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sale applauso a comune utilitade profes

Nel documento FILIPPO BALDINUCCI (pagine 30-34)

sat(J .

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V I T A

D' ALBERTO DUR E RO

Pittore Scultore Architetto e Intagliatore celebre della Città di,' Norimbergh in Alemagna discepolo di Buon Marti­

no nato nel 1 470. morto nel r 528.

A

ssai poca notizia potrei io dare del celebre artefice AlbertrJ Durero , se a ciò

n on mi avesse in parte a

j

ntato la trad u­

zion e dì q neJlo che in proprio idioma ne scrisse il buon Pittore Cl\rlo Vanmander Fia m m i , >go , a�giungendola a quello che con. malta indu/\Lria fatica sparso per gli set·itti

d'

ottimi autori ho io sin qui potu­

to ritrarne

p

er far sì che la nostra Italia , che per un corso di sopra 1 70. aoni neJle belle opere sue ha ammirato il valore ùi l ui e la chiarezza del suo intelletto , sorti­

sca anc01·a di sapere alcuna, cosa di sua

p

ersona , e <lelle ;abili qualità dell' animo

SllO.

Q

uali fossero negli antichi tempi gli

16 V I T A

T d' A b ' d

antenati l erto , e on e traesse ortgme

la

sua casa non è ben. noto , me:.. però fu scritto che quelli potessero avere a v uto loro comincÌ.imentò nell' Ungheria , e che di qui v i se ne venissero ad abitare in Germa nia. Ma poco rilieva t uttociò , mer­

cè c he per molto qualiticati che potessero essere stati i suoi padl'i , non è per questo che alcuna maggior gloria avessero potuto essi procacciare a l ui di quel la che egli colla molta , virtù sua a se stesso seppe acquistare. E dunque da sapersi come il natale d' Albet·to seguì nella Città di No­

rimbergh in Aie magna l' a nno del la nostra, sal ute 1 470. io tempo appunto quando ih Italia erasi già cominciata a scopl'ire e praticar l' otti ma man iera del dipigoet·e. I l 11ad re suo esercitò con lode universale il mestiere J' orefice , nel quale diede a ve­

dere a"•uoi cittadi n i il molto , che e'valeva i n ogni pi ù ,artificioso lavoro.

È

stata opi­

nione di qnalcheduno in Fiandra , che A lberto i l figliuolo consumasse i pri mi an­

ni suui nell' esercizio del padre , e tale Jo­

I'O opinione ha avuto suo fondamento in non essersi mai Vt'd u l o , ch' egli pet· molti anni di Sll:l gioventu conducesse COSa UÌ considerazione i n pittm·a ed intaglio : ah1·o non si vede di quel tempo fatto da lui , che una stam11a colla data del 1497. auno venzettesimo ,

l

ell' età sua ; e qneJJa a nche aveva copiata da una simile i il tagliata da Israel di Menz Città vicino af Reno sopra

DI ÀLBJ!RTO DuRERo. 17 il fiume Main , in q

u

el luogo

appunto

dove questi due fiumi si congiungono ,

ne11a

quale s!aml?a aveva il_

�e�:.�

figurato

alcune femmme 1gnude, a Slmtghanza delle tre Grazie , sopra il capo delle quali pen­

deva una palla , e non v i

aveva

posta nota del tempo i n che fu fatta ;

e

simil mente eransi vedute alcune poche stampe fatte dallo stesso Alberto pure senza data di tempo , ]e quali da' pratici dell' arte furo­

no repu tate delle prime cose ,

che

facesse.

A ltri poi hanno creduto che egli nel cor­

so di quegli anni , come che

e

gli

era d'in­

gegno elevatissimo , ad altro non avesse atteso che alJo studio delle lettere , ed a

·farsi pt·atico in Geometria , Aritmetica ,

A rchitet tura . ProspetLiva , ed a):rre belle facoltà , e questo è più probabile; e

quan·

do mai altro non fosse

n

e fanno assai chiara testi monianza i molti Jibt·i

che que­

sto suhl ime ingegno , dopo un breve corso di vita , ne lasciò scritti. Tali sono l'opera della simmetria de' corpi umani scritta in lati no e dedicata a Vilibaldo Pirckimer , il libro di Pro10pettiva , d' Architettura , e

del l'Arte mil itare. lo per ò , non discostan­

domi i n t u tto dalla �entenza di questi se­

condi , stimo che Alberto impiegasse

que�

sto tempo non solo negli

studj

predetti ,

�a

ancora _in quello del disegno

e

della p�ttura ; ed tl n�m �vere dato fuori intagli

dt

sua mano prtma del 1 497· in età di 27. a n ni , dico io .

che derivò

da 1mpo��

Baldinucci Vol. I. 2

\

\

t 8 V I T A

sibilità della cot>a stessa , perchè la bel1'ar�

Le Jel l' intagliare iu rame non prima ebbe suo pt·Ìnt:;Ìpio c

h e

l' anno q6o. incirca

,

che o perava in Fit�enze 1\-hso fi oigucr­

ri ,

( , )

che ne fu l' i:• veut.ore , come a b ­ bia mo aecennato a prin

c

i pio

, e co�e s�

b overà

da

noi stato

scritto

nelle no: Jzte dt t le a r�efice ; qua

k.he

po�o. �i tempo vi v olle pnma, che Bacc10 8-dÙt!ll Il PolhtJ UOio, e

..,Jtri

maestri Fioreu l ini la riducessero a p�at,ica. , e sappiamo che il :\'J antegna_ ':''ap­

pl tco m R omrt dopo

costoro ,

e qmvt fu il primo a dae fLwri ca1·te stampa te , che furouo i suoi trionfi , con aliTe cose ,

e .

ciò fu non pt ima rlel tempo d' l nnocellzio VIU.

,

che teunc il Papato dal I 4-84. al I 492 . inoltre sappiamo che queste stampe del Mantegna furon quelle , che por

t

a

t e

io Fiandt·a diedero alle mani

di

Brwn Martino pittore di quelle parti rinomato, il quale pure dovea

anch'

egli consumare al­

cun 1 empo · prima ch' ei si {aces�e quel graud'uomo nell' intaglio,

che

avuto riguar­

do a' tempi egli poi fu

; e

che

egli

avesse ad Alberto quell' arte insegnata

,

o'nde io sa

eei

rimaso i n

gran confusione ,

quando

( 1)

Di To ·-,zmaso Finiguerra ,

altrimenti ,

appeLL-tto M,;so

,

se ne parla da

Domenico M.

Munni de Fiorentinis Inventis, il qua­

le ha raccolto aLtre pellegrine, notizie del�

Nel documento FILIPPO BALDINUCCI (pagine 30-34)