II. Arte e libertà di espressione: dalla morte di Mao alla strage di Tian’anmen
5. Le nuove correnti degli anni Ottanta:
5.1 Gli effetti delle restrizioni politiche nel mondo dell’arte
Ancora prima della campagna contro l’inquinamento spirituale, i quattro princìpi di Deng Xiaoping del 1980 rappresentavano già una grande limitazione all’attività artistica che si era sviluppata dopo la Rivoluzione Culturale. I membri del gruppo Stelle e coloro che li avevano sostenuti dopo la mostra del 1980 furono duramente colpiti dalla critica e dalla censura. Jiang Feng subì forti pressioni e attacchi a causa del supporto che aveva dato al gruppo e morì nel 1982 mentre difendeva la sua posizione ad un incontro di Partito. I tre membri principali, Huang Rui, Ma Desheng e Wang Keping, vennero banditi dalle mostre ufficiali e con la campagna contro l’inquinamento spirituale del 1983 il gruppo fu ufficialmente condannato dal Partito. A molti di questi artisti non rimase che trasferirsi all’estero per continuare ad esprimere liberamente la propria arte.297
Nonostante la loro condanna, essi ispirarono in vario modo molti dei gruppi che si formarono negli anni Ottanta. Anche se l’attività del gruppo Stelle, come quella dei Senza Nome, nasceva dal desiderio di affrancarsi dalle restrizioni della Rivoluzione e di denunciarne gli orrori e i colpevoli e non aveva ancora assorbito l’enorme flusso di novità provenienti dall’occidente, la sua influenza nei confronti dei gruppi degli anni Ottanta non è indifferente. Essi infatti ne erediteranno l’attivismo, la passione per le correnti artistiche occidentali e la volontà di estraniarsi dal sistema
295
Cfr. M. Goldman, Sowing the seeds of democracy in China : political reform in the Deng Xiaoping era, Cambridge, Mass. ; London, Harvard university, 1994, pp. 122 – 4.
296
Cfr. M. Goldman, Sowing the seeds of democracy in China : political reform in the Deng Xiaoping era, Cambridge, Mass. ; London, Harvard university, 1994, p. 132.
297
Cfr. K. Shen, J. Andrews, Blooming in the shadows: unofficial Chinese art, 1974 – 1985, New York, China Institute in America, 2011, pp. 67 – 9.
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istituzionale per esprimere liberamente la propria arte e le proprie idee.298 Per stroncare il movimento di liberazione e protesta iniziato dai gruppi Stelle e Senza Nome, dal 1981 al 1984 le mostre di gruppi indipendenti furono proibite in tutto il Paese e la sperimentazione artistica poté essere portata avanti solo nell’ombra. Le mostre ufficiali tornarono ad essere l’unica vetrina per gli artisti emergenti, tuttavia molti di loro decisero di non prenderne parte, mentre molte opere furono rifiutate a causa del ritorno ad un approccio conservativo nei temi e negli stili accettati.299 Un esempio eclatante di questo fenomeno fu la Sesta Mostra d’Arte Nazionale del 1984, la quale fu percepita quasi come un passo indietro nell’innovazione artistica. Anche se lo stile non era più quello rigido, pomposo e solenne dell’epoca maoista, la maggior parte dei temi delle opere esposte erano volte a dare un’immagine positiva della crescita della Nazione e dei miglioramenti che l’apertura economica e le quattro modernizzazioni avevano portato alla popolazione.300
In reazione all’arretratezza della Mostra Nazionale, alcuni degli artisti che avevano deciso di non partecipare organizzarono una mostra segreta a Lanzhou, capoluogo della remota provincia nord-occidentale del Gansu. La mostra, intitolata Ricerca, scoperta, espressione (Tansuo, faxian,
biaoxian), durò non più di un giorno e due notti, ma ebbe grande risonanza a causa
dell’apprezzamento da parte del pubblico e del tono provocatorio delle opere, tanto da essere paragonata a quella del gruppo Stelle, a cui si ispirava.301
Le opere Il volto della tragedia moderna n.1 e Il volto della tragedia moderna n.2 (Xiandai
beiju de tushi zhiyi, 现代悲剧的图式之一 e Xiandai beiju de tushi zhi’er, 现代悲剧的图式之二,
1985, fig. 5.1 e fig. 5.2) del leader del gruppo Cao Yong (1954 - ) sono esempi dello stile irriverente ed innovativo che non veniva ammesso alle mostre ufficiali di quegli anni.302 Nel primo quadro, un mostro animalesco discende sulla Terra, rappresentata da un collage di edifici famosi, simboli classici e moderni dell’Occidente, ferendosi una zampa su una guglia. Il mostro digrigna i denti in una smorfia, dalle narici e dall’ano fuoriesce del fumo, sulle corna poggiano un paio di occhiali e alla coda è legata una scritta: Di giorno, sotto questa luna, inizio il mio viaggio da casa di Freud
298
Cfr. Cai Qing 蔡青, “Xin Zhongguo 1979 nian de meishu xianxiang” 新中国 1979 年的美术现象 (Fenomeni artistici nella nuova Cina del 1979), Xinjiang yishu xueyuan xuebao, 2007/01, p. 6.
299 Cfr. Song Yafeng 颂雅风, “Qibashi niandai de yishu quanzi” 七八十年代的艺术圈子, Yishu yuekan, 2014/04, p. 28. 300
Cfr. P. Lü, A history of art in 20th-century China, Milano, Charta, 2010, p. 796.
301 Cfr. Zhong Yan 钟妍, “ “’85xinchao” shiqi de Gansu meishu huodong” ‘85 新潮时期的甘肃美术活动 (Attività
artistiche del Gansu nel periodo delle nuove correnti del 1985), Meishu daguan, 2012/12, p. 62.
302
Cfr. Gao, Total modernity and the avant-garde in the twentieth-century Chinese art, Cambridge , MIT Press, 2011, pp. 131 – 2.
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(zai zhege yueliang xia de baitian wo cong Foluoyide jia chufa). Circonda il mondo un fascio di seni, come fossero nuvole o uno strato di atmosfera, sotto una luna falciforme. I riferimenti sessuali e alle teorie di Freud fanno pensare ad un’interpretazione del mostro come simbolo del subconscio, degli impulsi irrazionali, quasi animaleschi, che l’uomo cerca di reprimere e che ora, tramite le teorie del filosofo, vengono analizzati e talvolta elogiati, stravolgendo la morale del mondo occidentale.
In Il volto della tragedia moderna No.2 un altro mostro, simile al primo, dal volto enorme sovrasta una distesa di corpi femminili nudi in bianco e nero indistinguibili tra loro, ammassati in pose diverse. Tra le fauci spaventose del mostro s’intravede una moltitudine di volti di donne famose occidentali e cinesi, mentre gli occhi, simili a due fari, illuminano e controllano la distesa sottostante. È l’alienazione, secondo Gao Minglu, la “tragedia moderna” che mostra quest’opera, alienazione causata dall’autoritarismo del mostro che tiene tra le fauci simboli di cultura e modernità, mentre calpesta la distesa informe di esseri ormai privi di personalità e dignità.303 La violenza espressa dai quadri, insieme ai richiami sessuali, all’alienazione e all’occidente rendevano le opere inaccettabili nel contesto istituzionale, sebbene un nuovo esercito di giovani artisti indipendenti fosse ormai pronto a portare una rivoluzione nel mondo dell’arte.