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sta Stecclzi nel 1 74:>

Nel documento FILIPPO BALDINUCCI (pagine 156-164)

Dr JAcoPo C.nLoT. 14:r che era l'allegri� che . facevasi fino negli 1ticbissi rni tempi nel ptaut.are che facevano

at · d · l · d l

del la manoior grandezza ch' egli intagliasse mai cd

nt�n'

allra pure di d tie Pa ntalon i :

1 42

'V I T 1..

venzione rapp

r

esentò in picciolissime figure ogni accidente solito accadere a' miseri sol­

dati da que

l

punto che son ·date loro le prime paghe , finchè o morti in guerra o giustiziati per loro trasgressioni e misfatti finiscono di vivere , o pure venuti in po­

tere de11a vecchiaja e della povertà, e con queste d'ogni infermità e miseria , chi so­

pra n uda te

rr

a nelle pubbliche vie , chi so­

pra letami cadono in

braccio

aJla morte .

Dimostransi quivi con bellissime figurine e gruppi graziosissimi ]o squadronare le

mar­

cia te in ordinanze, le battaglie sanguinose, gl' inceud

j

di case Chiese e

monasterj

gl' insulti a' Religiosi , i saccheggiamen i , i foraggi , gli assassinamenti alla macchia , l-'andar prigioni , i snpp1icj crudeli e dì for­

ca e di ruota e di moschettate e di fuoco ; termina finalmente il Jihretto con quattro carte , che in una vedesi I)er entro una piazza attorniata di belle fahbriche , di chiese_ e casa

m

en

t

i; gran n umero de' me­

de�imi soldati misero avanzo .de' militari arnesi ' scalzi e stracciati ' ed

in

istrane maniere nella persona st

r

oppiati valersi per camminare chi delle grucce chi delle gi­

nocchia e delle mani e chi delle nati­

che , 2spettando la carità d' un poco di broda sporco avanzo delle cucine de' be­

n

es

t

a

n

ti, che ane'he vien loro somministrata a misura, mentre altri per desio d'essere i primi a dissetarsi coll' acqua d' un comun pozzo , così rauchi e, s

t

ra

v

o

lt

i come sono ,

DI JACOPO CALLOT. I 43 con una élcl1e braccia si _appoggiano al poz­

zo ' e coll' altra . Il si azzuffano fra di loro . / e

percuotonsi co a gruccia . N ell a secoada

carta , altri ridotti in a perta cam pagna a l­

l' estremo di lor vìta sopta l etami fi�1iscono·

i loro miseri giorni ; la terza rappresen ta paese bo:;cbereccio , ed in questo ravvisasi la strage che fanno i viliani dopo la guer­

ra di quanti soldati o s':llarriti o n ascosi d� uno loro fm le rnam . Rappresenta la quarta fina

l

mente

una

regia sala , nella q:1ale . as.'liso. in trono

il

R�gua n t� con certi

ptccoh �om re:nu�e.r�

quei �oc

che for­

se a-cagiOne d amiCIZI� O dt: rl.U .seconda fortuna han no avuto m sorte d1 nportare l'onore della vittoria . Sono anche fra le carte dell' intaglio , delle quali a noi non è noto il tempo , primieramente un bel paese ove gen te diversa sotto una quercia antica in atto di sonare e ballare si ravvisa, mentre al tri g iuoca pallottole , alt.ri me­

renda , ed altri in altri modi si trastulla ,

e vedesi intagliata in Nansì ; un libretto di storie della vita di nostro Signore Gesù Cristo in piccolissi me figure ; nove carte di comparse di feste teatrali fatte in Francià . Una veramente stupenda carta , ove sono espresse diverse giustizie di malfa t tori col motto sopra : Supplicium

sceleri

fraenum ;

sei pezzi hisl u11ghi per larghezza rappresen­

tatavi ]a passione d el Signore ; un libretto intitola! o Fita et Historia B. M. V. Ma­

?ris Dei a nobili Yiro Jacobo Callot

-imen-l

l

1

-I

44

'V" l T A.

ta del/neata atque in a es incisa , et

ab

Is­

raele amico suo in lucem edita Parisiis . Vi sono quindici pezzi della Crocifissione del Signore , .\ssunzione di Maria Vergine

ca . Quattortli ci piccolissimi ovati e toodini contenenti fatti di Cristo Sign:or nostro e di Maria sempre Vergine . Una carta di Moisè , che cond uce il popolo per lo mar rosso col segu-ente elogio.

Tabulam hanc

aeream proprio et exquisito· marte incisam , Jacobus G'allot­

tus

Nobilis

Lotlzaringus dono declit lsraeli En.riclzetto, opus perfectissimum,

amicorum

optimo et sincerissimo.

Un a carti na della storia di J uditta col capo d'Olofeme . Una simile coll• immagine di S. Livario martire patrizio di Met� ar�

Dr JACOPO CnLOT. 145.

ILj.6 V l T A mazg;or

demo 1io·fignratovi

in qualità d'un pnibiiissimo

m

ostro co] capo di Dragone ,

lissime �gure con tntta

leggiadria ,

singolare ihvenzione, e con

ispirito

maraviglioso, che

è

la propria lode che

debbesi

dare al Cal-.

Dr JAcoPo CA.LLOT. 147 dal Callot a gran misura la

ricompensa

e

il pag3mento dell' essergli stata maestra me ..

<liante la persona del Parigi , perchè non pure

fu

ella la prima che ,incomi nciasse a godet·e le . bellissime o�ere su� ,

n:à p_erchè

poi a cagwne del beli esemp10 d1 hu fece guadagno.

d' un

altro singolarissimo artefice pure suo cittadino che fu il celebre Stefa�

no del1a Bel la , del quale pure

a

lungo

ci converrà

parlare .

Fu altresì il Callot pratichissimo nel­

l' intagliare a bulino , ed ebbe una beli�

taglia , alla quale poi sempre aggiunse per.

fezione , e veggonsi di suo intaglio , oJtre a1l' Ecce Homo di cui sopra parlammo, più storie de' fatti di Ferdi nando I. Granduca di Toscana , �a vale per lo più daH' opere che dipinse·nel,casino di S. Marco per lo Cardinale Carlo de' Medici Matteo Rosselli,

e da altre nel sal one terreno dello stesso palazzo. Sono le figure intagliate di mezzo palmo o poco più , e se ne çonservano

i

rami fra gli altri in Guardaroba . Venghi21..,.

mo ancora avvisati di Francia ch' egli pure intagliasse a bulino Tavole di S Pietro di Roma, un San Paolo, una Parabola Evan­

gelica, a1cune Vergini, ed altre cose a.nco�

ra che non sono mai venute sotto l'occhio nostro Questo sì posso. dire per notizia, avutane in mia fanciuJiezza dal Dottore Dia cinto Andrea Cicognini {I ) che

fu

suo

(I)

Il Dotcore

[.JLacinto Atta rea q ..

/

1 48 V I T A

.amicissimo, ch' egli erasi

fatto

sì pratico e nel maneggiare

il

bulino e nell' io veutare9 che tal volta dopo a \·er ti rato a suo fine un rame all' acqua forte , rìfleu endo

sopra

di esso , e trovando che avrebbe�i fatto bene qualche bel gruppetto di

6gurine

per riem­

])ire qualche spnzio , subito metteva mano a qudlo strumento , e c o M 1alla prima ve lo i ntagliava ; cosa che .Jo stesso Dottore d\ceami a \'er veduta cogli occbi pt'oprj ,

una

volta

fra

l'altre sopra i] hellis,simo ra­

me della Fiera de11' Impruneta . Seguì la m01·te d i questo artefice nella sua patria di Nansì aglì 24. di !\1c.rzo l'anno r 635. e

fu

al suò corp0 data sepoltura nella Chie­

sa de' P P. Osservanti con apposizione del seguente Pitaffi,), henchè in parte erroneo molto , come più sotlo si diri:t :

D. O. M.

Si legis . habes

quocl

mireris , et imita

rL cone.ris . Jacobus Gzll

o

t

Nobilis

Nan---·�

cogniui

autore

pre{.{iato

di molte Crtmme­

die morì l'anno r 66o. in 17 e ne zia,

dopo

aver dimorato lungamente in Firecnze; ove ben lo aveva potutq conoscere · il Baldinucci, che c� rea al 1 624. era n

a

t

o

quivi : sicco­

me il Cicognini ben poteva jètr testimrr nùmza del Ctdlotti , che si crede che venis­

Nel documento FILIPPO BALDINUCCI (pagine 156-164)