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Peppino Gagliardi nel periodo dal 1965 al 1968 partecipa per tre volte al Festival di Sanremo: nel 1965 con

"Ti credo" (anche in veste di autore), in abbinamento con Timi Yuro, nel 1966 con "Se tu non fossi qui", con Pat Boone (la canzone, scritta dal maestro Carlo Alberto Rossi, verrà reincisa anche da Mina) e nel 1968, dopo aver cambiato casa discografica ed essere passato alla Det, con "Che vale per me", con Eartha Kitt (anche questo brano è stato scritto da Carlo Alberto Rossi). A consolidare l'importante posizione assunta dal musicista napoletano nel panorama nazionale sono i successivi successi: "Gocce di Mare", "Ti amo così",

"Sempre sempre" nel (1971), quest'ultima ancora seconda alla manifestazione "Un Disco per l'Estate",

"Come le viole" (con cui ritorna al Festival di Sanremo nel 1972, classificandosi al secondo posto e soprattutto vendendo moltissime copie) e "Come un ragazzino" (favorita alla vigilia ma solo seconda a Sanremo nel 1973). I brani registrati nel biennio 1988-1989 sono pubblicati nel 1993 a seguito della partecipazione dell'artista al Festival di Sanremo del 1993 con il brano inedito "L'Alba",

Eternità, presentata al Festival di Sanremo (presentata in coppia con Ornella Vanoni, che nella versione della band milanese Camaleonti arriva fino al secondo posto in hit parade e resta in classifica per tredici settimane. Partecipano al Festival di Sanremo con Come sei bella nel 1973. due partecipazioni al Festival di Sanremo, con Cuore di vetro (1976) e Quell'attimo in più (1979) con la quale arrivano terzi. Nel 1993 tornano al Festival di Sanremo cantando (insieme ai Dik Dik e Maurizio Vandelli) la canzone nostalgica Come passa il tempo che, anche se viene eliminata, riscuote un discreto successo.

Nel 1986 Rossana Casale ottiene un buon successo al Festival di Sanremo con Brividi, brano scritto da Maurizio Fabrizio, come pure la sua canzone di Sanremo dell'anno successivo, Destino. Del 1986 è l'album La via dei Misteri. Nell'autunno del 1986 partecipa a "Premiatissima 86" che vince con la canzone "Nuova vita". Inizia a cantare jazz ed ottiene i suoi primi riconoscimenti all'Umbria Jazz. Partecipa a Sanremo altre tre volte: nel 1989 con A che servono gli dei (contenuto nell'album Incoerente Jazz), nel 1991 con Terra (contenuto nell'album Lo stato naturale, in cui vengono fuse sonorità etniche e jazz), e nel 1993, quando arriva terza cantando in coppia con Grazia Di Michele Gli amori diversi (poi seguito dall'album Alba Argentina).

Mia Martini#Partecipazioni al Festival_di_Sanremo

Edizione Brano Autore Posizione Premi

Festival di

Vado via Luigi Albertelli e Enrico Riccardi

Ritirata qualche settimana prima della manifestazione e in seguito al suo ritiro fu presentato da Drupi,che lo portò al successo internazionale

Il suo nome comparì tra i partecipanti del Festival, ma fu ancora una volta Mia Martini a rifiutarsi in extremis.

Festival di Sanremo 1981

E ancora canto Mia Martini

Fu selezionato ma la partecipazione non andò in porto sempre per volontà dell'artista, che solo da poco aveva recuperato la voce, dopo un anno di afonìa causato da due interventi alle corde vocali; il brano fu comunque inserito nell'album Mimì Festival di

Sanremo 1982

E non finisce

mica il cielo Ivano Fossati 7 Premio della

critica Festival di

Sanremo 1985

Spaccami il

cuore Paolo Conte Fu inserito soltanto tra i 4 brani di "riserva"

Festival di Almeno tu Bruno Lauzi e 9 Premio della

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Edizione Brano Autore Posizione Premi

Sanremo

E la vita racconta Fio Zanotti

La Polygram la obbligò a presentarsi al Festival di Sanremo con il brano E la vita racconta, ma questa volta fu la cantante a facilitare l'esclusione inviando un nastro smagnetizzato, dal momento che il brano non la convinceva del tutto.

Dik Dik nel 1969 presentano al Festival di Sanremo Zucchero, in coppia con Rita Pavone. Al festival tornano l'anno dopo con Io mi fermo qui; altro successo dello stesso anno è L'isola di Wight (divenuta cover del gruppo musicale spagnolo Los Catinos con il titolo di Isla de Wight); poi Vendo casa (1971, ancora di Mogol e Battisti, che partecipa alla registrazione),

Come cantante Tullio De Piscopo ottenne un grande successo con la canzone Andamento lento (con la quale partecipò a Sanremo 1988 e vinse il Festivalbar nello stesso anno). Altre canzoni celebri sono E allora e allora (Sanremo 1989) Stop Bajon (1984, rap composto da Pino Daniele), He' fatte 'e solde, eh? (1985), Jastao (estate 1990), e Qui gatta ci cova (Sanremo 1993).

Tony Esposito partecipa a tre edizioni del Festival di Sanremo, nel 1987 con Sinuè, nel 1990 al fianco di Eugenio Bennato con Novecento aufwiedersehen e nel 1993 con i Ladri di Biciclette con Cambiamo musica, ottenendo sempre un buon riscontro commercial-discografico.

La formazione dei Ladri di Biciclette conobbe delle modifiche fino al 1989, anno in cui il gruppo ottiene un contratto con la EMI che li porterà al Festival di Sanremo 1989 con il brano eponimo Ladri di Biciclette (prima canzone della storia sanremese ad avere titolo e interprete uguali): Paolo Belli (voce), Enrico Prandi

(tastiere), Cesare Barbi (batteria), Daniele Bagni (basso), Raffaele Chiatto (chitarra), Enrico Guastalla (tromba), Massimo Morselli (trombone), Corrado Terzi (sax tenore), Beppe Cavani (sax contralto). Il brano venne eliminato dopo la prima serata dalla categoria "Nuove Proposte", ma il gruppo ottenne comunque un grande successo grazie al notevole impatto della sezione fiati, alla capacità comunicativa di Belli, alla genuinità che traspariva da un gruppo così numeroso di musicisti venuti dall'Emilia con la passione per lo swing e il rhythm'n'blues. Il loro primo album Ladri di biciclette vendette 150 000 copie e conquistò il Disco d'Oro, e il gruppo vinse il Telegatto a Vota la voce 1989 quale "Miglior Rivelazione" dell'anno. Seguì il

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singolo Dr. Jazz & Mr. Funk (Belli-Prandi-Gandolfi), ispirato a Dr. Jekyll e Mister Hyde, a favore di quest'ultimo e della vena trasgressiva che veicola la musica funky: con questo singolo vinsero il premio

"L'Arenina d'Oro" al Festivalbar. Accompagnando come gruppo spalla Vasco Rossi nel tour Liberi Liberi, si fecero conoscere al grande pubblico. Seguirono il cantautore di Zocca anche negli storici concerti di San Siro e al Flaminio di Roma del 1990. In quell'anno incisero il singolo Sotto questo sole (Belli-Prandi-Baccini), scritta e incisa insieme a Francesco Baccini. Fu una della canzoni più gettonate di quella estate, e il

successo fu tale che vinsero il Festivalbar 1990. Nel 1991 uscì il loro secondo album Figli di un do minore che, tra gli altri, contiene il singolo Bella città scritto insieme a Vasco Rossi (Belli-Prandi-Rossi). Al Festival di Sanremo tornarono, stavolta nella sezione Campioni, con il brano Sbatti ben su del be-bop: essendo

previsto quell'anno un abbinamento con un artista internazionale, si avvalsero del contributo di Jon Hendricks (titolo dal significato invariato, Lemme Hear Some o' That Be-Bop), cantante jazz e scatman di fama mondiale. In altre occasioni il gruppo ebbe modo di collaborare con artisti del calibro di Billy Preston, Jimmy Witherspoon, Sam Moore: con quest'ultimo suonarono Soul Man e Hold On, I'm Coming in occasione del concerto del Primo Maggio a Roma. Alla fine del 1991 Paolo Belli intraprese la carriera solista. Il gruppo si presentò di nuovo al Festival di Sanremo nel 1993 con un nuovo solista, Nick Norman, un nuovo

chitarrista Paolo Torelli e un nuovo bassista, John M. Norman: in un sodalizio con Tony Esposito presentarono Cambiamo Musica (Prandi-Verdelli-Esposito-Di Franco) con la collaborazione di Demo Morselli, brano che non raggiunse la finale, suscitando anche numerose polemiche da parte del percussionista napoletano.

Nel 1978 Schola Cantorum partecipano al Festival di Sanremo con Il mio amore, che però ottiene un risultato inferiore alle aspettative. Dopo Sanremo lasciano il gruppo per disaccordi prima Eddy Viola, poi Marina Arcangeli. Il 45 giri successivo, una loro versione di La montanara, noto canto popolare, non riscuote successo. Tutto ciò, unito alle aspirazioni di molti componenti verso una carriera solista (escono alcuni 45 giri di Aldo Donati e Alberto Cheli), porta il gruppo verso lo scioglimento, che avviene nel 1980, dopo la pubblicazione dell'LP Il mondo in tasca, che passa inosservato.

Nel 1984 alcuni elementi si riuniscono e pubblicano un 45 giri che passa inosservato; due anni dopo il gruppo cambia denominazione in Nova Schola Cantorum e partecipano a Sanremo con Azzurra anima, che viene eliminato dopo il primo ascolto. Nel 1993, con il nome originario, sono ancora una volta al Festival col brano Sulla strada del mare: la formazione comprende un nuovo membro, Stefania La Fauci.

Equipe 84 nel febbraio 1966 al Festival di Sanremo in coppia con i Renegades con il brano Un giorno tu mi cercherai. Con Franz Di Cioccio alla batteria e Dario Baldan Bembo alle tastiere, al Festival di Sanremo 1971 la nuova formazione si classifica terza in coppia con Lucio Dalla cantando la sua canzone 4 marzo 1943.

Nel 1991 Francesca Alotta vince il Cantagiro con Chiamata urgente. L'anno seguente vince il

quarantaduesimo Festival di Sanremo nella sezione "Novità" con Non amarmi in coppia con Aleandro Baldi.

Nel 1993 partecipa di nuovo al Festival di Sanremo con Un anno di noi

Nel 1988 Biagio Antonacci partecipa tra le Nuove Proposte al 38º Festival di Sanremo con il brano Voglio vivere in un attimo, senza accedere alla finale. Nel 1993 partecipa per la seconda volta al Festival di

Sanremo con Non so più a chi credere, classificandosi ottavo nella sezione Campioni, e nello stesso anno è in tour per tutta l'Italia ottenendo un ottimo riscontro di pubblico.

Il primo vero riscontro col pubblico è nel 1991, quando Marco Conidi insieme a Bungaro e Rosario Di Bella, fa centro al Festival di Sanremo con il brano E noi qui. Nel 1992 il disco C'è in giro un'altra razza segna l'inizio del rapporto con la Sony, ristampato l'anno successivo con l'aggiunta di Non è tardi (brano proposto al Festival di Sanremo 1993) e La rivoluzione del '93 (brano con cui Conidi vince il Palmolive Optimus Festival Radio di Radio Dimensione Suono).

Nel 1991 Rosario Di Bella incontra Bungaro e Conidi, due cantautori coetanei, e dopo una serie di concerti in giro per l'Italia nasce il progetto del trio Bungaro-Conidi-Di Bella che presenta il brano E noi qui (Bmg-It-Emi) al Festival di Sanremo 1991. Il brano diventa un successo dopo essersi qualificato per la finale nella sezione

"Novità". Nel 1993 torna a Sanremo in chiave solista con il brano Non volevo (EMI).

Nel 1992 Bracco Di Graci partecipa al Festival di Sanremo nella sezione Giovani con Datemi per favore. Nel 1993 partecipa al Festival di Sanremo di nuovo nella sezione Giovani con Guardia o ladro

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Fandango hanno partecipato nella sezione Nuove Proposte al Festival di Sanremo 1991 con Che grossa nostalgia ed al Festival di Sanremo 1993 con Non ci prenderanno mai, qualificandosi in entrambi i casi alla serata finale.

Jo Squillo#Partecipazioni_al_Festival_di_Sanremo

Edizione Brani (autori - compositori) Interprete Categoria Piazzamento Festival di Sanremo

Jo Squillo Campioni Squalificata[15]

Festival di Sanremo 1993

Balla italiano

(Giovanna Coletti - Gianni Mucciaccia)

Jo Squillo Campioni Non finalista

Dopo aver ottenuto un contratto con la Cinevox, nel 1991 Lorenzo Zecchino partecipa con Nato per errore ad Un disco per l'estate. L'anno successivo è al Festival di Sanremo con Che ne sai della notte . Nello stesso anno pubblica il suo primo album, Vorrei parlar d'amore ma mi viene da ridere, a cui collaborano tra gli altri Vince Tempera, Ellade Bandini, Massimo Luca e Ares Tavolazzi. L'anno successivo torna al Festival di Sanremo con Finché vivrò, che dà il titolo al suo secondo album.

Nel 1991 Renato Zero partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo, con una canzone scritta per l'occasione da Mariella Nava: "Spalle al muro". La sua esibizione, così come il significato del brano, ricevono un lunghissimo applauso con tutto il pubblico in piedi. Non vincerà la kermesse, arrivando secondo, ma sarà l'inizio di un nuovo successo di pubblico. Partecipa ancora una volta al Festival di Sanremo con il brano "Ave Maria" ed alla fine della sua esibizione, tutto il pubblico, in piedi, gli tributa un applauso di 4 minuti e 8 secondi, nominandolo vincitore morale di quell'edizione.

Nel 1993 il trio Murolo, Martini e Gragnaniello incide l'album L'italia è bbella, titolo della canzone di Carlo Faiello con cui Roberto Murolo si esibisce quell'anno al Festival di Sanremo.

Sezione Nuove proposte

Brano (Autore) Interprete Posizione

L'amore vero (Erminio Sinni, Riccardo Cocciante e Erminio Sinni) Erminio Sinni

A piedi nudi (Angela Baraldi, Marco Bertoni, Angela Baraldi ed Enrico Serotti) Angela Baraldi

Non finalista Ci vuole molto coraggio (Alberto Salerno e Maurizio

Fabrizio) Luca Manca, Luca Virago, Emanuela e Gabriele Fersini

Non finalista

Femmina (Marcello Pieri) Marcello Pieri Non finalista Il mare delle nuvole (Eros Ramazzotti e Adelio

Cogliati) Antonella Bucci

Non finalista Non dire mai (Elio Palumbo, Vania Magelli e Elio

Palumbo) Cliò

Non finalista Caramella (S. Jovine e L. D'Angelo) Leo Leandro Non finalista Tu con la mia amica (E. Riccardi) Maria Grazia

Impero

Non finalista

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Brano (Autore) Interprete Posizione

Femmene (G. Guido, M. Bonsanto, S. Pulga e M.

Preti) Niné

Non finalista

(Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Festival_di_Sanremo_1993)

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