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3.5 Analisi delle implicazioni della blockchain nel settore fashion & luxury

3.5.1 Gestione della value chain

Le attività principali della value chain riguardano la progettazione e lo sviluppo del prodotto, l’approvvigionamento delle materie prime, la produzione, la vendita e l’utilizzo finale del consumatore (The Global Fashion Agenda; The Boston Consulting Group, 2017). In questo ambito, l’implementazione della blockchain è ideale per tracciare in modo sicuro e immutabile tutte le transazioni all’interno della filiera così da fronteggiare alcune problematiche legate alla

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supply chain del settore fashion e luxury, come la tracciabilità, la contraffazione, la gestione dei processi e della proprietà intellettuale.

• TRACCIABILITÀ: Il caso Martine Jarlgaard

Una delle prime applicazioni di tracciabilità basate su blockchain nel settore fashion è stata portata avanti dal Martine Jarlgaard, stilista dell’omonima azienda, che, in collaborazione con il partner tecnologico Provenance, ha implementato una soluzione per tracciare ogni fase del viaggio del prodotto “Knitted Jumper”, un pile di alpaca (Provenance, 2015).

Ogni fase del processo viene registrata e tracciata su una blockchain pubblica che salva il dato in maniera immutabile. L’inserimento dei dati avviene utilizzando la piattaforma sviluppata da Provenance. Le informazioni riguardano tutte le fasi della filiera, dalla tosatura presso la British Alpaca Fashion Farm, alla filatura presso Two Rivers Mill, fino alla maglieria presso Knitster LDN, e, infine, presso lo studio di Martine Jarlgaard, a Londra. Ogni capo è associato ad un token digitale unico, che permette a Provenance di verificare in maniera affidabile ogni fase della sua produzione e di creare una cronologia digitale di tali informazioni, inclusi i dati di localizzazione, i contenuti e i timestamp, il tutto presentato ai consumatori dal loro smartphone attraverso la scansione del QR code o NFC presente sull’etichetta come rappresentato in Figura 25.

Figura 25: Esempio di etichetta digitale e di informazioni accessibili al consumatore tramite smartphone

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• ANTICONTRAFFAZIONE: Il caso Babyghost

La tracciabilità, rendendo evidenti tutti gli step all’interno della supply chain a cui un prodotto è andato incontro, consente di evitare la vendita di prodotti contraffatti, evitando frodi per i clienti e proteggendo il marchio.

Un esempio di applicazione per l’anticontraffazione lo individuiamo nella collaborazione del 2017 tra il marchio Babyghost e il partner tecnologico VeChain (VeChain, 2020). I prodotti coinvolti in tale progetto sono stati associati con un’etichetta RFID o NFC o etichettati con codici QR durante la produzione. Ciascuno di questi tag è associato ad un ID VeChain univoco che consente di tenere traccia dell'intero ciclo di vita dei prodotti. Prima di essere caricati e memorizzati in maniera indelebile in blockchain, i dati di ogni fase vengono verificati da una terza parte indipendente al fine di garantirne la veridicità.

VeChain mira a sviluppare una soluzione di tracciabilità del prodotto che copra l’intero ciclo di vita dei prodotti, illustrato in Figura 26. Questo comprende la produzione, la logistica e l’approvvigionamento, la vendita al dettaglio e all’ingrosso, l’assistenza post-vendita e persino l’impegno del consumatore sulla blockchain per l’anticontraffazione insieme alle tecnologie, come QR code o NFC, che fungono da tramite tra il mondo digitale e il consumatore finale.

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I marchi della moda e del lusso hanno già messo in atto questa soluzione per prodotti reali e possono godere di una riduzione delle attività di contraffazione. L’autenticità di un prodotto a cui è associato un tag univoco VeChain ID (VID) può essere verificata da ogni attore della filiera in ogni istante. Allo stesso modo, il cliente può avere accesso a tale informazione.

• GESTIONE DEI PROCESSI: Il caso Wave

I vari processi che portano alla realizzazione di un prodotto finito all’interno della filiera del fashion sono spesso interconnessi in modo complesso e la blockchain, in questo senso, fornisce alle aziende la possibilità di controllare e monitorare tutti gli attori coinvolti nonché il loro operato. Questa pratica mira a garantire il miglior utilizzo dei materiali, una miglior gestione delle scorte, e a ridurre i costi ottimizzando i percorsi di trasporto, minimizzando al contempo i rischi per le aziende attraverso una miglior previsione e pianificazione.

Un esempio di questa applicazione viene dato dall’azienda Wave, la cui soluzione viene applicata in molti settori. Il servizio collega tutti i partecipanti di una supply chain attraverso un registro decentralizzato dove possono scambiarsi direttamente i documenti, semplificando così il processo di spedizione. L’obiettivo di Wave è di fornire una valida alternativa ai documenti cartacei, smantellandone le pratiche onerose in termini di tempo e sicurezza. In questo modo, viene garantita una migliore fluidità del processo di condivisione dati.

• PROTEZIONE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE: Il caso Bernstein

La catena del valore, come accennato in precedenza, non comprende solo le attività strettamente legate alla supply chain, ma anche tutte le attività rivolte alla progettazione e allo sviluppo del prodotto. Considerando questi ultimi due aspetti, la blockchain aiuta nella protezione e nella certificazione della proprietà intellettuale di progetti e concept originali

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e dà la possibilità di avere una prova inalterabile della creazione dell’idea in caso di controversie. Ciò è reso possibile, grazie all’immutabilità che la blockchain offre a differenza di un database privato che è facilmente manomissibile. Inoltre, ciascuna informazione salvata in blockchain viene correlata con una marca temporale, che ne specifica il momento in cui è stata generata.

L’azienda Bernstein consente quindi in questo modo di creare una sorta di traccia digitale dei processi di innovazione (Bernstein, 2020). I certificati salvati in blockchain provano la proprietà, l'esistenza e l'integrità di qualsiasi bene e ne garantiscono la relativa proprietà intellettuale. All’interno di questa piattaforma si crea sostanzialmente una sorta di catena di certificati in cui, come rappresentato in Figura 27 vengono salvati i documenti che partono dall’invenzione fino al progetto finale.

È da sottolineare, inoltre, che i dati, nonostante siano salvati su una blockchain pubblica, non sono pubblici: sono pubblici sono l’hash e il timestamp che pur garantendo l’integrità del dato, garantiscono al contempo la privacy desiderata dall’azienda.