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Sempre partendo dal rapporto steso da Eurosif (2012), si analizza la situazione della finanza etica in Italia perché è quella che ci interessa più da vicino.

Innanzitutto, è importante ricordare che spesso i mercati in cui i fondi sono domiciliati non costituiscono l’unico mercato dove tali prodotti vengono negoziati. Per esempio in Italia, al contrario dei Paesi del Nord Europa come Regno Unito, Francia, Belgio e Svizzera, il settore dei prodotti socialmente responsabili ha ancora un ruolo marginale ed il numero di fondi etici domiciliati è assai ridotto. Tuttavia, l’investitore italiano, che manifesta una notevole sensibilità alle tematiche ambientali e sociali, riesce comunque a trovare sul mercato italiano strumenti che rispondono alle sue esigenze, con la sola

differenza che la sede legale di chi li gestisce si trova all’estero (si pensi ai fondi lussemburghesi).

I dati di seguito riportati si riferiscono, tuttavia, ai soli fondi etici domiciliati in Italia (Eurosif, 2012). Per quanto concerne le strategie di investimento messe in atto dai gestori dei fondi etici italiani, dalla figura 1.9 si nota come, su un AuM totale pari a circa € 750,000 milioni, la metà (€ 446,790 milioni) sia gestita utilizzando il criterio dell’Exclusions, seguito al secondo posto dal Norms-based screening (€ 314,248 milioni).

Figura 1.9: Strategie di investimento attuate dai fondi etici domiciliati in

Italia

Fonte: Eurosif (2012)

Per quanto riguarda la tipologia di investitori interessati a questi prodotti finanziari, sicuramente gli investitori istituzionali ed in particolare i fondi pensione, hanno giocato e giocano un ruolo principale nello sviluppo del mercato italiano: dal 2010 infatti i fondi pensione sono aumentati, includendo gli SRI nelle loro strategie di investimento. Viceversa, il ruolo degli investitori retail è rimasto marginale, riflettendo il trend generale europeo. Una giustificazione potrebbe essere trovata nella rete distributiva di tali prodotti, costituita principalmente da banche. Esse spesso mirano ad obiettivi di budget di breve

termine e pertanto i promotori finanziari al loro servizio non sono molto propensi ad offrire alla clientela prodotti, come quelli etici, che richiedono una “fase di apprendimento” ossia di un periodo di 4-5 anni per avere dei rendimenti simili a quelli dei prodotti tradizionali.

Date le premesse fatte e alla luce del grafico a torta rappresentato in figura 1.10, si può affermare che oggi il maggior veicolo di diffusione degli investimenti etici nel mercato italiano è rappresentato dai fondi aperti (40%) seguiti dai “mandates” (una sorta di gestioni effettuate per conto di privati) e dai fondi chiusi (rispettivamente 36% e 23%).

Figura 1.10: Veicoli di diffusione degli investimenti SRI in Italia

Fonte: Eurosif (2012)

Per quanto riguarda, invece, la tipologia di fondi esistenti, essi sono prevalentemente di tipo obbligazionario (80%) con portafogli di investimento orientati verso titoli di stato italiani ed esteri. Questa caratteristica è comune, non solo a tutto il mercato europeo dei fondi SRI, ma anche al settore del risparmio gestito in generale. La motivazione può essere ricercata nella maggior facilità di selezionare gli emittenti-Paesi che rispettano i principi etici piuttosto che gli emittenti-imprese.

Figura 1.11: Asset allocation dei fondi etici domiciliati in Italia

Fonte: Eurosif (2012)

Al di là della classe di investimento prediletta, nell’offerta italiana di fondi è comunque possibile distinguere tre categorie: i fondi con finalità umanitarie, i fondi che attuano una gestione etica e i fondi verdi. Le caratteristiche che li contraddistinguono sono già state menzionate nei precedenti paragrafi (1.3 ed 1.4) e pertanto, per non essere ripetitivi, in tal sede ci si limita ad elencarne alcuni, considerati esemplificativi.

Fondi con finalità umanitarie

· Azimut Solidality: è stato il primo fondo etico con finalità umanitarie lanciato in Italia, dall’omonima società nel 1995. Gli investitori, sottoscrivendo le quote di questo fondo, possono devolvere il 25% o il 50% dei proventi (differenza tra il rendimento effettivo del fondo e il rendimento dei certificati di deposito a sei mesi) a una delle otto organizzazioni convenzionate. Inoltre, chi si limita ad investire semplicemente in questo strumento, collabora comunque indirettamente con le precedenti organizzazioni poiché Azimut si impegna ogni anno a versare a loro favore lo 0,24% del patrimonio in gestione.

· GESTIRAS Cedola: è stato creato da RAS Asset Management SGR e permette all’investitore di scegliere la percentuale di proventi da destinare ad enti convenzionati.

Fondi che attuano una gestione etica

· Sistema Etico San Paolo: nasce nel 1997 e si compone di due fondi obbligazionari ed uno azionario chiamato Sanpaolo Asset Management SGR; quest’ultimo è l’unico fondo azionario italiano che opera una selezione etica ai titoli da inserire in portafoglio (orientamento: internazionale).

· Nordfondo etico: è un fondo obbligazionario creato nel 1999 e gestito da Gestnord Fondi SGR (Banca Sella) con l’obiettivo di ottenere un rendimento adeguato dai propri investimenti nel rispetto di determinati valori etici.

· Bnl per Telethon: è gestito da Bnl gestioni ed è a metà strada tra i fondi con finalità umanitarie e quelli che effettuano una gestione etica. Infatti, oltre a scegliere gli investimenti sulla base di principi etici, il 50% delle commissioni di gestione versate dai sottoscrittori, vengono devolute a Telethon, un’ organizzazione che si occupa della raccolta fondi per la ricerca sulle malattie genetiche.

· GEO: è un fondo per investitori istituzionali e Banca Intesa ha creato al suo interno un comparto etico. Esso costituisce il primo strumento finanziario etico indirizzato agli investitori istituzionali ed in particolare alle fondazioni bancarie.

· Investietico: promosso da Bipiemme Real Estate sgr , costituisce il primo fondo immobiliare chiuso etico in Italia e in Europa. Gli immobili, oggetto d’investimento, vengono selezionati non solo sulla base di criteri finanziari ma anche guardando alla destinazione che questi ultimi

avranno (ospedali, case di cura, ricoveri sanitari assistiti).

· Eurizon Azionario Internazionale Etico, Eurizon Obbligazionario Etico ed

Eurizon Diversificato Etico: fondi gestiti dall’omonima società Eurizon

Capital dal 1997 con criteri di screening sia positivi che negativi. Prevedono, inoltre, la presenza di un comitato etico e la devoluzione di parte dei ricavi.

Fondi verdi

· Fondo Euromobiliare Green Equity: fondo gestito da Euromobiliare fondi Sgr che investe in azioni di società europee.

· Gestnord ambiente: fondo azionario gestito da Gestnord Fondi sgr (Banca Sella).

CAPITOLO 2

LA PERFORMANCE DI UN FONDO COMUNE