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– GLI ALTRI OGGETTI (COERENZA CON L’ORDINAMENTO)

Ambito VI - Sottoambito 3 Registrazione e documentazione

– GLI ALTRI OGGETTI (COERENZA CON L’ORDINAMENTO)

– gli spazi espositivi (coerenza con l’allestimento)

– lo spettatore (visione individuale e con-testuale degli oggetti)

Qualità dei rapporti spaziali, cromatici, lu-minosi, morfologici, eccetera

Rispetto degli standard conservativi per l’esposizione (umidità, temperatura, luce,

Rispetto degli standard di sicurezza per la protezione attiva (controllo umano e elet-tronico), passiva (barriere, contenitori, schermi), la prevenzione e gestione dei ri-schi (furti, vandalismo, pressione antropica;

incendi e catastrofi)

Pubblico

Fruizione Orientamento Percorsi di visita (generali, per settori, per fi-loni...)

Æ rapporti con il pubblico–didattica

Integrazione con il

Responsabilità Coordinamento generale/per settori delle collezioni in esposizione e in deposito

Documentazione degli oggetti, dei loro mo-vimenti, trattamenti conservativi....

Gli oggetti in esposizione permanente ( o fissa) sono quelli stabilmente mostrati al pubblico e che per questo scopo vengono selezionati, ordinati, installati e presentati entro spazi appositamente al-lestiti.

1.1. Selezione

La selezione degli oggetti ha come obiettivi:

– l’accessibilità delle collezioni, intesa non solo in senso quantitativo (numero degli oggetti esposti) ma anche qualitativo (messaggi che gli oggetti trasmettono individualmente e con-testualmente);

– la caratterizzazione del museo, ossia la sintesi efficace dei suoi connotati essenziali, in rap-porto agli oggetti posseduti, alla sua storia e alla sua missione.

I criteri selettivi, pur variando a seconda della specificità del museo, devono comunque consentire di:

– far emergere l’identità del museo e i tratti salienti delle collezioni, attraverso la conoscenza approfondita degli oggetti (caratteristiche, provenienza, spostamenti nel museo, bibliografia) e delle raccolte (costituzione, dispersione, accrescimento o riduzione dei fondi, spostamenti degli oggetti nel museo) delle vicende del museo (ordinamenti, allestimenti e relative trasfor-mazioni, cambiamenti di sede, collezionisti) e della sede (contestualizzazione originaria o

co-munque storicamente rilevante degli oggetti negli spazi; parti dell’edificio da presentare mu-seograficamente ...);

– rispettare la storia del museo, valutando attentamente l’opportunità di modifiche radicali di ordinamenti e allestimenti preesistenti e verificando che le motivazioni siano di importanza proporzionata agli effetti sia definitivi sia temporanei (disagi per il pubblico, spese, carico di lavoro supplementare);

– esporre il maggior numero possibile di oggetti, compatibilmente con le esigenze di idonea conservazione, sicurezza e fruizione.

La procedura da seguire per la selezione degli oggetti deve prevedere:

– uno studio preliminare accurato, che contempli sempre la consultazione delle fonti (archivi, antichi inventari, documentazione visiva di ordinamenti o allestimenti);

– la motivazione delle scelte, soprattutto di quelle di modifica;

– la documentazione della situazione che viene modificata.

1.2. Ordinamento

L’ordinamento è la disposizione concettuale degli oggetti che informa la loro disposizione fisica ne-gli spazi espositivi.

L’ordinamento deve essere:

– logico, ossia scientificamente corretto e organizzato per suddivisioni uniformi;

– comunicabile, ossia intelligibile per il pubblico;

– flessibile, ossia adattabile alle esigenze di visita del pubblico e ai prevedibili mutamenti futuri.

I criteri di ordinamento, pur nella legittimità diversità delle soluzioni possibili, devono comunque assi-curare:

– il rispetto dei principi fondamentali della disciplina di riferimento e la coerenza con i criteri di selezione adottati, anche se la classificazione deve essere funzionale alla collezione e non vi-ceversa;

– la creazione di legami significativi fra gli oggetti, che siano comprensibili anche per i visita-tori non addetti ai lavori;

– la possibilità di estendere la rete dei collegamenti attraverso molteplici percorsi di visita;

– la possibilità di rotazione, anche se in alcuni casi l’ordinamento può considerarsi ‘chiuso’;

– l’adattabilità all’evoluzione dell’informazione scientifica, all’incremento delle collezioni o degli spazi, pur con l’eccezione indicata al punto precedente.

L’ordinamento deve essere definito attraverso un progetto scritto, affinché resti traccia dei criteri e delle decisioni adottati.

1.3. Installazione

L’installazione è la serie di attività e operazioni che sono funzionali alla collocazione degli oggetti negli spazi espositivi. Si articola nelle seguenti fasi:

– la preparazione, che comprende la verifica dello stato di conservazione, gli interventi even-tualmente necessari per rendere gli oggetti idonei all’esposizione e l’applicazione degli ele-menti di montaggio e supporto;

– la documentazione, che consiste nella numerazione, misurazione e associazione degli og-getti con le informazioni relative;

– la manipolazione, che riguarda le modalità con cui gli oggetti vengono maneggiati;

– la movimentazione, che si riferisce alle tecniche di spostamento mediante attrezzature;

– il montaggio, che comprende le tecniche di sospensione, fissaggio, collocazione su basi o supporti, eccetera.

Queste operazioni devono essere eseguite nel rispetto dei criteri e secondo le procedure indicati nelle sezioni conservazione e restauro e inventariazione–catalogazione.

In tutte le fasi dell’installazione devono essere previste procedure di controllo da parte di personale tecnico.

Ogni spostamento interno (verso altre sale, depositi, laboratori di restauro e fotografici) o esterno (per prestiti, restauri fuori dal museo, o altro) deve essere oggetto di registrazione.

1.4. Presentazione

Con il termine presentazione si intende qui la disposizione fisica degli oggetti negli spazi espositivi in rapporto con l’ordinamento e l’allestimento.

La presentazione ha come obiettivi:

– la leggibilità;

– la valorizzazione individuale e contestuale degli oggetti;

– l’assenza di danno;

La disposizione deve tener conto dei rapporti con:

– gli altri oggetti, mantenendo i collegamenti previsti dall’ordinamento; focalizzando l’attenzione sugli oggetti chiave; valutando accostamenti, distanze, opposizioni, simme-trie/dissimmetrie, concentrazione/isolamento; uniformità/difformità di cornici, supporti;

– gli spazi, valutando le dimensioni e la regolarità degli ambienti, i rapporti morfologici con gli elementi di allestimento; studiando il colore degli sfondi di proiezione, la qualità, intensità e direzione della luce;

– lo spettatore, garantendo le migliori condizioni di visibilità degli oggetti (percezione visiva;

distanze, punti di vista, interferenze e riflessi).

La presentazione è il risultato dell’integrazione fra progetti di ordinamento e allestimento.

Il rispetto degli standard per l’esposizione definiti nelle sezioni conservazione e sicurezza (vedi) va garantito anche attraverso appositi piani, che prevedano anche la manutenzione (protezione dalla polvere, spolveratura, prevenzione/disinfestazione ...) e il monitoraggio.

Ricognizione inventariale periodica.

1.5. Pubblico

L’esposizione permanente è l’area del museo espressamente destinata alla fruizione e all’ educa-zione del pubblico.

La fruizione va garantita orientando la visita attraverso:

– percorsi facilitati dalla segnaletica, senza comunque precludere la possibilità di un itinerario individuale;

– rapida identificazione degli oggetti, mediante didascalie dal contenuto corretto, chiaro, normalizzato e leggibile.

L’educazione deve favorire la crescita culturale del pubblico, bilanciando la gradevolezza della vi-sita con il grado di impegno necessario a far progredire la conoscenza.

I messaggi diretti che le opere trasmettono singolarmente o tramite i rapporti istituiti fra loro dall’ordinamento, vanno integrati con apparati didattici che forniscano le informazioni essenziali in forma comprensibile, limitando i termini tecnici o comunque spiegandone il senso (v. rapporti con il pubblico–sussidi alla visita). I supporti informativi non dovrebbero comunque prevalere sugli oggetti, distogliendo da essi l’attenzione del pubblico.

1.6. Personale

L’articolazione dei servizi che hanno diretta attinenza con l’esposizione permanente può variare a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche del museo. Vanno comunque previsti uno o più uf-fici di direzione scientifica delle collezioni, unità di personale stabilmente adibite alle registrazioni dei movimenti, che possono anche far parte dell’ufficio inventario, e un numero sufficiente di addetti al servizio di vigilanza.

2. Depositi

ESIGENZE OBIETTIVI

DI QUALITA’ LINEE GUIDA STANDARD

Collezioni

Ordinamento Equilibrio

logicità / funziona-lità

Criteri di ordinamento funzionali all’immagazzinaggio (v. sotto) e alla rapida reperibilità degli og-getti

Progettazione

Installazione ÆESPOSIZIONE

PERMANENTE

–INSTALLAZIO-NE

Funzionalità Sfruttamento razionale degli conservativi e di sicurezza degli oggetti (disposizione per

re-golata Criteri per l’accesso del

pubbli-co ai depositi Regolamentazione scritta dell’accesso

Controllo all’accesso e du-rante la consultazione

Personale

Organizzazione Direzione generale / diparti-mentale delle collezioni settori delle collezioni in esposi-zione e in deposito

Controllabilità Criteri per l’accesso del

perso-nale Regolamentazione scritta e

controllo dell’accesso

I depositi sono la riserva del museo e devono essere organizzati privilegiando le esigenze di conser-vazione e uso razionale degli spazi.

2.1.Ordinamento

–L’ordinamento dei depositi deve contemperare la logicità con la funzionalità ed essere pro-gettato in modo da consentire la gestione informatizzata dei dati.

–L’articolazione dovrebbe tener conto soprattutto delle caratteristiche fisiche degli oggetti, prevedendo suddivisioni principali per materiali e tipologie e sotto–ripartizioni di tipo formale