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Gli indici di sophistication: Prody e Expy

L’indice di sophistication (Prody) di una voce commerciale (definita a livelli di aggrega- zione più o meno spinti) è costruito come sommatoria del prodotto interno lordo pro capite (Pil) dei Paesi che esportano tale prodotto (o aggregato di prodotti), ognuno ponderato con un peso che esprime la specializzazione commerciale del Paese in quel prodotto, attraverso l’in- dice dei vantaggi comparati rivelati:

dove si,j pondera il Pil di ciascun Paese j esportatore del prodotto i ed è dato da:

e RCA è l’indice di vantaggio comparato già utilizzato nel capitolo 1.

I dati utilizzati di Pil e popolazione vengono dalla Banca Dati Wdi (Banca Mondiale). I dati sul Pil sono espressi in dollari costanti 2005 in parità di potere d’acquisto (Ppp).

Dal modo in cui l’indice è stato costruito, si ricava facilmente che una sua variazione nel tempo può essere dovuta a diversi ordini di fenomeni. In primo luogo l’indice Prody del bene i

=

Si,j

RCAi,j

RCAi,j

j

3Più nel dettaglio, le esportazioni del Paese si sarebbero progressivamente concentrate in settori a bassa

sophistication, spostando progressivamente il piano della competizione commerciale sugli elementi propri di

settori maturi a basso valore aggiunto e riducendo la capacità dello sbocco estero di promuoverne la crescita.

=

j jiPilj S

varia se varia il reddito dei Paesi che esportano i; inoltre, anche variazioni nel grado di spe- cializzazione di uno o più Paesi esportatori influiscono sul valore dell’indice, poiché si modifi- cano i pesi con cui si pondera il Pil; infine, l’entrata e/o l’uscita di uno o di alcuni Paesi dal novero degli esportatori del bene i influisce anch’essa sull’indice. Questi due effetti (effetto “Pil” ed effetto “geografico”) possono essere catturati calcolando gli indici con valori diversi del Pil: una volta con i Pil correnti e una volta tenendo costante al primo biennio di osservazione i va- lori. In questo modo, la variazione complessiva dell’indice viene scomposta in un effetto “Pil” (la differenza tra valori correnti e costanti) e un effetto “geografico” dovuto al cambiamento della specializzazione o del set dei Paesi esportatori che entrano nel calcolo dell’indice (ef- fetto “geografico”). In questo caso, la differenza tra valori sarà dovuta alla differenza del “peso” dell’indice, ovvero all’indice di vantaggio rivelato (sij).

In questo lavoro, il tradizionale metodo di calcolo dell’indice Prody è stato modificato in modo da definire con più precisione il set di prodotti esportati. Nella maggior parte dei casi, infatti, il contenuto delle diverse voci di esportazione può variare significativamente da Paese a Paese in termini qualitativi. Di conseguenza, per ciascun prodotto sono stati fissati due di- versi livelli di qualità in base al valore della mediana dei valori medi unitari (esportazioni di cia- scun prodotto a livello mondiale). Da questa analisi sono stati esclusi gli animali vivi riproduttori perché per le loro caratteristiche hanno dei valori medi unitari totalmente fuori scala rispetto al resto dei prodotti. Il passo successivo è stato quello di attribuire ciascun flusso di esportazione per prodotto e per Paese a un livello qualitativo (alto e basso) sulla base del posizionamento del suo valore medio unitario rispetto alla mediana.

Di conseguenza, l’espressione matematica si modifica in questo modo:

Dove il pedice q sta a indicare il diverso livello qualitativo dei prodotti (alto e basso) e le altre espressioni della formula mantengono il medesimo significato della precedente.

Un altro indice di sophistication che deriva direttamente dal Prody ed è associato ai Paesi esportatori è l’Expy. L’Expy di un Paese si ottiene per sommatoria dei Prody dei prodotti (com- parti) che il Paese esporta, ognuno pesato per la quota del prodotto sulle esportazione totali del Paese.

La sophistication per Paese può essere costruita a partire dall’indicatore precedente in questo modo:

dove il peso xij/Xj esprime la quota di ciascun prodotto/comparto sulle esportazioni totali del Paese.

Un modo interessante per leggere la variazione dei valori dell’Expy nel corso del tempo è quello di calcolare il suo valore all’anno t sia basandosi sui valori del Prody all’anno finale

(t) sia mantenendo invariato il Prody al valore dell’anno iniziale (0) e quindi facendo variare

solo la composizione del paniere esportato (i pesi usati per ponderare i Prody nella formula). Anche in questo caso possiamo quindi scomporre la variazione complessiva dell’indice in due effetti: uno legato alla modifica della specializzazione merceologica del Paese in que- stione (effetto specializzazione); e uno legato al cambiamento del livello di sophistication dei prodotti esportati, dove quest’ultimo effetto, evidentemente, dipende da fenomeni di riloca- lizzazione produttiva più generali.

=

RCARCAi Pil

j q j j j , i jq, Prodyiq =

Prody Expy xXi i q j j j , i q,

3.5. L

A SOPHISTICATION DELLE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI

:

IL POSIZIONAMENTO DELL

’I

TALIA

In questo paragrafo il posizionamento delle esportazioni agroalimentari ita- liane viene messo in luce attraverso il concetto di sophistication e gli indici che lo misurano, così come illustrati precedentemente. In particolare, vale l’av- vertenza che l’indice Expy si riferisce al sottoinsieme dei prodotti agroali-

mentari e non all’intero vettore delle esportazioni4. L’indice non presenta un

interesse per il valore in sé assunto nei diversi Paesi; ciò che risulta significa- tivo è il ranking dei Paesi che se ne ottiene. Tanto più alta la posizione di un Paese nell’ordinamento generato dai valori dell’Expy, tanto maggiore il livello di sophistication delle sue esportazioni. Come accennato nel paragrafo prece- dente, un elevato livello di sophistication è auspicabile in quanto si associa a mercati più redditizi, dove la concorrenza è meno intensa e basata su attributi qualitativi più che sul prezzo.

La tabella 3.6 mostra l’ordinamento dei Paesi ottenuto in base al valore dell’indice Expy per il 2010/11; per motivi di spazio vi compaiono solo i primi e gli ultimi 15 in graduatoria. Accanto al numero che esprime la posizione del Paese così come è determinata dal livello di sophistication delle esportazioni agroalimentari al 2010/11, viene riportato il valore del reddito pro capite del Paese. Ciò consente di verificare con immediatezza che vi è una netta corri- spondenza tra il livello della ricchezza di un Paese e la sua posizione nella graduatoria della sophistication delle sue esportazioni agroalimentari e forni- sce una conferma che l’ipotesi sulla base della quale si fonda il concetto di so- phistication è verificato anche nel caso di una sua applicazione settoriale (Carbone, Henke e Subioli, 2009). Infatti, ai primi posti della graduatoria della sophistication delle esportazioni agroalimentari si trovano Paesi ad alto red- dito quali la Svizzera, la Svezia, la Danimarca, la Norvegia, la Germania e l’Austria.

D’altra parte, guardando alla parte bassa del ranking, si nota che vi si tro- vano Paesi a basso e bassissimo reddito pro capite, che peraltro va riducen- dosi a mano a mano che si raggiungono le ultime posizioni.

In questo quadro generale, le esportazioni agroalimentari italiane si posi- zionano al dodicesimo posto della graduatoria, pur essendo il livello del red- dito pro capite del Paese leggermente più basso di molti dei Paesi presenti nelle posizioni vicine del ranking. Ciò va interpretato come un dato positivo perché conferma che le esportazioni agroalimentari rappresentano una componente 4Per questa parte dell’analisi dedicata alla sophistication delle esportazioni, limiti sulla disponibilità dei dati di esportazione in quantità, necessari ai fini del calcolo dei valori medi unitari dei flussi, hanno consentito di utilizzare solo un sottoinsieme di 72 Paesi. Ad ogni modo questi rappresentano più dell’85% delle espor- tazioni agroalimentari mondiali e, sicuramente, quelle più significative per l’Italia.

relativamente più forte di altre nella economia nazionale e, nella logica della sophistication, questo rappresenta un potenziale fattore di crescita della nostra economia, ovvero una componente in grado di agire positivamente sulla dina- mica temporale del reddito nazionale (Rodrik, 2006).

Tabella 3.6 - Ranking dei Paesi in base ai valori dell’indice Expy (2010/11*)