II. Arte e libertà di espressione: dalla morte di Mao alla strage di Tian’anmen
5. Le nuove correnti degli anni Ottanta:
5.2 I gruppi artistici
La mostra di Lanzhou non fu l’unica nata al di fuori del controllo istituzionale. La fine della campagna contro l’inquinamento spirituale portò nuove rivendicazioni di libertà dal controllo politico da parte dell’Associazione degli Artisti Cinesi al fine di mantenersi al passo con i movimenti artistici internazionali, ma esse non portarono, tuttavia, all’eliminazione dei quattro princìpi. Nonostante ciò, la riforma economica comportò il ritiro del supporto economico statale da molte gallerie, le quali iniziarono ad affittare i propri spazi a gruppi di artisti indipendenti, stimolando la nascita e lo sviluppo di associazioni autonome di giovani artisti.304
La formazione dei gruppi artistici fu un fenomeno diffusissimo tra il 1985 e il 1986: esso portò alla nascita di circa 80 gruppi sparsi su tutto il territorio cinese e coinvolse più di 2000 giovani
303 Cfr. Gao, Total modernity and the avant-garde in the twentieth-century Chinese art, Cambridge , MIT Press, 2011, p.
132.
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che esposero le loro opere in quasi 150 mostre.305 Erano diverse le motivazioni che portavano gli artisti a formare dei gruppi, ma le principali erano sicuramente la mancanza di denaro e la necessità di difendersi. Infatti, essendo troppo oneroso per i singoli affittare una galleria per una mostra d’arte personale, gli artisti si univano per avere la possibilità di rendere pubbliche le loro opere, talvolta pur non avendo intenti e stili comuni.306 Inoltre, dal momento che spesso tali opere erano antiautoritarie o anticonformiste, e a volte includevano performance ambigue, gli artisti rischiavano di essere puniti, per cui il gruppo dava al singolo la protezione necessaria dalla repressione governativa, la quale più frequentemente si scagliava contro l’organizzatore o portava alla chiusura prematura della mostra, senza però colpire gli espositori. Infine, anche se le opere erano eterogenee, capitava che gli artisti si unissero perché accomunati dagli stessi princìpi, che spesso si basavano su affinità nel modo di pensare piuttosto che su questioni prettamente stilistiche.307 L’importanza dei gruppi degli anni Ottanta deriva dal fatto che essi costituirono un vero e proprio movimento di modernizzazione culturale che non si limitò alla ricerca del bello, all’espressione individuale o alla denuncia delle ingiustizie passate e presenti, ma costituì il mezzo di espressione di vere e proprie correnti di pensiero molto più complesse e strutturate rispetto alle motivazioni alla base dell’espressione artistica degli anni Settanta. I gruppi erano formati da giovani che non avevano partecipato in prima persona gli orrori della Rivoluzione Culturale come Guardie Rosse o che erano troppo giovani per esserne stati traumatizzati. Insieme alle limitazioni imposte dal governo, questo potrebbe essere il motivo per cui la critica politica esplicita fu rara nelle opere di quest’epoca. Al contrario, l’apertura della Cina al mondo esterno e la corsa alla modernizzazione costituiva un forte stimolo per questa nuova generazione di artisti, la cui sfida principale era distruggere le barriere che impedivano loro di comunicare liberamente le proprie idee.308 Le correnti artistiche e filosofiche occidentali che nutrirono la loro fame di conoscenza furono spesso proprio quelle che erano state criticate durante la campagna contro l’inquinamento spirituale. I giovani artisti erano particolarmente attratti dall’esistenzialismo di Sartre, dalle teorie sul subconscio di Freud e dall’elogio allo spirito dionisiaco di Nietzsche. Le teorie filosofiche occidentali fornivano innumerevoli stimoli nella riflessione sull’individuo e sulle relazioni interpersonali nella società, mentre correnti quali l’astrattismo, il surrealismo, il simbolismo, il dadaismo e la pop-art
305
Cfr. Gao, Total modernity and the avant-garde in the twentieth-century Chinese art, Cambridge , MIT Press, 2011, p. 102.
306
Cfr. P. Lü, A history of art in 20th-century China, Milano, Charta, 2010, p. 802.
307 Cfr. Gao, Total modernity and the avant-garde in the twentieth-century Chinese art, Cambridge , MIT Press, 2011,
pp. 135 – 6.
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rappresentavano l’avanguardia artistica a cui i giovani si ispiravano. Il contatto con l’occidente inevitabilmente portò gli artisti a confrontare la realtà nazionale con quella internazionale, la tradizione e la modernità, spinti dalla volontà di rinnovare non solo l’arte, ma la cultura in generale della Nazione.309 Essi, infatti, utilizzavano l’arte come mezzo per esprimere i propri ideali e sentimenti, ma anche il loro punto di vista sulla natura umana e le relazioni interpersonali, sul significato moderno di arte, sulla nuova società e per ribellarsi alle restrizioni e alle convenzioni. Dal punto di vista tecnico e stilistico, i gruppi si lasciarono ispirare profondamente dall’arte occidentale, talvolta rasentando la mera imitazione, talvolta sviluppando la propria sperimentazione individuale fino ad eliminare il confine tra arte e vita.310 Quindi le correnti degli anni Ottanta portarono avanti l’ondata di liberazione stilistica ed espressiva e di sperimentazione iniziata negli anni Settanta, grazie anche alla maggior quantità di libri e mostre d’arte occidentale cui avevano accesso, e continuarono ad avere un atteggiamento impegnato nei confronti della società e degli individui. Tuttavia, al di là dello sviluppo delle tendenze del decennio precedente, ciò che caratterizza l’arte di questo periodo è la volontà di illuminare (qimeng, 启蒙) la cultura nazionale con nuove idee (guannian, 观念), con modi di pensare diversi. Questi si svilupparono grazie all’incontro con la filosofia occidentale moderna e alla rivalutazione della tradizione cinese, che andarono a colmare il vuoto ideologico causato dalla conclusione dell’era maoista.311
L’idealismo, la ricerca filosofica e la voglia di rinnovamento di queste correnti fanno sì che il movimento venga spesso paragonato a quello del 5 Maggio, con il quale condivide anche l’attrazione per le tendenze culturali occidentali e la volontà di portare nuova luce in un’epoca oscura e di progredire verso la modernità.312
309 Cfr. Fang Xinwei 方新伟, “Renwen yu lixiang – bawu meishu yundongzhong de xifang ronghe” 人文与理想——八
五美术运动中的中西方融合 (Umanità e idealismo – la fusione con l’Occidente del movimento artistico del 1895), Mei yu shidai, 2016/04, p. 28.
310 Cfr. Gao Minglu 高名潞, “Bawu qingnian meishuchao” ‘85 青年美术潮 (Le correnti giovanili del 1985), Wenyi
yanjiu, 1986/04, p. 33.
311
Cfr. Gao Minglu 高名潞, “Bawu meishu yundong de xuanxiang xushi – jiyu geren piping shijian de fansi” “八五美术 运动” 的 “玄想” 叙事——基于个人批评实践的反思 (Racconti di illusione del movimento artistico del 1985), Wenyi yanjiu , 2015 10, pp. 129 – 130 e 132.
312
Cfr. Huang Zhuan 黄专, “Chuangzao lishi – Zhongguo 20 shiji 80 niandai xiandai yishu jinian zhan” 创造历史——中 国 20 世纪 80 年代现代艺术纪念展 (Fare la storia – mostra commemorativa dell’arte contemporanea degli anni Ottanta), Huakan, 2006/12, p. 60.
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