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Governo assistenziale e gestione del rischio: un modello infermieristico

Roberta Mazzoni

Responsabile Direzione Servizio infermieristico e tecnico, Azienda USL di Cesena Annita Caminati

Responsabile Area Governo assistenziale - Risk management, Direzione Servizio infermieristico e tecnico, Azienda USL di Cesena

Una delle componenti principali del governo clinico-assistenziale nelle strutture sanitarie è rappresentata dalla gestione dei rischi. Alcuni sono già conosciuti (infezioni ospedaliere, cadute accidentali, effetti avversi da farmaci), altri meno, ma necessitano comunque tutti di interventi orientati al controllo e alla prevenzione.

La loro gestione è uno degli impegni essenziali di un’Azienda che voglia garantire la sicurezza degli utenti e degli operatori. Il progetto nasce dalla consapevolezza che un’efficace gestione del rischio richiede una politica di ridisegno dell’organizzazione e di revisione dei percorsi clinico-assistenziali basati sulla ricerca e il confronto.

La finalità di questo contributo è quella di condividere il percorso progettato dalla Direzione del Servizio infermieristico e tecnico (DSIT) dell’Azienda USL di Cesena in merito alla gestione dei rischi in ambito assistenziale. L’esigenza di realizzare un processo specifico per la sicurezza e tutela dell’utente si fonda sui seguenti elementi: • la maggior parte degli operatori sanitari ancora oggi non è conscio o non ha una

percezione concreta del rischio durante lo svolgimento di determinate attività;

• spesso tali rischi determinano gravi sofferenze al paziente e notevoli danni all’Azienda;

• gran parte dei rischi sono prevedibili e prevenibili.

A questo proposito la DSIT ha ipotizzato e realizzato un’area organizzativa finalizzata alla progettazione e promozione di approcci assistenziali a prova di errori, dove l’integrazione di competenze, di sinergie professionali e azioni specifiche consentano la realizzazione di progetti organizzativi-assistenziali miranti alla riduzione del rischio. Sulla base di tale sistema si è proceduto alla definizione dell’assetto organizzativo individuando all’interno - come processo trasversale - l’Area Governo assistenziale - Risk management, dotandola di personale dedicato in possesso di specifiche conoscenze e competenze distintive, e caratterizzando l’Area come luogo a disposizione prevalentemente dei professionisti con responsabilità assistenziali, capace di generare confronto e discussione in riferimento alle pratiche adottate e ai rischi connessi.

Rischio e sicurezza in sanità I sessione

Dossier 109

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Le principali finalità riguardano:

• la promozione del cambiamento culturale in tema di gestione del rischio;

• la condivisione di percorsi strutturati inerenti il governo assistenziale e il risk management;

• l’implementazione di metodi e strumenti efficaci;

• lo sviluppo di modalità assistenziali basate sulle evidenze scientifiche; • l’adozione di comportamenti finalizzati alla gestione del rischio; • la promozione di interventi educativi specifici.

I principali ambiti di intervento possono essere così riassunti:

• risk management, inteso come diffusione della cultura e di metodi e strumenti idonei per la gestione del rischio;

• sorveglianza prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere;

• gestione del farmaco (approvvigionamento, conservazione e somministrazione); • lesioni da decubito;

• cadute accidentali.

I principali progetti fino ad ora realizzati (e brevemente descritti di seguito) fanno parte di un percorso intrapreso nel 2002 per rispondere a obiettivi specifici che conducono alla medesima finalità: la sicurezza della persona assistita.

1.

Costruire le reti della sicurezza

Il primo obiettivo è scaturito dalla necessità di progettare ed implementare le reti professionali per la sicurezza (rete wound care, rete per il controllo delle infezioni ospedaliere, rete ricercatori EBP), per favorire l’implementazione di pratiche improntate all’evidence based practice, la collaborazione e l’interscambio comunicativo fra l’Area del Governo assistenziale - Risk management e le strutture organizzative dell’Azienda USL di Cesena. Rete le cui maglie sono costituite dai professionisti che prestano la propria attività accanto al paziente, i quali rappresentano il punto di riferimento per tutta l’équipe dell’Unità operativa di appartenenza e per l’Area Governo assistenziale, quale punto di coordinamento organizzativo.

2.

Diffondere la cultura della sicurezza

In questo senso, il primo passo è stata la progettazione e realizzazione di specifici percorsi formativi in grado di offrire ai professionisti ulteriori conoscenze, specifici strumenti e metodi utili per la prevenzione e l’analisi dei rischi all’interno delle strutture sanitarie. La tipologia degli eventi formativi realizzata è la seguente:

• metodologia della ricerca clinica - cenni EBP di 1° - 2° livello; • prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere;

• igiene ambientale in ambito sanitario; • gestione del rischio clinico-assistenziale; • lesioni da decubito - prevenzione e gestione.

3.

Sviluppare modalità assistenziali basate su

evidenze scientifiche

Il raggiungimento dell’obiettivo si concretizza principalmente attraverso l’implementazione di specifiche procedure, realizzate e condivise con i professionisti coinvolti nel processo di cura, in modo da garantire interventi assistenziali sicuri e omogenei, basati sulle attuali evidenze scientifiche. Tra le principali troviamo:

• prevenzione delle infezioni associate a dispositivi intravascolari; • prevenzione e gestione lesioni da decubito.

La costante integrazione con la Direzione sanitaria e il Comitato infezioni ospedaliere hanno consentito il ridisegno di processi e/o percorsi assistenziali finalizzati a un’adeguata prevenzione delle infezioni ospedaliere Tra i principali progetti troviamo:

• revisione del processo di sterilizzazione;

• revisione dei percorsi di preparazione dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico in elezione e in urgenza.

Di particolare importanza, la partecipazione ai progetti promossi dall’Area Rischio infettivo dell’Agenzia sanitaria della Regione Emilia-Romagna:

• indagine conoscitiva in terapia intensiva; • audit in ambito chirurgico;

• sperimentazione sistema di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico;

• implementazione di azioni di miglioramento in chirurgia per la prevenzione delle infezioni ospedaliere.

4.

Conoscere i principali rischi

Lungo il percorso intrapreso è scaturita la necessità di conoscere quali sono i rischi più rilevanti nella realtà aziendale, dando così vita a due diverse tipologie di progetti che consentissero di aumentare la consapevolezza e la valutazione dei rischi osservabili e riscontrabili durante le pratiche assistenziali.