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2 15 34 giorni, di nuovo guerra

Quando, nel 2000, le truppe israeliane si ritirarono dal Sud del Libano, Hezbollah venne salutato come salvatore della nazione dall'invasione straniera, e ciò corrispose a un incredibile successo elettorale e a un accrescimento del suo potere politico.

Ma così come l'euforia per il ritiro d'Israele cominciò ad affievolirsi, così anche il consenso per il Partito di Dio diminuì108. Nei primi anni Duemila, la bipolarizzazione

parlamentare, stava conducendo il sistema politico sull'orlo dell'impasse, e la coalizione di cui faceva parte Hezbollah, l'8 marzo, dopo l'assassinio di Hṭarīrī non godeva delle simpatie popolari, essendo spiccatamente filo-siriana.

Inoltre, la risoluzione Onu 1559, fra le varie richieste, includeva anche il disarmo di Hezbollah109, il quale, dalla pace di Ta‘if, era l'unica milizia armata a non essersi

smilitarizzata.

In un tale contesto, il Partito di Dio necessitava di un pretesto che gli permettesse di riacquistare il rispetto del suo elettorato, e di riaffermare il suo ruolo di difensore della resistenza110.

Il pretesto fu rintracciato nel mancato rilascio da parte di Israele di alcuni libanesi detenuti nelle prigioni sioniste, in violazione di un negoziato precedentemente pattuito. Il 12 luglio 2006, Hezbollah oltrepassò il confine israeliano111, e uccise tre soldati,

107 Ibidem.

108A. R. Norton; Op. cit. 2009; pg. 117. 109Ivi; pg. 35.

110 J. Alagha, The Israeli-Hizbullah 34-Day War: Causes And Consequences. 'Arab Studies Quarterly' (2008): 1--22.; pg 2.

111 Operazione conosciuta come “Truthful Promise”, cfr.

rapendone altri due. Poche ore prima e da una posizione differente, un altro contingente aveva lanciato razzi katyusha in territorio israeliano, nei pressi del villaggio di Zar‘it-Štula, al fine di distrarre l'esercito dal reale obiettivo del rapimento. Tali azioni diedero inizio a un violento conflitto che terminò solo in seguito all'imposizione del cessate il fuoco dell'Onu, dopo 34 giorni di scontri.

La risposta israeliana, agli occhi dell'opinione pubblica internazionale fu esagerata, e tale esagerazione ingiustificata. Uno degli obiettivi dell'IDF fu di isolare i combattenti, attaccando e distruggendo le infrastrutture e le linee di comunicazione principali, e dislocando centinaia di civili libanesi dalle loro abitazioni. Tale condotta fece risvegliare l'astio libanese contro Israele, dopo che per alcuni anni esso si stava gradualmente assopendo112.

Il bilancio, per essere un conflitto lampo, è gravemente tragico. Più di metà della popolazione del Nord di Israele, e circa 900,000 libanesi del sud, furono evacuati dalle loro zone di residenza. Le vittime ammontano a 43 israeliani, e 1.109 libanesi uccisi. Le perdite materiali furono consistenti, e in Libano ammontarono a circa 4 milioni di dollari, rendendo, di fatto, vana la ricostruzione post-bellica degli anni precedenti113.

2. 16. Ğabhat al-muqāwama

114

, l'Asse della Resistenza.

Dalla trattazione affrontata in questo capitolo, uno dei concetti emersi riguarda il sistema di alleanze nel Medio Oriente. In particolare dagli anni Settanta, dopo la morte di Nasser e lo scoppio della Rivoluzione Islamica in Iran, si verificò una polarizzazione degli equilibri fra quei regimi moderati, come l'Egitto di Sadat, che seguivano gli interessi occidentali e cercavano di mantenere rapporti pacifici con

il 27 settembre 2014.

112 S. Niva, Drawing the Wrong Lessons from Israel's 2006 War. Middle East Report, 2010, 30-33; p. 32. 113 A. R. Norton; Op. cit. 2009; pg. 142.

114 A. S. Ghorayeb, Why Hezbollah Supports the Assad Regime, Al Akhbar English, 5 novembre 2011, da www.conflictsforum.org; http://english.alakhbar.com/content/whyhezbollahsupportsassadregime; consultato il 12 luglio 2013.

Israele, e paesi, al cui interno operavano attori politici anche non-statali, che al contrario roteavano nell'orbita iraniana, e il cui obiettivo era contrastare l'ingerenza statunitense e l'egemonia sionista nella regione.

L'Asse della Resistenza è una perifrasi che si riferisce alle alleanze strategiche instaurate fra Siria, Iran, Hezbollah in Libano, e recentemente Hṭamās in Palestina, in campo politico e militare. Per Hezbollah l'inclusione in tale asse, ha significato un notevole supporto economico e logistico da parte dei due paesi al punto da poter affermare che, in un certo senso, il Partito di Dio non sarebbe ciò che è se non per merito dei soldi iraniani e per il supporto degli Asad. Infatti, la famiglia alawita, ha sempre assicurato al partito libanese, una corsia preferenziale in territorio siriano per il trasporto di armi e risorse provenienti dalla Guardie della Rivoluzione; tale corsia era rappresentata, nella fattispecie, dal corridoio di Qus ṭaīr115, attraverso il quale, passando per Ḥoms, gli

armamenti arrivavano nella Valle della Biqā‘, dove, come abbiamo già detto, erano stati costituiti i campi di addestramento per i muğāhidīn sciiti libanesi.

L'importanza strategica della Siria agli occhi di Hezbollah, può in parte spiegare la ragione per cui, dal 2012, ovvero con il peggiorare dell'instabilità politica siriana fino alla trasformazione in guerra civile, il Partito di Dio non abbia mai negato il suo supporto ideologico e materiale al regime di Asad. Altre ragioni possono sicuramente essere rintracciate nella volontà dell'intero blocco anti-occidentale, di difendere il regime di Bashar in quanto unico alleato forte in una zona esposta costantemente all'influenza israeliana. Inoltre, molti dei gruppi ribelli si richiamano ai jihadisti sunniti, i quali hanno fra i loro principi ideologici, la distruzione della Shi'a nel mondo musulmano. Queste, approssimativamente, le ragioni della partecipazione di Hezbollah al conflitto siriano, un conflitto che è costato la morte di circa trecento – secondo le

115 L. Trombetta, In Siria, prove di Asadistan con l’aiuto di Hezbollah, Limes – Rivista italiana di Geopolitica, 21 Maggio 2013;

http://temi.repubblica.it/limes/in-siria-prove-di-asadistan-con-laiuto-di-hezbollah/46163; Consultato il 10 luglio 2013.

stime ufficiali116, ma si pensa possano essere più di cinquecento117 - combattenti libanesi,

e che sta gradualmente macchiando la reputazione del partito, il quale batte lentamente in ritirata, e secondo le previsioni, tornerà molto presto nel suo paese.

116 http://english.al-akhbar.com/node/19226 Consultato il 12 luglio 2014.

117 http://mostlyoff.wordpress.com/2014/03/31/funerals-of-hezbollah-fighters-killed-in-syria/ Consultato il 12 luglio 2014.

Capitolo terzo. Il Partito di Dio, il partito della