2 STRUMENTI DI CONOSCENZA
2 2 NOTAZIONE E MAPPATURA DEL SUONO
La scomposizione in campi ed effetti sonori porta alla formazione di un elenco di eventi sonori che considerati singolarmente costituiscono uno strumento di defi- nizione di schemi spaziali comuni e, se riportati insieme, costituiscono la mappa- tura sonora, strumento utile a riassumere tutte le componenti acustiche di un da- to luogo. La mappa sonora si contrappone alla mappa acustica poiché, se la se- conda provvede a fornire i gradi di rumorosità o gli intervalli di frequenze acusti- che presenti in un territorio, la prima fornisce informazioni sulla natura dei feno- meni sonori presenti. La mappa sonora è dunque uno strumento di tipo qualitati- vo, sviluppato in termini grafici o linguistici, e non prettamente quantitativo. Si allontana dal descrivere le componenti elementari del suono praticando un’astrazione capace di dare informazioni più ampie sulla natura degli eventi so- nori e non solo sulla natura fisica dei suoni presenti.
Le mappe associate alla normativa europea sul rumore sono le zonizzazioni, que- sto tipo di visualizzazione del rumore si riduce alla rappresentazione dei livelli più o meno omogenei di pressioni sonore calcolate su valori medi giornalieri. Nelle descrizioni più complete, le zonizzazioni acustiche sono suddivise per periodo del- la giornata.
Questa modalità descrittiva, puramente quantitativa, non fornisce informazioni sul tipo di rumore e sulla temporalità delle emissioni sonore, trascurando la ormai consolidata definizione “positiva” o “estetica” del suono/rumore.
In risposta a questo tipo di trattazione i primi tentativi di produrre mappature so- nore di tipo qualitativo ci riportano a Schafer e alla soundscape ecology. Nella mappa per una descrizione acustica di u quartiere di Boston, nel 1977??, si speri- menta una prima suddivisione delle aree per funzioni sociali piuttosto che per li- velli sonori. Le funzioni come gli uffici, il terziario o le scuole, sono infatti conside- rate come funzioni caratterizzate acusticamente, perciò le aree si fanno coincidere con le funzioni. Inoltre sono state aggiunti, in questo primo esperimento, anche dei simboli utili a individuare la presenza di segnali acustici. In questo tipo di de- scrizione viene così considerato il fattore tempo, si inseriscono dunque anche e- venti puntuali e non permanenti, che schiacciano la variabile temporale in un uni- co istante. Altri tentativi coevi si riferiscono a una rappresentazione di tipo tempo- rale, invece; i grafici prodotti hanno come coordinata il tempo e gli eventi sonori sono rappresentati come simboli distribuiti nel tempo. Quest'ultima possibilità, troppo semplicistica, si può riferire con difficoltà allo spazio urbano, mentre de- scrive molto chiaramente lo spazio rurale.
Figura 9 Mappa acustica di un quartiere di Boston, Schafer
Un tentativo molto interessate di mappa sonora è quello prodotto da Louis Dan- drel, designer sonoro francese, per progetti dello spazio urbano e architettonico. Le sue mappe si traducono in grafismi molto personali, di grande impatto visivo, tanto da sembrare “partiture” di suono, o “quadri” sonori. Sono “partiture” per- ché anche questa volta il tempo diventa una variabile fondamentale, come in una partitura musicale. Questi esempi sono tuttavia estremamente legati al contesto di riferimento e quindi difficilmente riproducibili, pur rimanendo un esempio di
ottima comunicazione del suono. Più che di una mappatura in questo caso si può parlare di notazione, riprendendo la metafora musicale.
Figura 10 Louis Dandrel, Grafici preparatori per il progetto Gong a Parigi
Altri esempi, vicini all'approccio ecologico e ambientale al suono, sono le mappa- ture del suono realizzate attraverso le registrazioni. Sono moltissimi gli esempi di acquisizione e descrizione dell'ambiente sonoro operate attraverso la gestione di file audio, che si prestano anche ad una analisi fisica del suono. Si tratta quindi di una visione “microscopica” del suono dell'ambiente utile a descrivere fenomeni singoli oppure a ricostruire mappe interattive , in parte visuali, in parte sonore.
Un tentativo più riuscito, in quanto facilmente riproducibile nelle diverse situazio- ni, sia urbane che rurali, sono le mappe infografiche realizzate nell'ambito di ricer- ca francese. É il caso delle carte che impiegano le tessiture del rumore capaci di rappresentare con uno stesso portato grafico i livelli di rumorosità e il tipo di ru- more.
Figura 11 Carta sonora di tipo infografico, in Arlaud B., Vers une infographie de l’ambiance sonore urbaine, tesi di dottorato CRESSON, Università di Nantes, Ecole d’architecture de Grenoble, 2001
Figura 12 in Balay, O., , « Les chorographies de l'urbanité sonore », Géocarrefour, Vol. 78/2, 2003
Altre carte si rifanno invece al concetto di forma sonora urbana descrivendo con layer sovrapposti gli sfondi i segnali e le sequenze. Mappe così configurate si pos-
sono definire infografiche poiché rappresentano lo spazio fornendo informazioni non solo geometriche e funzionali, ma anche temporali
.
L’introduzione di carte sonore qualitative suggerisce nuove pratiche e azioni da avviare nelle politiche ur- bane. L’adozione delle carte infografiche supporta il trattamento a varie scale del dato sonoro scendendo via via al dettaglio del frammento urbano rilevando i ca- ratteri identitari da esaltare o da limitare. La ricerca sullo sviluppo di questo parti- colare strumento analitico è ancora aperta (Balay 2003), tuttavia lo stato dell’arte fornisce validi esempi da contrapporre alle attuali zonizzazioni.Altre mappe, ancora forse non esaustive nella descrizione dei fenomeni sonori so- no prodotti in ambiti progettuali. Come quelle disegnate durante l'evento interna- zionale tenutosi nel 2008 a Berlino, Tuned City durante il quale sono stati allestiti atelier di progettazione su tematiche sonore applicati in vari punti della città. Esse registrano tuttavia un dato: la ricerca sulla rappresentazione del suono risiede an- che nel progetto d'architettura. Seppure i tentativi sono oggi ancora pochi, si è sollevata comunque una questione. Una questione ancora aperta in campo pro- gettuale.
Figura 13 Lola Landscape Architects, mappa sonora per il progetto Composed City, 2008
In campo analitico, come in campo progettuale lo sviluppo delle mappe qualitati- ve del suono è un argomento tutt'altro che esaurito. Laddove emergono qualità grafiche, manca la generalizzazione, e quando quest'ultimo dato emerge spesso la qualità della comunicazione grafica è insufficiente. Inoltre non sono state ancora ben delineate l differenze che riguardano la rappresentazione del suono nelle di- verse scale e dimensioni dei contesti cui ci si riferisce.