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ghirami Ammiraglio della Sacra Reli g i one

Nel documento FILIPPO BALDINUCCI (pagine 149-156)

di Sa n to Stefano , giunte

in

Corsica nella

srJiaao-ia 00 d' Aler

i

a sotto la Bastia , ave per ll'A . 1· d" . avv i:,o venulo a mm1rag 10 tceast esser-si rifngpito un Cara mussale Turchesco preso ùa

ìÌ

e galere carico d' alberi antenne remi cat rami , ed altre a queste siroiglianti cose alle a l la fabbrica de' vascelli ; ma per fortuna di

mare

erasegl i levato il rimbur­

chio nel gol fo di Salerno. Or mentre que­

ste rer1'avano di pigliar Ji ng1a ove il va­

scello fosse capitato , venne lor fatto fra la .Saslia l' Elba e la Capraja di

scoprire

due

vascelli nemic

i

, onde coatro a questi getta­

tesi con gran forza e ardire dopo Junga battaglia

l' uno

e

l'

altro guadagnarono , co n fa re anche fino a censessa u luno schia­

''i. Or percbè di tal vitto{·ia fu grande il griJo che da per tutto 1e eccitò la fama , gt·ande alt re�ì fu la cut·iosità e 'J desiderio d' ogn uno eli saperne ogni pa t·ti colare più mi uuto ; che però n e fu dara alle sta m pe una

puntua.Je relazim1e

col l' aggiunta J;�lle

belle c:art e del Cal lot rap presen t a u ti q uel la navale ba Wl.glia , e nella già nominata G uardaroba fu ron ripo�t i i ra mi , ne'quali

maso di

loro

, c!ze ndla T'rageriiu

di Se­

neca intitolata lppol ! to , recitata in Boma davanti al Cardinal di S. Gior�io rap�

preJentò eccellentemente la parte di F edra.

I-34

V l T A

egli non intagliò il suo nome , cred' 10 , percbè avendo incominciato a pigliar gran.

d' animo _nel migliorare ch' egli aveva fat­

to nel disegno cd intaglio all' acqua forte nel corso d' un· solo anno , come ben si raccoglie da tutte le sue opere fin qui no­

tate , volle aspettare a fa do , siecoroe sem­

pre fece poi in quelle che gli pane aver condotte di miglior gusto , che furono le belle carte della battaglia del Re Tessi e del Re Tinta ,

( r)

festa rappresenlatasi nel fiume d' Arno agli 2S. di Luglio del 1 6 r g.

]a qual carta dispose iu tal forma che po­

tesse servire per ornamento di una venta­

rola ; il bel frontispizio cogli cinque lnter­

med j della Real Tragedia detta 11 So/ima­

no

( 2)

composta dal Conte Prospero

Bona-(

r

)

Questi nomi del Re· Tessi , e del Re Tinta giugneranno oscuri a chi non è informato delle Potenze , clze usavano

in

Firenze in qztel tempo , nominate per al­

tro estesamente nelle Note al Malmantile del Lippi Cantare terzo stanza 8. e

signi­

ficano le Potenze del popolo de' Tessitori,

e di quello de' Tintori.

(

z) Questa Tragedia co'rami del Cal­

lol: par clze sia dell' edizione fattane in' Firenze da Pz'etro Cecconcelli nel 1 620 in 4· tuttoèlzè venisse stampata preceden­

temente l' anno della recita 1 6 x g. da' Tor­

chi di Venezia di Angelo Salvadori di forma in 1 2,

DI JACOPO CALLOT. 1 35 relli e recilatasi in Firenze l' anno pure

1 G I 9· . , . , .

D1seano p01 l anno I 620. la tanto rF nomata i

venzione ddla Fiera dell' Impru­

n eta i D larghezza d'un braccio e un quar­

to Fiorenl i n o , e altezza più di due terzi de11o stesso braccio , nella composizione e ordinazione di cui e degl' i n fi u i t� e mara­ vigliosi gruppi , siccome io ebbi pe1· notizia venuta da uomini dell' arte che erano in q uel tempo fra' vivi , egli volle l' assistenza

dell'

ottimo Pittore Domenico Passignani ' i n piè della carta scrisse le seguenti parele.

SE:REN rss. CosMo MAGNO Duci ETRURIAE.

Nundinas Imprunetalias quae in Divi Lu­

cae F esto quotannis imzumerabili populi frequentia , atquB affluentia v·ariarurn mer­

cium

-copia

celebrantur juxta Templum in­

signe a nobilissima Bondelmcn:ztium Fami­

lia olim in proprio solo extructum funda.:.

tumque , ubi Deiparae Virginis imago mi­

raculorum

f

aecunda ab eodem D. Luca

( r) (

1) Per toglier via l'

errore volgare ,

che qui il Callot credulo come gl

i

altri

teneva ,

si

leggano

l

e due Lezioni A'cca­

demiche Del v�ro Pittore Luca Sanlo , e dell' en·ore , che persiste di àttribuirsi le pitture al Santo Evangelista ,'stampate ùi

Firenze 1 765, e q66. 1

l l

. l l

1 36 V I T A

ut fertur depicta , atque e spinetis eruta f religione summa asservatur et colitur. .laco­

bus Callot nobilis Lotlzaringius delùz�atas aereque incisa.s- dedicavit , consecravztque

DI JACOPO CA.LLOT. 1 31 c�pitano di com

m

edia ' con gran nume r

o

di spettatori in atto d' ascoltat·e. Una carta d' esequie dello Imperadore fattesi in Fi ­ renze nella Ambrosiana Ba

s

il ica ; un bel 1·itrat lo di Don::tto dell' Antella Senatore Fiorentino il vecchio di sua età di 68. an­ ni , e 'l rit ratto al fronlispizio del Poe

m

a

intitolato

Fiesole distrutta di Giovan Do­

menic

o

Pieri d' Arci

d

osso , e '1 frontispizio al

medesimo ,

e due ritra

t

ti di Granduchi di Toscan a .

E ra ormai pervenu

t

o i l Callot per en­

tro

questa

nostra patria e fuori i n que11a alta stim<1 e concetto

d'

og•mno , che ave­

vangli guadagnato l e degnissime opere sue;

quaodo per l' accidente deJla morte del Granduca Cosimo Il. essendo egli rimaso privo di quegli stipendj con cui el'a dalla liberal ità di quel g ran Principe trattenn to, si risolvè di pat·

t

i re. Era però forte com ­ battuto 1' a nimo suo da11e i n stan ze

che

gl i venivau fatte per parte d el Papa e dell'Im­

peradore di portarsi a loro servizio ; ma vincendo in lui l' amor Jella patria , dalla q uale con va

l

idi im pulsi era stimola!o al t·itomo, presto camminò a 11a volta eli Fran­

cia , dove nello spazio di qui Dd ici anni , term i n e prescri! lo al suo sopra vvivere . fece cose

troppo

stu pende ; e noi le and ere

m

o notando senz' ordi ne di luogo o di tem­

po , giacchè ta le circostanza in pochissi

m

e delle sue ca rte può ravvisarsi.

Primieramenle eccedono ogm bellezza

.,·

l

sentati villani e persone d' altra condizione in abi ti dinrsi, e per lo più v' è lo schizzo senza ombt·a , e 1' omhrato fatti pure per lo fine che sopra accennammo d'ammaestl'a ­ mento de' principianti. Vi son poi le tre maravigliosc caxte degli assedj della fortez­

za di S. Martino , di Breda , .e della Roc­

cel la , ne' quali fece vedere il Callot la franchezza del suo disegnare non solamen­

te in piccolissimfl! figure , ( nelle quali beo­

DI JACOPO CALLOT. t 3g Vi è una carta di f� tti e miracoli di San Mansueto Scozzese primo Vescovo di Tu l nella Lorena , discepolo di S. Pietro ; una in larghezza di foglio reale , cioè il martirio di S. Bastian o ; veggonsi poi ven­

tiquattro pezzi intil�lati . Balli di

Sfe�santa_

di Jacopo Callot , m ctaschedun de quah i1: fìgL�t·e piccol e , i n att

mot

e ,gest

ri.­

diColosi son rappreseutah tu�1 gl Istrwm che i n que' suoi tempi cammmavano per . 1' Eumpa , esercitando per lo più parte buffonesca , e tal i furono il capitano Ceri·

monia , Ricciulina , Franceschina·, la Sig.

Lavinia , la Sig. Lucia � Mezzettino, Gian­

farina , Pulciniello , Trastullo , Cuccubà , il Capitan BeBagamba , il Capitan Babbeo , il Capitano Bellavita , il Capitano Spezzamon ti, Bagatt ino , Gianfrittello , Chiurlo , Razzullo, Cucchericù , FratlCatrippa , Frittellino; Scap­

pino, il Capitano Zerbino, il Capitau Sgan�

gberato, il Capitano CoccodriJlo Smaraulo Corn u to , Razza di boja , Capitano Bombar­

don , il Capi tano Grill o , Cìccio , Sgarra , Colafrancisco , Pasquarie11o , Trono , Meo Squacquara , Bellosguardo , Coviello , Cuc­

corogna , Pernoval 'faglia ca n toni , �Fracas­

so, Scaramuccia , Fricasso, G uazzetto , Me­

stoli, o , Capitano Cardoni _. e M.aramao . Veg13on�i altJ'Ì ventiquattro pezzi rappresen­

tanti diversi baroni o cial troni , il . primo Je' q uali sostiene una sdrucita iDseana

l tl ,

In cm e scntto Capitano

de'

baroni ; i n queste carte veramente spicca lo spirito

l

'1':

/ l

1 40

Y I T A

vivaci�simo che aveva i l Callot nell' imitare il vet·o. Con,·iossiacosrtch' veggonsi i o esse osservate le proprietà . e varietà de' loro cenciosi panni , rlell' a 1·ie delle teste de' ge­

sti e delle azioni , e de' lMo vilissim i lli�re­ di : alt ri ne rappresen t ò vecchi caùenti e ma�chi e femmi. : 1 e, altri giovani, altr·i' fan � c i ulli , all t·i gagl iardi e sani , altri storpiati o ciechi

,

alcuno ve ne ha che in qual­

sisia delle qualità notate all' altro si asso

­

m igli , tutti i n somma curiosi capricciosi e ridicol i .

Sono anhe belle e copiosissime d' in­

venzioni le carte degli Zingani e Bianti i n atto di viaggiare sopra carri e cavalli , e a piedi con loro sudice masserizie. Que­

ste aùornò egli con alcuni distici in l ingua Franzese alludenti a loro azioni e mestiero:

è bella altresì la carta ove in un vae:o paesetto veggonsi le feste d i. Maggio

,

i b

li i canti e gi uochi , Maggiajuol e , una <lel­

]e quali tiene in m a n o il majo �cherzo an­

tichissimo chiamato nel codice

Majuma C

1

)

,

Nel documento FILIPPO BALDINUCCI (pagine 149-156)