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1.6 Uno sguardo all’Europa

1.6.2 I fondi etici retail in Europa

L’analisi Green, Social and Ethical Funds in Europe (Madrid, 2013) condotta da Vigeo2 fornisce, inoltre, i dati dettagliati riguardanti la situazione dei fondi etici retail in Europa aggiornata all’anno 2012.

I Paesi ai quali lo studio citato fa riferimento sono: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera ed il periodo analizzato è quello compreso tra il 1999 e il 2012.

Come si può notare dalle figure 1.3 e 1.4, riportate nella pagina seguente, non solo il mercato degli fondi SRI retail in Europa presenta un trend crescente nel corso del tempo (anche se in proporzione è minore rispetto a quello dei fondi

2 Vigeo è un’agenzia di rating sociale ed ambientale nata nel 2002 che oggi assume un ruolo

predominante in ambito europeo. Oltre all’attribuzione di rating “etici” ad emittenti Paesi e a imprese, svolge numerose attività tra le quali l’analisi di portafoglio, la creazione di indici sostenibili, “label” e certificazioni utili a quegli investitori che nelle proprie scelte di portafoglio vogliono includere variabili sociali, ambientali e di governance. Il gruppo può contare su 50 analisti “SRI”, qualificati e specializzati per settore, situati nelle diverse filiali internazionali (Parigi, Bruxelles. Milano, Casablanca e Londra) ed è inoltre membro del Global Compact nonché firmatario dei Principles for Responsible Investment.

istituzionali), ma anche la massa delle attività da essi gestita è aumentata di quasi nove volte dal 1999 e il 2012.

Figura 1.3: Numero cumulato dei Fondi SRI in Eurpa nel periodo 1999-2012

(30 giugno 2012)

Fonte: Vigeo (2012)

Figura 1.4: AuM fondi SRI domiciliati in Europa

(30 giugno 2012, mln euro)

Per quanto riguarda invece il numero di fondi domiciliati nei diversi Paesi (vedi figura 1.5), negli ultimi tre anni, il primato va attribuito alla Francia, seguita da Belgio, Regno Unito e Svizzera, nei quali oggi si trovano complessivamente l’82% degli fondi SRI europei.

Figura 1.5: Numero di Fondi SRI domiciliati per paese

(30 giugno 2012)

Fonte: Vigeo (2012)

La corrispondente massa di attività gestite in miliardi di euro è rappresentata nella pagina successiva (figura 1.6).

Figura 1.6: AuM fondi SRI domiciliati in ogni singolo paese

(30 giugno, mld euro)

Fonte: Vigeo (2012)

Se si analizza la quota di mercato occupata dai fondi SRI nel mercato complessivo dei fondi retail europei si vede (figura 1.7), come questa, seppur ancora limitata, si sia consolidata nel corso degli anni raggiungendo nel 2012 la percentuale dell’1,6%.

Figura 1.7: Quota fondi SRI italiani nel mercato europeo dei fondi retail

(30 giugno 2012, %)

Si riporta di seguito (tabella 1.5) la classifica dei più grandi “green, social and

ethical funds” in Europa, in termini di total asset under management (AuM).

Tabella 1.5: I 10 maggiori “green, social and ethical funds” in Europa

Fonte: Vigeo (2012)

Ciò che si nota immediatamente dalla visualizzazione della tabella 1.5 è che, in Europa, la quota di risparmio gestita con strategie d’investimento socialmente responsabile è prevalentemente concentrata in fondi francesi (9 su 10), a riconferma di quanto mostrato dalla tabella 1.4. L’unico fondo inglese (Stewardship Pension Fund) in grado di competere con quelli francesi occupa il 6° posto in classifica ed è gestito dalla società Friends Provident Pensions. Per quanto riguarda le new entries che si sono guadagnate uno tra i primi dieci posti in classifica nel 2012, si trovano tre fondi gestiti da Amundi (Amundi Tréso EONIA ISR, Atout Euroland e Autout France), un fondo gestito da Edmond de Rothschild AM (EdR Tricolore Rendement), un altro gestito da Macif Gestion (Macif Court terme ISR) ed infine il fondo BNP Paribas Mois, gestito dall’omonima società, che occupa addirittura il primo posto in classifica. Ci si

sofferma brevemente a descrivere le caratteristiche di quest’ultimo (www.sicavonline.fr). La sua performance cumulata negli ultimi tre anni (11/09/2010-11/09/2013) è stata del 2,08% ma scende allo 0,69% se calcolata su base annua; la classe di investimento a cui ricorre maggiormente non sono le azioni ma le attività liquide (88,31%); la quota di risparmio residuale viene designata ad altre attività (8,10%) e solo in piccola parte verso i titoli di debito (3,59%). Per quanto riguarda quest’ultimo gruppo esso comprende prevalentemente (circa il 90%) titoli con scadenza compresa tra uno e tre anni mentre solo la parte residuale (10%) viene investita in titoli con scadenza superiore.

Per quanto concerne le tipologie di fondi, la figura 1.8 mostra come i fondi azionari abbiano un peso preponderante rispetto a quelli a reddito fisso e bilanciati, anche se caratterizzati da un trend decrescente.

Figura 1.8: Asset allocation dei fondi SRI retail europei

(30 giugno 2012, % in termini di AuM)

Fonte: Vigeo (2012)

Se si considera invece la selezione specifica messa in atto dai vari fondi socialmente responsabili, i venti titoli in cui vengono investite le più elevate

somme di denaro sono elencati nella tabella 1.6 sotto riportata.

Tabella 1.6: Le migliori partecipazioni nei portafogli dei fondi SRI retail

europei (30 giugno 2012)

Fonte:Vigeo (2012)

Quest’ultima mostra come tra le prime quattro aziende classificate, se ne trovano tre (di origine francese, Sanofi (1° posto), Total SA (3°) e BNP Paribas (4°) appartenenti rispettivamente ai settori farmaceutico, petrolifero e bancario. Il secondo posto è invece occupato da una società inglese, in particolare da un gruppo appartenente al settore delle telecomunicazioni, ossia Vodafone Group. Scendendo poi la classifica, si trova un gruppo inglese, BC Group Plc, appartenente al settore bancario, seguito da tre aziende svizzere, Roche Holding, Novartis e Nestlé SA, il cui business si è sviluppato nel settore farmaceutico - diagnostico per le prime due e in quello alimentare per l’ultima società. Analizzando ancora le ultime due posizioni della prima parte della classifica, si trova un’altra multinazionale francese, Danone, sempre appartenente al settore alimentare e Sap, azienda tedesca, leader mondiale nella programmazione di software per il business.

Riassumendo quanto visto fino ad ora, si può affermare che l’industry allocation dei fondi SRI europei è prevalentemente concentrata in soli tre settori: farmaceutico, alimentare e bancario.

grado di eticità caratterizzante le attività considerate (non vi è una corrispondenza tra ranking etico attribuito all’azienda e posto occupato da quest’ultima in classifica) ma bensì discende dalle scelte di asset allocation che sono state effettuate dai gestori dei fondi europei negli anni 2011-2012, che, seppure tenendone conto, non si sono limitati a valutare i titoli da inserire in portafoglio sulla base della congruità dell’attività svolta dalle imprese con i principi di responsabilità sociale.

Per quanto riguarda la seconda parte della classifica, si nota come nel 2012 ci siano state tre new entries rispetto all’anno precedente: Unilever, società anglo- olandese, proprietaria di diversi marchi nel settore dell’alimentazione, delle bevande, dei prodotti per l’igiene e per la casa, classificata all’11° posto; Eni Spa, società italiana che si occupa della fornitura di energia posizionata nel 16° gradino e infine GlaxoSmithKline PLC, multinazionale farmaceutica inglese che occupa il penultimo posto.

Per quanto riguarda le sette posizioni rimanenti, in ordine decrescente si susseguono: Schneider Eletric (energia), HSBC Holdings (gruppo bancario), Hennes & Mauritz (abbigliamento), Allianz (assicurazioni), Siemens AG (telecomunicazioni), Basf (prodotti chimici) e ABB Ltd (tecnologie per l’energia e l’automazione).