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2 Cina-Africa: gli investimenti diretti

2.1 Going Out Strategy

2.1.1 Gli investimenti diretti all’estero

L’OCSE definisce così gli FDI:

“Gli FDI sono una categoria di investimenti volti a stabilire un interesse persistente da una impresa residente in una economia (investitore diretto) in una impresa in un’altra economia (investimento diretto). L’interesse duraturo implica l’esistenza di una relazione di lungo

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periodo tra l’investitore e l’investimento e un grado importante di influenza sul management di quest’ultima; il 10% dei diritti di voto nell’azienda all’estero è una proxy di questa influenza. Gli FDI sono investimenti privati e distinti da quelli statali”.

Se fino al 1983 vi erano rigidi controlli sugli investimenti diretti all’estero, dal 1984, e ancora di più dopo gli avvenimenti di Tienanmen, sono stati più incoraggiati i progetti di FDI, per accelerare lo sviluppo economico e l’integrazione globale. Questa deregolamentazione si è stoppata tra il 1997 e il 1999, quando le acquisizioni in valuta straniera si sono contenute a causa delle crisi finanziaria asiatica, e le perdite nate con la speculazione. La Go-out policy spinge definitivamente gli FDI per i suoi obiettivi di internazionalizzazione; dal 2007, grazie all’accumulo di riserve in valuta straniera e alla necessità di costruire compagnie transnazionali, si rafforza il supporto politico .

Gli investimenti diretti all’estero cinesi sono stati relativamente modesti fino al 2003. Tra il 2004 e il 2013 sono aumentati di oltre 13 volte, superando il valore di 600 miliardi. Dal 2010 infatti due banche statali (China Export-Import Bank 12 e China Development Bank) hanno prestato più soldi annualmente ai paesi in via di sviluppo della Banca Mondiale. Gli investimenti cinesi diretti all’estero non vengono arrestati nemmeno dalla crisi finanziaria, che secondo una analisi sulle M&A, è stata sfruttata da molte aziende cinesi come una opportunità per diffondere la loro presenza nel mondo (UNCTAD, 2009).

I dati sui flussi cinesi di FDI riportati dal Ministero del Commercio della Cina (MOFCOM), non riflettono nel dettaglio la definizione di FDI dell’OCSE, poiché contano anche gli investimenti delle imprese statali. Però, considerata la diffusione e l’importanza delle aziende statali in Cina ancora oggi, oltre che gli incentivi del governo a queste per espandersi, considerare gli investimenti solo dei privati ridurrebbe di molto il loro reale valore; pertanto per analizzarne la portata si utilizzano principalmente i dati MOFCOM. Il ministero del commercio richiede la registrazione della destinazione iniziale e non finale di

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China Export-Import Bank è stata istituita per promuovere le esportazioni e gli FDI, specialmente nel settore delle infrastrutture: strade, impianti elettrici, oleodotti, telecomunicazioni.

China Development Bank (CDB) fornisce prestiti alle imprese cinesi e ha lanciato un fondo per lo sviluppo Cina-Africa; supporta l’espansione delle compagnie cinesi focalizzate sull’energia. Ad esempio nel 2009 CDB ha concesso una linea di credito di 30 miliardi a CNPC, una delle più grandi aziende petrolifere cinesi di cui si parla anche in seguito, e nel 2010 un prestito di 5 miliardi a una compagnia mineraria cinese in Zambia.

SINOSURE (China Export and Credit Insurance Corporation) dal 2001 assicura il rischio delle esportazioni cinesi e investimenti stranieri (Renard, 2011).

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queste transazioni, per cui il 69% degli OFDI cinesi (CEIC data13) sono registrati verso i centri offshore14 (Hong Kong, British Virgin Islands, Cayman Islands).

Dalla raccolta dei dati da diversi database (MOFCOM, NBS, SAFE, BBVA Research), risulta che il primo destinatario assoluto è il continente asiatico, seguito da America Latina e Europa.

L’immagine mostra gli OFDI in stock e flussi del 2013; le bolle rappresentate sono indicative e non riportano esattamente la portata degli investimenti. Le percentuali degli FDI per ogni continente rimangono invariate nel 2014 (UNCTAD R. , 2015).

Immagine 2.1: Distribuzione degli OFDI cinesi in stock e flussi nel 2013 secondo i dati MOFCOM

Fonte: bruegel.org.com

Secondo Bruegel (Brussels European and Global Economic Laboratory), innanzitutto i dati MOFCOM del 2013 sovrastimano i dati reali. La ragione di questa discrepanza è circa il 40% degli OFDI verso Hong Kong che vengono reinvestiti in Cina come IFDI, flussi in entrata.

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Compare Economic Data

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IMF definisce Offshoring: “paese o giurisdizione che fornisce servizi finanziari ai non residenti, di scala non proporzionata alla stessa dimensione della sua economia domestica”. La Cina infatti impone stretti controlli sui capitali, mentre questi centri offshore fanno da intermediari tra la Cina e il resto del mondo.

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È stimata una quota maggiore riservata a Nord America ed Europa, e minore per l’Asia, che comunque rimane il primo destinatario per ragioni di prossimità geografica e legami commerciali. Infatti le statistiche ufficiali cinesi definiscono Asia il Medio Oriente e l’Asia centrale, ma una classificazione geografica più ristretta comprimerebbe anche i dati.

L’Europa beneficerebbe dell’11% in più degli investimenti cinesi. Per quanto riguarda gli Stati Uniti invece (che ricevono il 75% degli FDI in Nord America) i dati MOFCOM riportano un valore di 3,8 miliardi nel 2013, quando solo l’operazione più importante nel 2013 (l’acquisizione di Smithfield’s Food) è costata 4,7 miliardi (Casanova, Garcia-Herrero, & Xia, 2015).

Pertanto la distribuzione secondo gli studi di Bruegel risulta differente, stimata come mostra l’immagine 2.2.

Immagine 2.2: Distribuzione degli OFDI cinesi in stock e flussi nel 2013 secondo le stime Bruegel

Fonte: bruegel.org.com

Come indica la tabella 2.1 le compagnie non finanziarie sono incentrate sulle risorse. Infatti, uno dei motivi chiave della Going global policy è il bisogno di fonti di energia in Cina.

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Tabella 2.1 Le dieci compagnie non finanziarie più grandi con OFDI stock

Posizione Nome compagnia Core business 1 China Petrochemical Corporation Petrolio 2 China National Petroleum Corporation Petrolio 3 China National Offshore Oil Corporation Petrolio

4 China Mobile Communications Corporation Comunicazioni 5 China Resources (Holdings) Co., Ltd. Risorse energetiche 6 China Ocean Shipping (Group) Company Spedizioni

7 Sinochem Corporation Sostanze chimiche 8 China State Construction Engineering Corporation Costruzioni 9 China Merchants Group Trasporti 10 Aluminum Corporation of China Alluminio Fonte: MOFCOM e BBVA Research