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Fattori determinanti il tasso di partecipazione sindacale

Nel documento Il sindacato giapponese: quale futuro? (pagine 41-44)

Capitolo II: I sindacati e le relazioni industriali

2.1 Fattori determinanti il tasso di partecipazione sindacale

Per analizzare le cause del declino della quota di partecipazione degli ultimi anni è opportuno presentare le motivazioni che spingono un lavoratore ad aderire a un sindacato. Molti economisti hanno condotto indagini empiriche per comprendere quali siano le aspettative dei dipendenti in merito all'azione sindacale e in quali casi essi sarebbero incentivati o meno ad associarsi.

Gli studiosi Hara e Sato, nell'articolo What Influences Workers in Deciding to Support

Unions? Evidence from Japan, spiegano che un primo fattore determinante sarebbe la

consapevolezza del lavoratore dei propri diritti,95 in particolare delle pretese in merito ai salari, alle

ore lavorative, alle misure di sicurezza, ai congedi per malattia, maternità e ferie, come anche alle pratiche di lavoro scorrette.96 La necessità di associarsi apparirebbe maggiore nel caso in cui il

dipendente non riuscisse a usufruire di tali diritti autonomamente.

Gli economisti Tachibanaki e Noda aggiungerebbero anche la componente della soddisfazione, giudicata in maniera del tutto indipendente dalla consapevolezza.97 Essi spiegano che

negli istituti finanziari e nelle aziende produttrici di elettricità, gas e acqua, la maggior parte dei lavoratori sono sindacalizzati senza grandi motivazioni: ciò accadrebbe perché i dipendenti di tale

94 Suzuki FUJIKAZU, Trade Unions and “Corporate Reform” in Japan, JTUC-RIALS (ed.), p. 15.

95 Hiromi HARA, Hiroki SATO, “What Influences Workers in Deciding to Support Unions?: Evidence from Japan – Focus on Workers' Understanding of Their Rights –, JLR, 3, 2, 2006, p. 92.

96 Shinichi KIMURA, Unfair labor practices under the trade union law of Japan, in “OUKA”, 1999, http://ir.library.osaka-u.ac.jp/metadb/up/LIBOULRK01/oulr006-001.pdf, 12-11-2011.

settore possono beneficiare di buone condizioni lavorative anche senza l'influenza dei sindacati, giudicati per questo inutili e con poca autorità.98 Le aspettative maggiori si riscontrano nelle realtà

in cui i lavoratori, sebbene non sentano la necessità di sindacalizzarsi, lavorino in contesti lavorativi sfavorevoli, come nelle piccole industrie manifatturiere e dei servizi.99

I sondaggi dei due economisti hanno inoltre dimostrato, nel libro The economic effect of

trade union in Japan, che è nelle SME, caratterizzate da una percentuale minore di

sindacalizzazione rispetto alle grandi industrie, che si riscontra più del 70% di voti favorevoli ai sindacati:100 gli intervistati hanno fiducia nella capacità di tali organizzazioni di intervenire

efficacemente nel miglioramento delle condizioni lavorative dei partecipanti. Nello specifico l'80.6% ha speranze in riferimento all'aumento salariale, alla diminuzione delle ore straordinarie, alla tutela nei confronti delle discriminazioni; il 52.1% alla tutela delle politiche manageriali scorrette; il 42.0% ai licenziamenti e agli spostamenti nelle filiali (il fenomeno dei dispatched

worker).

Anche la posizione gerarchica, l'età, il sesso e il livello di educazione influenzerebbero la volontà del lavoratore. È plausibile, secondo Hara e Sato, che gli operai con un basso salario, dunque con condizioni lavorative meno favorevoli, abbiano maggiori speranze riguardo il beneficio che spererebbero di ottenere dai sindacati.

Sono elementi persuasivi anche la presenza di un sindacato sul luogo di lavoro e il tipo di industria, vale a dire che sia closed-shop oppure open-shop. Il termine closed-shop sta a indicare un'azienda i cui dipendenti, non appena vengono assunti, diventano automaticamente appartenenti al sindacato d'impresa:101 per un lavoratore inesperto potrebbe essere più semplice reperire

informazioni riguardo alle attività sindacali in un'azienda closed-shop e, essendo più facile affiliarsi all'organizzazione, il lavoratore mostrerebbe anche più interesse.102 E ancora, si presume che più

l'azienda è grande, maggiori siano le aspettative: infatti per un dipendente, in particolare di una grande azienda, è molto difficile esporre le proprie problematiche ai dirigenti in maniera diretta.

I lavoratori non sindacalizzati, come ad esempio nel settore pubblico e dei servizi, possono rivolgersi alle organizzazioni non aziendali (industriali, occupazionali o regionali). Nelle aziende piccole, solitamente non sindacalizzate, i lavoratori sono disincentivati ad affiliarsi in organizzazioni esterne alla propria impresa: oltretutto, è proprio nelle SME che sono stati riscontrati

98 FUJIMURA, “Japan's Labor Unions: Past, Present, Future”, p. 9.

99 Norio HISAMOTO, “The Functions and Limits of Enterprise Unions in Individual Labor disputes”, JLR, 9, 1, 2012, p. 48.

100 TACHIBANAKI, NODA, The Economic Effects of Trade Unions in Japan, pp. 40-62. 101 Ibid., pp. 13-39.

i maggiori ostacoli alla sindacalizzazione.

In ultimo, le quote d'iscrizione sono un altro fattore determinante, in quanto capaci di condizionare la decisione di sindacalizzarsi. Tali quote sono lo stipendio dei leader sindacali, giacché l'azienda non è tenuta, né intenzionata, a contribuire al loro salario per la gestione del sindacato: questo potrebbe essere un motivo che non incentiva i dipendenti ad assumere ruoli di rappresentanza. Inoltre, nel caso in cui l'aumento delle quote non corrisponda all'aumento della rilevanza dell'azione sindacale, gli associati potrebbero scegliere di abbandonare il sindacato o di non aderirvi.103 Chi non crede nell'efficacia dei sindacati considera le quote sindacali quasi come

una tassa imposta dall'alto; tuttavia, sebbene insicurezza e sfiducia tra i lavoratori stiano aumentando, la presenza di accordi closed shop all'interno della maggior parte delle aziende impedisce di abbandonare il sindacato, ad esempio per non pagare le quote sindacali. Questo dimostrerebbe come, nonostante il calo di partecipazione, grazie agli accordi union shop i sindacati non abbiano problemi finanziari.

La perdita di fiducia potrebbe essere causata anche dall'influenza di persone intime104 e

dall'insicurezza del lavoratore: questa ultima riflessione risulta molto interessante dal punto di vista sociologico. In Giappone, paese neo-confuciano in cui gli operai sono culturalmente disposti nei confronti dell'armonia e della cooperazione,105 il lavoratore potrebbe essere restio alla

partecipazione sindacale non tanto perché soddisfatto, spiegano Hara e Sato, quanto per via del timore nel comunicare la propria situazione di disagio riguardo il lavoro o le condizioni lavorative.

L'efficacia dei sindacati, in questo caso, è irrilevante se il lavoratore, per primo, non si affranca dalle proprie paure (ad esempio attraverso negoziazioni individuali con i superiori o i dirigenti); tuttavia, la difficoltà di risolvere i propri problemi aumenta l'utilità potenziale dell'associarsi in sindacato.106

Essendo il tasso di partecipazione sindacale arrivato al 18.5%, sarebbe ragionevole affermare che i lavoratori stiano attraversando una fase di diminuzione di soddisfazione e di consapevolezza riguardo a tali organizzazioni: di seguito si esamineranno le cause che avrebbero determinato tale trend negli ultimi anni. Nell’ordine, si osserverà la peculiare struttura del sindacato d'impresa; si affronterà il tema delle relazioni industriali, per comprendere se il miglioramento degli

103 Ibid.

104 A spouse being a member of a union may have a positive or a negative effect on a worker's support for unions”, HARA, SATO, “What Influences Workers in Deciding to Support Unions?...”, cit. p. 99.

105 Vai Io LO, Law and Industrial Relations: China and Japan after World War II, London, Kluwer Law International, 1999, pp. 1-6.

106 Hara e Sato non hanno individuato i motivi scatenanti le ansie dei lavoratori; inoltre non è chiaro se la paura di perdere il posto di lavoro possa incidere sulla decisione di sostenere il sindacato. HARA, SATO, “What Influences

ultimi quarant'anni abbia aumentato l'interesse da parte dei lavoratori ad associarsi; inoltre si analizzerà la tematica dei LNR, in particolare la connessione tra il loro aumento nel mercato del lavoro e la partecipazione sindacale.

Nel documento Il sindacato giapponese: quale futuro? (pagine 41-44)