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e gestione: verso una

nuova “governance”6

4.2

la programmazione e l’attuazione di progetti unitari sviluppati su tematiche comuni, si è dimostrata nel corso degli anni un fenomeno vincente per facilitare corrette forme di gestione e organizzazione.

Più della metà dei musei aderenti all’ultima campagna di Autovalutazione ha dichiarato di fare parte di una aggregazione museale, con una netta predominanza

di strutture che appartengono a reti museali territoriali e a poli museali locali. In particolare, per i comuni marchigiani, quasi sempre realtà di ridotte dimensioni, caratterizzati dalla presenza di istituti culturali come museo e biblioteca civica, di istituzioni pubbliche e private con vocazioni culturali oltre a importanti edifici monumentali, teatri storici, archivi, la gestione associata su scala urbana e la condivisione del

personale rappresentano spesso l’unica risorsa per continuare ad operare e sviluppare

le proprie attività. Anche gli esiti del bando dedicato ad ‘Interventi di sistema’ nel

biennio 2018/2019 hanno confermato tale tendenza, con la realizzazione di ben

29 progetti di rete che hanno coinvolto 52 comuni e interessato 20 poli museali locali, 7 reti museali e 2 sistemi territoriali integrati.

Ulteriori progetti finanziati con il distretto culturale evoluto hanno coinvolto i musei contribuendo a valorizzarne e promuoverne attività e al contempo offrendo una nuova e un’aggiornata dimensione culturale.

Mentre continua il progetto Playmarche, che di recente ha presentato ulteriori prodotti innovativi in digitale, sono state realizzati ad esempio a Fermo strumenti tecnologici innovativi (app, nuovi contenuti I-beacon) per la valorizzazione delle Cisterne

Romane. Il Distretto culturale piceno ha realizzato prodotti di merchandising museale

per il bookshop del Museo del Mare del Comune di San Benedetto del Tronto e a Pesaro sono state realizzate animazioni virtuali e video nella Casa Museo di Gioachino Rossini.

Il XXIII Annual Meeting delle Città Creative a Fabriano, che vedrà incontrarsi 180 città appartenenti a 72 Paesi dei 5 continenti, sancisce la vocazione della città della Carta per una nuova direttrice di sviluppo culturale.

Attraverso una logica di valorizzazione unitaria è prevista nel biennio 19/20 la promozione di iniziative e progetti speciali individuati secondo tematiche che ne riflettono vocazione ed interessi comuni, come la rete delle ‘Città Lottesche’, concepita come percorso integrato tra le otto città che conservano ancora oggi i capolavori del maestro, o quella delle ‘Città Crivellesche’, che si sviluppa con le medesime modalità.

Un ulteriore ambito di intervento è finalizzato al supporto dei musei danneggiati

dal sisma, al fine di restituire alle sedi museali del territorio la loro originaria funzione.

I contributi saranno pertanto destinati al recupero dei luoghi e dei contenitori museali e alla contestuale ripresa del loro ruolo culturale e di promozione, non solo come attrattori turistici, ma come strumenti di aggregazione, valorizzazione, promozione sociale, economica e produttiva.

Se gli interventi già attuati nel territorio rappresentano una adeguata premessa per lo sviluppo di una programmazione unitaria e di una progettazione partecipata che incoraggi forme di partenariato, le azioni che saranno definite nell’ambito di un Accordo

di valorizzazione con il MiBAC e il Polo Museale delle Marche, potranno favorire la messa

a sistema di strumenti e competenze, nonché condividere interventi di promozione

6 Realizzato in

collaborazione con Moreno Pieroni - Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Marche

7 Cfr. www.musei.marche.it 8 Autovalutazione 2017

I O SO N O C U LT U R A R A P PO RTO 2 0 1 9 C U LT U R A C O M E D R I V E R D I SV I LU P PO T E R R I TO R I A L E E S E T TO R I A L E

e valorizzazione del patrimonio culturale regionale, a partire dai progetti integrati di

valorizzazione territoriale e dagli appuntamenti annuali — ormai consolidati — come Grand Tour Musei e Grand Tour Cultura.

Per la Regione Marche, caratterizzata da una distribuzione capillare di realtà museali medie e piccole, assume particolare interesse la funzione della Commissione

di studio ministeriale per la gestione complessa del patrimonio culturale attraverso reti museali e sistemi territoriali, istituita dal Ministro per i beni e le attività culturali 9

allo scopo di tracciare linee guida utili allo sviluppo di strategie di collaborazione e cooperazione tra istituzioni culturali e realtà produttive territoriali, delle quali si parla a conclusione di un percorso di consultazioni regionali proprio nelle Marche durante il Festival della Soft Economy.

9 Cfr. D.M. n. 427 del 9/10/2018

Tutto comincia nel 2014 con la designazione di Matera a Capitale della Cultura Europea. Anno in cui prende avvio un programma culturale generato dalla cooperazione tra artisti, collettivi, istituzioni, associazioni e network locali ed europei. Per dare

concretezza alla dimensione valoriale dichiarata nel dossier di candidatura, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha puntato sulla co-creazione: più del 50% del programma culturale di Matera 2019 è stata messa a punto come un lavoro sartoriale, insieme a numerose imprese lucane operanti nel settore culturale. Imprese interessate a mettersi in gioco in un processo sperimentale di innovazione territoriale, a trasformarsi in project leader di altrettanti progetti (a cui hanno partecipato con una percentuale di co-finanziamento), e ad essere affiancate in percorsi di capacity building. Tutto è stato realizzato pensando a quale sarebbe stato il lascito dopo il 2019: un patrimonio di conoscenze che può giocare la sua partita non solo su una dimensione locale, ma nazionale ed europea.

La scelta di Matera come Capitale della Cultura Europea — titolo che viene assegnato dalla Comunità Europea sulla base di una particolare urgenza, sociale ed economica, affrontabile attraverso la cultura — ha significato centrarsi sul Mediterraneo, nell’inten- zione di trasformare un’area culturale minacciata di marginalità in una porta sul dialogo e sulla conoscenza, superando il concetto di confine e liberando condotte cooperative.

2019 musicisti nel Sasso Barisano e nel Sasso Caveoso hanno accompagnato l’inaugurazione ufficiale di Matera-Basilicata Capitale della Cultura Europea 2019, portando a compimento un lavoro di immaginazione, cominciato il 17 ottobre 2014.

La designazione di Matera ha provocato una rilettura dei territori periferici, in quanto territori europei.

Gli amministratori e i professionisti coinvolti giudicarono poco lungimirante ed effimera la politica del “grande evento”, politica che ha caratterizzato le strategie culturali dello scorso decennio, quando si cercava di compensare l’incapacità delle autorità locali a perseguire obiettivi sociali. I programmi culturali che espressero questo tipo di piano

Matera 2019.

La co-creazione come