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Fed. (che volgendosi sene accorge

)

Co-me

? ètu oseresti?..

' jFV/. Tutto per salvarvi a vostro dispetto;

,vi dissi die nonusciretediquaje diqua non uscirete.

Fed. Qual temerità ! (con

un

misto di fierezza, edi commozione

)Filippo, rendimi quellachiave.

Fil.

Morrò

prima.

Fed.

(

montando

infurore)

Trema

della mia collera!

Fil. (con tuonorisoluto,

ed

imperativo )

Tremale voidellamia.. Ioviproibisco..

Fed.,(affattofuoridise) Proibirmi?Tu?

Ah! E

troppo! questo eccessod'

inso-. lenza..

Fil' (valendo contenerlo) Fermatevi.

Fed.

(alzandoilsuofrustino)Sarà- da

me

castigata.

FU. (Insciandolocon disprezzo) Disgra-ziato!.. Percuoti dunquetuopadre!

Fed. (lasciando Cadereilfrustino)

Mio

Padre!

Fil. Sì:tuo padre..

E

questofataisegreto dovevascendercon

me

nellatomba.

E

questo fataisegreto,dicuisono la vit-tima,era rimasto finora inviolato, so-lenne, impenetrabileper farti felice

;

ma

io I’ho tradito.. ingrato! per ri-sparmiarliun delitto....per rispar-miarti undelitto.

Fed. lo nonardisco aliar gliocchi, '%

Fd. Tu

arrossisci..per certo,.didovere

i tuoigiorni ad un servo.

Fed.

Ah

!Padre mio,non.losognate nep-pure.

Ftl.

Non ho

adirti che poche sillabe.

Quando

tu venisti allaluce questo servo era unsoldato.

Non

conoscevapaura.

,11 coraggiom’era innato. L’ardire,e la temeritàne’ pericoli era ilmio giuo-co favorito

; quindi una brillante car-riera

mi

si aprivad’innanzi;perchèin quell’epoca, chinon era un vileosi facevascannare, o diventava Generale.

Ebbene

, sappilo:gloria

,avanzamenti, fortuna, finola speranza dispirare so-pra un

campo

di battaglia

, tutto ho

sacrificato perte

}perrimanereal fian-co di miofiglio

,per vegliarealla tua educazione , per crescerli all’ouore, alla virtù, alla fortuna. Ionon snnu staloin forsedi espormi ai disprezzi, d’abbassarmi alla viltà d’un umile im-piego, didiventare il tuoservo!( «io-vimento diFederico)Ali!

ma

Ilio fatto volonlieri;

ma

non neho provata ver-gogna.

Oh

! dicevoa

me

stesso:

M’a-» mera; nonm’ importa il

come

$

ma

» mi amerà, e ciò

mi

basta.»

Fed. E come

,

come

pagaretauti

bene-fici ?

Come

espiare i mieitorli? (si

gena

nellesuebraccia

)Padre mio! ( conte-nerezza)

oh! come

nt’è caro il poter pronunciare una voltaquesto

nome

ado rato! Padre/., si.. Padre «no!..si:

finalmente

ho

un amico,unafamiglia., nonsono più isolato uel mondo.

( ab-braccia dinuovo Filippo

, che se lo

stringefortementesulseno.) Fil. (asciugando*igliocchi)Zitto..Figlio

mio!.. CaroFiglio! sangue mio!..

Fed. Ma

, spiegatemi

, Padre mio..

FU.

Neppure unalettera .. non ti dico una sillaba,su questomistero.

Neppur

1'aria cherespiri sospetti che io I’ho

Sì tradito!

ma

intanto ricuseraita ancora

;d’obbedirmi?'

Fed.

(conentusiasmo)

No

,noJL-son

pron--to. Parlate.* / .

Ftl. Sei pronto? Rientradunquenellatua camerasull' istante. r l.

v

Fed. Vipare

,Padre

mio

? Colui m’at*

tende. -,»• «

».

v

FU. E

non ti fididi

me?

f r* Fed.

E come

non fidarmidi voi?

maio

cjuesto

momento

è l*onor mio, »<-•• « l’onorvostro

5perchè.iosonovostro, fi-glio.J- '. o .. ' i. i»l»»

Fil. Circa Fonore lascianea

me

lacura.

E

affar mio.

Un

vecchio- soldato sa megliodi teciò cheI’onore domanda.

Fed

;

(a parte) Gran, Dio/.a:.

È

iquesta porla è la solat..

É

impossibile l’ in-volarmi! Perpiflkffcj.1

Fd

Rientra

y

Federico mio,tene prègo.

Fed. (esitando)Padremio!

^

>/ ,t.\

FU.

(con dignitosa autorità) Io ve-lo

co-mando. " I’*

W

Fed.

(oppresso)Io vi obbedisco. (•$’ in-chinarispettoso,e rientrà nella sua camera. FilippoloseguecongliOcchi),

i *. i.i.

f

tu "SCENA V.

•-;**

,

Fitirpo solo

andando

ariporre lachiare

'

n«//aportain

fondo.

Fil.

Eh

! : indovinodentrodi

me

tatto ciò, cbé devesoffrire; el’amo anche di più. Verofiglio d’unmilitare. San-gue che sirimescola alprimo motto d’ingiuria,va bene.

Oh

Federicomio?.,

no

,no: è impossibile:toglierenou

mi

.potrannoil solol’unico bene che an-cora

mi

resta...

Ecco

Madamigella.

/

:

S C E N A

VI.

*

« •» ,

madamigella

d’bar VILLE e detta.

Mar. Ebbene

,Filippo,1'aveteveduto? Partecipali gliavetei miei ordini? f'il. (accennandolaportaa sinistra)un

tuonopiù basso,Signora.. sta là.

Mar.

Federico?.. (osservando Filippo)

Ma

che avvenne,Filippo?

La

vostra fisonomia è alterata?Voi fate pietà!

Fil

Sono

giuntoin

tempo

!. .

Andava

a battersi.

Mar.

(spaventala

)

A

battersi?

FU. Con

vostroNepote.

<53

Hnr. Ah

! Bisognava proibirglielo. .

Fil.

E

gli venneproibito.

Har.

Respiro! u v

FU.

L’ho confinalonellasua camera,e finoche nonescenon v’ ènullada

te-mere

;

ma

per potermiserviredellamia autorità, è bisognalo provargli, che ione aveva il diritto..Egli sache io sono suopadre.

Har. Ah!

cheavete mai fatto!

Fil. Tranquillizzatevi.

Non

sa altro; il lestodelsegreto non m’ apparteneva;

quando

giuro, mantengo, ed il mio labbroèrimasto suggellato.

Ma

, par-liamoci chiaro

,signoray non bisogna adularci

;lemezze-misure non serviran-noa nulla. Questi Giovanotti si sono sfidati

; eprestoo tardi...

Har. A

malgrado delvostro divieto? Fil.

Eh

! Voi,Signora,non sapete cosa

sia unasfida, eventicinque anni. Il divietoaccresce la voglia di battersi.

So

quellocheprovavo, eche provo ancora allasolaidead'un affronto.

Non

v’ha cheun mezzo per impedirequesta disgrazia;evoi solapotete impiegarlo.

Har.

Io?Filippo. .

FiL Facendo

sparire fraloroognimotivo di questionarsidi nuovo.

Har. Non

intendo. *>

FU.

Intendo io.

Federicoèinnamorato divostra Nepote.

Har.

(con impazienza)

Lo

so.

Fil- Il Visconte nonè innamorato, che della sua dote

;quindi non glicosterà tina morta) fatica-il rinunziarvi, e ab-J bandonareogni -progetto di vendetta, sevoiespressamenteglieI’ordinate.Per Federico.. io rispondodi lui, »’egli ottienela

mano

di Matilde.

Har

(con impeto

)La

mano

1diMatilde!..

Ghe

osatevoi dirè« oFilippo? Fri. (

freddamente

)J

Madama.

. bisogna

*• dargliela. *

Har. Vi sietevoipotatopersuadere,che ioavreiacconsentito aduna-simile

u-nione

?...

:

Fd.

Bisognadargliela,vi ripeto-.

Madama.

4.

Har. Voi nonvi aveteriflettuto bene,

6

Filippo.Abbassarmiaquesto segno!

Dar

in

mano

dellearmi controdi

me

!

FU. Eh!

cosa importa!Frascherie! scioc-chezze!Si trattadellavitad1un'infelice.

Har.

Troverò un altromezzodi salvare vostro figlio..

ma

ioaccordar nonposso

mia

Nepote ad uu giovane oscuro, ed incerto.

4

65

-Fd.

Dategliela,

Madama.

"Ve ne prego

con tutta la forzadell'aniina. N

Har.

No

,vi replico, {con alterigia) Ter-miniamolaFilippo.Questoeuno scor-darsi affattociòche voimidovete..e chi siete.

F'I. {conuna indignazione concentrata') Chi sono io!,.voi.. voi

Madama

p

sietevoi cheloaveteaffatto scordato.

Ma

io velorichiameròallamemoria. *

Har.

(agitala

)FilippoI * Fil. {afferrandolela

mano

con dignità

) Ascoltatemi .

. quando un decretodi proscrizione fulminava voi e la1vostra famiglia,..

quando

sola,strappata dalle bracciad’una madre adorata,voi ere-vate allavigilia di montare sopra un palcoinfame, epagare con la vostra testa sottouna.

manna

ja lo splendore del vostro

nome.,

doveandastevoi a,

cercareun asilo?Sotto1’umile tenda d'unsoldato; sottola mia,perchè in quei tempila pietàsi erala rifugiala,

nonsi trovava chela, e migliaia di cuorgenerosi palpitavano-d’onoresotto

un

modestouniforme, ló viaccolsi,io vi nascosi, col rischiodella miavita.

Divenni insensibileal mio pericolo,» non pensavo chealvostro. Allora. **

% **

V»-

-66

ricordatevelo

Madama

,sparvproaffatto innanziai nostri occhi gii effimeri in-tervalli delrango,edelsangue;perchè la mortevi stavasu) capose

quando

la morteètantovicina nobili,eplebei stannotutti a unlivello..ve ne ram-mentate,Signora?..

Har. (nascondendolafaccia

fra

le

mani

) Filippo!

FU.

(continuando):èvero:ioera gio-vane, era valoroso,

ma

era un bel nulla

, nonera che un poverosoldato.

Voi venedimenticaste alcuni minuti; e da quel giornoil vostro salvadore di-venneil vostroschiavo.

Har.(spaventala

,ed indicando laporla di Federico

)

A

voce più bassa..per carila!

Fil. Allorquando,

commosso

dai vostri rimorsi, dallavostra disperazione, io

mi

sottomisiatutto;

un

sacro legame segretamente ci.avvinse. Segretamente!

Voivoleste così.L’etichetta,1’orgoglio velo consigliarono, voi lo esigeste,

obbedii.

E

vostro maritoignorato, av-vilito

,mescolatotra la folladeivostri servi, mai, mainon si lasciòsfuggire dal labbro un lamento,un

mormorio

di rimprovero. (•con una profonda cont-moiione)Sapetevoi, cosaio intanto

'

' 6j

vi sacrificava?.. Io non vè1’ho mai delio,o Signora*,

ma

nel fóndodelmio patriovillaggio, al fianco delmiovee-' chio padre, una ragazza bella, inno-cente,modesta, affienava coi sospiri il ritornodelpoverosoldato!Essa avea ricevuti i miei giuramenti,mi

amava

.

eraaltieradi diventar mia moglie, se ne vantava

come

d’untrofeo quella ragazza. Essami avrebbe resofelice!

Ebbene

, iole scrissiche m’ero scor-dalodilei

, che piunon1’

amavo

$che non iniavrebbe veduto mai più.

Non

basta

,per rimanere appresso amio fi-glio, iomirassegnai a vederlo orfano., educatopercompassionenellacasa della stessasua

madre

, cheper nascondere la propriadebolezza lo priva de’suoi diritti. Io...sventuratissimoPadre! con-dauuai

me

stessoanonstringerlomai., rmd Ira lemie braccia.

A

nonamarlo,

.

che insegreto

,e

come

per comraban-do..eper compensodi tantocoraggio, di cosilunga paterna agoniaiononvi

dimando

, che una cosa..unasolaì

la felicitàdelfiglio.Vostro; evoi

me

la ricusate?

Har.

A mio

mal grado..

ma

lo devo$e,

sono sorpresa d'una similescena

dopo

DigitizedbyGooglc

io. anni disilenzio.

Nò:

ionon m’at-tendeva chevoi,o Filippo,sareste ve-nuto in

campo

coi) una pretesa, che

può

in unsol giornorapirmi ciò che

ho

di più caro nel

mondo

; la stima, e la eonsiderazioneditutti coloro

,che

, mi circondano..Si:uu matrimonioIra MatildeeFederico

me

larapirebbe per sempre,perchè

m

1accuserebbed’

esser-mi

dimenticata il mio rango, e1' illu-stremia nascita.,perchè mitradirebbe, trapelartacendo unadebolezza

, cui si

cercherebbela causa, e che la malie gnit'atrovarsaprebbe ben presto . .

E

se questoerrore che io piango dasi

gran tempo. . sequesto fatai segreto venisse aconoscersi..

Oh

Dio!.. Inor-ridiscoin pensarlo!.. Io non vi so-prayviverei.. cosi

rompiamo

questo di-scorso, Filippo

, ve ue prego..

non

.ineneparlatemai più. . Questo

ma-trimonio è impossibile; enon si farò giammai.

Fil.

Giammai

,avete detto? Har.(volendouscire

)Lasciatemi.

FU.

(riportandolasull'innanzidella sce-na con molta energia')

No,

Signora, io nonvi lasciopartire..iohopotuto sacrificarmialia vostraambizione.,ma,

con viè stradadimezzo,iovoglio

un

compenso atantisupplizj,a tante unii»

liazioni,si

;evoglio lafelicitàdi mio figlio. .

Ha

da essere così... neho bisogno. - Iovoglio«. loesiggo. . e

1'otterròcon tutti i mezzi; anchecon .quelli

, chevi spaventano tanto!

Son

chi sonoallafine; ese v'ha chi se ne scorda, iovorrò ricordarmene.

Har.

Che

sento!..

E

il vostro,dovere..

ei vostrigiuramenti?

Fil. Voi cheparlate,i vostriliserbate?

Har. (vedendo Giuseppe

)Viene qualcu-no.. sileuzioper pietà; vene scongiu-ro,Filippo! (subito Filipporipiglia contegnorispettoso , Madamigella di Hartnlles'allontana,escendeverso la sinistradel Teatro).

SCENA

VII. I. .

?

* * *

Giuseppee detti.

Giu. SignorFilippo. . .#

Har. Che

v1

ha

di nuovo, Giuseppe? Giu. Madamigella. .perdono. . cercavo

il SignorFilippo.

FU. Me

?

Eccomi.

, .:

Giu. Per couseguaryi questa lettera,che 1

DigitizedbyGoogle

7

°

: ilPortinaio delCastello

ha

recalo or ora su nella sala.,seavessi saputoche

. Madamigella eraqui non

mi

sareipresa

.questalibertà. »

FU.

{ricevendo lalettera,edosservandola')

<

Ma.

.non viè indrizzo!

Giu.

Non

importa

;è certamentepervoi.

L’ ha portata

un

Giovanetto.. saranno 6. minuti,dicendo, chesiconsegnasse invostre maniall'istante.

Fil. (mezzo sbalordito)

E

uoaffarcurioso!

Mar. {a Giuseppefacendolisegnodi par-tire)Basta cosi.Andatepure,Giuseppe.

( Giuseppeescedal fondo. )

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