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Funzioni simmetriche nel superspazio

3.2 Funzioni simmetriche nel superspazio

Introduciamo ora l'argomento centrale di questo capitolo, ossia la generaliz- zazione delle funzioni simmetriche tramite l'aggiunta di variabili anticommutati- ve. Per farlo, lavoriamo inizialmente con un numero nito di variabili, denendo i superpolinomi, dopodichè tramite questi deniremo formalmente le funzioni simmetriche nel superspazio.

Denizione 3.2.1. Sia 𝑅 un anello commutativo unitario, sia π‘₯ = (π‘₯1, π‘₯2, . . . , π‘₯𝑁)

un insieme di 𝑁 variabili commutative, πœƒ = (πœƒ1, πœƒ2, . . . , πœƒπ‘) un insieme di 𝑁

variabili anticommutative, i.e. πœƒπ‘–πœƒπ‘— = βˆ’πœƒπ‘—πœƒπ‘–; diciamo superpolinomi su 𝑅 i poli-

nomi in queste 2𝑁 variabili (π‘₯, πœƒ) e a coecienti in 𝑅 , e indichiamo con 𝑅[π‘₯, πœƒ] l'anello dei superpolinomi.

Consideriamo il gruppo simmetrico 𝑆𝑁 agente in modo "diagonale" sui super-

polinomi, ovvero simultaneamente sui due insiemi di variabili: 𝜎∈ 𝑆𝑁 : π‘₯𝑖, πœƒπ‘– β†’ π‘₯𝜎(𝑖), πœƒπœŽ(𝑖) per 𝑖 = 1, 2, . . . , 𝑁.

Diciamo superpolinomi simmetrici su 𝑅 quelli invarianti rispetto a tale azione di 𝑆𝑁, ovvero quelli costituenti il sottoanello di 𝑅[π‘₯, πœƒ], che indichiamo con 𝐴𝑅 , 𝑁,

ssato da 𝑆𝑁: 𝐴𝑅 , 𝑁 = 𝑅 [π‘₯, πœƒ] 𝑆𝑁.

Lo spazio dei superpolinomi simmetrici a coecienti in 𝑅 Γ¨, oltre che un anello, un 𝑅-modulo. In questo capitolo, 𝑅 sarΓ  sempre un campo: in parti- colare, inizialmente considereremo 𝑅 = Q, poi 𝑅 = Q(𝛼); in entrambi i casi, comunque, lo spazio dei superpolinomi simmetrici sarΓ  uno spazio vettoriale, e quindi un'algebra. Inoltre 𝐴𝐹 , 𝑁, con 𝐹 campo qualsiasi, Γ¨ un'algebra graduata:

indicando con 𝐴𝐹 , 𝑁[𝑛|π‘š] il sottospazio dei superpolinomi simmetrici omogenei

di grado 𝑛 nelle variabili π‘₯, π‘š nelle variabili πœƒ, possiamo scrivere 𝐴𝐹 , 𝑁 =

Ê

𝑛, π‘šβ‰₯0

𝐴𝐹 , 𝑁[𝑛|π‘š]

e se 𝑓 ∈ 𝐴𝐹 , 𝑁[𝑛1|π‘š1], 𝑔 ∈ 𝐴𝐹 , 𝑁[𝑛2|π‘š2], allora 𝑓 𝑔 ∈ 𝐴𝐹 , 𝑁[𝑛1+ 𝑛2|π‘š1+ π‘š2].

Osserviamo che per la natura anticommutativa delle variabili πœƒ, si ha che (πœƒπ‘–) π‘˜ = 0se π‘˜ β‰₯ 2 (perchΓ¨ πœƒ2 𝑖 = βˆ’πœƒ 2 𝑖, da cui πœƒ 2

𝑖 =0, dunque si annulla anche ogni potenza

di ordine superiore); quindi un superpolinomio simmetrico ha grado π‘š nelle variabili πœƒ se e solo se in ogni suo termine compaiono esattamente π‘š variabili anticommutative distinte. Introduciamo ora una prima base dello spazio dei

superpolinomi simmetrici in 𝑁 variabili, che Γ¨ la "versione super" della base monomiale.

Denizione 3.2.2. Sia Ξ› ∈ π‘†π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ(𝑛|π‘š) tale che 𝑙(Ξ›) ≀ 𝑁. Poniamo π‘šΞ›= π‘šΞ›(π‘₯, πœƒ) = 1 |𝑆Λ𝑠 𝑁 | Γ• πœŽβˆˆπ‘†π‘ 𝜎(πœƒ1. . . πœƒπ‘šπ‘₯ Ξ›), dove |𝑆Λ𝑠

𝑁 | Γ¨ la cardinalitΓ  del sottogruppo di 𝑆𝑁 che ssa Ξ›

𝑠, mentre π‘₯Ξ› = π‘₯Ξ›1 1 π‘₯ Ξ›2 2 . . . π‘₯ Λ𝑁

𝑁 (se 𝑙(Ξ›) < 𝑁 si puΓ² completare Ξ›

𝑠 con degi zeri in modo che Ξ›

abbia lunghezza 𝑁). Ad esempio:

sia 𝑁 = 3; come funzioni monomiali in 𝐴3[2|2] si hanno:

π‘š(1,0;1)= πœƒ1πœƒ2(π‘₯1π‘₯3βˆ’ π‘₯2π‘₯3) + πœƒ1πœƒ3(π‘₯1π‘₯2βˆ’ π‘₯2π‘₯3) + πœƒ2πœƒ3(π‘₯1π‘₯2βˆ’ π‘₯1π‘₯3), π‘š(2,0;)= πœƒ1πœƒ2(π‘₯21βˆ’ π‘₯22) + πœƒ1πœƒ3(π‘₯12βˆ’ π‘₯23) + πœƒ2πœƒ3(π‘₯23βˆ’ π‘₯22).

Come nel caso classico, le funzioni monomiali {π‘šΞ›; Ξ› ` (𝑛|π‘š))}sono una base

per 𝐴𝐹 , 𝑁[𝑛|π‘š], perchΓ¨ se in 𝑓 ∈ 𝐴𝐹 , 𝑁[𝑛|π‘š] compare il monomio πœƒπ‘–1. . . πœƒπ‘–π‘šπ‘₯

𝛼,

allora in 𝑓 compaiono (con stesso coeciente) tutti i monomi 𝜎(πœƒπ‘–1. . . πœƒπ‘–π‘šπ‘₯

𝛼

) con 𝜎 ∈ 𝑆𝑁; in particolare tutte le funzioni {π‘šΞ›; Ξ› ∈ π‘†π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ }costituiscono dun-

que una base per 𝐴𝐹 , 𝑁.

Consideriamo ora per ogni 𝑀 > 𝑁 l'omomorsmo π‘Ÿπ‘€ , 𝑁 : 𝐴𝐹 , 𝑀 β†’ 𝐴𝐹 , 𝑁 che agi-

sce come l'identitΓ  sugli elementi del campo e sulle variabil π‘₯1, π‘₯2. . . π‘₯𝑁, πœƒ1, πœƒ2. . . πœƒπ‘,

mentre annulla le variabili π‘₯𝑁+1, . . . , π‘₯𝑀, πœƒπ‘+1, . . . , πœƒπ‘€; tramite tale omomor-

smo π‘šΞ›(π‘₯1. . . π‘₯𝑀, πœƒ1. . . πœƒπ‘€)ha come immagine π‘šΞ›(π‘₯1. . . π‘₯𝑁, πœƒ1. . . πœƒπ‘)se 𝑙(Ξ›) ≀

𝑁, 0 altrimenti. La famiglia di algebre (𝐴𝐹 , 𝑁)π‘βˆˆN con tali morsmi π‘Ÿπ‘€ , 𝑁 :

𝐴𝐹 , 𝑀 β†’ 𝐴𝐹 , 𝑁 costituisce un sistema inverso, pertanto possiamo denire l'al-

gebra delle funzioni simmetriche nel superspazio come il limite inverso di tale sistema:

𝐴𝐹=lim

β†βˆ’βˆ’π΄πΉ , 𝑁.

Equivalentemente, poichΓ¨ gli omomorsmi π‘Ÿπ‘€ , 𝑁 preservano il grado, ovvero Γ¨

ben posta la restrizione π‘Ÿπ‘€ , 𝑁 : 𝐴𝐹 , 𝑀[𝑛|π‘š] β†’ 𝐴𝐹 , 𝑁[𝑛|π‘š] per ogni 𝑛, π‘š β‰₯ 0,

possiamo denire lo spazio vettoriale delle funzioni simmetriche omogenee nel superspazio come limite inverso del sistema inverso (𝐴𝐹 , 𝑀[𝑛|π‘š]; π‘Ÿπ‘€ , 𝑁):

𝐴𝐹[𝑛|π‘š] = lim

3.2 Funzioni simmetriche nel superspazio 81 ed 𝐴𝐹 è un'algebra graduata tramite la decomposizione

𝐴𝐹=

Ê

𝑛, π‘šβ‰₯0

𝐴𝐹[𝑛|π‘š].

PiΓΉ intuitivamente, dal momento in cui un superpolinomio simmetrico 𝑓 ∈ 𝐴𝐹 . 𝑁

puΓ² essere scritto nella base monomiale, il numero di variabili puΓ² essere consi- deranto irrilevante in quanto (ammesso che il numero di variabili sia abbastanza grande) la scrittura nella base monomiale non varia rispetto all'incremento di variabili.

Nel seguito di questo paragrafo lavoreremo sul campo Q, e scriveremo 𝐴 in luogo di 𝐴Q, 𝐴[𝑛|π‘š] in luogo di 𝐴Q[𝑛|π‘š]. Presentiamo ora delle "versioni-super"

per le basi moltiplicative (elementare, completa, somma di potenze) presentate nel capitolo precedente. Una base moltiplicativa di 𝐴[𝑛|π‘š] Γ¨ una base i cui elementi ammettono una scritture del tipo

𝑒Λ=π‘’ΛœΞ›

1π‘’ΛœΞ›2. . .π‘’ΛœΞ›π‘šπ‘’Ξ›π‘š+1. . . 𝑒Λ𝑙 con Ξ› ` (𝑛|π‘š)

dove Λœπ‘’π‘– denota un termine dispari (in cui compationo sia le variabili π‘₯ che

le variabili πœƒ), 𝑒𝑖 denota un termine pari (in cui compaiono solo le variabili

commutative π‘₯).

Denizione 3.2.3. Le generalizzazioni nel superspazio delle funzioni elemen- tari, complete omogenee, somme di potenze sono denite come segue.

ˆ Superfunzioni simmetriche elementari: sia Ξ› ` (𝑛|π‘š), deniamo la super- funzione simmetrica elementare indicizzata da Ξ› nel modo seguente:

˜

𝑒𝑛= π‘š(0;1𝑛) 𝑒𝑛= π‘š(1𝑛), 𝑒Λ=π‘’ΛœΞ›

1π‘’ΛœΞ›2. . .π‘’ΛœΞ›π‘šπ‘’Ξ›π‘š+1. . . 𝑒Λ𝑙.

ˆ Superfunzioni simmetriche complete omogenee: sia Ξ› ` (𝑛|π‘š), deniamo la superfunzione simmetrica completa omogenea indicizzata da Ξ› nel modo seguente; ˜ β„Žπ‘› = Γ• Ξ›`(𝑛 |1) (Ξ›1+ 1)π‘šΞ› β„Žπ‘›= Γ• πœ†`(𝑛 |0) π‘šπœ†, β„ŽΞ›= Λœβ„ŽΞ› 1Λœβ„ŽΞ›2. . . Λœβ„ŽΞ›π‘šβ„ŽΞ›π‘š+1. . . β„ŽΞ›π‘™.

ˆ Superfunzioni simmetriche somme di potenze: sia Ξ› ` (𝑛|π‘š), deniamo la superfunzione simmetrica somma di potenze indicizzata da Ξ› nel modo seguente; ˜ 𝑝𝑛= Γ• 𝑖 πœƒπ‘–π‘₯ 𝑛 𝑖 𝑝𝑛 = Γ• 𝑖 π‘₯𝑛 𝑖, 𝑝Λ=π‘ΛœΞ› 1π‘ΛœΞ›2. . .π‘ΛœΞ›π‘šπ‘Ξ›π‘š+1. . . 𝑝Λ𝑙. Ad esempio:

sia 𝑁 = 3, consideriamo Ξ› = (2; 1). Nelle varie basi sopra denite, abbiamo i seguenti elementi indicizzati da tale superpartizione:

ˆ Superfunzione elementare associata a Ξ›: 𝑒(2;1) =π‘’Λœ2𝑒1, ovvero, poichΓ¨

˜

𝑒2= π‘š(0;1,1)= πœƒ1π‘₯2π‘₯3+ πœƒ2π‘₯1π‘₯3+ πœƒ3π‘₯1π‘₯2 𝑒1= π‘š1= π‘₯1+ π‘₯2+ π‘₯3,

scritta esplicitamente risulta essere

𝑒(2,1) = (πœƒ1π‘₯2π‘₯3+ πœƒ2π‘₯1π‘₯3+ πœƒ3π‘₯1π‘₯2) (π‘₯1+ π‘₯2+ π‘₯3) = πœƒ1(π‘₯1π‘₯2π‘₯3+ π‘₯2 2π‘₯3+ π‘₯2π‘₯2 3) + πœƒ2(π‘₯1π‘₯2π‘₯3+ π‘₯2 1π‘₯3+ π‘₯1π‘₯2 3) + πœƒ3(π‘₯1π‘₯2π‘₯3+ π‘₯2 1π‘₯2+ π‘₯1π‘₯2 2)

ˆ Superfunzione completa omogenea associata a Ξ›: β„Ž(2;1) = Λœβ„Ž2β„Ž1, ovvero, poichΓ¨ ˜ β„Ž2= π‘š0;2+ π‘š(0;1,1)+ 2π‘š(1;1)+ 3π‘š(2;) = πœƒ1(π‘₯22+ π‘₯32) + πœƒ2(π‘₯21+ π‘₯32) + πœƒ3(π‘₯21+ π‘₯22)+ + πœƒ1π‘₯2π‘₯3+ πœƒ2π‘₯1π‘₯3+ πœƒ3π‘₯1π‘₯2+ 2(πœƒ1(π‘₯1π‘₯2+ π‘₯1π‘₯3) + πœƒ2(π‘₯1π‘₯2+ π‘₯2π‘₯3) + πœƒ3(π‘₯1π‘₯3+ π‘₯2π‘₯3)) + 3(πœƒ1π‘₯2 1+ πœƒ2π‘₯2 2+ πœƒ3π‘₯2 3) β„Ž1= π‘š1= π‘₯1+ π‘₯2+ π‘₯3,

scritta esplicitamente risulta essere

β„Ž(2;1) =πœƒ1(3π‘₯21+ π‘₯22+ π‘₯32+ 5π‘₯21π‘₯2+ 5π‘₯12π‘₯3+ 3π‘₯1π‘₯22+ 3π‘₯1π‘₯23+ 2π‘₯22π‘₯3+ 2π‘₯2π‘₯23+ 5π‘₯1π‘₯2π‘₯3) πœƒ2(π‘₯21+ 3π‘₯22+ π‘₯32+ 5π‘₯1π‘₯22+ 5π‘₯22π‘₯3+ 3π‘₯21π‘₯2+ 3π‘₯2π‘₯23+ 2π‘₯21π‘₯3+ 2π‘₯1π‘₯23+ 5π‘₯1π‘₯2π‘₯3) πœƒ3(π‘₯21+ π‘₯22+ 3π‘₯32+ 5π‘₯2π‘₯23+ 5π‘₯1π‘₯23+ 3π‘₯22π‘₯3+ 3π‘₯21π‘₯3+ 2π‘₯1π‘₯22+ 2π‘₯21π‘₯2+ 5π‘₯1π‘₯2π‘₯3).

3.2 Funzioni simmetriche nel superspazio 83 ˆ Superfunzione somma di potenze associata a Ξ›:

𝑝(2;1)= π‘Λœ2𝑝1, ovvero, poichΓ¨ ˜ 𝑝2= πœƒ1π‘₯2 1+ πœƒ2π‘₯2 2+ πœƒ3π‘₯2 3 𝑝1= π‘₯1+ π‘₯2+ π‘₯3, scritta esplicitamente risulta essere

𝑝(2,1) = πœƒ1(π‘₯31+ π‘₯21π‘₯2+ π‘₯21π‘₯3) + πœƒ2(π‘₯1π‘₯22+ π‘₯32+ π‘₯22π‘₯3) + πœƒ3(π‘₯1π‘₯23+ π‘₯2π‘₯32+ π‘₯33). Deniamo ora un'estensione dell'endomorsmo πœ” e del prodotto scalare classico hΒ·, Β·i.

Denizione 3.2.4. Indichiamo con Λ†πœ” l'endomorsmo dell'algebra delle funzio- ni simmetriche nel superspazio cosΓ¬ denito:

Λ†

πœ”: 𝐴 β†’ 𝐴 tale che Λ†

πœ”(𝑒𝑛) = β„Žπ‘›, πœ”Λ†( Λœπ‘’π‘›) = Λœβ„Žπ‘›.

Si osservi che poichΓ¨ Λ†πœ” Γ¨ un endomorsmo, quindi in particolare preserva il prodotto, si ha

Λ†

πœ”(𝑒Λ) = β„ŽΞ› per ogni Ξ› ∈ π‘†π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ.

Evidentemente Λ†πœ”ristretto alle funzioni simmetriche Γ¨ l'endomorsmo πœ” denito nel caso classico; tale estensione mantiene molte delle proprietΓ  di πœ”.

Proposizione 3.2.1. L'endomorsmo Λ†πœ” Γ¨ un involuzione di 𝐴, i.e Λ†πœ”βˆ’1=πœ”Λ†. Proposizione 3.2.2. Le funzioni somme di potenze sono autovettori per l'en- domorsmo Λ†πœ”. In particolare, Λ† πœ”( 𝑝𝑛) = (βˆ’1) π‘›βˆ’1 𝑝𝑛 πœ”Λ†( Λœπ‘π‘›) = (βˆ’1) 𝑛 ˜ 𝑝𝑛, e quindi Λ† πœ”( 𝑝Λ) = (βˆ’1)|Ξ› |βˆ’π‘™ (Ξ› 𝑠) per ogni Ξ› ∈ π‘†π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ.

Denizione 3.2.5. Indichiamo con hhΒ·, Β·ii la forma bilineare hhΒ·, Β·ii : 𝐴 Γ— 𝐴 β†’ Q ; hhπ‘šΞ›, β„ŽΞ©ii = (βˆ’1) (

π‘š

2)𝛿ΛΩ, dove m Γ¨ il grado dispari di Ξ›.

La forma bilineare così denita è simmetrica ma non è denita positiva; tut- tavia si usa spesso l'espressione prodotto scalare per riferirsi ad essa, in analogia con il caso classico.

Analogamente a quanto accade nel caso classico, possiamo fornire un semplice criterio per vericare la dualitΓ  di due basi.

Lemma 3.2.1. Siano, per ogni 𝑛, π‘š ∈ N, {𝑒Λ}Ξ›βˆˆπ‘† π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ [𝑛 |π‘š] e {𝑣Λ}Ξ›βˆˆπ‘† π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ [𝑛 |π‘š]

due basi di 𝐴[𝑛|π‘š]. Si ha che {𝑒Λ}Ξ›βˆˆπ‘† π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ e {𝑣Λ}Ξ›βˆˆπ‘† π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ sono basi duali di 𝐴 se

e solo se Γ• Ξ›βˆˆπ‘† π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ 𝑒Λ(π‘₯, πœƒ)𝑣Λ(𝑦, Ξ¦) = Γ– 𝑖 , 𝑗β‰₯1 (1 βˆ’ π‘₯π‘–π‘¦π‘—βˆ’ πœƒπ‘–Ξ¦π‘—) βˆ’1 ,

dove π‘₯ = (π‘₯1, π‘₯2, . . .), 𝑦 = (𝑦1, 𝑦2, . . .) sono insiemi di variabili commutative, πœƒ= (πœƒ1, πœƒ2, . . .), Ξ¦ = (Ξ¦1,Ξ¦2, . . .) sono insiemi di variabili anticommutative.

Tramite tale lemma si arriva a provare il prossimo risultato; per enunciarlo, introduciamo la seguente notazione: sia Ξ› ∈ π‘†π‘ƒπ‘Žπ‘Ÿ; poniamo

𝑧Λ= 𝑧Λ𝑠 =

Γ–

𝑖

π‘–π‘šπ‘–π‘š

𝑖!

dove π‘šπ‘– indica il numero di componenti di Ξ›

𝑠 uguali ad 𝑖.

Proposizione 3.2.3. Le superfunzioni simmetriche somme di potenze sono ortogonali rispetto al prodotto scalare hhΒ·, Β·ii ; in particolare

hh𝑝Λ, 𝑝Ωii = (βˆ’1) (

π‘š

2)𝑧Λ𝛿ΛΩ.

Combinando tale risultato e la proposizione 3.2.2, si ottengono le seguenti proprietΓ  di Λ†πœ”, sfruttando per quanto riguarda il secondo risultato proposto anche il carattere involutivo di Λ†πœ” (in modo analogo al caso classico).

Proposizione 3.2.4. L'endomorsmo Λ†πœ”Γ¨ autoaggiunto, ovvero per ogni 𝑓 , 𝑔 ∈ 𝐴 si ha

hh Λ†πœ”( 𝑓 ), 𝑔ii = hh 𝑓 , Λ†πœ”(𝑔)ii.

Corollario 3.2.1. L'endomorsmo Λ†πœ” Γ¨ un'isometria, ovvero per ogni 𝑓 , 𝑔 ∈ 𝐴 si ha

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