CAPITOLO 5. L’AGRICOLTURA IN SICILIA: APPROFONDIMENTI TEMATICI
5.7 Focus Produzioni di qualità
Il censimento dell’agricoltura del 2010 per la prima volta ha rilevato le pro-duzioni di qualità, distinguendole per tipologia di attività (coltivazione e alle-vamenti) e per qualità di coltura. Le produzioni prese in considerazione sono quelle regolamentate dalle normative di origine comunitaria, nello specifico il Reg. (CE) 2082/1991 che ha introdotto nei paesi dell’UE la Denominazione di Origine Protetta (DOP) e l’Indicazione Geografica Protetta (IGP), poi di-sciplinate dal Reg. CE 510/2006. In Sicilia sono attualmente presenti 28 de-nominazioni tra DOP ed IGP, di cui 11 Indicazioni Geografiche Protette e 17 Denominazioni di Origine Protetta (Tab. 5.12). La categoria più rappresen-tata è quella degli ortofrutticoli con ben 15 denominazioni (9 IGP e 6 DOP), seguita dagli Oli (6 DOP), i formaggi (4 DOP), 1 prodotto di panetteria DOP, 1 prodotto a base di carne IGP ed un ultimo prodotto IGP appartenente alla categoria “Altro”.
Alla data del Censimento (24 ottobre 2010) il riconoscimento della denomi-nazione era stato ottenuto da tutti i prodotti presenti nella figura successiva, fatta eccezione per il Ficodindia di San Cono la cui domanda presentata nel 2007 è stata riconosciuta e pubblicata nel 2012 ed il Sale Marino di Trapani la cui domanda è stata presentata nel 2011 e registrata nel 2012. Alle prece-denti denominazioni vanno aggiunti i vini di qualità i quali, precedentemente classificati come Vini di qualità prodotti in regioni determinate, vengono ora
regolamentati dalla OCM vitivinicola (Reg. CE 479/2008) e dal Decreto legisla-tivo n. 61/2010 che estendono la protezione delle DOP e delle IGP anche ai vini. Allo stato attuale in Sicilia esistono1 DOCG, 23 DOC e 7 IGT, ma alla data del Censimento non erano ancora attive la DOC Sicilia e la IGT Terre Siciliane.
Tab. 5.12 – DOP e IGP presenti in Sicilia al 15/12/2012 in ordine di registrazione.
Denominazione Tipo Categoria di prodotto
1. Sale Marino di Trapani IGP Altri prodotti dell’allegato I del trattato (spezie, ecc.) 2. Ficodindia di San Cono DOP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 3. Ciliegia dell'Etna DOP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
4. Piacentinu Ennese DOP Formaggi
5. Arancia di Ribera DOP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 6. Limone di Siracusa IGP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 7. Carota Novella di Ispica IGP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
8. Vastedda della valle del Belìce DOP Formaggi
9. Pesca di Leonforte IGP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 10. Pistacchio verde di Bronte DOP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 11. Limone Interdonato Messina IGP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 12. Pagnotta del Dittaino DOP Prodotti di panetteria, pasticceria, confetteria o biscotteria 13. Salame S. Angelo IGP Prodotti a base di carne (riscaldati, salati, affumicati, ecc.) 14. Valdemone DOP Oli e grassi (burro, margarina, olio, ecc.) 15. Valle del Belice DOP Oli e grassi (burro, margarina, olio, ecc.) 16. Monte Etna DOP Oli e grassi (burro, margarina, olio, ecc.) 17. Ficodindia dell'Etna DOP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 18. Monti Iblei DOP Oli e grassi (burro, margarina, olio, ecc.) 19. Pomodoro di Pachino IGP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 20. Uva da tavola di Mazzarrone IGP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 21. Val di Mazara DOP Oli e grassi (burro, margarina, olio, ecc.) 22. Nocellara del Belice DOP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 23. Valli Trapanesi DOP Oli e grassi (burro, margarina, olio, ecc.) 24. Uva da tavola di Canicattì IGP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati
25. Ragusano DOP Formaggi
26. Pecorino Siciliano DOP Formaggi
27. Cappero di Pantelleria IGP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati 28. Arancia Rossa di Sicilia IGP Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati Fonte: elaborazioni su dati CE
Secondo i dati censuari al 24 ottobre 2010, in Sicilia le aziende con coltivazioni e/o allevamenti di qualità sono nel complesso 5.943, pari al 2,7% del totale delle aziende censite in Sicilia, e sono prevalentemente di medio - piccola di-mensione, dato che il 71,8% di queste ha una classe di SAU inferiore ai 10 ettari e appena l’8,1% delle stesse ha una SAU superiore ai 30 ettari, mentre le azien-de piccolissime (sotto i due ettari) rappresentano il 28,5% azien-del totale (Fig. 5.4).
La distribuzione territoriale evidenzia una maggiore presenza delle aziende di qualità nelle province di Trapani (38%), Agrigento (17%) e Catania (15%), se-guono le province di Palermo e Siracusa con rispettivamente il 9% e l’8%. Le categorie di prodotti riguardano prevalentemente le coltivazioni, con 5.843 aziende che rappresentano ben il 98,3% del totale DOP-IGP; solo l’1,7% delle aziende si occupa di allevamenti di qualità rappresentando quelle preva-lentemente allocate nel Ragusano dove si trovano 52 allevamenti certificati (Fig. A5.1 in Appendice Statistica).
Fig. 5.4 - Incidenza delle aziende con coltivazioni e/o allevamenti DOP e/o IGP per classi di SAU
Fonte: Elaborazione su dati Istat
Il territorio interessato ha un’estensione di 71.655 ettari corrispondenti al 5,2% del totale delle superfici regionali; tali estensioni corrispondono alle aree di delimitazione delle DOP-IGP ed includono anche gli areali interessati dagli allevamenti; la distribuzione delle stesse per classi di SAU evidenzia una mag-giore incidenza delle classi più grandi, infatti il 38,8% delle superfici ricade nella classe di SAU con più di 50 ettari, mentre la classe di SAU con meno di 5 ettari rappresenta il 9,1% (Fig. 5.5)
Fig. 5.5 - Incidenza delle superfici con coltivazioni e/o allevamenti DOP e/o IGP per classi di SAU
Fonte: Elaborazione su dati Istat
Le aziende interessate alle colture di qualità sul territorio regionale sono, come s’è detto, 5.843 ed insistono su una superficie complessiva di 27.758 et-tari. Queste concentrano la propria attenzione prevalentemente sulle attività più remunerative come la coltivazione di uva per la produzione di vini DOC-DOCG (70,4% delle aziende e 46,2% delle superfici) e la coltivazione dell’o-livo per la produzione di olive da mensa e da olio (rispettivamente 20,4% e 24,6%), seguono con un’incidenza di gran lunga inferiore gli agrumi (7,1% e 18,6%) e le ortive (2,4% e 6,4%); infine, percentuali irrisorie si registrano per i fruttiferi, i cereali per la produzione di granella ed i legumi secchi (Fig. A5.2). La diversa collocazione territoriale delle Denominazioni di Origine, delinea già da sé una mappatura della diversa collocazione delle aziende e dei ter-reni su cui insistono le produzioni di qualità censite nel corso della rilevazione. A fronte di 23 DOC, 1 DOCG, 7 IGT presenti in Sicilia e distribuite sull’intero territorio regionale, l’attività volta alla produzione di uva di qualità è concen-trata nelle province dove il vigneto assume un ruolo rilevante nell’economia del territorio; è dunque a Trapani (48,2% delle aziende e 53% delle super-fici), Palermo (rispettivamente 10,6% e 14,9%), Agrigento e Catania che si concentrano il maggior numero di aziende e le più importanti estensioni di vigneti di qualità (Fig. A5.3). Tuttavia, va evidenziato il fatto che il censimento non fa riferimento alle produzioni ed ai territori interessati dalle IGT ma solo alle DOC-DOCG. La produzione di olive di qualità è, invece, concentrata prevalentemente ad Agrigento (46% delle aziende e 40% delle superfici) e Trapani (rispettivamente 26% e 28%) dove troviamo rispettivamente la DOP Olio extravergine di Oliva Val di Mazara e le DOP Olio extravergine di Oliva Valle del Belice e Valli Trapanesi (Fig. A5.4).
Tra le altre coltivazioni si ritrovano, come seminativi, i cereali per la produzio-ne di graproduzio-nella, distribuiti prevalentemente produzio-nella zona interna della Sicilia tra le province di Enna e Catania (nel complesso 60% delle aziende e 67% delle superfici destinate a queste colture), dove ricade il territorio di produzione della Pagnotta del Dittaino DOP , nonché le ortive, collocate nelle province di Ragusa e Siracusa (Pomodoro di Pachino IGP e la Carota Novella di Ispica IGP). Tra le colture legnose assumono importanza gli agrumi, presenti soprat-tutto nella provincia di Catania, territorio dell’IGP Arancia rossa di Sicilia, e la provincia di Siracusa con l’IGP Limone di Siracusa ed i fruttiferi distribuiti in varia misura su tutto il territorio regionale con zone di rilievo nel Catanese, dove ritroviamo la Ciliegia ed il Ficodindia dell’Etna (DOP), il Pistacchio verde di Bronte (DOP) e l’Uva da tavola di Mazzarrone (IGP).
I dati del Censimento includono tra le produzioni di qualità anche alcune ca-tegorie di prodotto che attualmente non risultano avere alcuna certificazione quali ad esempio i legumi, la cui presenza esclusivamente nelle province di Catania ed Enna fa pensare ad un riferimento alla “Fava larga di Leonforte” attualmente presidio Slow Food; o anche i fruttiferi nella provincia di Palermo facenti probabilmente riferimento alla “Susina bianca di Monreale” anch’es-sa presidio Slow Food. Inoltre, tra le “altre coltivazioni” i dati censuari includo-no “piante sarchiate da foraggio, piante industriali, fiori e piante ornamentali, piantine, sementi, vivai, altre coltivazioni legnose agrarie, coltivazioni legnose agrarie in serra”, facendo riferimento nel territorio siciliano soprattutto alle fo-raggere strettamente legate agli allevamenti di qualità. Anche per gli alleva-menti i dati rilevati includono aziende che non rientrano nei territori dei diversi disciplinari di produzione (es. tre allevamenti bovini tra le province di Catania ed Enna), o in altri casi fanno riferimento a tipologie di allevamenti (caprini, sui-ni, avicoli) che non hanno riferimento a prodotti di qualità certi-ficati; di queste tipologie di allevamenti non si tiene conto. I dati rilevati, tuttavia, permettono di evidenziare la presenza di altre produzioni tipiche di qualità non certificata, che potrebbero comunque ambire ad un riconoscimento ufficiale.
Le aziende con allevamenti riferibili a produzioni DOP-IGP sono appena 92 e presentano prevalentemente allevamenti di bovini e di ovini, fondamen-tali per la produzione dei 4 formaggi DOP (Piacentino Ennese, “Vastedda” della Valle del Belice, Ragusano e Pecorino Siciliano) presenti nel territorio regionale (Tab. 5.13). L’allevamento dei bovini è concentrato nel territorio del Ragusano DOP con 52 aziende e 2.297 capi, costituenti l’intero patrimo-nio animale che dà origine allo storico formaggio. Nel complesso i bovini allevati sul territorio regionale ai fini delle produzioni di qualità certificate (ci si riferisce specificamente alle vacche per la produzione di latte destinato alla trasformazione per i formaggi DOP siciliani) incidono per il 5,8% delle vacche allevate nell’isola.
Gli ovini facenti capo ad allevamenti DOP-IGP sono presenti in sette pro-vince con un numero complessivo di 33 aziende e 10.977 capi, il latte dei quali è destinato alla trasformazione per la produzione, secondo le zone, del Pecorino Siciliano DOP, del Piacentino Ennese DOP e della Vastedda della Valle del Belice DOP. Assolutamente irrisorio (appena l’1,5%) risulta, tuttavia, il loro peso sul totale dei capi allevati in Sicilia. L’incidenza degli allevamenti di qualità (0,6% del totale delle aziende con allevamenti in Sicilia) rende mar-ginali nel contesto produttivo regionale le produzioni di valore e con grande potenziale economico.
Tab. 5.13 - Numero di aziende con allevamenti DOP/IGP per specie e numero di capi
Bovini Ovini Bovini Ovini
Totale Numero di capi Numero di aziende
Trapani 12 2.116 1 8 9 Palermo 40 1.428 1 3 4 Agrigento .. 2.091 .. 6 6 Enna .. 4.492 .. 13 13 Catania .. 500 .. 1 1 Ragusa 2.297 .. 52 .. 52 Siracusa 164 350 5 2 7 Sicilia 2.513 10.977 59 33 92
Fonte: Elaborazione su dati Istat
Le aziende con produzioni e/o allevamenti certificati sono nella grandissima parte aziende individuali (5.593 aziende pari al 94% del totale aziende DOP-IGP) con conduzione diretta del coltivatore e con terreni prevalentemente di proprietà. Queste aziende non utilizzano quasi le moderne tecnologie in-formatiche: solo il 7% pari a 442 aziende ne fa uso. Quando risultano presenti il loro utilizzo è piuttosto variegato: la gran parte delle aziende se ne serve per la gestione amministrativa dell’azienda; oltre 300 posseggono un sito in-ternet, ma solo 170 utilizzano la rete per fare e-commerce (Fig. A5.5).