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ma-no

.

. (pone alcune monete d'oronella borsa)

E

dove diaminesaràcapitalo que-sta notte?

Non

tornare a casa1 ..

Darcitante pene* Disgraziato/.. Io so-no in unacollera .. chesemifosse fra 1’unghie..

(versandotutto il pacchet-to nellaborsa

)

Bah !.. E

meglio vuo-tarcelo tutto.Si fapiù presto .. adesso èfatta.

(s'

incammina

verso la sinistra )

i *

SCENA VE

FEDERICO,GIUSEPPE5Cdetti.

t

Fed.

(a

Giuseppe in

f

ondo) S'i, va .,

che nessunotiveda.Poniquesto

yigliet-*8 '•

too nella cesta de’suoi lavori, onel cartone de’suoi disegni. Tieni, eccoti 1’ultimomiozecchino.(Giuseppeentra nell'appartamentodi Matilde.)

FU

(E’ desso.)

Fed. (posando ilcappello, ilfrustino,

ediguantisultavolino

)Sapràtutto

;.. inaquandoiosarò giàlontano.

( traver-sail teatro, e vaa pittarsisud'una sedia pressoil Candelabro.) Fil. (chesta infondoa destra

, osservan-dolo, edavvicinandosi

)Misericordia!

*

Come

èpallido, esfinito! . .Povero ragazzo!-’st direbbe che hafattocento leghedi marciaforzalaneltempodella Canicola..

Fed. Ella forsemicompatirà .. ( accor-gendosi di Filippo)

A

! Filippo ..

Fil.(cangiandodi tono

)Finalmente, Vo-straSignoria siè degnata di tornare..

Corpo‘d’unBattaglione!

Non

vi vergo-gnate, eh?

Fed. Percarità,risparmiami ituoi ser-moni. Io nonistò diumored’ascoltarli.

FU. Ma

liascolterete!vogliodirvilemie sillabe, Signorino. E’inutile di crollare la testa: cherazza divita èlavostra?

t, Affannarcitulli, tutti! specialmenteme, eMadamigellad’Harville!

Fed. (alzandosiconvivacità

)

Come

? El-la avrebbesaputo? ..

Fil. Dall

A

fino alZeta.

Ho

coniato del-lebugie

,per iscusarvi.. cosa,che non avreifattoper

me; ma

èstatoinutile.

Ella non vuolsentirne discorrere.E’ una furia .. e quel eh’ èpeggio, ha

ra-gione. *

Fed.

Ah

!non

mancava

che questo/Avrei tuttosfidato.Avrei saputo prendere

un

pattilo;

ma

lasuacollera

?..

ah/no; questa idea

m

1opprime, m’annienta.Io chedarei mille volte la mia mia vita per risparmiarleunaffanno, una pena..

Fi.

Mauco

male..

ma

dell1affannar

me

non vene

preme

unamaledettaeh?

Po-vero Filippo! Io, che siatepresente, oassente,stosemprein sentinella di pian-toneper vigilarvi

,edifendervi..epoi?

E

poi per

me

voi,non avete amicizia disorta alcuna.

Fed.

Ma

,Filippomio,sì.

Fil.Ci vuolaltro, che sì,esì /

buone

parole

, etristi fatti!

Fed.Perdonami. Sono un pazzo,un in-grato; ..

ma

no,no; nè ingrato, nè pazzo\ sonounosventurato.

Ecco

tutto.

FU. Sventurato?(arrestandosi econ

un

calore più moderalo

)Capisco . . Voi avetecommessa qualchecorbelleria.

3o

Fedi

Sul prìucipiouna sola, che

me

ne hafatte commetterealtre venti.

FU. Venti?

Eh!

Peresserestata laprima ha fruttatoassai;

ma

aneliamoper ordi-ne.

Cominciamo

larivista.

Numero

uno».

Fed.

Iosono innamorato.

Fil. Innamorato

?.. E

le ponete frale corbellerie? ..qualchevolta bisogna an-cheessereinnamorato$ purché peròogni voltal

1innamoramento nonduri un se-colo.

Fed. Ma

colei, che

amo

èdi

un

rango moltosuperiore almio!

Fil.

Puh/

non è poi un delittodilesa Maestà!

E

quandosiè giovanotti, sa-ni, vegeti, robusti,

come

per esem-pio.. ogni disuguaglianza

Amore

ugua-glia.

E

.. F ido o,ilcarobene chi è? Fed.

Ah

!setu sapessi,oFilippo!

Ma

,

no: vorreicelarlo a

me

stesso.

Oh co-me

èterribilela smania di sentirsinel fondodell'anima la capaciti di

distin-- guersi, di diventar qualchecosa, di arrivare un giorno ad una mela sospi-rata.4e vedersi sempre,sempre

attra-' versarla vj ada uninsormontabile osta-colo.. Esseresenzauncasato .. sen-za un

nome

difamiglia!

Oh Dio!

Parmi

cheogni momento' una voce

so-3|

leone

m

1intuoni all’orecchio questa fra

se tremenda! .

FU.

Questaèsciocchezza, èsciocchezza classica in gradosuperlativo.L’Onore ètutto.

L’Onore

è.la meta.31*

Mondo

non dimanda piùd’onde sièparliti;

ma

guarda dovesi arriva.Seguite1’

O-noze, eh'èlaverastellafrale tempe-ste,e nonviSmarriretegiammai.

Fed.

Tu

haiunbel dire;

ma

èuna umi-liazione,chemipesa orribilmente sul-1’anima. Parmi cheluti’igiovani

,che

quivengono, mi guardino eoa unaria disprezzo, oalmenodipietà.Cosiho risoluto.Prestar piùio questacasa m’

è

impossibile.

La

mianonèvita, èuna lentissimamorte. Disperato ..cercar

vo-. leudounaqualunqueviaoode comperar deititolied innalzarmifinoacolei che adoro, ho .. (tremando).

FU. {freddoeconvulso

)Cosaavetefatto?

Fed.

Ho

giuocato!..

E come

un

fre-netico! .

Fil. (dopoun

momento

di silenzio strin-gendogli la

mano)

Giuocatol *4 Ra-gazzo,avetefattomale;maleassai:giùè inutiledidimandarvi seavete perduto;

Fed. Più, che non posso pagare.

Fil. lo dovrei farvi unalavatadi capo;

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3 *

ma

lofaròpiùtardi

, enon ne perde-rete unagocciola.Pensiamo a ciòche più preme. (dandoglilaborsa)Questa vieneintempo.

Fed.

11trimestre .. ah! nonbasta!

Ftl.

Ma

date una contatinaalle monete; hoforti,sospetti che visia un'appendi-ceallasolilapensione.Madamigella

me

I'hadata per voiconuna mercuriale a lettere di Estlocanda, mercuriale che visiete ben meritata

(dase).

Ho

fat-to benea pensare aduusostanziososup.

plimeulo! i

Fed

. Sarà un’a-conlo.

Fil.

Un

a-conto/

(facendoalcuni passi innanzi,etendendola lestaper udir meglio.

)

Fed. Si...purtroppo!sappi cheho giuo-cato,escommesso tutta lanotte con-troil ViscontediBeauVoisis, cheodio cordialmente con una mortale invinci-bileantipatia.

Oh

!

come mi

avrebbe goduto1’animadi trionfare dilui!

ma

no;egliba unafortuna cosiinsolente

come

la suafìsonomia... lo

ho

perduto Undicimila franchi!

Fil. (retrocedendo di sorpresa)

Terremo-ti!...Undicimila?.,, questaè una

som-ma

Apopletica. >

' 33 Fed. Sì: undicimila franchi

,che mi so-nofattoprestareai miei, vicini,aimiei amici, al padrone di casa-,

ma

che devono esser resiprima deltramonto delsole; e tuvedibene, chealtronon miresta chebruciarmi il cervello....

FU. (incollera) Cosa c’entrail cervel-lo?..Sonocoseda pensarsi? sono pa--role dadirsi?

Eh!

Fed.

Ma

seiadisgrazia mi perseguita? Fil.Petto dibronzo,e piededi

marmo.

La... fermo, saldo, incrollabile.

La

batterianemicafafuoco?spari,spari*

11 vero soldato non cangia di posto; rimanecrivellato,frantumato, polve-rizzato;

ma

Ih! (con entusiasmo) Fed. Sonòdisonoralo!

Fil. Si rimedia a lutto.. .

Fed. Tuttoho perduto.

FU. No

;vi resta il tempo,eFilippo.

Fed.

Ah!

Filippo, bisognamorire!

FU.

No

,Federico

; bisogna pagare!

Fed. Pagare?

E

come? Undicimila..

FU. Ma

non miripetete più quella nja-ledetnssima cifra, che mi.sembra una Carratadi le

Roy

! (sillabando convoce brontolatafrase)Undicimila

E

dove trovarli?

Dove

pescarli?..Risparmi io

non ne ho! ...

4

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34

Fed.

Sonocorso da tuttii mieiamici.

FU.

Per acquistarvi un’asma dipettoa farsu egiù un migliaio di -scale. Gli Amici?., quandoavete da pagare... o maiali, oinvilleggiatura.

Non

v'èche una persona nelmondo, che.

possa trar-vi da questo abisso.

jFed. Madamigellad'Harville, lamia be-nefattrice.

Fil.

Non

c’èche lei.Bisogna giltarsia’

. suoi piedi, e snocciolarle giututtala dolorosissima istoria.

Fed.

Io?... ah! èimpossibile!

L'amo

tanto,

ma

ne hotanta paura..

FU.

Paura, o nonpaura, quella èla tra-fila. Penate,

ma

parlate. Vi sta bene.

Vi

serviràdi castigo. Eccola appunti-no.

Non

poteva capitarmeglio.

SCENA

VII.

madamigella

d’harville entra nelf i-stante, che FilippoeFederico

tornan-do

indietro, eparlando sottovoceJra loro non sono

da

leiosservali.

Fed

.

Tu

non rrii lascerai solo,è vero?

Fil. C’è sempre un Corpodi Retroguar-dia per soccorrervi incasodipencolo.

35

Coraggio,eschiettezza.

Poche

parole, ma... dettaledal cuore.

Fed.(a Filippo)

Non

cihaosservati.

Sem-bra'concentrata nei suoi pensieri...

oh

Dio!..*ha un’aria cosi austera..

FU. La

conoscoquell’aria.,

non

evento cattivo!avanti,avanti. l

Fed. (

fa

qualchepasso elornaindietro)

, No., non ne avrò maiil coraggio.

Non

leparleròmai., morirepiuttosto. (/«£-geavolonella suacamera,esichiude

)

FU.

Come.. (vedendolosparire).

Mi

la-scia solocontro tutta l’artiglieria

ne-mica?

Sononel ballo,siballi.

(pian

-tondo in terrarisolutoipiedi )

Sor.(alzando gli occhi) ah! sietequà Filippo?..Finalmente Federicoè ricom-parso?

FU.

Si, Madamigella.

Har. Vogliosperare, chevoigliabbiate parlato..

(osservandocheFilippo

guar-da guar-da

tutteleparti)

Che

è questo?

Cosa maistate guardando?

* Fil. Seviene alcuno.,(si avvicina) per-chèsarei moltoin collera sevenissero

, . *** v

ad interrompermi*

s

Har, Filippo!.. v’èqualche novità.?

Fil. Madamigella... v’è una piccola di-sgrazia... unabagattella.. Giàsapete*

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36

*che la giovinezza èun vero

momento

di febbre, che dura più o

meno

;

ma quando

IVaccesso èpassalo..

Har. Dove

mirail vostro discorso? Fil. Ecco., [dase)

Fuoco

alla

bomba.

(avoce bassa)Il ragazzohagiuocato.

Hqr.'Federico!

FU.

Federico: ha giuocato,e.,

hi

per-duto.. e.,deve deldanaro, (o parte)

;fuoco su tutta la linea. Cosiil botto passa più presto.

Har.

Cosa mai dite?quellacasa ove

mio

Nipotel'ha incontrato..

Fil.

Era

una Casa da giuoco...

ma

di quelleincuisi giuocadigrosso.,tutte personescelte., edigran borsa. Così, il Ragazzo ha perduto molto*ora,

Ma-damigella

, bisognapagare.

Har. Pagare!..

E

voicredetecheio con-sentirò?Io?..

Che

incoraggirò un si-migiiante disordine?.. che iopagherò

un

debitocontrattonel giuoco? Fil. locredo disi,Madamigella..

Undi-cimila Franchi.

Har.

Che

importala

somma?.. Ho

ioil

costumedi contare idenariquando vo-glio fardel bene?

Mi

pare diporreiu tutte lemie azioni una certa nobiltà...

ma

iosonorisoluta; enonpagherò.

FU.(animandosi)Voi nonpagherete? lìar. No.

E

chedirebbelamiafamiglia.,

il mondo., selerendile degli Harville

nonservissero, chearimediarelescioc?

cherie

d’uno

stordito.?

FU. La

vostrafamiglia? il

mondo

? .ali!

neavete troppapauraj egiàavete lo-ro tantosacrificalo..

Har. Filippo!

Fil.

Non

temete;quel che

ho

promesso mantengo: le mie parole sono Istro-menti;

ma

.ciascuno adempia all’obbli-gosuo. Ioavrò il labbro suggellato

;

ma

questo infeliceragazzonon ha che voi nell’universo,voisola;e se l’ab-bandonate, sesoffrite di vederlo dis-onorato.. ha uncuore,un cuorecheè capaceditutto., di tutto, Madamigel-la!.. s’ammazzerà.

Har. (conun gridosoffocato)

Ah

!

Fil.

Pur

troppo.

È

deciso, irremovibile.

Non

haalcun anello, che loattacchi all’essenza.,

me

lo diceva poc’anzi:

» Filippo

mio

! Iosono isolatosulla terra,senza

nome

,senza parenti,sen»

za speranza.,devo tuttoallapietà».

Har. Cosidiceva... Filippo?

Fil. Parolesue., enehadelledell’ altre che

mi

sono trovato le lagrime agli

«

occhiseuza volerlo.. Povero diavolo!

Io 'contemplavo, edicevofradì me..

(movimentodiMadamigellad'Harville)..

Non

dicevonulla..,no., davvero,

mil-, Ja'5

ma

avevoil cuoreserrato, oppres-so..

ah!

Voi nonleprovate queste pe-ne!Voi sietetranquilla, felice..

Har.

Felice?Io?.,

ah!

nonlosono, o Filippo!

FU.

Voiburlate adesso.

Con

unafollaal.

]’intornodipersone4 chesistimano o-noratedaun vostro sorriso,da

un

vo-stro sguardo...con unafamiglia chea vostro talento dirigete, e dal solo vo-strocennodipende.*.

Har.

Ma

nel fondodel mio cuore, chi vilegge?., ah!-.,

ma

iodevoa tutti 'coloroche mi circondanodellelezioni.,

degli esempii...

FI.

Ebbene?...

Har. Ebbene.. Pagherò lutto.

Ve

ne

parola;

ma

non nefatemolto con al-cuno;

nemmeno

con lui.

Fil.

E

che? avete paura che vi ami troppo? 0.

Har. E

potrestepensarlo?...

ma

mio

Ne-pote potrebbe farne le meraviglie

,

la-gnarsene ancora: Voi. sapete eh' esser deveilmio erede.

FU. Ragiono piùper trattarbene

que-sto-povero Federico,siccomevoisiete la.,epoi, eglinon deveesserpiù es-posto ad

un

similepassòfalso. Quindi Madamigella,bisogna chesia contento.

La

suapensione non è moltoforte.

Har.

Lo

credete?..

Ebbene

,Filippo,se locredetepuòaumentarsi.

Fil. Rispettosamente suggerirei di raddop-piarla.. Inoltre, luti' i suoiCamerati

hanno

dei Cavalli, de’servi.. (

mo

pi-mentodi Madamigella

d

1Harville

) lo non sonoesigente,

ma mi

pare, che 'quandogli dasteun cavallo., così.,un bel cavalloda sella,con un domestico per .accompagnarlo..

Har.

Ma

davvero,Filippo, voiavete delle

idee*,. . . '

Fil. Sì?., nonparlo più..

Ehi ha

ra-gione.

Har. Nò-:non mirispondetecosì.

Acqui-statequestoCavallo., quanto occorre;

ma

,

FU. Ma

?

Mai.

Ma

siateeconomo.

FU.

Bastacosì.Acquisteròquello che an-dera apiù alto prezzo, e quandovi saràsopra,

me

nedarete le nuove...

Belgiovanotto!..almeno mi parecosi..

4 ° . . ; voinoncifateattenzione;

ma

1’altro giorno,allaTuiller^, vi eranomolte, signore.,

ma

delle belle'signore, che se lomangiavano congliocchi quando passava, edicevano fraloro»

Che

bel portamento!-.

Che

belCavaliere!..

Che

belsangue!..

Har. (con gioja)Davvero?

Ftl. Essonon sentiva5

ma

io che l’ac-compagnava, nonneperdeva una silla-ba.. egodevodentro di me..

Har. In fatti., ha unafisonomia..

Fil. Geniale veramente.,e se fosseun po-coincoraggito.. sediquandoinquando gii diceste una mezzaparola dolce.,

ma

statesempre con luiseria, seria..

Har. lo?

Fil. Voi;.. Poverodiavolo!stalàtutto convulso..

Har.

?.. Federico!

Fil. Segli dicestedi.. Voi lodesiderate quanto lo desidero' io

; perchè final-mente.. . .

Har.

Ma

nonverràalcuno? Fil. Neppure unamosca..

(corre alla

ca-mera

diFederico,cheha mezzo

aper-i iol'uscio,loprende per

mano

, elo trascinacon dolce violenza

)Venite:

ho

parlato., l’affarevabene.

.1

I

Fed.

Ah

! noaèpossibile.

FU.

Ma

sedico disi?.. Sialecivile, c ringraziatela.

Har.

Ah!

Federico?., avvicinatevi.

Fil.(spingendoloinnanzi)

Animo

, via., chesiete ditravertino? ...

Pm

inlà...

ancora..»

Fed. Io tremo. (

da

se) Har.

So

lutto Signore..

(movimentodi Federico) Tranquillizzatevi.

Non

ag-giungerò deirimproveri a quelli che., sperovifareteda voi stesso.

Io rime-dierò allevostre pazzie., ma., cheii vostro errorevisiadiscuola.

Fed.

Lo

sarà:eilmiofallo, elavostra bontà

non

m'usciranno

mai

dalla

me-moria.

FU.

Facciogaranzia perlui.

Har. Voiavetedegliamici (stendendogli la

mano)

chenon viabbandoneranno mai,finchésarete'deguodi loro.

Fil.

Lo

sarà., lo sarà.

Fed. (baciando la

mano

diMadamigella con trasporto)Per sempre.

FU. (piano a Madamigella)

Che

cara creatura1

Ho

gli occhi gonfidi lagri-me. (dase) Ionei piedidilei, credo, che l’avreigià.,(failmovimentod' ab-bracciarlo)

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4»

Har. A che

siete de’ vostristudj? Pen»

sate afarvi

un nome,

uno stato?

Fed. Non

miresta,che aprestareil

mio

giuramentod’Avvocato.

FU. Avvocato

lCapite?..

E

non diceva

nulla.

Fed.

Ed

èunnulla finche

uno

non ar-rivi adistinguersi.

Har. Ha

ragione.

Fil.

Ma

intanto esser

Avvocato

all’eia sua!.. mipare..

Har.

Certo èun titolo..

Ho

veduto degli Avvocati ammessinellecasepiùdistinte..

(dase)Filippo, non avevatorto.

Ha

un’ aria mollonobile. (« alza e dice

a

Federico)Io

m

1occupodellavostra fe-licitàpiù che nonpensate;

ma

la vo-stra condotta non ponga ostacoli alle mierisoluzioni.

Fed. Decidete della

mia

sorte

; dipendo davoi.

Fil. Bagattella!

Har. Ebbene., io

ho

pervoi inmira

uno

stabilimentomolto onorevole: uno stu-dio, chedicesi valereun duecentomila franchi.

Fed. (inchinandosi )

Ah!

Signora...

Har. É

lostudio di Desrnarets mio

Av-vocato... ve locede per nulla.

\

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FU. Ah

! cosàa

buon

mercato?

Har. É

laDole disua Figlia, ragazza bella, emollo beneeducata...che vi

dà inmoglie..

Fed.

(con

un

grido didisperazione)

Oh

Dio!

llar. Perchèquel grido?

v FU.

Perchequell’aia difebbre sincopale?

Fed.

Perchè... *

^

FU.

Fuoriquesto perchè..

Fed.

Perchèaccettare nonposso.

Fil. Addio, testa!

Har.

Voiaccetterete. Giovane sconside-rato! Iolo voglio.

Fed.

A

costodiperderelagrazia vostra., accettare., non posso.

Har. (alzando lafoce)Ingrato! Voi..

t

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