L’INTEGRAZIONE NELL’EURASIA 3.1 LE TAPPE VERSO L’INTEGRAZIONE
3.12 L’UNIONE DOGANALE (EurAsEs)
3.12.4 FDI e istituzion
La rimozione dei controlli doganali tra i paesi ha sicuramente favorito e abbassato i costi sia per gli esportatori sia per gli importatori. Oggi però l’economia è globale e per il successo sono essenziali i legami internazionali e le catene di produzione internazionali. Le preoccupazioni russe circa il flusso di beni dai paesi terzi tramite la Bielorussia e il Kazakistan, e le tariffe volute dalla Russia in risposta a questo, hanno creato l’effetto opposto di innalzare i costi del commercio. Se i prodotti non possono muoversi liberamente nel paese e fuori da esso questo può diventare un serio ostacolo per le imprese multinazionali che si ritrovano a doversi riposizionare in un altro paese o regione e a dover rinunciare agli investimenti in quel paese o gruppo di paesi. All’interno del blocco dei tre paesi non sono state ancora create le catene di produzione regionali specializzate verticalmente. Infatti il commercio di semilavorati all’interno del gruppo di paesi è molto limitato. Un altro indicatore è senz’altro il basso livello degli investimenti diretti esteri. Gli investimenti russi e bielorussi nell’economia kazaka ammontano al 5% del totale, mentre quelli bielorussi e kazaki nell’economia russa allo 0,5%. Gli investimenti russi in Bielorussia sono un’eccezione. Essi ammontano infatti ad oltre il 75% degli investimenti nel paese anche se sono molto variabili nel tempo.
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Un punto cruciale per lo sviluppo dell’unione doganale sarà la solidità delle istituzioni. Una buona situazione di partenza per un’unione doganale richiederebbe un paese membro di avere già in partenza delle ben consolidate istituzioni in grado di servire come modello da seguire per gli altri stati. Un’opportunità è rappresentata dalle istituzioni sovranazionali. Preferibilmente il processo d’integrazione dovrebbe essere accompagNATO da un rafforzamento delle istituzioni comuni. Queste idealmente dovrebbero essere più forti di quelle di ogni singolo paese. Un altro meccanismo che dovrebbe servire al miglioramento delle istituzioni è la competizione tra le varie giurisdizioni. Questo dovrebbe permettere alle imprese di scegliere quel paese che offre le condizioni migliori per fare impresa e a costi minori. Gli altri paesi per attrarre gli investimenti e tutte le imprese si ritroverebbero così costretti a migliorare le proprie istituzioni il che crea un circolo virtuoso per l’intera economia.
3.12.5 Conclusioni
In conclusione si può affermare che l’integrazione eurasiatica, attraverso iniziative come l’unione doganale, è un processo che può portare molti benefici ai paesi interessati. Essa facilita lo sviluppo del commercio, delle esportazioni nel resto del mondo e assicura un mercato più grande e più efficiente. Inoltre offre l‘opportunità di costruire istituzioni economiche e politiche più forti. Negli ultimi anni il commercio all’interno dell’unione è cresciuto molto anche se con alcune differenze tra i paesi. La Russia ha visto diminuire, seppur marginalmente, la tariffa esterna media; in Kazakistan invece essa è cresciuta. L’unione doganale prospettata dai paesi alla metà degli anni novanta è fallita. La ragione principale, tralasciando le questioni politiche, è da ascriversi proprio al fatto che i suoi costi sono stati scaricati sui paesi centroasiatici. Anche oggi lo scenario si presenta simile. Infatti è la tariffa russa a dominare; c’è tuttavia un elemento nuovo. Si tratta delle regole WTO che impongono alla Russia di diminuire gradualmente le tariffe esterne. Questo dovrebbe alleggerire i costi a carico dei paesi centroasiatici. Dal 2009 si assiste ad una forte ripresa e crescita del commercio nell’area. Ebbene, essa dovrà essere accompagnata da misure di sostegno come lo sono l’ulteriore abbattimento delle barriere non tariffarie e nuovi
investimenti nell’infrastruttura che si è dimostrata essere il vero motore della crescita nell’area. L’integrazione regionale dovrebbe favorire il coordinamento e gli interventi in questo settore. Un altro effetto positivo dell’integrazione è senz’altro la possibilità per i paesi di instaurare legami produttivi più stretti sfruttando ognuno i propri vantaggi comparati. Questo darebbe la possibilità di produrre mediante una serie di catene di produzione integrate verticalmente con minori costi verrebbe così garantita una maggiore competitività. Una risposta forte inoltre è attesa dalla creazione di istituzioni sovranazionali più trasparenti ed efficienti. Non avendo, al momento attuale, nessun paese un quadro istituzionale buono penso che ci vorrà molto tempo per ottenere risultati soddisfacenti in questo campo.
L’unione doganale è un progetto che si inserisce in un più ampio contesto internazionale. Il Kazakistan rappresenta la porta per il transito dei prodotti cinesi in Europa. L’integrazione con la Russia permetterà al paese di proteggere meglio i suoi interessi nei confronti della Cina. In futuro i paesi potranno adottare una moneta comune e creare anche un mercato unico per meglio posizionarsi sul mercato mondiale. L’integrazione eurasiatica è un’opportunità atta a rafforzare economicamente i paesi membri. E’anche un cammino che dovrebbe permettere di attrarre maggiori investimenti nell’area. in particolare nel settore dei trasporti e dei progetti infrastrutturali.
Un ruolo chiave per il successo dell’iniziativa è riservato sicuramente alla Russia. Il paese si dovrà impegnare ad abbattere le barriere non tariffarie nonché a riformare il sistema degli standard di regolamentazione delle merci privilegiando la promozione degli standard volontari. L’unione doganale rappresenta solo un gradino del processo che porterà ad un’integrazione più forte degli stati. Dovrà comprendere la liberalizzazione dei servizi e il libero movimento delle persone e dei capitali. Per ciò che riguarda la facilitazione del commercio, la Federazione Russa dovrà lasciare gradualmente da parte le proprie preoccupazioni sul flusso incontrollato di beni dai paesi terzi tramite gli altri paesi dell’unione. Questo dovrebbe permettere di instaurare un regime di scambi commerciali più libero con gli altri partner mondiali e a lungo termine dovrebbe portare benefici a tutti.