquadra), ogni attore del progetto deve essere consapevole degli obiettivi del progetto e dello stato di attuazione.
La modalità di gestione è composta da due azioni: l'accompagnamento in ingresso e monitoraggio del progetto.
Nel primo caso, il responsabile sociale procede con l'accompagnamento in ingresso che segnala il passaggio di costruzione del progetto personale alla fase di attivazione reale dell'inserimento, rappresenta un momento di assunzione di responsabilità per soggetto, che con le sue paure e aspettative, entra nel mondo della cooperativa e del lavoro. Inoltre occorre prestare attenzione alle modalità con cui si gestiscono le prime relazioni. I ruoli e le competenze dentro la cooperativa sono diversi e molteplici, il responsabile degli inserimenti cura la rete di rapporti fra la persona inserita, caposquadra e colleghi e gestisce la progettazione, relazione con i servizi e la valutazione.
Mentre i caposquadra hanno un ruolo che tutela il versante lavorativo e l'apprendimento di abilità professionali supportato da un solido bagaglio si competenze per gestire la relazione d'aiuto, le dinamiche di gruppo e gli eventuali conflitti.
Il monitoraggio del progetto dell'inserimento si configura come un momento di riflessione utile alla verifica dell'andamento del processo di inserimento e serve per valutare in itinere gli obiettivi raggiunti, le difficoltà o criticità emerse. Serve a capire se il progetto ha bisogno di aggiustamenti, di ridefinizioni sostanziali e di interruzioni. Il progetto deve essere concepito come modificabile in itinere, sulla basa dei diversi eventi che possono verificarsi nell'esperienza lavorativa o che
riguardano il soggetto stesso. Il monitoraggio è fondamentale per contrastare le situazioni di rischio in cui può trovarsi il lavoratore: il rischio di perdere le competenze acquisite, il rischio di regressione inteso come “ sclerosi” delle strategie delle relazionalità, il rischio di desocializzazione e infine il rischio derivante dai mutamenti della continuità dell'impresa14.
I risultati prodotti dall'inserimento lavorativo sono valutabili secondo due parametri: quello individuale e qualitativo, che guarda la crescita professionale oltre che personale del soggetto svantaggiato, e quello macro e quantitativo che verifica la posizione occupazionale del soggetto svantaggiato al termine del periodo di inserimento.
La valutazione, consiste in un rilevamento sugli esiti e gli obiettivi raggiunti, è anche un momento di analisi delle procedure e dei processi sviluppati.
Essa è necessaria per intendere e riconoscere quali strategie, modalità e strumenti sono stati efficaci e hanno permesso di raggiungere positivamente o parzialmente gli obiettivi.
Nella valutazione son coinvolti tutte le figure che hanno seguito il processo di inserimento: la persona inserita, capisquadra, il responsabile sociale e servizi referenti responsabile della cooperativa, ovviamente in tempi e procedure diverse.
Lo strumento di valutazione comunemente utilizzato sono le schede di valutazione delle abilità lavorative, essa è generica, trasversale e non è mirata sulla singola patologia di svantaggio, sebbene siano diversi gli obiettivi e i punti di osservazione a seconda della differente tipologia di svantaggio. Ogni gruppo può modificarla in base ad altri criteri, meglio se attinenti la categoria di svantaggio più che la singola persona inserita.
La suddetta scheda misura esclusivamente la professionalità del soggetto in quanto inseribile al lavoro. Ad ogni gradino di difficoltà (dal più semplice al più complesso) corrisponde un punteggio15.
CAPITOLO 4