3 ANALISI DI BILANCIO DI A.T.C S.P.A
3.1 L A STRUTTURA PATRIMONIALE
3.1.1 Percentualizzazione del bilancio
3.1.1.1 Gli Indici di Composizione
La percentualizzazione dello stato patrimoniale mette in evidenza, da una parte, il peso percentuale degli impieghi sul capitale investito e, dall’altra, il peso percentuale delle fonti. Si ottengono indici - quozienti relativi agli impieghi e alle fonti, denominati di composizione, poiché mediante essi si riesce a comprendere la composizione della struttura patrimoniale dell’azienda.
Si tratta di un’analisi verticale poiché gli indici sono basati sul confronto fra valori appartenenti alla medesima sezione.
Indici di composizione degli impieghi.
Mettono in evidenza la composizione del capitale investito attraverso il peso percentuale, riferito al capitale stesso, delle varie categorie degli impieghi.
Considerando le due categorie principali che compongono la sezione degli impieghi, avremo i seguenti indici:
1) Af/Ci 2) Ac/Ci
Indici di composizione delle fonti.
Mettono in evidenza la composizione del capitale finanziario attraverso il peso percentuale, riferito al capitale stesso, delle varie categorie delle fonti.
Considerando le tre categorie principali che compongono la sezione delle fonti, i tre indici relativi saranno:
1) Mp/Ci 2) Pml/Ci 3) Pb/Ci
L’analisi della composizione del patrimonio può essere fatta in due modi:
- determinando il peso di ciascun impiego o di ciascuna fonte sul totale (come abbiamo visto dalla percentualizzazione dei valori sul totale attivo);
- determinando il rapporto esistente fra un impiego ed un altro oppure tra una fonte ed un’altra.
Rapporto fra gli impieghi.
Per le due categorie fondamentali degli impieghi l’indice relativo può assumere la seguente configurazione:
Af/Ac
oppure il reciproco: Ac/Af
Rapporto fra le fonti.
Per le tre categorie fondamentali delle fonti gli indici relativi possono assumere le configurazioni seguenti:
1) Mp/Pml 2) Mp/Pb 3) Pml/Pb
Lo scopo degli indici relativi agli impieghi è di analizzare il grado di elasticità del capitale investito e quello degli indici relativi alle fonti è di analizzare il grado di indebitamento del capitale finanziario.
Grado di elasticità del capitale investito.
ELASTICITA’ DELLA GESTIONE : Ac/Ci
E’ la capacità dell’azienda di riadattarsi convenientemente, con facilità e in tempi brevi, alle mutevoli condizioni dell’ambiente.
Indice ad esso complementare è la:
RIGIDITA’ DELLA GESTIONE: Af/Ci
L’ambiente è continuamente mutevole, per cui l’azienda, per favorire un rapporto favorevole con esso, dovrebbe continuamente modificare la sua struttura e le sue dimensioni. Naturalmente ciò non è possibile nel senso pieno del termine: la gestione presenta sempre vincoli, più o meno accentuati a seconda dei casi, che le impediscono di riadattarsi di continuo alle esigenze dell’ambiente.
Un’azienda, dunque, è tanto più elastica quanto più riesce ad adattarsi all’ambiente; tanto più è rigida nel caso contrario.
nuove necessità. Elasticità o flessibilità fa riferimento alla capacità di adattamento alle mutevoli esigenze aziendali.
Un’azienda che può effettuare senza traumi (cioè senza perdite o con perdite sopportabili) una tale sostituzione, è in grado, appunto, di rimanere in linea con le esigenze dell’ambiente. Al contrario un’azienda che per la sostituzione incontra perdite non sopportabili, non può, più o meno a breve, non essere scartata dalla competizione.
I fattori produttivi che influiscono maggiormente sul grado di rigidità della gestione sono i fattori pluriennali, cioè quelli costituenti l’attivo fisso (specialmente quelli che corrispondono alle immobilizzazioni tecniche materiali; ma la rigidità può dipendere anche, in vari modi, dalla conformazione, qualitativa e quantitativa, del lavoro dei dipendenti).
Gli impianti, ad esempio, che costituiscono in genere la parte predominante di questa categoria di fattori produttivi, determinano quasi sempre, specialmente nell’era industriale, costi elevatissimi, con tempi di recupero di alcuni o di molti anni. Il loro utilizzo, inoltre, non può essere modificato a piacimento, né quantitativamente, né, soprattutto, qualitativamente, a seconda delle necessità. Siccome spesso assorbono la maggiore parte del capitale investito, trasferiscono alla gestione la loro rigidità, concorrendo quindi a complicare notevolmente il problema del raggiungimento dell’equilibrio economico.
Si forma di conseguenza una serie di rischi economici e finanziari, collegati appunto alla rigidità della gestione.
Tale discorso varia da settore a settore, da momento a momento e da azienda ad azienda.
Grado di indebitamento del capitale finanziario
Le fonti di finanziamento possono essere interne o esterne.
Le prime sono quelle relative al capitale di rischio, le seconde sono quelle relative al capitale di credito. Si parla di mezzi propri, per indicare il capitale di rischio e di passività per il capitale di credito.
Una prima idea sul grado di indebitamento, o sul grado di non indebitamento, della gestione viene ottenuta con la determinazione del peso percentuale, del capitale di rischio e del capitale di credito, sul capitale di finanziamento. Sono indici di composizione del capitale di finanziamento denominati:
INDICE DI AUTONOMIA FINANZIARIA (o indice di non indebitamento) : Mp/Cf
relativi all’indebitamento.
INDICE DI DIPENDENZA FINANZIARIA (o indice di indebitamento): P/Cf
L’analisi non si limita a considerare il capitale di credito nel suo importo totale, ma va più oltre, fino a considerare i suoi componenti:
• Passività Correnti (Pc)
• Passività Consolidate (Pml)
Otteniamo così:
INDICE DI INDEBITAMENTO A BREVE: Pc/Cf
INDICE DI INDEBITAMENTO A MEDIO/LUNGO: Pml/Cf
In tal modo è possibile emettere giudizi maggiormente fondati sulla composizione del capitale di finanziamento e sui movimenti dei suoi componenti.
Siccome il capitale di rischio rappresenta una fonte stabile di finanziamento, cioè una fonte senza una scadenza prefissata per il rimborso, questa fonte viene accomunata con quella relativa alle passività consolidate in quanto anche queste sono, in via di larga approssimazione, considerate come fonti perpetue.
Il capitale di rischio e le passività consolidate vengono riunite in un’unica categoria definita Passività Permanenti (Pp). Avremo così:
INDICE DI INDEBITAMENTO CORRENTE: Pc/Cf INDICE DI INDEBITAMENTO PERMANENTE: Pp/Cf
Gli indici di composizione possono derivare anche dal rapporto fra i valori relativi alle fonti. Potremo quindi ottenere un indice chiamato:
QUOZIENTE DI INDEBITAMENTO: (Pml+Pb)/Mp
Un’altro quoziente importante riguarda il rapporto fra le passività consolidate e le passività correnti.
Prende il nome di: