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La globalizzazione ha significato la riduzione degli interventi regolatori in economia?

4. Tra finzione e realtà

Il crollo di Dow Jones del 1987 dimostra, come visto, che l'impalcatura eretta durante il

New Deal non è più al passo con i tempi, sempre più rapidi, della finanza contemporanea.

Essa risulta al contrario controproducente, in quanto è proprio grazie alla trasparenza delle transazioni che si nota la differenza tra i dividendi e il valore delle quotazioni, causa che porta al crollo.

Tutto inizia da Londra stavolta, attraverso una riforma che punta molto sull'attrazione di capitali dall'estero, senza però attuare controlli per verificarne la legalità. Viene meno anche la differenza tra l'operatore finanziario che agisce per conto di terzi (broker) e quello che invece opera per interesse proprio (dealer)183. Si viene così a creare un diverso rapporto tra intermediario e investitore che vede la preminenza di elementi contrattuali privati e non più innestati nella legislazione generale.

Sulla scia del Regno Unito sul finire degli anni '90 anche negli Stati Uniti si attiva una legislazione indirizzata all'innesto di nuovi settori economici strategici nel sistema finanziario. Tale ulteriore modifica porta il mercato finanziario ad essere sempre più proficuo e a rispondere alla domanda sempre più grande proveniente dagli investitori. Un esempio emblematico è rappresentato dal NASDAQ, un mercato azionario privato di recente istituzione che si basa sulle azioni legate al nascente settore tecnologico- informatico. Esso rappresenta il concretizzarsi di quanto detto in riferimento alla riforma finanziaria di Londra, ovvero la compresenza e la compenetrazione tra le funzioni dei

dealer e dei broker184, che vengono gradualmente a perdere la loro diversificazione

precedente. È il trionfo della speculazione basata sui fattori immateriali, dato che molti dei titoli quotati sono riferiti a aziende esclusivamente elettroniche che non contemplano degli utili ricavati da produzioni materiali.

Il successo del NASDAQ è enorme e, nell'arco di pochi anni, raggiunge livelli speculativi molto alti che creano i presupposti per una crisi simile quella del 1987. Essa avviene infatti

183 Ivi, p. 122.

184 L'aumento di importanza degli operatori finanziari all'interno del NASDAQ è dato principalmente dalla modifica del 1983 del Securities Exchange Act (U. S. Exchange Act of 1934, Public Law 73-291 del 6 giugno 1934).

nel 2003 ma, a differenza del lunedì nero di circa un ventennio prima, in questo caso le ricadute risultano meno vistose. L'unificazione delle funzioni dell'intermediario finanziario permette infatti un margine di manovra maggiore e, inoltre, la banca centrale americana attua una differente strategia basata su interventi aggiustatori conseguenti all'aumento della bolla. Ciò si traduce in un accrescimento della liquidità attraverso bassi tassi di interesse per trasportare il debito accumulato verso la successiva crisi, vista come un fatto possibile dato l'andamento dei mercati.

Tuttavia il rischio di nuove bolle, dovuto alla differenza tra valore reale e valore speculativo, viene visto come un elemento che può essere rallentato attraverso lo sganciamento totale della finanza dall'economia reale, seguendo l'esempio dei titoli NASDAQ. Si vuole con ciò creare un mercato totalmente autonomo e autoreferenziale , che si fondi quindi sul potere degli operatori finanziari, unito all'aiuto istituzionale conferito dalla Fed. Essa, ormai base fondamentale del sistema finanziario stesso, viene riformata ufficialmente nel 1991, attraverso una modifica del proprio statuto che le permette ora di attuare salvataggi anche di banche non commerciali185. Questo altro non è che l'adattamento istituzionale al dato di fatto, ovvero che la finanza sia ormai il settore da salvaguardare e implementare in quanto centrale per la politica monetaria nazionale. Il segnale che traspare non è quello di calmierare la speculazione finanziaria, in quanto metodo pericolo di incremento della ricchezza ma, al contrario, aumentare la capacità e il volume della stessa. La trasformazione della funzione e delle responsabilità degli intermediari finanziari inoltre porta a una nuova concezione del rischio. Le banche di investimento, infatti, sono strutture che fondano la loro azione sul capitale di cui dispongono, senza che i singoli operatori siano responsabili di fronte a eventuali fallimenti. Ciò porta con sé un aumento esponenziale delle operazioni ad alto rischio, in quanto in caso di fallimento gli operatori non perdono i capitali accumulati e il debito ricade su terzi, ovvero gli investitori esterni. Il sistema bancario americano passa così all'interno di quello finanziario specializzandosi nelle operazioni finanziarie più artificiose, come la fine della capitalizzazione del credito in favore della divisione e del trasferimento dei titoli a terzi186. Il settore edilizio immobiliare è la punta di diamante, con un aumento esponenziale di mutui e prestiti concessi senza alcun timore, dato che il rischio viene accumulato a livello generale e non locale, contribuendo così 185 Ivi, p. 132.

all'aumento delle bolle speculative187.

Allo stesso tempo la Securety and Exchange Commission, l'autorità preposta alla vigilanza del settore finanziario, basandosi esclusivamente sull'analisi della correttezza contrattuale delle transazioni, non si accorge degli effetti generali portati avanti dal cambiamento, in particolare quelli legati all'innovazione informatica. Le Fed, dal canto suo, non si oppone alle nuove banche di investimento in quanto queste non detengono depositi in proprio. Si arriva così a una situazione in cui tali organismi tendono a uscire completamente dai circuiti di vigilanza istituzionale e, attraverso i gruppi di pressione ad essi legati, arrivare persino all'attuazione di una legislazione favorevole da parte dei canali istituzionali188.

Il gruppo delle banche di investimento, in continua ascesa, si basa sulla contrattazione dell'arbitraggio, ovvero la pratica di delimitazione delle regole propria ai singoli gruppi secondo una logica privata incentrata sulla remunerazione dei titoli. Si formano così conflitti di interessi generalizzati basati su un sistema oligopolistico fondato su singole associazioni private con precise barriere all'ingresso.

Una legge del 1999 rimuove l'ultima effigie, seppur ormai soltanto esteriore, della finanza rooseveltiana, ovvero il Glass-Steagall Act189; viene così confermata la prassi e scompaiono

ufficialmente le differenze tra settore assicurativo e finanziario. Di riflesso anche il mercato, che rimane regolato dall'autorità, subisce cambiamenti, venendo privatizzato pressochè dovunque e finendo per aprirsi alle divisioni e alle fusioni caratteristiche del nuovo mercato finanziario autoreferenziale190. La compenetrazione tra i diversi mercati finanziari nazionali diviene talmente profonda da rifuggire sia alle logiche del diritto statale che internazionale, venendo a diventare essa stessa fonte primaria di un nuovo diritto. Per quanto riguarda l'Europa è ancora la borsa londinese a giocare un ruolo di primo piano nei tardi anni '90; Attraverso il London Stock Exchange infatti i nuovi prodotti finanziari statunitensi penetrano nell'Unione europea grazie anche alle normative comunitarie che tendono ad applicare indistintamente in tutti gli Stati membri le leggi relative alle liberalizzazioni191. Il ruolo del Regno Unito continua a crescere ulteriormente in conseguenza dell'11 settembre 2001 quando, in seguito all'attacco alle torri gemelle, gli Stati Uniti adottano

187 Cfr. G. Di Gaspare, Teoria e critica della globalizzazione finanziaria cit. , p. 136. 188 Ivi, p. 139.

189 U.S. Banking Act of 1933, Public Law 73-66 del 16 giugno 1933.

190 Cfr. G. Di Gaspare, Teoria e critica della globalizzazione finanziaria cit. , p.148. 191 Ivi, p. 150.

misure volte alla repressione del terrorismo attraverso un controllo più capillare sui cittadini, che viene a coinvolgere anche il comparto finanziario. Ciò nonostante tuttavia le operazioni finanziarie non rallentano ma, al contrario, si studiano modi alternativi per ovviare alla nuova legislazione grazie alla ramificazione che ha raggiunto ormai un livello globale. Il transnazionalismo finanziario si è trasformato inoltre in transnazionalismo industriale, grazie al nuovo diritto finanziario e alle repentine fusioni e incorporazioni che portano le imprese multinazionali a non dover più sottostare alle singole legislazioni nazionali.

L'incredibile varietà e onnipresenza della speculazione fanno nascere molteplici strumenti sempre più complessi e orientati a produrre maggiore ricchezza finanziaria, scaricando il rischio per ottenere nuova liquidità. Gli strumenti derivati divengono così ben presto i protagonisti della scena, attraverso le loro molteplici e spesso perverse funzioni.