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FOOD GRAIN

Nel documento La sicurezza alimentare in Cina (pagine 83-86)

DOMANDA DI CONSUMO

3.3 FOOD GRAIN

I cambiamenti nell’ammontare e nella composizione della domanda di beni alimentari sono stati significativi: l’aumento del reddito ha portato non solo più beni di origine animale sulle tavole cinesi, ma ha comportato anche una progressiva diminuzione del consumo umano di cereali che per secoli sono stati alla base della dieta cinese.

Il consumo diretto di cereali per persona è passato dai 257 kg nel 1985 ai 164 kg nel 2012 in campagna e dai 135 kg ai 79 kg in città, per un calo complessivo rispettivamente del 36% e del 41% (National Bureau of Statistics China): si tratta di dati diffusi da fonti governative che non contemplano il cosiddetto consumo fuori casa che, grazie all’aumento del reddito pro capite, sta progressivamente occupando una fetta crescente della spesa alimentare delle famiglie cinesi, specialmente urbane. In base alle statistiche ufficiali il consumo di cereali è quindi sottostimato (Qiu e Veen, 2014). D’altro canto è importante sottolineare che la classificazione cinese di cereali (粮食,

liángshí) comprende riso (稻谷, dàogǔ), grano (小麦, xiǎomài), mais (玉米, yùmǐ),

sorgo ( 梁, liáng), miglio (小米, xiǎomǐ) e altre sementi, ma anche tuberi (洋芋, yángyù, patate di vario genere incluse quelle dolci) e legumi (荚果, jiáguǒ) ovvero soia (大豆,

dàdòu), fagioli rossi (红小豆, xiǎohóngdòu) e i fagioli mungo (绿豆, lǜdòu) (Aubert,

2008).

Il cambiamento delle abitudini alimentari ha avuto un forte impatto sul consumo di cereali perché da una parte, ha portato ad una diminuzione del consumo domestico di cereali, mentre dall’altra ha comportato un aumento del consumo indiretto di cereali per i mangimi destinati all’allevamento degli animali della cui carne, uova e latte i cinesi sono sempre più ghiotti.

RISO E GRANO

Questi due “staple grains” per secoli hanno costituito la base della dieta cinese fornendo alla popolazione la maggior parte dell’apporto calorico quotidiano.

Il consumo di queste due colture varia tra le diverse province: il riso è principalmente consumato nel Sud e Sud-Est della Cina, ma molto meno nel Nord e Nord -Ovest, al

contrario le province settentrionali, in particolare Xinjiang (新疆, Xīnjiāng), Gansu (甘 肃, Gānsù) e Qinghai (青海, Qīnghǎi), prediligono il consumo di grano (Zhou, Tian, Wang, Liu e Cao, 2012).

Le differenze geografiche delle abitudini alimentari sono strettamente legate al grado di accessibilità dei beni alimentari: il luogo di produzione di un bene determinava, e in alcuni casi determina ancora, le scelte alimentari della popolazione locale.

La geografia della produzione vede il grano principalmente coltivato nella province dell’Henan (河南, Hénán), Hebei (河北, Héběi) e Shandong (山东, Shāndōng) dove si estende la famosa Pianura Settentrionale della Cina (华北平原, huáběipíngyuán),

mentre la coltura del riso è prevalentemente concentrata nell’Est della Cina e più precisamente nella valle del fiume Yangtze che grazie alle alte temperature e precipitazioni permette di ottenere fino a due raccolti l’anno (www.chinaag.org).

Per quanto riguarda la destinazione d’uso vi sono delle lievi differenze tra grano e riso: circa l’86-88% del grano prodotto viene destinato al consumo umano, mentre l’utilizzo per il consumo animale (mangimi) è molto ridotto, circa il 4-6% del totale (Zhou, Tian, Wang, Liu e Cao, 2012).

Dal 2000, tuttavia, l’utilizzo di questa coltura per la produzione di mangimi animali e in parte di biocarburanti è cresciuto.

La quota di riso prodotta e destinata al consumo animale è invece maggiore: tradizionalmente nel Sud della Cina una parte della produzione di riso, anche nei periodi di magro raccolto, veniva destinata a tale uso che attualmente occupa l’8% della produzione totale che per l’80-82% viene riservata al consumo umano (Zhou, Tian, Wang, Liu e Cao, 2012).

Con l’aumento del reddito disponibile il consumo di grano e di riso è mutato radicalmente: dal 1978 il consumo pro capite di grano è cresciuto di anno in anno fino al 1993 per poi iniziare a decrescere stabilizzandosi intorno agli 80 kg annui; per quanto riguarda il riso il tetto massimo di consumo si registrò nel 1983 e da allora l’utilizzo è pian piano calato fino a raggiungere in media i 90-92 kg annui (www.faostat.fao.org).

Se si mettono a confronto i consumi di grano e riso in città e campagna negli anni successivi alla riforma, si nota come il calo più significativo abbia riguardato la città, dove tra il 1985 e il 2005 è stata registrata una diminuzione in media del 25% del consumo contro il 20% della campagna (Aubert, 2008).

Inizialmente, la popolazione rurale con a disposizione un reddito più alto acquistò un maggior quantitativo di grano (da 73 kg a 80 kg tra 1985 e 2000); parallelamente l’acquisto di riso si ridusse da 136 kg a 127 kg (National Bureau of Statistics China): il riso, considerato un bene inferiore, venne sostituto con grani raffinati (Zhou, Tian, Wang, Liu e Cao, 2012).

Al contrario, in città, il calo dei consumi degli staple grains ha seguito un andamento più lineare compatibile con la sostituzione dei cereali con alimenti di origine animale: il consumo di riso calò precipitosamente da 115 kg a 80 kg tra il 1985 e il 200512, mentre

il consumo di grano e di farine passò dai 65 kg a 50 kg (Aubert, 2008) poiché la popolazione più abbiente delle città iniziò a prediligere il consumo di prodotti industriali quali biscotti e paste (Brown, 1995).

Complessivamente, il consumo di grano e riso in volume risulta più alto nelle campagne cinesi, dove a partire dagli anni Duemila, si è iniziato a registrare un repentino e progressivo calo mentre, in città, il consumo di riso e di farine sembra essersi progressivamente stabilizzato con gli inizi del nuovo millennio.

Tab. 3.4 “Consumo rurale e urbano di riso e grano a confronto con l’aumento del

reddito pro capite in Cina (2000-2012)” Anno Reddito pro

capite rurale Consumo rurale grano Consumo rurale riso (Risone) Reddito pro capite urbano Consumo urbano grano Consumo urbano riso (Lavorato) 2000 2.253 ¥ 80 kg 127 kg 6.280 ¥ 37 kg 50 kg 2003 2.622 ¥ 73 kg 119 kg 8.472 ¥ 35 kg 44 kg 2006 3.587 ¥ 66 kg 112 kg 11.759 ¥ 34 kg 42,3 kg 2009 5.153 ¥ 60 kg 106 kg 17.174 ¥ 37 kg 42 kg 2012 7.916 ¥ 52 kg 93 kg 24564 ¥ 36 kg 40,7 kg

Fonte: National Bureau of Statistics, Qiu e Veen 2014

È quindi molto probabile che future e ulteriori riduzioni proverranno dal lato della domanda rurale, alleviando in parte la pressione sull’offerta che può vantare rendimenti per ettaro sorprendenti, pari a 6,5 e 4,74 tonnellate nella produzione di riso e grano, di gran lunga superiori alla media mondiale (Zhou, Tian, Wang, Liu e Cao, 2012).

Nel documento La sicurezza alimentare in Cina (pagine 83-86)