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V I T A
D' ALBERTO DUR E RO
Pittore Scultore Architetto e Intagliatore celebre della Città di,' Norimbergh in Alemagna discepolo di Buon Marti
no nato nel 1 470. morto nel r 528.
A
ssai poca notizia potrei io dare del celebre artefice AlbertrJ Durero , se a ciòn on mi avesse in parte a
j
ntato la trad uzion e dì q neJlo che in proprio idioma ne scrisse il buon Pittore Cl\rlo Vanmander Fia m m i , >go , a�giungendola a quello che con. malta indu/\Lria � fatica sparso per gli set·itti
d'
ottimi autori ho io sin qui potuto ritrarne
p
er far sì che la nostra Italia , che per un corso di sopra 1 70. aoni neJle belle opere sue ha ammirato il valore ùi l ui e la chiarezza del suo intelletto , sortisca anc01·a di sapere alcuna, cosa di sua
p
ersona , e <lelle ;abili qualità dell' animoSllO.
Q
uali fossero negli antichi tempi gli16 V I T A
T • d' A b ' d
antenati l erto , e on e traesse ortgme
la
sua casa non è ben. noto , me:.. però fu scritto che quelli potessero avere a v uto loro comincÌ.imentò nell' Ungheria , e che di qui v i se ne venissero ad abitare in Germa nia. Ma poco rilieva t uttociò , mercè c he per molto qualiticati che potessero essere stati i suoi padl'i , non è per questo che alcuna maggior gloria avessero potuto essi procacciare a l ui di quel la che egli colla molta , virtù sua a se stesso seppe acquistare. E dunque da sapersi come il natale d' Albet·to seguì nella Città di No
rimbergh in Aie magna l' a nno del la nostra, sal ute 1 470. io tempo appunto quando ih Italia erasi già cominciata a scopl'ire e praticar l' otti ma man iera del dipigoet·e. I l 11ad re suo esercitò con lode universale il mestiere J' orefice , nel quale diede a ve
dere a"•uoi cittadi n i il molto , che e'valeva i n ogni pi ù ,artificioso lavoro.
È
stata opinione di qnalcheduno in Fiandra , che A lberto i l figliuolo consumasse i pri mi an
ni suui nell' esercizio del padre , e tale Jo
I'O opinione ha avuto suo fondamento in non essersi mai Vt'd u l o , ch' egli pet· molti anni di Sll:l gioventu conducesse COSa UÌ considerazione i n pittm·a ed intaglio : ah1·o non si vede di quel tempo fatto da lui , che una stam11a colla data del 1497. auno venzettesimo ,
l
ell' età sua ; e qneJJa a nche aveva copiata da una simile i il tagliata da Israel di Menz Città vicino af Reno sopraDI ÀLBJ!RTO DuRERo. 17 il fiume Main , in q
u
el luogoappunto
dove questi due fiumi si congiungono ,
ne11a
quale s!aml?a aveva il_�e�:.�
figuratoalcune femmme 1gnude, a Slmtghanza delle tre Grazie , sopra il capo delle quali pen
deva una palla , e non v i
aveva
posta nota del tempo i n che fu fatta ;e
simil mente eransi vedute alcune poche stampe fatte dallo stesso Alberto pure senza data di tempo , ]e quali da' pratici dell' arte furono repu tate delle prime cose ,
che
facesse.A ltri poi hanno creduto che egli nel cor
so di quegli anni , come che
e
gliera d'in
gegno elevatissimo , ad altro non avesse atteso che alJo studio delle lettere , ed a
·farsi pt·atico in Geometria , Aritmetica ,
A rchitet tura . ProspetLiva , ed a):rre belle facoltà , e questo è più probabile; e
quan·
do mai altro non fosse •
n
e fanno assai chiara testi monianza i molti Jibt·iche que
sto suhl ime ingegno , dopo un breve corso di vita , ne lasciò scritti. Tali sono l'opera della simmetria de' corpi umani scritta in lati no e dedicata a Vilibaldo Pirckimer , il libro di Pro10pettiva , d' Architettura , e
del l'Arte mil itare. lo per ò , non discostan
domi i n t u tto dalla �entenza di questi se
condi , stimo che Alberto impiegasse
que�
sto tempo non solo negli
studj
predetti ,�a
ancora _in quello del disegnoe
della p�ttura ; ed tl n�m �vere dato fuori intaglidt
sua mano prtma del 1 497· in età di 27. a n ni , dico io .che derivò
da 1mpo��Baldinucci Vol. I. 2
\
\
t 8 V I T A
sibilità della cot>a stessa , perchè la bel1'ar�
Le Jel l' intagliare iu rame non prima ebbe suo pt·Ìnt:;Ìpio c
h e
l' anno q6o. incirca,
che o perava in Fit�enze 1\-hso fi oigucr
ri ,
( , )
che ne fu l' i:• veut.ore , come a b bia mo aecennato a princ
i pio, e co�e s�
b overà
da
noi statoscritto
nelle no: Jzte dt t le a r�efice ; quak.he
po�o. �i tempo vi v olle pnma, che Bacc10 8-dÙt!ll Il PolhtJ UOio, e..,Jtri
maestri Fioreu l ini la riducessero a p�at,ica. , e sappiamo che il :\'J antegna_ ':''appl tco m R omrt dopo
costoro ,
e qmvt fu il primo a dae fLwri ca1·te stampa te , che furouo i suoi trionfi , con aliTe cose ,e .
ciò fu non pt ima rlel tempo d' l nnocellzio VIU.
,
che teunc il Papato dal I 4-84. al I 492 . inoltre sappiamo che queste stampe del Mantegna furon quelle , che port
at e
io Fiandt·a • diedero alle mani
di
Brwn Martino pittore di quelle parti rinomato, il quale pure doveaanch'
egli consumare alcun 1 empo · prima ch' ei si {aces�e quel graud'uomo nell' intaglio,
che
avuto riguardo a' tempi egli poi fu
; e
cheegli
avesse ad Alberto quell' arte insegnata,
o'nde io saeei
rimaso i ngran confusione ,
quando( 1)
Di To ·-,zmaso Finiguerra ,altrimenti ,
appeLL-tto M,;so
,
se ne parla daDomenico M.
Munni de Fiorentinis Inventis, il quale ha raccolto aLtre pellegrine, notizie del�