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Commento traduttologico

5. Identificazione e categorizzazione dei fattori di specificità del prototesto

5.2. Fattori linguistici: livello della frase e del testo

5.2.6. Figure sintattiche

Se per concludere l'analisi dei fattori fonologici e lessicali è stato necessario analizzare metaplasmi e metasemie, l'analisi dei fattori grammaticali dovrà terminare con un'analisi della metatassi, ovvero delle figure retoriche che coinvolgono la sintassi della frase.

A questo livello di analisi, la figura retorica più spesso incontrata è l'anafora, cioè "la ripetizione di una parola o di un gruppo di parole all'inizio di più frasi" (Serianni & Castelvecchi, 1997: 497). Per quanto possibile si è cercato di conservare questa figura retorica anche nel testo di arrivo, notando però che è facile in prosa confondere le anafore con delle ripetizioni, fenomeno assolutamente da evitare.

All'ottavo capitolo, ad esempio, il rischio di confusione ha costretto a modificare leggermente l'anafora presente nel testo di partenza: nella sequenza, infatti, cinque frasi si concludono con il verbo bèi gàozhī 被告知 ("essere detto") e non è stato possibile fare altrettanto nella lingua d'arrivo. In primo luogo un verbo non dovrebbe occupare, se non in casi particolari, l'ultima posizione all'interno della frase; l'uso di un unico verbo in un paragrafo, infine, sorpassa facilmente il sottile confine tra l'anafora e la ripetizione. Per questo motivo l'anafora non si limita a ripetere il verbo in conclusione del periodo ma, in un'occorrenza, unisce due frasi altrimenti separate da una pausa forte e la porzione di testo anaforizzata viene anticipata a inizio frase ("si disse così e così è stato detto"), mentre nell'ultima occorrenza si è resa necessaria un'espansione del testo ("anche in questa occasione, si disse così") che rendesse chiaro al lettore che l'insistenza sul gruppo verbale è un espediente retorico e non una semplice ripetizione lessicale.

Anche il nono capitolo ospita un'anafora, in cui il soggetto è ripetuto due volte all'interno del periodo con una struttura parallela. Nella traduzione è rispettata la figura retorica presente nel testo di partenza e la frase tǎng zài dìshang de Tùzi jǐjing zhàn qǐ shēn lái, sǐ duòqu yī cì de Tùzi yòu huó

le guòlai 躺在地上的兔子已经站起身来,死过去一次的兔子又活了过来 è stata tradotta con

"Coniglietto, che prima giaceva a terra, si era ormai alzato, Coniglietto, che era morto, ora viveva di nuovo."

Il capitolo decimo si apre con un'anafora: l'espressione yīncǐ zhège yèwǎn 因此这个夜晚 ("per questo motivo quella sera") viene ripetuta a inizio frase per dare maggiore enfasi alla frase. La traduzione rispettata la figura retorica ma, come osservato nell'analisi dell'uso dei tempi verbali, il deittico zhège yèwǎn, letteralmente “questa sera”, è stato tradotto con "quella sera."

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Il dodicesimo capitolo invece si conclude con due anafore, trattate in modo differente: se la prima è stata infatti conservata senza alterazioni (yuánlái shì yī gèrén, yuánlái shì Ēnbō 原来是一 个人,原来是恩波, "in realtà era un uomo, in realtà era Enbo" ), la seconda ha invece richiesto una piccola modifica. Si tratta infatti dell'anafora presente nella frase fēikuài de chuānhǎo yīshang,

fēikuàide chuānguò cǎodì 飞快地穿好衣裳,飞快地穿过草地 "rapido indossò i vestiti e rapido

attraversò lo spiazzo": il gruppo anaforizzato nel testo di partenza fēikuài de chuān non poteva essere interamente riprodotto nel testo di arrivo perché il verbo polisemico chuān non ha un unico corrispondente in italiano. L'anafora è stata quindi ridotta alla prima parte, tradotta con "rapido".

Al capitolo nove si incontra un articolato complesso di figure retoriche: la semplice frase

yáohuang tā, pàdǎ tā, pàdǎ tā, yáohuang tā, qīnwěn tā, zhòumà tā 摇晃他,怕打他,怕打他,摇

晃他,亲吻他,咒骂他 "lo scrollava, lo schiaffeggiava, schiaffeggiava di nuovo, scrollava ancora, lo baciava e lo malediceva" cela in realtà un'enumerazione con epanalessi e chiasmo48. Come si può facilmente notare, nella frase compaiono due volte i gruppi pàdǎ tā e yáohuang tā, che nel testo d'arrivo vedono l'inserimento di locuzioni avverbiali temporali o avverbi di tempo che segnalano al lettore che non si tratta di ridondanti ripetizioni ma di artifici retorici.

A livello sintattico le figure retoriche non si fermano però alle sole anafore: il parallelismo, cioè la successione simmetrica di elementi, è, infatti, tra le figure più spesso usate in cinese, di solito strutturato in sequenze di frasi di quattro caratteri. Anche il testo in analisi non fa eccezione e presenta un caso di parallelismo, che purtroppo non è stato possibile conservare a causa delle radicali differenze tra sistemi di scrittura e gusti stilistici. Il parallelismo guāngxiàn míngliàng,

kōngqì qīngxīn 光线明亮、空气清新 è stato quindi neutralizzato nella frase: "i raggi del sole

splendevano, l'aria era tersa."

Infine si può osservare un'ultima figura retorica, cioè un'enumerazione, nella seguente frase:

zìzé, fènnù, tóngqíng, āiyuàn, wěiqu, wúnài, liánmǐn hé zhuīwèn jiāotì chūxiàn, hùxiāng bāohán 自

责,愤怒,同情,哀怨,委屈,无奈,怜悯和追问交替出现,互相包含 "autoaccusa, ira,

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Si definisce enumerazione (o elenco) "il procedimento retorico comune a vari generi del discorso consistente nell'elencazione di parole o sintagmi per via asindetica" (Luperini, Cataldi, Marchiani, & Marchese, 2001: 146). Si definisce invece epanalessi (o geminatio) la "figura retorica consistente nel raddoppiamento di un'espressione con contiguità o a breve distanza". (ibid.) La figura retorica del chiasmo consiste invece nella disposizione incrociata degli elementi sintattici della frase.

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comprensione, risentimento, offesa, ineluttabilità, pietà, e spirito indagatore si inseguivano, in entrambi i volti." Questa figura retorica, che ha solitamente lo scopo di velocizzare il ritmo della narrazione, è stata conservata nel testo d'arrivo.