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6 2 GATEGORIE DELLA PROSSIMITA’ VERSUS EFFETTO SONORO

Installazione a Berlino

6 2 GATEGORIE DELLA PROSSIMITA’ VERSUS EFFETTO SONORO

Nei percorsi della micro-mobilità, camminando a piedi vicino a una facciata, si ri- cevono informazioni acustiche sulla natura dell’involucro vicino e si determina un “clima acustico”, un paesaggio sonoro associato. Queste informazioni dipendono dalle proprietà spaziali dell’interfaccia, da quell’insieme di “soglie” e di “confini” che caratterizzano gli spazi di transizione; dai materiali, dalle forme e dalle geo- metrie, ma anche dalle condizioni d’uso dello spazio e dalle funzioni prevalenti del contesto sonoro urbano. Per descrivere la prossimità è possibile individuare una serie di situazioni catalogabili in funzione delle:

- caratteristiche morfologiche; - caratteristiche materiche;

Le caratteristiche morfologiche sono scelte a partire da una situazione spaziale ricorrente negli spazi di interfaccia. La scelta delle condizioni morfologiche è o- rientata a quelle condizioni spaziali che si prestano maggiormente ad avere una caratterizzazione sonora. Sono spazi con articolazioni molto marcate:

la stratificazione indica contesti caratterizzati da sovrapposizioni di più piani di interfaccia; il passaggio tra esterno ed interno è gestito attra- verso il superamento di soglie consecutive;

la ripetizione indica una configurazione spaziale ben riconoscibile che si ripete ed è intervallata da vuoti;

la piega indica uno slittamento di piani, una angolatura evidente che può interessare il sistema di interfaccia o l’intero sistema-edificio;

la disgregazione indica una sovrapposizione di piani o volumi congiunti in una soluzione comunque continua senza interruzioni evidenti; la foratura indica una discontinuità evidente nell’interfaccia;

lo scavo indica la presenza di spazi lievemente arretrati che fungono da piccole cavità;

il rilievo indica una discontinuità emergente nell’interfaccia;

la nicchia indica una profonda discontinuità dell’interfaccia con un arre- tramento che funge da cavità.

Le caratteristiche materiche indicano le possibili orditure e trame dell’interfaccia, esse sono:

la tessitura indica una consistenza slabbrata dell’interfacciata,

la scabrezza indica una consistenza rugosa dell’interfaccia;

la compattezza indica una consistenza uniforme e liscia dell’interfaccia;

la porosità indica un micro-rugosità e discontinuità dell’interfaccia.

A queste caratteristiche formali possono corrispondere qualità sonore differenzia- te che definiscono la pluralità dei salti di percezione tra interno ed esterno e il grado di permeabilità sonora della prossimità. La “piega” per esempio permette di ricreare delle “sacche” sonore lungo la prossimità dell’edificio, oppure, se un si- stema ripiegato viene sovrapposto all’involucro, esso può assumere la funzione di protezione sonora. La “ripetizione” invece crea un effetto filtrante a cui corri- sponde una variazione repentina di sensazioni sonore ravvicinate. In questa ipote- si di mappa operati, le etichette partono dunque da una di queste caratteristiche della prossimità, si affiancano a un semplice schema grafico cui, a sua volta, si as- sociano i possibili effetti sonori legati alla prossimità. Inoltre un’immagine reale di una possibile “forma” della prossimità viene inserita in basso per rendere esempli- ficativo l’esempio astratto. Si parte dalla forma architettonica per giungere

all’effetto sonoro. Questo procedimento inverso, tende a dimostrare quanto già stabilito dalle mappe precedenti, ma si spinge di più nel campo applicativo, ten- tando di creare un’associazione più puntuale ed evidente tra forma e suono.

CONCLUSIONS

The set of analytical studies, the plurality of definitions of sound and noise and the list of projectual cases have provided an opportunity to describe an emerging phenomenon in the contemporary development, the theme of sound enters the project architecture as a matter of quality, aesthetics and generative component. Case studies, read with an orientation to the architecture project in urban envi- ronments, reveal hidden dimensions of the built environment, sensory and per- ceptual dimensions, related to time and use of space. The sound provides an addi- tional “measure” of space, reveal the aesthetic and cultural components, builds strong identity.

The theoretical reconnaissance of projectual cases have introduced new design themes for the project, coming to demonstrate that sound, initially applied to e- xperimental types such as pavilions, today is a datum of project in its various forms, such as housing dimension. In addition, a separate reading of sound and noise compared with the design cases, shows that both are values that can be "positive" for the s constructed pace, sound and noise can be manipulated and induced through the architectural shapes and materials.

The experimentation that isolate the sound effects as an analytical and operatio- nal tool, trys to show how the sound is a now “code” of the project, mapping pro- ject and revealing design situations and attitudes towards the sound. The method used considers the projectual case as a "phenomenon ", and compares the sound quality reached by single architectural experience with an instrument, the sound effects, that primarily a sort of language, a sort of vocabulary. The sound effects are in fact described by simple keyword able to highlight the possibility of project to create a sound dimension.

The next step, the upturned comparison applied to the areas of proximity, repre- sents a new beginning, a later starting point for research. It begin to appear early projects that t involve the sound dimension of interface space between internal and external. This attitude leads to wonder if the sound can become a “code” of project declined in the singular spatial categories. Although the design applica- tions and examples are still too few, there is invariably a datum: the approach of sound towards an aesthetic and generative categories of architectural space. The-

se phenomena become the first clues that lead to a new open question, interpre- ted as a field of descriptive and operating possibilities, with the various categories of project intended as the location of sound events. The integration of sound as a “code” of architecture that has so far influenced the overall design of global sha- pes and materials, is geared towards today more complete and widespread instal- lation of sound in the project, which starts from a more mature awareness of the sound possibility of space.

CONCLUSIONI

L’insieme degli studi analitici, la pluralità delle definizioni di suono e rumore e l’elenco dei casi progettuali hanno fornito l’occasione per descrivere un fenomeno emergente nella contemporaneità, sviluppando una chiave di lettura del suono che rientra nei temi del progetto d’architettura come dato di qualità, come com- ponente estetica e generativa.

Gli studi analitici, riletti con un orientamento al progetto d’architettura in campo urbano, hanno rivelato dimensioni nascoste dell’ambiente costruito, dimensioni sensoriali e percettive, legate ai tempi e agli usi dello spazio. Il suono fornisce un’ulteriore misura dello spazio , ne rivela componenti estetiche e culturali, co- struisce forti identità.

Le ricognizioni teoriche sui casi progettuali hanno introdotto nuovi temi per il pro- getto, arrivando a dimostrare che il suono, inizialmente applicato a tipologie spe- rimentali come i padiglioni, è oggi un dato del progetto nelle sue varie declinazio- ni, come l’abitare. Inoltre una lettura separata del suono e del rumore messi a confronto con i casi progettuali, evidenzia che entrambi possono essere valori “positivi” dello spazio costruito, manipolati e indotti dalle forme e dai materiali dell’architettura.

Le sperimentazioni che isolano gli effetti sonori come strumento analitico e opera- tivo, provano a dimostrare come il suono sia oggi un codice del progetto, rico- struendo un mappatura degli atteggiamenti e delle situazioni progettuali nei con- fronti del suono. Il metodo adottato arriva a considerare il caso progettuale come “fenomeno-campione”, confronta la qualità spaziale raggiunta dalla singola espe- rienza architettonica con uno strumento descrittivo che è soprattutto linguistico. Gli effetti sonori infatti sono descritti con semplici parole-chiave capaci di mettere in evidenza nel progetto la creazione di una dimensione sonora.

Il passo successivo, la comparazione ribaltata e applicata agli spazi di prossimità, rappresenta un nuovo inizio, un successivo punto di partenza per la ricerca. Co- minciano ad apparire i primi progetti che intervengono sulla dimensione sonora degli spazi di interfaccia, tra interno ed esterno, che spingono a chiedersi se il suono possa diventare un codice del progetto declinato nelle singole categorie spaziali. Nonostante le applicazioni e gli esempi progettuali siano ancora troppo

pochi, si registra immancabilmente un dato, un avvicinamento del suono come componente estetica e generativa alle categorie spaziali dell’architettura. Questi fenomeni diventano i primi indizi che conducono verso una nuova questione aper- ta, interpretata come campo di possibilità descrittive e operative delle diverse categorie del progetto intese come sede di eventi sonori. L’integrazione del suono come codice dell’architettura, che ha finora influenzato la concezione globale di forme e materiali, si orienta oggi verso una più completa e capillare installazione del suono nel progetto, che parta da una più matura consapevolezza delle possibi- lità sonore dello spazio.