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□ Festa nazionale della Repubblica: mercoledì 2 giugno 2010

FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA E ORGANIZZAZIONE

Articolazione dell'orario settimanale e calendario annuale sono determinati dalle singole unità scolastiche, nell'ambito degli standard nazionali definiti dal Ministero, che prevedono:

• Non meno di cinque giorni per settimana;

• Un certo numero di ore complessivo annuale di ore di tempo scolastico obbligatorio per tutti, del quale una parte, la più consistente (circa 3/4) relativa al curricolo nazionale, una parte relativa al curricolo di scuola, che comprenderà discipline/ attività scelte localmente nella definizione del POF;

• Il numero minimo di ore per ogni disciplina è definito dalla normativa, resta alla scuola ed ai docenti la responsabilità della distribuzione in rapporto alla progettazione didattica specifica;

Ogni docente, all'interno del tempo d'insegnamento assegnatogli per ogni gruppo di classe o di apprendimento opererà flessibilmente, in particolare nelle classi iniziali nella realizzazione della programmazione didattica prevista per l'ambito di competenza facendo riferimento al documento comune della programmazione di circolo;

nel periodo successivo al 11 giugno 2010 e sino al 30 giugno, termine ordinario delle attività educative, nelle scuole dell’infanzia potrà essere previsto che funzionino le sole sezioni ritenute necessarie in relazione al numero dei bambini frequentanti, sulla base delle effettive esigenze rappresentate dalle famiglie e secondo le esigenze organizzative dei plessi ( vedi calendario scolastico)

• Si indicano a grandi linee tre ambiti, linguistico, matematico, antropologico e tre educazioni, immagine, suono e musica, motoria e tutte le attività di tipo trasversale quali l’ed. alla cittadinanza alla salute, stradale, ambientale, alimentare,all’affettività.

Nell'arco della scuola primaria l'organizzazione didattica si sviluppa in modo tale da consentire agli alunni di rapportarsi con diversi docenti, contenendone però il numero e/o differenziandone la funzione;

• Dal punto di vista organizzativo - didattico i momenti di lezione collettiva non costituiranno l'unica pratica, ma lasceranno spazio a momenti di insegnamento - apprendimento imperniati su una forte interazione tra soggetti.

Il lavoro di gruppo non viene considerato pertanto solo in funzione della socializzazione ma è prima di tutto strumento di apprendimento;

Utilizzo della contemporaneità: durante l'insegnamento di Lingua inglese e della Religione Cattolica, dove in questo ultimo caso non ci sono alunni che non si avvalgono di tale insegnamento, come da delibera del Collegio Docenti, gli/le insegnanti hanno dato la disponibilità per coprire colleghe/i assenti mentre il resto delle ore di compresenza sono organizzate per realizzare compensazioni tra le discipline. Questo per tenere conto delle diverse esigenze formative degli alunni, concretamente rilevate, e per promuovere percorsi individuali sia per la valorizzazione delle eccellenze sia per i recuperi di eventuali carenze, sia per lo studio.

Tali progetti sono indicati nei piani annuali di programmazione dei docenti.

Altre note sull’organizzazione e il funzionamento Area relazionale:

Nel rapporto tra insegnanti, si stabilisce l’impegno a valorizzare le risorse professionali di ciascun collega; a far partecipi i colleghi dei fatti rilevanti di interesse comune; a concordare scelte comuni sui progetti, le attività, i sussidi e i materiali; ad assumere collegialmente le decisioni; a concordare regole e sanzioni; a concordare atteggiamenti, tempi – modalità – quantità dei compiti. Nell’organizzazione a tempo pieno si concorda di non assegnare compiti dopo le 8 ore di scuola, ma eventualmente solo nel fine settimana; nelle altre forme organizzative può essere prevista l’assegnazione di alcune esercitazioni domestiche tenendo conto della scansione oraria e dei carichi giornalieri.

Con gli alunni: valorizzare la personalità e le risorse di ciascun alunno; concordare regole e sanzioni.

Con i genitori: valorizzare le reciproche risorse sia personali che professionali; impegnarsi ad informarsi reciprocamente sui fatti rilevanti che possono influire sull’andamento scolastico del bambino; concordare

comportamenti comuni; gestire responsabilmente i compiti e gli impegni.

Con il territorio: La scuola, consapevole che esiste una immensa opportunità di occasioni formative che si costruiscono in ambienti associativi, ricreativi, sportivi, religiosi, culturali….., è aperta al territorio, si impegna a collaborare e programmare con le diverse agenzie educative nella convinzione che non è possibile promuovere lo sviluppo dell’alunno al di fuori degli ambienti e dei sistemi sociali in cui vive.

Area della metodologia operativa:

Concordare tra insegnanti metodologie di lavoro in comune; dare la possibilità al bambino di effettuare scelte guidando le scelte stesse e coordinandone l’attività; concepire l’errore come un “sintomo”, analizzare i processi che lo hanno indotto; dar spazio al porre domande, alla richiesta di spiegazioni, all’espressione delle opinioni, alla richiesta di approfondimenti o di ulteriori informazioni. Fare scelte operative calibrate per dare a tutti l’opportunità di sedimentare i concetti. Creare nelle varie fasce orarie un giusto equilibrio tra lavoro e riposo.

Collocare, nell’organizzazione a tempo pieno, le attività particolarmente impegnative (nuove acquisizioni, verifiche…) nella fascia antimeridiana, riservare la fascia pomeridiana per attività curricolari mirate e adeguate al minor grado di attenzione del bambino.

Attuare percorsi che creino relazione e incentivino l’apprendimento (attività di ricerca, lavoro di coppia e/o di gruppo, apprendimento cooperativo)

17. RISORSE FINANZIARIE

La maggior parte dei finanziamenti a cui attinge il Circolo Didattico proviene da fondi ministeriali, mentre una quota consistente proviene da contributi dell’Amministrazione Comunale per il supporto alle spese di funzionamento, alle attività di integrazione curricolare e ai progetti.

Dello Stato sono l’assegnazione ordinaria per il funzionamento, l’assegnazione attinente le spese di personale e quella connessa all’Autonomia scolastica, con particolare riferimento al pagamento degli stipendi dei supplenti, alle risorse del Fondo dell’Istituzione Scolastica, al budget per le Funzioni strumentali, ai finanziamenti specifici per la L. 440/97.

Dalla Regione Friuli Venezia Giulia provengono i fondi per la realizzazione di corsi di sostegno per gli immigrati extracomunitari , i finanziamenti della L. R n.3/2002 e il finanziamento della L.R. n. 8/ 2006. La Provincia invece finanzia progetti finalizzati all’integrazione degli alunni in situazione di handicap ed alcuni progetti attivati alle Scuole Primarie. Di norma altre entrate sono assegnate dall’Amministrazione Comunale e sono finalizzate sia a copertura di spese per il funzionamento che alla realizzazione di progetti didattici. La scuola utilizza anche fondi derivanti da privati come, ad esempio, le quote versate dalle famiglie per le uscite didattiche o le quote versate da famiglie e personale per l’assicurazione scolastica integrativa e da donazioni degli istituti bancari locali.

La programmazione economica dell’Istituto nel suo dettaglio è contenuta nel Programma annuale, che viene reso pubblico all’albo della Scuola con scadenza annuale

18. FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE ED ATA

Piano di Aggiornamento del Circolo Didattico di Cervignano del Friuli – Anno scolastico 2009/10 Titolo del Corso Calendario

per il Curricolo e Da definire Da definire Tutor dell’USR Insegnanti di scuola

dell’infanzia, n. 18 ore in

presenza e Ufficio Scolastico

Valutazione primaria e

scolastici e docenti Da definire ISIS Malignani di Cervignano

D.D. Aquileia Da definire Docenti di sostegno e accoglienti in

“Regola” 1 incontro Teatro Pasolini Roberto Gilardi Docenti e genitori 3 ore Direzione Didattica di Cervignano del Friuli

Formazione per

personale ATA da definire S.Giorgio di

Nogaro da definire Personale ATA da definire Direzione Didattica di San Giorgio di N.

Si precisa che i corsi di formazione ed aggiornamento sopra indicati si pongono nell’ottica di un miglioramento del profilo professionale del personale scolastico ai fini del potenziamento delle competenze in vari settori pertanto, l’adesione e la partecipazione è volontaria ad eccezione di quelli obbligatori per legge.

19. VALUTAZIONE DEL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA E AUTOVALUTAZIONE D'ISTITUTO

La complessità del compito formativo affidato alla Scuola dell'autonomia richiede una organizzazione sempre più articolata, duttile e prevede strumenti di monitoraggio e valutazione dei processi.

Per verificare l'efficacia del Piano dell'Offerta formativa in merito alla qualità del servizio scolastico, l'Istituto attua, oltre al monitoraggio nazionale con modelli predisposti dalla Direzione Scolastica Regionale, il monitoraggio interno.

Per consentire al Collegio dei docenti di conoscere le "azioni" attuate e di esprimere una valutazione ponderata sulla validità e realizzazione del P. O. F . , i referenti del Pof comunicheranno alle funzioni strumentali per la valutazione e l’autovalutazione d’Istituto i dati relativi alle attività formalizzate con progetti per seguirne lo sviluppo, misurarne e valutarne l'efficacia per individuare i punti di forza, eventuali carenze e le ricadute sui processi avviati. I dati, evidenziati anche in sede di verifica, raccolti e registrati con strumenti e tempi concordati con gli insegnanti impegnati in ciascun progetto, saranno elaborati per ottenere indicatori prevalentemente nominali (SI - NO) e metrici (quanti), saranno valutati con metodi e criteri predefiniti, condivisi, pubblicati e resi disponibili per i diretti interessati.

Nella valutazione del Piano dell'offerta formativa si prenderanno in considerazione i seguenti parametri:

• l'efficacia (rapporto tra obiettivi stabiliti e risultati raggiunti) in relazione a:

o risposta ai bisogni dell'utenza e del territorio

o i risultati degli studenti in termini di frequenza, di profitto, partecipazione, interesse o i miglioramenti rispetto ai livelli di partenza

• la soddisfazione degli utenti rilevata con questionari di fine anno per insegnanti, genitori e alunni

• l'efficienza (rapporto tra risultati ottenuti e risorse utilizzate) in relazione a:

o l'ottimizzazione nell'impiego delle risorse e delle strutture o l'adeguatezza delle attrezzature e dei mezzi.

Per il corrente anno scolastico, la capacità della Scuola di rispondere alle sempre più diversificate richieste degli utenti si valuterà attraverso :

• i risultati conseguiti dagli studenti

• la qualità delle relazioni esistenti tra le componenti della scuola in merito all'efficacia della comunicazione a scopi informativi, organizzativi e didattici con particolare riguardo al rapporto:

o Scuola -genitori

o Componenti consigli di intersezione/classe, genitori ed alunni

I punti di debolezza individuati saranno oggetto di analisi e costituiranno la base di partenza per cambiamenti volti a ottimizzare l'impiego delle risorse professionali e strutturali disponibili e ad incrementare il coinvolgimento degli operatori della Scuola e degli studenti per una migliore rispondenza alle esigenze del contesto sociale e produttivo.

Sulla base dei dati raccolti e delle proposte, il Collegio dei docenti, a fine anno, esprimerà una valutazione sulla coerenza ed efficacia del Piano dell'Offerta Formativa che potrà essere ridefinito e aggiornato.

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