di Sa n to Stefano , giunte
in
Corsica nellasrJiaao-ia 00 d' Aler
i
a sotto la Bastia , ave per ll'A . 1· d" . avv i:,o venulo a mm1rag 10 tceast esser-si rifngpito un Cara mussale Turchesco preso ùaìÌ
e galere carico d' alberi antenne remi cat rami , ed altre a queste siroiglianti cose alle a l la fabbrica de' vascelli ; ma per fortuna dimare
erasegl i levato il rimburchio nel gol fo di Salerno. Or mentre que
ste rer1'avano di pigliar Ji ng•1a ove il va
scello fosse capitato , venne lor fatto fra la .Saslia l' Elba e la Capraja di
scoprire
duevascelli nemic
i
, onde coatro a questi gettatesi con gran forza e ardire dopo Junga battaglia
l' uno
el'
altro guadagnarono , co n fa re anche fino a censessa u luno schia''i. Or percbè di tal vitto{·ia fu grande il griJo che da per tutto 1e eccitò la fama , gt·ande alt re�ì fu la cut·iosità e 'J desiderio d' ogn uno eli saperne ogni pa t·ti colare più mi uuto ; che però n e fu dara alle sta m pe una
puntua.Je relazim1e
col l' aggiunta J;�llebelle c:art e del Cal lot rap presen t a u ti q uel la navale ba Wl.glia , e nella già nominata G uardaroba fu ron ripo�t i i ra mi , ne'quali
maso di
loro
, c!ze ndla T'rageriiudi Se
neca intitolata lppol ! to , recitata in Boma davanti al Cardinal di S. Gior�io • rap�
preJentò eccellentemente la parte di F edra.
I-34
V l T Aegli non intagliò il suo nome , cred' 10 , percbè avendo incominciato a pigliar gran.
d' animo _nel migliorare ch' egli aveva fat
to nel disegno cd intaglio all' acqua forte nel corso d' un· solo anno , come ben si raccoglie da tutte le sue opere fin qui no
tate , volle aspettare a fa do , siecoroe sem
pre fece poi in quelle che gli pane aver condotte di miglior gusto , che furono le belle carte della battaglia del Re Tessi e del Re Tinta ,
( r)
festa rappresenlatasi nel fiume d' Arno agli 2S. di Luglio del 1 6 r g.]a qual carta dispose iu tal forma che po
tesse servire per ornamento di una venta
rola ; il bel frontispizio cogli cinque lnter
med j della Real Tragedia detta 11 So/ima
no
( 2)
composta dal Conte ProsperoBona-(
r)
Questi nomi del Re· Tessi , e del Re Tinta giugneranno oscuri a chi non è informato delle Potenze , clze usavanoin
Firenze in qztel tempo , nominate per al
tro estesamente nelle Note al Malmantile del Lippi Cantare terzo stanza 8. e
signi
ficano le Potenze del popolo de' Tessitori,
e di quello de' Tintori.
(
z) Questa Tragedia co'rami del Callol: par clze sia dell' edizione fattane in' Firenze da Pz'etro Cecconcelli nel 1 620 in 4· tuttoèlzè venisse stampata preceden
temente l' anno della recita 1 6 x g. da' Tor
chi di Venezia di Angelo Salvadori di forma in 1 2,
DI JACOPO CALLOT. 1 35 relli e recilatasi in Firenze l' anno pure
1 G I 9· . , . , .
D1seano p01 l anno I 620. la tanto rF nomata i
�
venzione ddla Fiera dell' Imprun eta i D larghezza d'un braccio e un quar
to Fiorenl i n o , e altezza più di due terzi de11o stesso braccio , nella composizione e ordinazione di cui e degl' i n fi u i t� e mara vigliosi gruppi , siccome io ebbi pe1· notizia venuta da uomini dell' arte che erano in q uel tempo fra' vivi , egli volle l' assistenza
dell'
ottimo Pittore Domenico Passignani ' i n piè della carta scrisse le seguenti parele.SE:REN rss. CosMo MAGNO Duci ETRURIAE.
Nundinas Imprunetalias quae in Divi Lu
cae F esto quotannis imzumerabili populi frequentia , atquB affluentia v·ariarurn mer
cium
-copia
celebrantur juxta Templum insigne a nobilissima Bondelmcn:ztium Fami
lia olim in proprio solo extructum funda.:.
tumque , ubi Deiparae Virginis imago mi
raculorum
f
aecunda ab eodem D. Luca( r) (
1) Per toglier via l'errore volgare ,
che qui il Callot credulo come gl
i
altriteneva ,
si
legganol
e due Lezioni A'ccademiche Del v�ro Pittore Luca Sanlo , e dell' en·ore , che persiste di àttribuirsi le pitture al Santo Evangelista ,'stampate ùi
Firenze 1 765, e q66. 1
l l
. l l
1 36 V I T A
ut fertur depicta , atque e spinetis eruta f religione summa asservatur et colitur. .laco
bus Callot nobilis Lotlzaringius delùz�atas aereque incisa.s- dedicavit , consecravztque
DI JACOPO CA.LLOT. 1 31 c�pitano di com
m
edia ' con gran nume ro
di spettatori in atto d' ascoltat·e. Una carta d' esequie dello Imperadore fattesi in Fi renze nella Ambrosiana Ba
s
il ica ; un bel 1·itrat lo di Don::tto dell' Antella Senatore Fiorentino il vecchio di sua età di 68. an ni , e 'l rit ratto al fronlispizio del Poem
aintitolato
Fiesole distrutta di Giovan Domenic
o
Pieri d' Arcid
osso , e '1 frontispizio almedesimo ,
e due ritrat
ti di Granduchi di Toscan a .E ra ormai pervenu
t
o i l Callot per entro
questa
nostra patria e fuori i n que11a alta stim<1 e concettod'
og•mno , che avevangli guadagnato l e degnissime opere sue;
quaodo per l' accidente deJla morte del Granduca Cosimo Il. essendo egli rimaso privo di quegli stipendj con cui el'a dalla liberal ità di quel g ran Principe trattenn to, si risolvè di pat·
t
i re. Era però forte com battuto 1' a nimo suo da11e i n stan zeche
gl i venivau fatte per parte d el Papa e dell'Imperadore di portarsi a loro servizio ; ma vincendo in lui l' amor Jella patria , dalla q uale con va
l
idi im pulsi era stimola!o al t·itomo, presto camminò a 11a volta eli Francia , dove nello spazio di qui Dd ici anni , term i n e prescri! lo al suo sopra vvivere . fece cose
troppo
stu pende ; e noi le and erem
o notando senz' ordi ne di luogo o di tempo , giacchè ta le circostanza in pochissi
m
e delle sue ca rte può ravvisarsi.Primieramenle eccedono ogm bellezza
.,·
l
sentati villani e persone d' altra condizione in abi ti dinrsi, e per lo più v' è lo schizzo senza ombt·a , e 1' omhrato fatti pure per lo fine che sopra accennammo d'ammaestl'a mento de' principianti. Vi son poi le tre maravigliosc caxte degli assedj della fortez
za di S. Martino , di Breda , .e della Roc
cel la , ne' quali fece vedere il Callot la franchezza del suo disegnare non solamen
te in piccolissimfl! figure , ( nelle quali beo
DI JACOPO CALLOT. t 3g Vi è una carta di f� tti e miracoli di San Mansueto Scozzese primo Vescovo di Tu l nella Lorena , discepolo di S. Pietro ; una in larghezza di foglio reale , cioè il martirio di S. Bastian o ; veggonsi poi ven
tiquattro pezzi intil�lati . Balli di
Sfe�santa_
di Jacopo Callot , m ctaschedun de quah i1: fìgL�t·e piccol e , i n att
�
mot�
e ,gest�
ri.diColosi son rappreseutah tu�1 gl Istrwm che i n que' suoi tempi cammmavano per . 1' Eumpa , esercitando per lo più parte buffonesca , e tal i furono il capitano Ceri·
monia , Ricciulina , Franceschina·, la Sig.
Lavinia , la Sig. Lucia � Mezzettino, Gian
farina , Pulciniello , Trastullo , Cuccubà , il Capitan BeBagamba , il Capitan Babbeo , il Capitano Bellavita , il Capitano Spezzamon ti, Bagatt ino , Gianfrittello , Chiurlo , Razzullo, Cucchericù , FratlCatrippa , Frittellino; Scap
pino, il Capitano Zerbino, il Capitau Sgan�
gberato, il Capitano CoccodriJlo Smaraulo Corn u to , Razza di boja , Capitano Bombar
don , il Capi tano Grill o , Cìccio , Sgarra , Colafrancisco , Pasquarie11o , Trono , Meo Squacquara , Bellosguardo , Coviello , Cuc
corogna , Pernoval là 'faglia ca n toni , �Fracas
so, Scaramuccia , Fricasso, G uazzetto , Me
stoli, o , Capitano Cardoni _. e M.aramao . Veg13on�i altJ'Ì ventiquattro pezzi rappresen
tanti diversi baroni o cial troni , il . primo Je' q uali sostiene una sdrucita iDseana
• • l • tl ,
In cm e scntto Capitano
de'
baroni ; i n queste carte veramente spicca lo spiritol
'1':
/ l
1 40
Y I T Avivaci�simo che aveva i l Callot nell' imitare il vet·o. Con,·iossiacosrtch' veggonsi i o esse osservate le proprietà . e varietà de' loro cenciosi panni , rlell' a 1·ie delle teste de' ge
sti e delle azioni , e de' lMo vilissim i lli�re di : alt ri ne rappresen t ò vecchi caùenti e ma�chi e femmi. : 1 e, altri giovani, altr·i' fan � c i ulli , all t·i gagl iardi e sani , altri storpiati o ciechi
,
nè alcuno ve ne ha che in qualsisia delle qualità notate all' altro si asso
m igli , tutti i n somma curiosi capricciosi e ridicol i .
Sono anr·he belle e copiosissime d' in
venzioni le carte degli Zingani e Bianti i n atto di viaggiare sopra carri e cavalli , e a piedi con loro sudice masserizie. Que
ste aùornò egli con alcuni distici in l ingua Franzese alludenti a loro azioni e mestiero:
è bella altresì la carta ove in un vae:o paesetto veggonsi le feste d i. Maggio
,
i b�
lli i canti e gi uochi , Maggiajuol e , una <lel
]e quali tiene in m a n o il majo �cherzo an
tichissimo chiamato nel codice