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FICO VERDEPASSO Ficus carica L

Caratteri di riconoscimento

Referente

l fico Verdepasso, (in lingua ligure è citato al femminile: fica Verdepassa, è un frutto tipico di dimensione media; la buccia è verdastra, ma con sfumature cineree, violette e rossicce. La colorazione è variabile. La buccia è decisa-mente spessa e robusta, la polpa è rosso vivo, i semi sono grandi. La produzione è notevole ma è scalare. Il frutto è robusto e “grezzo”, ed è di sapore nettamente acre ed astringente se immaturo. Il nome “passo” sta a significare che il frutto deve essere raccolto solo quando è appassito, infatti solo in tale momento ha condizioni di dolcezza e sapore eccellenti. La robustezza del frutto (buccia) lo rende più resistente a climi umidi, ma comunque preferi-sce terreno drenato ed arido. Maturazione in Liguria costiera: a partire dal 15 di Agosto.

Poco noto, sconosciuto ai mercati

La pianta è piuttosto rara. Da Gallesio (rif. Gallesio Giornali dei Viaggi) è definito “Verdepasso di Finale”, intendendo piuttosto chiaramente ad attribuirne una presenza ed origine alquanto locale. E' comunque presente nel ponente ligure.

Luogo, livello e condizioni di diffusione

Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Luogo di conservazione

Azienda Agricola Silvio Gallo. Località San Giovanni, Stella (SV). Natura e livello di conoscenza

Frutta fresca (di fatto semi appassita) o composta, Uso nella tradizione

L’ignoranza della condizione ottimale di raccolta tendono a farlo definire fico di “bassa qualità”, questo anche perché il frutto assume una consistenza “morbida” prima della completa maturazione, e con una colorazione apparentemente “sufficiente”. In tale condizio-ne invece è assolutamente acre, pessimo, la coloraziocondizio-ne e la maturaziocondizio-ne si perfezionano solo con una sorta di “ammezzimento”, in quel momento è eccellente. Tipo di pianta molto robusta, anche per le foglie, scabre e ruvide. Le condizioni organolettiche migliori si ottengo-no con coltivazione in luogo arido.

Sergio Carlini,Genova (GE). I frutti maturi (S. Carlini)

Il nome dialettale ligure si può tradurre in “Boccone del prete” come è evidente, la paro-la richiama scherzosamente paro-la particoparo-lare predilezione dei preti per i bocconi prelibati, tanto da farne dei buongustai per antonoma-sia, anche per quanto riguarda le mele.

Recuperata in una delle caratteristiche e meravigliose valli dell’entroterra ligure, precisamente nelle valli di Calizzano.

MELA BUCAPREVE

Malus domestica Borkh.

Caratteri di riconoscimento

Luogo, livello e condizioni di diffusione

Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Luogo di conservazione

Varietà recuperata da Vivai Montina e conser-vata nei campi di piante madri dell’azienda. Natura e livello di conoscenza

Usata principalmente per consumo fresco, è quindi una varietà molto apprezzata per la sua bontà.

Uso nella tradizione

Referente Daniela Montina

Frutto di pezzatura media, colore rosso acceso a maturazione, che avviene in ottobre, ottima conservazione invernale. Frutto profumato, polpa densa e croccante.

Come quasi tutte le antiche varietà autoctone fruttifere la pianta è molto resistente alle malattie per cui non necessita di particolari interventi. Inoltre è una pianta molto vigorosa, con abbondante produzione.

Il frutto Maturo (D. Montina) Particolare del Fiore (S. Guidi)

I frutti maturi (B. Mortola)

Spesso in queste zone della Liguria venivano piantati alberi a frutto acquistati alle fiere, mentre altre piante erano innestate con le marze regalate da amici delle zone limitrofe. Per la raccolta dei frutti si doveva aspettare “le tempore” e le mele invernali da conservare si raccoglievano dopo la Festa della Croce del 14 settembre.

Alcuni esemplari centenari sono ancora presenti nel comune di Santa Margherita Ligure e a San Rocco di Camogli, all’interno del Parco Regionale di Portofino.

MELA LIMONINA

Malus domestica Borkh.

Caratteri di riconoscimento

Luogo, livello e condizioni di diffusione

Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Luogo di conservazione

L’esemplare in immagine si trova all’interno di un oliveto a San Rocco di Camogli.

Natura e livello di conoscenza

Spesso le mele limonine non erano consuma-te come semplice frutto, ma tagliaconsuma-te a pezzi e bollite per ricavarne una sorta di tisana che veniva bevuta alla sera prima di dormire. Uso nella tradizione

Referente

Benedetto Mortola, Italo Olivari.

Frutto di pezzatura medio-piccola, di forma rotondeggiante, buccia di colore verdognolo con polpa bianca.

Come quasi tutte le antiche varietà autoctone la pianta è molto resistente alle malattie

per cui non necessita di particolari interventi e non richiede particolari potature. Inoltre è una pianta che ha una crescita molto lenta per cui anche piante di modeste dimensioni sono centenarie. Il nome di questa varietà deriva dal suo caratteristico gusto piuttosto asprigno.

Nel 1881 il Maglioni cita una mela Reinette rossa o Caramella rossa coltivata nel circonda-rio di Albenga dove la rendita dei meli aveva una notevole importanza.

Circondario di Albenga, vecchia varietà recupe-rata nell’entroterra di Andora.

MELA CIAPELETTA

Malus domestica Borkh.

Caratteri di riconoscimento

Luogo, livello e condizioni di diffusione

Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Luogo di conservazione

Varietà recuperata da Vivai Montina e conser-vata nei campi di piante madri dell’azienda. E’ una mela molto dolce e serviva per lo svez-zamento dei bambini grattugiata come primo

alimento subito dopo il latte materno. Ogni famiglia che si formava piantava nell’orto

di casa una pianta di mela ciapelletta (forma dialettale ligure per indicare una caramella) . Uso nella tradizione

Referente Daniela Montina

Frutto medio grosso di forma leggermente

appiattita, peduncolo corto, buccia sottile di colore giallo e sopraccolore rosso a piena maturazione, polpa bianca, succosa, dolcissima.

L’albero è vigoroso con portamento espanso, si può far crescere anche a spalliera. La raccolta avviene nel mese di ottobre. Dolcissima, ha buona conservabilità.

I frutti in esposizione (D. Montina) Mela Ciapaletta (D. Montina)

Descrizione di Piero Cafferata, agricoltore da generazioni, ex allievo dell’Istitituto agrario Marsano.

Provincia di Genova, ma piuttosto rara. Sono presenti ancora alcuni esemplari a Levà, frazione di Sori, e a Polanesi.

MELO MUSCIN-A

Malus domestica L.

Caratteri di riconoscimento

Luogo, livello e condizioni di diffusione

Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Luogo di conservazione

Terreni agricoli di Piero Cafferata a Polanesi, collina nei comuni di Sori e Recco divisi dal Rio Bacciaro.

Natura e livello di conoscenza Viene consumata allo stato fresco. Uso nella tradizione

Referente

Angela Comenale Pinto

Frutto di grandezza media, a maturazione giallo con sfumature rosse.

La pianta è abbastanza resistente alle avversità. Il frutto è a maturazione estiva, si rac-coglie a metà luglio circa. La polpa è abbastanza tenera, ma croccante.

Mela Muscin-a a maturazione (A. Comenale) Fiore melo Muscin-a (A. Comenale)

Germoglia precocemente ed è sensibile ai ritorni di freddo.

Presente in particolare nell’area della provincia di Savona.

OLIVO COLOMBAIA

Olea europaea L..

Caratteri di riconoscimento

Luogo, livello e condizioni di diffusione

Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Luogo di conservazione

Alcuni esemplari secolari nell’area savonese. Natura e livello di conoscenza

Varietà usata principalmente per produrre olio. Uso nella tradizione

Referente Sergio Guidi

Frutti di forma elissoidale, peso medio 2,2 gr, apice arrotondato e umbone assente. Epicarpo con lenticelle non visibili a maturazione. Foglia lanceolata di grandi dimensioni.

Albero a portamento assurgente molto vigoroso; vecchia varietà dotata di grande rusticità e longevità, oggi viene rivalutata dai produttori per la sua discreta capacità produttiva e per i particolari caratteri del suo olio. Il suo legno pregiato è tuttora ricer-cato per lavorazioni artigianali.

I frutti maturi e in invaiatura Particolare della foglia di olivo Colombaia

Non vi sono notizie in merito essendo pianta abbandonata da lungo tempo.

Antica varietà di cui si conosce un solo esem-plare di età secolare; si pensa che provenga dall’isola di Gorgona ma non vi è certezza.

OLIVO GORGONA

Olea europaea L..

Caratteri di riconoscimento

Luogo, livello e condizioni di diffusione

Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Luogo di conservazione

Unico raro esemplare secolarie ormai abban-donato che è stato individuato a Manarola grazie ad uno studio promosso dal Parco Nazionale delle Cinque Terre e svolto dall’Istitu-to per la BioEconomia di Bologna.

Natura e livello di conoscenza

Varietà da olio che meriterebbe di essere oggetto di studi sulle sue caratteristiche organolettiche.

Uso nella tradizione

Il frutto è di forma elissoidale, di piccola dimen-sione con lenticelle grandi, numerose e verdi. La cavità peduncolare è piccola, circolare e superficiale. La foglia adulta è di forma ellittica con lamina convessa e falcata.

Pianta dotata di buona rusticità, ha un portamento espanso con chioma raccolta ed è dotata di media vigoria. L’invaiatura e la conseguente maturazione sono tardive e graduali.

Referente

Annalisa Rotondi IBE Bologna.

Esemplare secolare (A. Rotondi) I frutti di Gorgona (A. Rotondi)

Tradizionalmente coltivata nel territorio di Dego e Giusvalla, poco o nulla conosciuta altrove.